Inizia a gennaio la nuova stagione lirica live del Teatro
ROSETUM di Milano che inaugura anche una nuova collaborazione per
l'allestimento di opere liriche dal vivo quello con ADADS (Accademia
Dell'Arte Dello Spettacolo) http://www.adads.it
ADADS Accademia Dell'Arte Dello Spettacolo
Via Scalabrini, 7 PIACENZA
Viale delle Rimembranze di Lambrate, 16 MILANO
Scena 11
Zerlina, con coltello alla mano, conduce fuori Leporello per i capelli
ZERLINA (Lo ferma pel vestito)
Restati qua.
LEPORELLO
Per carità, Zerlina!
ZERLINA
Eh! non c'è carità pei pari tuoi.
LEPORELLO
Dunque cavar mi vuoi...
ZERLINA
I capelli, la testa, il cor e gli occhi!
LEPORELLO
Senti, carina mia!
(Vuol farle alcune smorfie)
ZERLINA (Lo respinge)
Guai se mi tocchi!
Vedrai, schiuma de' birbi,
qual premio n'ha chi le ragazze ingiuria.
LEPORELLO
(Liberatemi, o Dei, da questa furia!)
ZERLINA (chiamando verso la scena)
Masetto, olà, Masetto!
Dove diavolo è ito... servi, gente!
Nessun vien... nessun sente.
(Si trascina dietro Leporello per tutta la scena)
LEPORELLO
Fa piano, per pietà, non trascinarmi
a coda di cavallo.
ZERLINA
Vedrai, vedrai come finisce il ballo!
Presto qua quella sedia.
LEPORELLO
Eccola!
ZERLINA
Siedi!
LEPORELLO
Stanco non son.
ZERLINA (Tira fuori dalla saccoccia un rasoio)
Siedi, o con queste mani
ti strappo il cor e poi lo getto ai cani.
LEPORELLO
Siedo, ma tu, di grazia,
metti giù quel rasoio
mi vuoi forse sbarbar?
ZERLINA
Sì, mascalzone!
Io sbarbare ti vo' senza sapone.
LEPORELLO
Eterni Dei!
ZERLINA
Dammi la man!
LEPORELLO (Esita)
La mano?
ZERLINA (minacciando)
L'altra.
LEPORELLO
Ma che vuoi farmi?
ZERLINA
Voglio far... voglio far quello che parmi!
(Lega le mani a Leporello con un fazzoletto)
LEPORELLO
Per queste tue manine
candide e tenerelle,
per questa fresca pelle,
abbi pietà di me!
ZERLINA
Non v'è pietà, briccone;
son una tigre irata,
un aspide, un leone
no, no, non v'è pietà.
LEPORELLO
Ah! di fuggir si provi...
ZERLINA
Sei morto se ti movi.
LEPORELLO
Barbari, ingiusti Dei!
In mano di costei
chi capitar mi fe'?
ZERLINA
Barbaro traditore!
(Lo lega con una corda, e lega la corda alla finestra)
Del tuo padrone il core avessi qui con te.
LEPORELLO
Deh! non mi stringer tanto,
l'anima mia sen va.
ZERLINA
Sen vada o resti, intanto
non partirai di qua!
LEPORELLO
Che strette, o Dei, che botte!
E giorno, ovver è notte?
Che scosse di tremuoto!
Che buia oscurità!
ZERLINA
Di gioia e di diletto
sento brillarmi il petto.
Così, così, cogli uomini,
così, così si fa.
(Parte)
Scena 12
Leporello seduto e legato
LEPORELLO (ad un contadino che passa in fondo della scena)
Amico, per pietà,
un poco d'acqua fresca o ch'io mi moro!
Guarda un po' come stretto
mi legò l'assassina!
(Il contadino parte)
Se potessi
liberarmi coi denti... Oh, venga il diavolo
a disfar questi gruppi! Io vo' veder di rompere la corda.
Come e' forte! Paura della morte!
E tu, Mercurio, protettor de' ladri,
proteggi un galantuomo Coraggio!
(Fa sforzi per sciogliersi, cade la finestra ove sta legato il capo
della corda)
Bravo! Pria che costei ritorni
bisogna dar di sprone alle calcagna,
e trascinar, se occorre una montagna.
(Corre via trascinando seco sedia e finestra)