Atto III - IL FIGLIO DELLA ZINGARA
TUTTI
Squilli, echeggi la tromba guerriera,
chiami all'armi, alla pugna, all'assalto.
Fia domani la nostra bandiera
di quei merli piantata sull'alto.
No, giammai non sorrise vittoria
di più liete speranze finor!...
Ivi l'util ci aspetta e la gloria,
ivi opimi la preda e l'onor.
FERRANDO D'appresso il campo
s'aggirava una zingara; sorpresa
da' nostri esploratori,
si volse in fuga; essi a ragion temendo
una spia nella trista,
l'inseguir...
CONTE Fu raggiunta?
FERRANDO È presa.
CONTE Vista
l'hai tu?
FERRANDO No; della scorta
il condottier m'apprese
l'evento.
CONTE Eccola.
AZUCENA
Giorni poveri vivea,
pur contenta del mio stato;
sola speme un figlio avea!
Mi lasciò!... m'oblia, l'ingrato!
FERRANDO (Il suo volto!)
CONTE Di', traesti
lunga etade tra quei monti?
AZUCENA
Deh! rallentate, o barbari,
le acerbe mie ritorte...
questo crudel martirio
è prolungata morte!
D'iniquo genitore
empio figliuol peggiore,
trema! v'è dio pe' miseri,
e dio ti punirà!
CONTE Manrico, tua prole, o turpe zingara,
colui, quel traditore?...
Potrò col tuo supplizio
ferirlo in mezzo al core!
AZUCENA
(con disperazione)
E tu non m'odi,
o Manrico, o figlio mio?...
Non soccorri all'infelice
madre tua?
Sala adiacente alla cappella in Castellor, con verone in fondo.
MANRICO Alto è il periglio!... vano
dissimularlo fora!
A la novella aurora
assaliti saremo!...
MANRICO
Ah sì, ben mio, coll'essere
io tuo, tu mia consorte,
avrò più l'alma intrepida,
il braccio avrò più forte.
Ma pur se nella pagina
de' miei destini è scritto
ch'io resti fra le vittime
dal ferro ostil trafitto,
fra quegli estremi aneliti
a te il pensier verrà!
E solo in ciel precederti
la morte a me parrà!
LEONORA E MANRICO L'onda de' suoni mistici
pura discende al cor!
Vieni; ci schiude il tempio
gioie di casto amor!
RUIZ Manrico?
MANRICO Che?
RUIZ La zingara, vieni... tra ceppi mira...
MANRICO Oh ciel! mie membra oscillano...
nube mi copre il ciglio!...
MANRICO
Di quella pira... l'orrendo foco
tutte le fibre m'arse, avvampò!
Empi, spegnetela, o ch'io fra poco
col sangue vostro la spegnerò!
Era già figlio prima d'amarti...
non può frenarmi il tuo martir!
Madre infelice, corro a salvarti,
o teco almeno corro a morir!
RUIZ E ARMATI All'armi, all'armi! eccone presti
a pugnar teco, o teco a morir.
Atto IV IL SUPPLIZIO
RUIZ (sommessamente)
Siam giunti; ecco la torre, ove di stato
gemono i prigionieri... ah, l'infelice
ivi fu tratto!
LEONORA
D'amor sull'ali rosee
vanne, sospir dolente,
del prigioniero misero
conforta l'egra mente...
Com'aura di speranza
aleggia in quella stanza:
lo desta alle memorie,
ai sogni dell'amor!...
Ma, deh! non dirgli, improvvido,
le pene del mio cor!
VOCI INTERNE
Miserere d'un'alma già vicina
alla partenza che non ha ritorno;
miserere di lei. Bontà divina,
preda non sia dell'infernal soggiorno.
LEONORA
Tu vedrai che amore in terra
mai del mio non fu più forte...
vinse il fato in aspra guerra,
vincerà la stessa morte.
O col prezzo di mia vita
la tua vita io salverò,
o con te per sempre unita
nella tomba io scenderò.
CONTE
(ad alcuni seguaci)
Udite? Come albeggi
la scure al figlio, ed alla madre il rogo!
(i seguaci entrano nella torre)
CONTE Abuso io forse del poter che pieno
in me trasmise il prence! A tal mi traggi,
donna per me funesta! Ov'ella è mai?
Ripreso Castellor, di lei contezza
non ebbi, e furo indarno
tante ricerche e tante!
Ah! dove sei, crudele?
LEONORA (avanzandosi)
A te davante.
CONTE Qual voce!... come!... tu, donna?
LEONORA Il vedi.
CONTE A che venisti?
LEONORA Egli è già presso
all'ora estrema; e tu lo chiedi?
LEONORA Mira, di acerbe lagrime
spargo al tuo piede un rio...
Non basta il pianto? Svenami,
ti bevi il sangue mio...
Calpesta il mio cadavere...
ma salva il trovator!
LEONORA Calpesta il mio cadavere...
ma salva il trovator!
Leonora sugge il veleno chiuso nell'anello.
LEONORA (M'avrai, ma fredda, esanime spoglia!)
LEONORA
(Vivrà!... contende il giubilo
i detti a me, signore...
ma coi frequenti palpiti
mercé ti rende il core!
Ora il mio fine impavida,
piena di gioia attendo...
Potrò dirgli morendo:
salvo tu sei per me!)
CONTE
Fra te che parli? Volgimi,
mi volgi il detto ancora,
o mi parrà delirio
quanto ascoltai finora...
tu mia!... ripetilo.
Il dubbio cor serena...
Ah! ch'io lo credo appena
udendolo da te!
MANRICO Madre... non dormi?
AZUCENA L'invocai più volte,
ma fugge il sonno a queste luci
AZUCENA (tra il sonno e la veglia)
Ai nostri monti... ritorneremo!...
l'antica pace... ivi godremo!...
Tu canterai... sul tuo liuto...
in sonno placido... io dormirò!
MANRICO Che!... non m'inganna quel fioco lume?
LEONORA Son io, Manrico...
MANRICO O mia Leonora!
Ah! mi concedi, pietoso nume,
gioia sì grande, anzi ch'io mora?
LEONORA Tu non morrai!... vengo a salvarti...
MANRICO Come! a salvarmi? Fia vero!
LEONORA Addio...
Tronca ogni indugio... t'affretta... parti!...
MANRICO Io la disprezzo...
Pur figgi, o donna, in me gli sguardi!...
Da chi l'avesti ed a qual prezzo?
Parlar non vuoi!... Balen tremendo!...
Dal mio rivale!... intendo, intendo!...
MANRICO Ha quest'infame l'amor venduto...
venduto un core che mi giurò!
LEONORA Oh, come l'ira ti rende cieco!
Oh, quanto ingiusto, crudel sei meco!
T'arrendi... fuggi, o sei perduto!
Nemmeno il cielo salvar ti può!
LEONORA Non respingermi...
Vedi!... languente... oppressa
io manco...
MANRICO Va'... ti abomino...
ti maledico...
MANRICO (accorrendo a sollevarla)
Donna, svelami...
Narra!
LEONORA Ho la morte in seno...
MANRICO La morte!...
LEONORA Ah, fu più rapida
la forza del veleno
ch'io non pensava!...
LEONORA Prima che... d'altri vivere...
io... volli tua morir!...
CONTE (Ah! volle me deludere, e per costui morir!)
(Leonora spira)
CONTE (additando agli armati Manrico)
Sia tratto al ceppo!
MANRICO (partendo tra gli armati)
Madre... oh madre, addio!
AZUCENA (destandosi)
Manrico! Ov'è mio figlio?
CONTE A morte corre!
AZUCENA Ah ferma! m'odi...
CONTE Vedi?...
AZUCENA Cielo!
CONTE È spento!
AZUCENA Egli era tuo fratello!...
CONTE Ei!... quale orror!
AZUCENA Sei vendicata, o madre!
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