L'italiana in Algeri

 

Teatro Fraschini - Pavia

Giovedì 15 novembre 2012 ore 20:30

Organizzato da As.Li.Co. CIRCUITO LIRICO LOMBARDO
Gioachino Rossini
L'italiana in Algeri

Dramma giocoso in due atti
su libretto di Angelo Anelli
Prima rappresentazione:
Venezia, Teatro San Benedetto, 22 maggio 1813

PERSONAGGI E INTERPRETI
Mustafà, Bey d'Algeri (basso) : Abramo Rosalen
Isabella, Signora Italiana (contralto) : Carmen Topciu
Lindoro, giovine Italiano, schiavo favorito di Mustafà (tenore) : Enea Scala
Taddeo, compagno d'Isabella (basso) : Bruno Taddia
Haly, capitano de' Corsari Algerini (basso) : Davide Luciano
Elvira, moglie di Mustafà (soprano) : Sonia Ciani
Zulma, schiava confidente d'Elvira (mezzosoprano) : Alessia Nadin

Coro maschile:
Eunuchi del serraglio, Corsari Algerini, Schiavi Italiani, Pappataci
Comparse:
Femmine del serraglio, Schiavi Europei, Marinari, Mori

Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano
direttore Francesco Pasqualetti
regia, scene e costumi Pier Luigi Pizzi ripresa da Paolo Panizza
coro Circuito Lirico Lombardo
maestro del coro Diego Maccagnola


Seguono immagini della serata:

Atto I -- Atto II

 

 

L'Italiani in Algeri

ATTO SECONDO

SCENA PRIMA
Piccola sala come nell'atto I.
Elvira, Zulma, Haly e coro di Eunuchi.



N.8 INTRODUZIONE
Coro di Eunuchi
Uno stupido, uno stolto
Diventato è Mustafà.
Questa volta Amor l'ha colto:
Gliel'ha fatta come va.

Elvira, Zulma, Haly
L'Italiana è franca e scaltra.
La sa lunga più d'ogni altra.
Quel suo far sì disinvolto
Gabba i cucchi ed ei no'l sa.

Coro
Questa volta Amor l'ha colto:
Gliel'ha fatta come va.

SCENA SECONDA
Mustafà e detti



Mustafà
Amiche, andate a dire all'Italiana
Che io sarò tra mezz'ora
A ber seco il caffè!

Zulma
Vi serviremo.

Elvira
Farò per compiacervi
Tutto quel ch'io potrò.

Zulma
Ma non crediate
Così facil l'impresa.E'finta...

Elvira
E'scaltra più assai che non credete.



Mustafà
Ed io sono un baggian? Sciocche che siete.
Haly, vien meco e voi
Recate l'ambasciata. Ah! Se riesce
Quello che io già pensai,
La vogliam veder bella.



Haly
E bella assai. (tutti partono)



SCENA TERZA
Isabella e Lindoro



Isabella
Qual disdetta è la mia! Onor e patria
E fin me stessa oblio; su questo lido
Trovo Lindoro, e lo ritrovo infido!

Lindoro (a Isabella che va per partire)
Pur ti riveggo... Ah, no, t'arresta,
Adorata Isabella, in che peccai,
Che mi fuggi così?

Isabella
Lo chiedi ancora?
Tu che sposo ad Elvira?...

Lindoro
Io! Di condurla,
Non di sposarla ho detto, e sol m'indussi
Per desio d'abbracciarti.



Isabella
E credete posso?

Lindoro
M'incenerisca un fulmine, se mai
Pensai tradire la nostra fede.

Isabella (pensosa)
Hai core?
T'è caro l'amor mio, l'onor ti preme?

Lindoro
Che far degg'io?



Isabella
Fuggir dobbiamo insieme.
Quell'istesso vascel...Qualche raggiro
Qui bisogna intrecciar. Sai che una donna
Non v'ha di me più intraprendente e ardita.



Lindoro
Cara Isabella, ah, tu mi torni in vita.

Isabella
T'attendo nel boschetto. Inosservati
Concerteremo i nostri passi insieme.
Separiamoci per or.



Lindoro
Verrò, mia speme.
(Isabella parte)




N.9 CAVATINA


Lindoro
Oh, come il cor di giubilo
Esulta in questo istante!
Trovar l'irata amante,
Placar sua crudeltà.


Son questi, amor, tuoi doni,
Son questi i tuoi diletti.
Ah! Tu sostien gli affetti


Di mia felicità. (Parte.)



SCENA QUARTA
Mustafà, indi Taddeo, poi Haly con due Mori,i quali
portano un turbante, un abito Turco, una sciabola, e
coro di Eunuchi.

RECITATIVO


Mustafà
Ah! Se da solo a sola
M'accoglie l'Italiana...Il mio puntiglio
Con questa Signorina
E'tale ch'io ne sembro innamorato.

Taddeo
Ah! Signor Mustafà.

Mustafà
Che cosa è stato?



Taddeo
Abbiate compassion d'un innocente.
Io non v'ho fatto niente...

Mustafà
Ma spiegati...cos'hai?

Taddeo
Mi corre dietro quell'amico del palo.

Mustafà
Ah!...Ah!...capisco.
E'questa la cagion del tuo spavento?



Taddeo
Forse il palo in Algeri è un complimento?
Eccolo...Ohimè...

Mustafà
Non dubitare. Ei viene


D'ordine mio per onorarti. Io voglio
Mostrar quanto m'è cara tua nipote.
Perciò t'ho nominato
Mio grande Kaimakan.

Taddeo
Grazie, obbligato.

N.10 CORO, RECITATVO E ARIA
(Haly mette l'abito Turco a Taddeo, poi il turbante;
indi Mustafà gli cinge la sciabola. Intanto i Turchi,
con gran riverenza ed inchini, cantano il coro.)



Coro di Eunuchi
Viva il grande Kaimakan,
Protettor de' Mussulman.
Colla forza dei leoni,
Coll'astuzia dei serpenti,
Generoso il ciel ti doni
Faccia franca e buoni denti.
Protettor de' Mussulman,
Viva il grande Kaimakan.

Taddeo
Kaimakan! Io non capisco niente.

Mustafà
Vuol dir Luogotenente.



Taddeo
E per i meriti
Della nostra nipote a quest'impiego
La vostra Signoria m'ha destinato?

Mustafà
Appunto, amico mio.



Taddeo
Grazie: obbligato.


Ho un gran peso sulla testa;
In quest'abito m'imbroglio.
Se vi par la scusa onesta,
Kaimakan esser non voglio,
E ringrazio il mio Signore
Dell'onore che mi fa.


(Egli sbuffa!...Ohimè!...Che occhiate!)
Compatitemi...ascoltatemi...
(Spiritar costui mi fa.
Qua bisogna fare un conto:
Se ricuso...il palo è pronto.
E se accetto?...è mio dovere


Di portargli candeliere.
Ah! Taddeo, che bivio è questo!
Ma quel palo?... Che ho da far?)
Kaimakan, Signor, io resto.
Non vi voglio disgustar.

Coro
Viva il grande Kaimakan,
Protettor de' Musulman.



Taddeo
Quanti inchini!...quanti onori!...
Mille grazie,miei Signori,
Non vi state a incomodar.


Per far tutto quel che posso,
Signor mio, col basto indosso,
Alla degna mia nipote
Or mi vado a presentar.
(Ah! Taddeo! Quant'era meglio
Che tu andassi in fondo al mar.)



Coro
Viva il grande Kaimakan,
Protettor de' Mussulman.

Taddeo
Grazie, quanti onori!...
Alla degna mia nipote
Or mi vado a presentar.


SCENA QUINTA
Appartamento magnifico a pian terreno con una loggia
deliziosa in prospetto, che corrisponde al mare. A
destra l'ingresso e varie stanze.
Isabella innanzi ad uno specchio grande portatile, che
finisce d'abbigliarsi alla Turca.Elvira e Zulma, poi
Lindoro, Mustafà e Taddeo.

RECITATIVO
Isabella
Dunque a momenti
Il Signor Mustafà mi favorisce
A prendere il caffè? Quanto è grazioso
Il Signor Mustafà.
Ehi...Schiavo...Chi è di là?

Lindoro
Che vuol, Signora?

Isabella
Asinaccio, due volte
Ti fai chiamar?...Caffè.

Lindoro
Per quanti?

Isabella
Almen per tre.

Elvira
Se ho ben inteso
Con voi da solo a sola
Vuol prenderlo il Bey.

Isabella
Da solo a sola?...
E sua moglie mi fa tali ambasciate?

Elvira
Signora...

Isabella
Andate...Andate...
Arrossisco per voi.

Elvira
Ma che cosa ho da fare?

Isabella
Io v'insegnerò. Va in bocca al lupo
Chi pecora si fa. Sono le mogli
Fra noi quelle che formano i mariti.
Orsù: fate a mio modo. In questa stanza
Ritiratevi.

Elvira
E poi?

Isabella
Vedrete come a Mustafà farò drizzar la testa

Zulma
(Che spirito ha costei!)

Elvira
(Qual donna è questa!)

Isabella (alle schiave)
Voi restate (a momenti
Ei sarà qui): finiamo d'abbigliarci.
Ch'egli vegga...Ah! Sen viene:
Or tutta l'arte a me adoprar conviene.

(Si mette ancora allo specchio abbigliandosi servita
dalle schiave. Mustafà, Taddeo, Lindoro restano
indietro, ma in situazione di veder tutto.)

N.11 CAVATINA
Isabella


Per lui che adoro,
Ch'è il mio tesoro,
Più bella rendimi,
Madre d'amor.
Tu sai se l'amo,
Piacergli io bramo:
Grazie, prestatemi
Vezzi e splendor.
(Guarda, guarda, aspetta, aspetta...
Tu non sai chi sono ancor.)

Mustafà
(Cara!...Bella! Una donna
Come lei non vidi ancor.)

Taddeo e Lindoro
(Furba!...Ingrata! Una donna
Come lei non vidi ancor.)

Isabella
Questo velo è troppo basso...
Quelle piume un po' girate...
No, così...Voi m'inquietate...
Meglio sola saprò far.


Bella quanto io bramerei
Temo a lui di non sembrar.
Per lui che adoro, ecc.
(Turco caro, già ci sei,
Un colpetto, e dei cascar.)

Lindoro, Taddeo e Mustafà
(Oh, che donna è mai costei!...
Faria ogn'uomo delirar.)
(Isabella parte, le schiave si ritirano.)


SCENA SESTA
Mustafà, Taddeo, Lindoro, poi Isabella e Elvira.

RECITATIVO
Mustafà
Io non resisto più: questa Isabella
E' un incanto: io non posso
Più star senza di lei...
Andate... e conducetela.
Senti, Kaimakan, quando io starnuto
Levati tosto, e lasciami con lei.

Taddeo
(Ah! Taddeo de'Taddei, a qual cimento...
A qual passo sei giunto!...)



Mustafà
Ma che fa questa bella?

Lindoro
Eccola appunto.
(Entra Isabella)

N.12 QUINTETTO
Mustafà
Ti presento di mia man
Ser Taddeo Kaimakan.
Da ciò apprendi quanta stima
Di te faccia Mustafà.



Isabella
Kaimakan? A me t'accosta.
Il tuo muso è fatto a posta.
Aggradisco, o mio Signore,
Questo tratto di bontà.

Taddeo
Pe'tuoi meriti, nipote,
Son salito a tanto onore.
Hai capito? Questo core
Pensa adesso come sta.

Lindoro (a Mustafà in disparte)
Osservate quel vestito,
Parla chiaro a chi l'intende,
A piacervi adesso attende,
E lo dice a chi no'l sa.

Isabella
Ah, mio caro.

Mustafà
Eccì...

Isabella e Lindoro
Viva.

Taddeo
(Ci siamo.)

Isabella
Ah!...

Mustafà
Eccì...



Taddeo
(Crepa. Fo il sordo.)

Mustafà
(Maledetto quel balordo
Non intende e ancor qui sta.)
Eccì...

Taddeo
(Ch'ei starnuti finchè scoppia/vuole:
Non mi movo via di qua.)



Isabella e Lindoro
(L'uno spera e l'altro freme.
Di due sciocchi uniti insieme,
Oh, che rider si farà!)

Isabella
Ehi!...Caffè...
(Due Mori portano il caffè.)



Lindoro
Siete servita.



Isabella (Va a levar Elvira.)
Mia Signora, favorite.
E' il marito che v'invita:
Non vi fate sì pregar.

Mustafà
(Cosa viene a far costei?)

Isabella
Colla sposa sia gentile...

Mustafà
(Bevo tosco...sputo bile.)

Taddeo
(Non starnuta certo adesso.)

Lindoro
(E' ridicola la scena.)

Mustafà
(Io non so più simular.)

Isabella
Via, guardatela...

Mustafà (sottovoce a Isabella)
Briccona!

Isabella
E' si cara!...

Mustafà
(E mi canzona!)

Elvira
Un'occhiata...



Mustafà
Mi lasciate.

Lindoro
Or comanda?...

Isabella
Compiacenza...

Elvira
Sposo caro...

Isabella
Buon padrone...

Taddeo
(Non starnuta.)

Elvira, Isabella, Lindoro, Taddeo
Ci/La dovete consolar.



Mustafà
Andate alla malora.
Non sono un babbuino...
Ho inteso, mia Signora,
La noto a taccuino.
Tu pur mi prendi a gioco,
Me la farò pagar.
Ho nelle vene un foco,
Più non mi so frenar.



Tutti
Sento un fremito...un foco, un dispetto...
Agitato(a), confuso(a)...fremente...


Il mio core...la testa...la mente...
Delirando... perdendo si va.
In sì fiero contrasto e periglio


Chi consiglio, conforto mi dà?
 


SCENA SETTIMA
Piccola sala, come alla scena prima dell'atto II.
Haly solo

Haly
Con tutta la sua boria
Questa volta il Bey perde la testa.
Ci ho gusto. Tanta smania
Avea d'una Italiana...Ci vuol altro
Con le donne allevate in quel paese,
Ma va ben ch'egli impari a proprie spese.

N.13 ARIA
Haly
Le femmine d'Italia
Son disinvolte e scaltre.
E sanno più dell'altre
L'arte di farsi amar.
Nella galanteria
L'ingegno han raffinato:


E suol restar gabbato
Chi le vorrà gabbar. (parte)



SCENA OTTAVA
Taddeo e Lindoro

RECITATIVO
Taddeo
E tu speri di togliere Isabella
Dalle mani del Bey?

Lindoro
Questa è la trama.
Ch'ella vi prega e brama,
Che abbiate a secondar.

Taddeo
Non vuoi?...Per bacco!
Già saprai chi son io.

Lindoro
Non siete il signor zio?

Taddeo
Ti pare?

Lindoro
Come?...Come?...

Taddeo
Tu sai quel che più importa
E ignori il men? D'aver un qualche amante
Non t'ha mai confidato la Signora?

Lindoro
So che un amante adora: è per lui solo
Ch'ella...

Taddeo
Ebbene. Son quell'io.

Lindoro
Me ne consolo. (ah! ah!)

SCENA NONA
I detti

Taddeo
Ti giuro, amico, che in questo brutto intrico
altro conforte non ho che il suo amore;
prima d'adesso non era, tel confesso,
di lei troppo contento;
avea sospetto che d'un certo Lindoro,
suo primo amante, innamorat ancora,
volesse la signora farsi gioco di me;
ma adesso ho visto che non v'ha cicisbeo
che la possa staccar dal suo Taddeo.

Lindoro
Viva viva! (ah! ah!...)
ma zitto: appunto vien Mustafà.
Coraggio, secondate con arte il mio parlare;
vi dirò poi quel che avete a fare.
 


SCENA DECIMA
Mustafà e detti

Mustafà
Orsù: la tua nipote con chi crede
D'aver a che far? Preso m'avria costei
Per un de'suoi babbei?

Lindoro
Ma perdonate. Ella a tutto è disposta.

Taddeo
E vi lagnate?

Mustafà
Dici davvero?

Lindoro
Sentite. In confidenza
Ella mi manda a dirvi
Che spasima d'amor.

Mustafà
D'amore?

Lindoro
M'ha detto infin,
Che a rendervi di lei sempre più degno,
Ella ha fatto il disegno,
Con gran solennità fra canti e suoni,
E al tremolar dell'amorose faci,


Di volervi crear suo Pappataci.

N.14 TERZETTO


Mustafà
Pappataci! Che mai sento!
La ringrazio. Son contento.
Ma di grazia, Pappataci
Che vuol poi significar?

Lindoro
A color che mai non sanno
Disgustarsi col bel sesso,
In Italia vien concesso
Questo titol singolar.

Taddeo
Voi mi deste un nobil posto.
Or ne siete corrisposto.
Kaimakan e Pappataci
Siamo là: che ve ne par?

Mustafà
L'Italiane son cortesi,
Nate son per farsi amar.

Lindoro e Taddeo
(Se mai torno a'miei paesi,
Anche questa è da contar.)

Mustafà
Pappataci...

Lindoro
E' un bell'impiego.

Taddeo
Assai facil da imparar.

Mustafà
Ma spiegateni, vi prego:
Pappataci, che ha da far?

Lindoro e Taddeo
Fra gli amori e le bellezze,
Fra gli scherzi e le carezze,
Ei dee dormire, mangiare e bere,
Dee dormire, e poi mangiar.
Pappataci dee mangiar,
Pappataci dee dormir.
Pappataci deve ber,
Pappataci ha da dormir,
Pappataci ha da goder.

Mustafà
Bella vita!...Oh, che piacer!...
Io di più non so bramar.
Pappataci dee mangiar,
Pappataci dee dormir,
Pappataci...e ber, mangiar.


SCENA UNDICESIMA
Appartamento magnifico come alla scena quinta.
Taddeo, Lindoro, indi Isabella, e un coro di Schiavi
Italiani.

RECITATIVO
Taddeo
Tutti i nostri Italiani
Ottener dal Bey spera Isabella?

Lindoro
E li ottiene senz'altro.

Taddeo
Ah! saria bella!
Ma con qual mezzo termine?

Lindoro
Per far la cerimonia

Taddeo
Ih...Ih...Ih...

Lindoro
Di loro altri saran vestiti
Da Pappataci, ed altri
Qui a suo tempo verran sopra il vascello.

Taddeo
Ih...Ih...gioco più bello
Non si può dar. Ma eccola...Per bacco!
Seco ha gli schiavi ancor.

Lindoro
N'ero sicuro.

Taddeo
Quanto è brava costei!

Lindoro
Con due parole
Agli sciocchi fa far quello che vuole.

N.15 CORO, RECITATIVO E RONDO'
Coro di schiavi Italiani
Pronti abbiamo e ferri e mani
Per fuggir con voi di qua,
Quanto vaglian gl'Italiani
Al cimento si vedrà.

Isabella
Amici, in ogni evento
M'affido a voi. Ma già fra poco io spero,
Senza rischio e contesa,
Di trarre a fin la meditata impresa.
Perchè ridi, Taddeo? Può darsi ancora
Ch'io mi rida di te.


(a Lindoro) Tu impallidisci,
Schiavo gentil? Ah! Se pietà di desta
Il mio periglio, il mio tenero amor,
Se parlano al tuo core
Patria, dovere e onore, dagli altri apprendi
A mostrarti Italiano; e alle vicende
Della volubil sorte


Una donna t'insegni ad esser forte.
Pensa alla patria, e intrepido
Il tuo dover adempi:
Vedi per tutta Italia
Rinascer gli esempi
D'ardir e di valor.


(a Taddeo) Sciocco! Tu ridi ancora?
Vanne, mi fai dispetto.
(a Lindoro) Caro, ti parli in petto
Amore, dovere, onor,
Amici in ogni evento...

Coro
Andiam. Di noi ti fida.

Isabella
Vicino è già il momento...

Coro
Dove ti par ci guida.

Isabella
Se poi va male il gioco...

Coro
L'ardir trionferà.

Isabella
Qual piacer! Fra pochi istanti
Rivedrem le patrie arene.
(Nel periglio del mio bene
Coraggiosa amor mi fa.)

Coro
Quanto vaglian gl'Italiani
Al cimento si vedrà.
(Partono tutti meno Taddeo.)


SCENA DODICESIMA
Taddeo, indi Mustafà

RECITATIVO
Taddeo
Che bel core ha costei! Chi avria mai detto
Che un sì tenero affetto
Portasse al suo Taddeo?...Far una trama,
Corbellar un Bey, arrischiar tutto
Per esser mia...

Mustafà
Kaimakan...

Taddeo
Signor?

Mustafà
Tua nipote dov'è?

Taddeo
Sta preparando quello ch'è necessario
Per far la cerimonia. Ecco il suo schiavo,
Che qui appunto ritorna, e ha seco il coro
De' Pappataci.

Mustafà
E d'onorarmi dunque
La bella ha tanta fretta?

Taddeo
E'l'amor che la sprona.

Mustafà
Oh, benedetta.

SCENA TREDICESIMA
Lindoro con un coro di Pappataci e detti.

N.16 FINALE II
Lindoro
Dei Pappataci s'avanza il coro:
La cerimonia con gran decoro
Adesso è tempo di cominciar.

Coro di Pappataci
I corni suonino, che favoriti
Son più dei timpani nei nostri riti,
E intorno facciano l'aria eccheggiar.

Taddeo
Le guancie tumide, le pancie piene,
Fanno conoscere che vivon bene.

Lindoro e Taddeo
(Ih...ih...dal ridere sto per schiattar.)

Mustafà
Fratei carissimi, fra voi son lieto.
Se d'entrar merito nel vostro ceto
Sarà una grazia particolar.

Coro
Cerca i suoi comodi chi ha sale in zucca.
Getta il turbante, metti parrucca,
Leva quest'abito, che fa sudar.
(Levano il turbante e l'abito a Mustafà e gli mettono
in testa parrucca e l'abito di Pappataci.)

Mustafà
Quest'è una grazia particolar.

Lindoro e Taddeo
(Ih...ih...dal ridere sto per schiattar.)

SCENA QUATTORDICESIMA
Isabella e detti

Isabella
Non sei tu che il grado eletto
Brami aver di Pappataci?
Delle belle il prediletto
Questo grado ti farà.
Ma bisogna che tu giuri
D'eseguirne ogni dover.

Mustafà
Io farò con gran piacere
Tutto quel che si vorrà.

Coro
Bravo, ben: così si fa.

Lindoro
State tutti attenti e cheti
A sì gran solennità.
(A Taddeo dandogli un foglio da leggere)
A te: leggi.


(A Mustafà) E tu ripeti
Tutto quel ch'ei dirà.
(Taddeo legge e Mustafà ripete tutto verso per verso.)

Taddeo e Mustafà
Di veder e non veder,
Di sentir e non sentir,
Per mangiare e per goder
Di lasciare e fare e dir,
Io qui giuro e poi scongiuro
Pappataci Mustafà.

Coro
Bravo, ben: così si fa.

Taddeo e Mustafà (come sopra)
Giuro inoltre all'occasion
Di portare torcia e lampion.
E se manco al giuramento
Più non abbia un pel sul mento.
Io qui giuro e scongiuro
Pappataci Mustafà.

Coro
Bravo, ben: così si fa.

Lindoro
Qua la mensa.
(Si porta un tavolino con vivande e bottiglie.)

Isabella
Ad essa siedano Kaimakan e Pappataci.

Coro
Lascia pur che gli altri facciano:
Tu qui mangia, bevi e taci.
Questo è il rito primo e massimo
Della nostra società.
(il coro parte)

Taddeo e Mustafà
Buona cosa è questa qua.

Isabella
Or si provi il candidato. Caro...

Lindoro
Cara...

Mustafà
Ehi!...Che cos'è?

Taddeo
Tu non fai quel ch'hai giurato!
Or t'insegno. Bada a me.

Isabella
Vieni o caro.

Taddeo
Pappataci.
(Mangia di gusto senza osservar gli altri.)

Lindoro
Io t'adoro.

Taddeo
Mangia e taci.

Mustafà
Basta, basta. Ora ho capito.
Saper far meglio di te.
Aver capito, saper far meglio di te.

Lindoro e Taddeo
(Che babbeo, che scimunito!
Me la godo per mia fè.)

Isabella
Così un vero Pappataci
Tu sarai da capo a piè,
Così un vero Pappataci
Resterai da capo a piè.

SCENA QUINDICESIMA
Comparisce un vascello, che s'accosta alla loggia con
marinari, e Schiavi Europei, che cantano in coro.

Coro di schiavi
Son l'aure seconde, son placide l'onde,
Tranquille son l'onde,
Su presto salpiamo: non stiamo più a tardar.

Lindoro
Andiam, mio tesoro.

Isabella
Son teco, Lindoro.

A due
C'invitano adesso la patria e l'amor.

Taddeo
Lindoro!...Che sento? Quest'è un tradimento.
Gabbati, burlati, noi siamo, o Signor.

Mustafà
Io son Pappataci.

Taddeo
Ma quei...

Mustafà
Mangia e taci.

Taddeo
Ma voi...

Mustafà
Lascia far.

Taddeo
Ma io...

Mustafà
Lacia dir.

Taddeo
Ohimè!...Che ho da far? Restar, o partir?
V'è il palo, se resto: se parto, il lampione
Lindoro, Isabella: son qua colle buone,
A tutto m'adatto, non so più che dir.

Isabella e Lindoro
Fa' presto, se brami con noi venir.

SCENA ULTIMA
Elvira, Zulma, Haly, coro di Eunuchi e detti

Zulma e Haly
Mio Signore...

Elvira
Mio marito...

Elvira, Zulma, Haly
Cosa fate?

Mustafà
Pappataci.

Elvira, Zulma, Haly
Non vedete?

Mustafà
Mangia e taci.
Pappataci. Mangia e taci.
Di veder e non veder,
Di sentir e non sentir,
Io qui giuro e poi scongiuro
Pappataci Mustafà.

Elvira, Zulma, Haly
Egli è matto.

Isabella, Lindoro, Taddeo
Il colpo è fatto.

Elvira, Zulma, Haly
L'Italiana se ne va.

Mustafà
Come...come...ah, traditori.
Presto, Turchi...Eunuchi...Mori.

Elvira, Zulma, Haly
Son briachi tutti quanti.

Mustafà
Questo scorno a Mustafà?

Coro di schiavi
Chi avrà cor di farsi avanti
Trucidato alfin cadrà.

Mustafà
Sposa mia; non più Italiane.


Torno a te. Deh! Mi perdona...

Elvira, Zulma, Haly
Amorosa, docil, buona,
Vostra moglie ognor sarà.

Isabella, Lindoro, Taddeo
Andiamo...

Elvira, Zulma, Haly
Buon viaggio!

Isabella, Lindoro, Taddeo
...Padroni!

Elvira, Zulma, Haly
Stian bene!

Isabella, Lindoro, Taddeo
Possiamo contenti
Lasciar queste arene.


Timor, nè periglio
Per noi più non v'ha.

Elvira, Zulma, Haly
Potete contenti
Lasciar queste arene.
Timor, nè periglio
Per voi più non v'ha.



Tutti
La bella Italiana
Venuta in Algeri
Insegna agli amanti
Gelosi ed alteri,
Che a tutti, se vuole,
La Donna la fa.

FINE dell'OPERA

 

 

 


Il trionfatore BRUNO TADDIA (Taddeo dei Taddia) osannato dai suoi concittadini

Il bravo Enea Scala nella impervia parte di Lindoro

Abramo Rosalen, burbero ma simpatico Mustafà

La "bella italiana" Carmen Topciu

Il direttore Francesco Pasqualetti

Il direttore Francesco Pasqualetti con il regista Paolo Panizza


Un saluto in camerino, nella foto Abramo Rosalen con Mario Mainino

Un saluto in camerino, nella foto Bruno Taddia con Mario Mainino

 
 

Atto I -- Atto II

 
 


 
 

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