TEATRO LIBERO
STAGIONE DI PROSA 2017/18
Giovedì 05 Ottobre
2017_10_05
Venerdì 06 Ottobre 2017_10_06
Sabato 07 Ottobre 2017_10_07
Domenica 08 Ottobre 2017_10_08
Lunedì 09 Ottobre 2017_10_09
Martedì 10 Ottobre 2017_10_10
5-10 ottobre 2017/prima nazionale
Effetto Morgana-compagnia in residenza TLLT
40 GRADI
drammaturgia e regia Andrea Maria Brunetti
con Fabio Banfo, Luigi Guaineri, Roberto Testa
assistente alla regia Serena Piazza
Due uomini, due attori russi, sullo sfondo della violenza e della
criminalità degli anni ’90 si trovano, alla fine di una tournée
invernale nella provincia battuta dal vento e dalla neve, bloccati
in un paesino sperduto del nord, in una misera stanza ammobiliata.
Qui, reduci da una apocalittica bevuta, senza un rublo in tasca,
abbandonati dalla loro stessa Compagnia ripartita per San
Pietroburgo, incontrano un uomo che vuole aiutarli: a patto che loro
non facciano nulla per ricambiare il suo gesto. Ma i due senza
saperlo gli salvano la vita, e l’uomo ora vuole riscuotere a tutti i
costi ciò che gli è dovuto. Quaranta sono i gradi della vodka;
quaranta sotto zero sono i gradi a cui scende la temperatura nella
provincia russa, dove i due attori malandati stanno mettendo in
scena il Macbeth di Shakespeare. Siamo nel post “perestroyka”, la
ricostruzione attesa con speranza quasi mistica. Il dialogo è
serrato: galleggia nell’alcol alimentando e distorcendo riflessioni
su Dio, sull’arte, sulla morale, sul senso della vita. Il tutto con
lo slancio tipico della “russkaja ducha”, l’anima russa, vera
protagonista di questo atto unico.
Mercoledì 11 Ottobre 2017_10_11
ATIR/Piccolo Teatro di Milano- spettacolo–ospite
MAESTRO!
Memorie di un guitto
di e con Stefano de Luca
La storia di un giovane attore e del suo indimenticabile incontro
con Giorgio Strelher. In un racconto sfacciatamente autobiografico
che passa dall'aneddoto alla citazione, dal ricordo alla
riflessione, il regista Stefano de Luca ci trasporta nel cuore di
un'esperienza irripetibile: l'incontro con uno dei più grandi
maestri del teatro. “Da anni ormai sento la necessità, quasi
l'urgenza, di raccontare qualche frammento dell' esperienza vissuta
nell'arco di dieci anni accanto a Strehler - racconta - E ho deciso
di dare forma teatrale a questi ricordi e a queste riflessioni e di
presentarle al pubblico in forma di monologo. Lo spettacolo si snoda
tra coincidenze, innamoramenti e segni premonitori. E’ la storia di
un giovane attore giunto a Milano sul finire degli anni '80, alla
scuola del più famoso regista europeo, e di alcune grandi lezioni di
teatro e di vita apprese nei modi più curiosi e imprevedibili.
Giovedì 12 Ottobre 2017_10_12
Venerdì 13 Ottobre 2017_10_13
Sabato 14 Ottobre 2017_10_14
Domenica 15 Ottobre 2017_10_15
Lunedì 16 Ottobre 2017_10_16
Martedì 17 Ottobre 2017_10_17
Carolina Reaper
IN.TER.NOS.
Indagine – Li hai visti? – Pigiama party
drammaturgia Livia Castiglioni
regia Patrizio Luigi Belloli
con Silvia Giulia Mendola, Francesco Meola, Elena Scalet
musiche Gipo Gurrado
luci Daniel Tummolillo
“Indagine” – “Li hai visti?” – “Pigiama party”: tre brevi atti unici
caratterizzati da un sottofondo di inquietudine ed estraneità. Ogni
episodio nasce e si conclude in un interno, una stanza. Da una
quotidianità rassicurante emergono con prepotenza sfumature di
debolezze e fragilità al limite del sopportabile. Un basso continuo
di sussurri, grida soffocate che risuonano come un vago rumore di
fondo a tratti assordante. In INDAGINE, due agenti di polizia si
trovano a interrogare una ragazza riguardo misteriosi avvenimenti
accaduti la notte prima a una festa di compleanno. LI HAI VISTI? ci
racconta invece il progressivo isolamento che una giovane coppia
costruisce attorno alla propria abitazione per il terrore che
scatena la comparsa di quattro sinistri individui. PIGIAMA PARTY si
apre con l’atmosfera leggera di una serata tra amici dove, tra
cioccolata calda e sogni ad occhi aperti, aleggiano vecchie leggende
metropolitane e storie dell’orrore. E forse basta l’anta di un
armadio malmessa per trascinarci in un epilogo ai confini della
realtà.
Mercoledì 18 Ottobre 2017_10_18
Giovedì 19 Ottobre 2017_10_19
Venerdì 20 Ottobre 2017_10_20
Sabato 21 Ottobre 2017_10_21
Associazione Culturale Anfiteatro
ARIA-Una fiaba sulla libertà
scritto da Francesco Niccolini
regia Roberto Aldorasi
con Naya Dedemailan
scene Antonio Panzuto
Una mattina apri la porta di casa e trovi un regalo inatteso. Troppo
bello per essere capitato proprio a te. È quello che accade a Liguor,
il protagonista di questa storia: un piccolo uomo che vive su di
un'isola triste, piena di divieti, compreso ridere e nuotare in
mare. Chi sgarra fa una brutta fine. Ma oggi è il giorno fortunato
di Liguor: dietro la porta di casa trova una bambina appena nata.
Bella, sorridente, tranquilla e così leggera che deciderà di
chiamarla Aria. “ARIA” è una fiaba moderna sulla libertà di
espressione, sulla fuga dall’oppressione, dalla dittatura, dai
divieti, sul rapporto padre e figlia. Aria è un monito a tutti noi,
un invito a guardare oltre.
Domenica 22 Ottobre 2017_10_22
Lunedì 23 Ottobre 2017_10_23
Martedì 24 Ottobre 2017_10_24
Mercoledì 25 Ottobre 2017_10_25
ARCUS Milano – Università degli Studi di Milano
DISSOLVENZE INCROCIATE
da Harold Pinter
regia e adattamento Claudio Marconi
con Sergio Longo, Omar Nedjari, Marika Pensa, Daniele Santisi
assistente alla regia Paola Arcuria
scene e costumi Claudio Marconi e Paola Arcuria
luci Giuseppe Amato
Ci sono scrittori che sanno davvero descrivere la vita, altri che
senza descriverla ce la raccontano, altri ancora sono scrittori
dell’istante, del frammento isolato del nostro inquieto e
approssimativo procedere nell’esistenza. Uno di questi ultimi grandi
fotografi-scrittori è Harold Pinter. Il nostro racconto è fatto di
imperscrutabili incroci di voci che si dissolvono nel non-sense
dell’attimo che ci sfugge. Pinter ha fissato nelle sue istantanee
una realtà resa surreale dall’estrapolazione illogica dal contesto
di riferimento. Un’umanità scossa che vaga attraverso discorsi
sospesi spesso non destinati a concludersi, ma solo a dissolversi
insieme ai sogni, alle emozioni, alle tensioni che li hanno
generati. Queste strane “dissolvenze incrociate” sono qui inanellate
come piccole perle con la stessa meticolosa incoerenza con cui
Pinter ha scattato negli anni le sue istantanee, archiviandole sotto
forma di radiodrammi, short stories, fino a farle catalogare - dagli
altri - addirittura come atti unici.
Giovedì 26 Ottobre 2017_10_26
Venerdì 27 Ottobre 2017_10_27
Sabato 28 Ottobre 2017_10_28
Domenica 29 Ottobre 2017_10_29
Lunedì 30 Ottobre 2017_10_30
Martedì 31 Ottobre 2017_10_31
Teatrouvaille
EROTICA LINEA GOTICA
di Stefano Braschi
regia Stefano Cordella
con Monica Faggiani, Francesca Gemma, Paola Giacometti, Chiara
Serangeli
in collaborazione con Centro di produzione teatrale ELSINOR
Erotica-Linea-Gotica prende spunto dai racconti di mamme, nonne e
zie sul passaggio del fronte nell'autunno 1944, ma anche da qualche
racconto confuso del nonno della prima guerra. Gli orrori sono fuori
della porta, ma piovono anche dal soffitto, insieme con le bombe e
le granate, soldati da ogni angolo del globo bussano alla porta,
buoni e cattivi ma pur sempre uomini. Ed insieme alla guerra, gli
amori o i desideri d’amore, di cui i racconti delle zie, allora
ragazze, erano traboccanti. La scena è ambientata in una piccola
chiesetta di Cà Baccagli, in Emilia Romagna, adiacente alla villa
padronale requisita dai tedeschi. Dentro vi si sono asserragliate
una madre, una zia zitella e due figlie, Il filo rosso di questo
spettacolo è il rapporto con il corpo. Il corpo maciullato e
deformato dei soldati in guerra in contrasto con le forme e la
tensione genuinamente erotica delle protagoniste. La curiosità verso
il corpo dell'altro censurata dal senso del pudore e dalle rigidità
culturali dell’epoca. La religione e il sesso.
Giovedì 02 Novembre 2017_11_02
Venerdì 03 Novembre 2017_11_03
Sabato 04 Novembre 2017_11_04
Domenica 05 Novembre 2017_11_05
Lunedì 06 Novembre 2017_11_06
Martedì 07 Novembre 2017_11_07
Giorni Dispari Teatro
LUDOVICO SECONDO LUDOVICO
scritto e diretto da Vittorio Bizzi
con Leonardo Lempi, Sarah Collu, Andrea Benvenuto e Nicolas Errico
assistente alla regia Jacopo Girardi
scene Debora Palmieri
costumi Officine Red Carpet Teatro
suono Alessandro Cerea
luci e audio Stefano Capra
Ludwig II di Baviera: il re pazzo. Un mito che si rinnova tra follia
e grandezza, tra sogno e realtà, e costruisce castelli sempre più in
alto, tra le aquile. O solo nella sua mente. Una storia di
narcisismo, inquietudine, insoddisfazione e solitudine, ma
soprattutto la storia di una visione delle cose, di un uomo nel
mondo diverso dal mondo. Questa pièce si allontana dall'oggettività
storica e propone una visione interna di Ludwig, portando fuori dal
corpo del re il teatro magico delle sue visioni, materializzando
l'inferno dei rapporti umani. Un grezzo simbolismo da ragazzi di
oggi di una periferia metropolitana, Los Angeles, banlieue di
Marsiglia o Quarto Oggiaro, che improvvisano rituali crudeli di
sesso, di vita e di morte per sfuggire alla noia. Quattro attori
interpretano una dozzina di personaggi. Ludovico, capetto
controverso di una microsocietà alla deriva, risponde anch’egli al
carattere crudo della messinscena: una ricerca personale e
artigianale fatta con quello che si ha a disposizione, perché una
società ai margini utilizza ogni oggetto che ha, di recupero,
riciclo, assemblato da materiale con funzioni originarie anche molto
lontane.
Giovedì 09 Novembre 2017_11_09
Venerdì 10 Novembre 2017_11_10
Sabato 11 Novembre 2017_11_11
Domenica 12 Novembre 2017_11_12
Lunedì 13 Novembre 2017_11_13
Martedì 14 Novembre 2017_11_14
Mercoledì 15 Novembre 2017_11_15
Giovedì 16 Novembre 2017_11_16
Fenice dei Rifiuti
LA BISBETICA DOMATA - L'anarchia dell'obbedienza
liberamente ispirato all’opera di William Shakespeare
drammaturgia e regia Alessandro Veronese
con Alessandro Veronese e cast in via di definizione
produzione Fenice dei Rifiuti
Prendi il mio corpo. Coloralo di bianco, e sarò sposa. Coloralo di
azzurro, e sarò oceano. Coloralo di rosso, e sarò sangue. Coloralo
di nero, e sarò lutto. Ti guardo immobile, goffo manichino. Per
convincerti, anche questa volta, che io ti abbia obbedito. Una
rilettura del testo originale, in cui lo sguardo del regista
Alessandro Veronese si sposta sul tema della dittatura in un
continuo ribaltamento di piani tra verità autentica e verità
raccontata. Lo spettatore è condotto per mano da alcune donne
travestite da croupiers all’interno di una sfavillante casa da gioco
il cui premio finale è il corpo delle giovani sorelle Caterina e
Bianca. L’arte del travestimento è la chiave di lettura del gioco:
nulla è come sembra. I tavoli sono in realtà luccicanti prigioni,
con catene legate alle caviglie degli spettatori. Le croupiers non
smettono mai di esercitare il loro controllo mentale nei confronti
dei partecipanti al gioco, in una continua e massacrante corsa al
rilancio.
Sabato 18 Novembre 2017_11_18
Domenica 19 Novembre 2017_11_19
Lunedì 20 Novembre 2017_11_20
Martedì 21 Novembre 2017_11_21
Mercoledì 22 Novembre 2017_11_22
Giovedì 23 Novembre 2017_11_23
Strutture Primarie
MADAME BOVARY
scritto e diretto da Luciano Colavero
con Chiara Favero
scenografia Alberto Favretto e Marcello Colavero
suono Michele Gasparini
luci Elisa Bortolussi
costumi Stefania Cempini
Madame Bovary: il titolo è una trappola. Quando ho cominciato a
scriverlo questo testo non era nemmeno Madame Bovary, era solo un
breve monologo nato dalla lettura di “Consumo dunque sono” di
Zygmunt Bauman. Poi ho capito che quel materiale poteva dialogare
con il romanzo di Flaubert. Ho osato una riscrittura radicale. Ho
imprigionato Emma nel momento del suicidio e ho scritto un monologo
per dissezionarla ed estrarne il cuore: il suo desiderio di essere
altrove, di vivere un’altra vita, di essere qualcun altro. Quando si
è trattato di metterlo in scena volevo che fosse un lavoro
completamente incentrato sulla recitazione: ho intrappolato
l’attrice in una pedana lunga 4 metri e larga 50 centimetri, un
palcoscenico troppo stretto per recitare, dal quale non scende mai
per tutta la durata dello spettacolo. Quando immagino madame Bovary
vedo una donna che ha fame, vedo una donna drogata di desiderio. La
sua droga non sono gli oggetti, la sua droga è l’immagine, la
visione, il sogno di ciò che non possiede. Lei vede qualcosa che non
ha, lo desidera e corre. Il desiderio l’avvelena ma nello stesso
tempo la rende viva.
Venerdì 24 Novembre 2017_11_24
Sabato 25 Novembre 2017_11_25
Domenica 26 Novembre 2017_11_26
Rassegna Palco Off
Mana Chuma Teatro
COME UN GRANELLO DI SABBIA
testo e regia di Salvatore Arena e Massimo Barilla
con Salvatore Arena
scene Aldo Zucco
musiche originali Luigi Polimeni
disegno luci Stefano Barbagallo
assistente alla regia Ylenia Zindato
Giuseppe Gulotta, giovane muratore, viene arrestato e costretto a
confessare l'omicidio di due carabinieri in provincia di Trapani. Il
delitto nasconde un mistero indicibile: servizi segreti e uomini
dello Stato che trattano con gruppi neofascisti traffici di armi e
droga. Gulotta ha vissuto 22 anni in carcere da innocente e 36 anni
di calvario con la giustizia. Non è mai fuggito, ha lottato a testa
alta, restando lì come un granello di sabbia all’interno di un
enorme ingranaggio. La voce di Giuseppe ci attira in questo vortice
raccontando, come trovasse per la prima volta qualcuno disposto ad
ascoltare, la gioventù interrotta, l’arresto, le torture, i
colpevoli silenzi, i pregiudizi, ma anche l’irriducibile cocciuta
speranza in una restituzione finale della propria umile e alta
identità. Lo fa alternandosi a voci secondarie, ma necessarie: un
vicequestore illuminato, schiacciato anche lui dall’ingranaggio,
l’ufficiale dell’arma, regista occulto delle torture, la moglie
Michela, i genitori.
Giovedì 30 Novembre 2017_11_30
Venerdì 01 Dicembre 2017_12_01
Sabato 02 Dicembre 2017_12_02
Domenica 03 Dicembre 2017_12_03
Lunedì 04 Dicembre 2017_12_04
Martedì 05 Dicembre 2017_12_05
Mercoledì 06 Dicembre 2017_12_06
Giovedì 07 Dicembre 2017_12_07
Venerdì 08 Dicembre 2017_12_08
Sabato 09 Dicembre 2017_12_09
Domenica 10 Dicembre 2017_12_10
Lunedì 11 Dicembre 2017_12_11
Martedì 12 Dicembre 2017_12_12
Teatro dell'Allodola
PASSI
di Antonio Alamo
regia Tiziana Bergamaschi
con Valentina Ferrari, Marisa Miritello, Elisabetta Torlasco, Greta
Zamparini
Una madre e una figlia. E alcuni scarafaggi parlanti. Tutti vivono
nella stessa casa, seppur in luoghi diversi. Nuria, la figlia, vuole
liberare l’appartamento dove vive la madre ma Carmen, la madre, non
vuole assolutamente lasciare la sua casa. La demenza senile le
permette di sentir parlare gli scarafaggi tra di loro. Il fatto che
parlino non importa nulla. Il problema è solo come sterminarli.
Antichi rancori e nuovi destini attendono donne e scarafaggi. In
questo testo l’autore abbandona statisti e inventori per dare voce e
spazio a persone e fatti quotidiani. Ma il dramma è sempre lo
stesso: gli umani rischiano di distruggere se stessi e l’ambiente in
cui vivono perché sono incapaci di ascoltare e comunicare, ognuno
preso dai suoi egoismi dalle sue esigenze. Su questa linea narrativa
si sviluppa il tema doloroso del rapporto vecchi/giovani attraverso
le difficoltà di comunicazione dovute a uno stato alterato di
coscienza come può essere la demenza senile o l’Alzheimer.
Giovedì 14 Dicembre 2017_12_14
Venerdì 15 Dicembre 2017_12_15
Sabato 16 Dicembre 2017_12_16
Domenica 17 Dicembre 2017_12_17
Lunedì 18 Dicembre 2017_12_18
Martedì 19 Dicembre 2017_12_19
Effetto Morgana
SEMMELWEIS-Breve storia dell'Igiene
di e con Fabio Banfo
regia Serena Piazza
produzione Effetto Morgana
Considerato il Galileo della medicina, per la sua scoperta
rivoluzionaria e per l'ostilità che gli procurò, il dottor
Semmelweis è uno di quegli uomini che la storia ha dimenticato.
Ignac Semmelweis, nei primi anni dell'800, nel cercare di combattere
la febbre puerperale che mieteva decine e decine di vittime nel
reparto di ostetricia dell'ospedale di Vienna, scopre la
contaminazione batterica per pura intuizione. Semmelweis arriva a
questa scoperta solo attraverso l'osservazione empirica, verificando
come nel suo ospedale, più che in altri, le puerpere muoiano a causa
di febbre post parto ed incrociando questo dato con il fatto che i
medici dissezionavano i cadaveri nell'attiguo reparto di anatomia
prima di passare a visitare le partorienti. La sua scoperta lo
porterà a fare una richiesta alle autorità ospedaliere:
disinfettarsi le mani prima di entrare in ostetricia. Questa
semplice richiesta gli arrecherà scherno e danni alla carriera, fino
al suo allontanamento dall'ospedale.
Giovedì 21 Dicembre 2017_12_21
Venerdì 22 Dicembre 2017_12_22
Sabato 23 Dicembre 2017_12_23
Rassegna Palco Off
La Memoria del Teatro
VIRGINEDDA ADDURATA
regia Nicola Alberto Orofino
di Giuseppina Torregrossa
con Egle Doria e Francesca Vitale
voce fuori campo Fiorenzo Fiorito
disegno luci Simone Raimondo
costumi Monia Torchia
IN SOSTITUZIONE DELLO SPETTACOLO “IL NOSTRO AMORE SCHIFO”
Rosalia visse gran parte della sua vita nel silenzio di una grotta,
prima nei pressi di Agrigento, poi a Palermo. Abituata al silenzio,
del tutto priva di condizionamenti di culture, media e tendenze
dominanti, ma anche di controculture e di controtendenze. Una donna
misteriosa, della cui vita si sa pochissimo e che fu conosciuta solo
dopo la sua morte per il miracolo della guarigione palermitana
dall’epidemia di peste che colpì la città nel 1624. Lo spettacolo
prende spunto da un fatto di cronaca avvenuto a Trapani qualche anno
fa. Un marito, con la complicità della sua amante, trascina in un
agguato la moglie, al nono mese di gravidanza, le spacca la testa,
la cosparge di benzina e poi le dà fuoco. Le protagoniste della
storia, prima che la tragedia si compia, vanno tutte supplici dalla
“Santuzza”. Nel confronto il confine tra bene e male si appanna, le
donne si fidano e confidano nella Santa, la quale di rimando,
brutalmente, ammonisce che spesso le cose, più che dal cielo, vanno
risolte sulla terra.
Mercoledì 27 Dicembre 2017_12_27
Giovedì 28 Dicembre 2017_12_28
Venerdì 29 Dicembre 2017_12_29
Sabato 30 Dicembre 2017_12_30
Domenica 31 Dicembre 2017_12_31
Mò.Mì
COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA
di Dario Fo e Franca Rame
diretto e interpretato da Lidia Miceli e Alessandro Moser
aiuto regia Alessandro Natale
scene Paolo Pioppini
disegno luci Rocco Giordano
Un emozionante e irriverente viaggio all'interno delle dinamiche di
coppia. Un uomo e una donna dopo anni di matrimonio rigorosamente
monogamo provano ad aprirsi verso estemporanee relazioni
sentimentali. Un equilibrio familiare compromesso. I rapporti fugaci
e i maldestri tentativi di suicidio. La speranza offerta da un nuovo
legame e un tardivo rimpianto che sfocia quasi in pazzia. Portata al
successo da Dario Fo e Franca Rame, l’opera viene riproposta
restituendo tutta la comicità propria del testo originale, nel quale
s’innestano riflessioni e considerazioni di vibrante attualità.
Mercoledì 10 Gennaio 2018_01_10
Giovedì 11 Gennaio 2018_01_11
Venerdì 12 Gennaio 2018_01_12
Sabato 13 Gennaio 2018_01_13
Domenica 14 Gennaio 2018_01_14
Lunedì 15 Gennaio 2018_01_15
Martedì 16 Gennaio 2018_01_16
Mercoledì 17 Gennaio 2018_01_17
Giovedì 18 Gennaio 2018_01_18
Venerdì 19 Gennaio 2018_01_19
Sabato 20 Gennaio 2018_01_20
Domenica 21 Gennaio 2018_01_21
Lunedì 22 Gennaio 2018_01_22
Martedì 23 Gennaio 2018_01_23
Compagnia Teatro Binario 7
COME SONO DIVENTATO STUPIDO
di Martin Page
drammaturgia e regia Corrado Accordino
con Corrado Accordino, Chiara Tomei, Alessia Vicardi e lo Stupido
assistente alla regia Valentina Paiano
scene e costumi Maria Chiara Vitali
Antoine ha una grave malattia: l’intelligenza. E’ una persona
particolarmente dotata, fisiologicamente più sensibile e acuta della
media, e ha capito che il suo spirito inquieto e la sua curiosità
intellettuale lo condannano al mal di vivere. Tenta quindi varie
strade per risolvere la sua difficoltà a partecipare alla vita fino
a quando prenderà la decisione definitiva: diventare stupido. Ma non
è così facile: il percorso è più accidentato di quanto sembri. Lui
vorrebbe dimenticare di capire, appassionarsi alla quotidianità,
credere nella politica, comprare bei vestiti, seguire gli
avvenimenti sportivi, fantasticare sull’ultimo modello di
automobile, guardare con interesse e partecipazione emotiva i
programmi televisivi. Vorrebbe tutto questo. E soprattutto vorrebbe
stare bene con gli altri, non capirli ma essere come loro, fra di
loro, uno di loro, e come loro condividere le stesse cose.
Venerdì 26 Gennaio 2018_01_26
Sabato 27 Gennaio 2018_01_27
Domenica 28 Gennaio 2018_01_28
Rassegna Palco Off
Briglia d'Oro Teatro
MOZZA
di e con Claudia Gusmano
aiuto regia Laura Palmeri
musiche Ermanno Dodaro
luci Michelangelo Vitullo
scenografia Martina Picchioni e Letizia Cascia
C’è una giovane donna in mare sulla prua di un peschereccio. Una
generazione di marinai la sua, a partire dal nonno, che il mare “ce
l’aveva dentro” perché lo aveva bevuto tutto durante la sua vita.
Con la sua morte, il destino di Mozza si palesa. Un sintomo di
malessere dietro l’altro, analisi del sangue, un urlo liberatorio,
insegnato dal nonno per farle tornare il sangue in corpo che le era
stato tolto, viene scambiato per un sintomo di follia. Lo psicologo
dice: “c’è una sola cura e il da farsi è chiaro: Mozza a mare deve
stare”. Il suo peschereccio, dotato di un campanaccio da suonare in
caso di emergenza, manca di una parte fondamentale: il timone.
Escludendo categoricamente la richiesta di aiuto, non c’è più nulla
che dipenda dalla sua volontà, né tornare né proseguire.
Giovedì 01 Febbraio 2018_02_01
Venerdì 02 Febbraio 2018_02_02
Sabato 03 Febbraio 2018_02_03
Domenica 04 Febbraio 2018_02_04
Lunedì 05 Febbraio 2018_02_05
Martedì 06 Febbraio 2018_02_06
Giorni Dispari Teatro
FRIDA K
testo di Serena Nardi tratto dagli scritti di Frida Kahlo
regia Serena Nardi
con Sarah Collu e Serena Nardi
coreografie Lara Guidetti
video Vittorio Bizzi
musiche originali Alessandro Cerea
scene e costumi Officine Red Carpet Teatro
Una messa in scena che prende il via dai fatti biografici, così come
Frida stessa li racconta nei numerosi scritti che ha lasciato, ma
non vuole esserne un racconto. Gli episodi che segnarono l’esistenza
di questa donna straordinaria sono la partitura su cui si costruisce
una scena che squarcia la tela di nuvole dipinte per mostrarci la
forza e la tenacia con cui Frida si aggrappava alla vita, che la
morte le contendeva fin dall’adolescenza. Frida ci viene mostrata
letteralmente appesa a una serie di nastri rosso sangue, da cui
pendono, come tanti tarocchi che già hanno rivelato ciò che dovevano
rivelare, dettagli di alcuni dipinti famosi. Compagna di gioco sarà
la morte, venuta a prenderla questa volta senza possibilità di
appello. In una danza di ricordi scambiati – a volte leggeri, spesso
crudelmente dolorosi ma sempre veri – Frida e la Morte si
palleggeranno i racconti, le impressioni, le emozioni e i
sentimenti, in un’atmosfera spesso grottesca e dissacrante che tutto
cerca, fuorché il melodramma.
Giovedì 08 Febbraio 2018_02_08
Venerdì 09 Febbraio 2018_02_09
Sabato 10 Febbraio 2018_02_10
Domenica 11 Febbraio 2018_02_11
Lunedì 12 Febbraio 2018_02_12
Chronos3
NUOVO EDEN
di e con Jessica Leonello
regia Manuel Renga
video Nicola Zambelli
scene Mario Leonello, Mario Barnabi, Manuel Renga
Immaginate di addormentarvi per quindici anni. Di risvegliarvi e
tornare a fare un giro per le vostre città, cercando i luoghi
impressi nella vostra memoria, le persone, le abitudini. Tutto
sommato, a noi, pare non sia successo nulla. Ma per Cesare, che
viveva nel cuore storico di un’operosa città del Nord Italia, quasi
tutto è cambiato: il cinema Eden - che era l’ultimo cinema a luci
rosse rimasto in città - si è trasformato in un cinema d’essai; il
cricket è diventato il secondo sport più praticato e i suoi
giocatori sono tutti indiani e pachistani ormai di seconda
generazione; ogni semaforo si è trasformato in rotonda. Ai bordi
della città solo residui industriali di vecchie fabbriche
abbandonate e al loro posto un luna park e centri commerciali;
perfino le prostitute anziane, coetanee di Cesare, sono le ultime
rimaste, con le loro sedie, a lavorare in orario diurno nel centro
storico, tra i vicoli di un quartiere simbolo dell’aggregazione e
della vita popolare. Riaprite gli occhi e il vostro vecchio eden, è
un nuovo eden.
Martedì 13 Febbraio 2018_02_13
Mercoledì 14 Febbraio 2018_02_14
Giovedì 15 Febbraio 2018_02_15
Venerdì 16 Febbraio 2018_02_16
Sabato 17 Febbraio 2018_02_17
CHRONOS3
MARIA SOTTERRATA-La terra trema, la volontà no
drammaturgia Davide Lo Schiavo
regia Valentina Malcotti
con Valeria Sara Costantin
scene e costumi Antonella De Iorio
realizzazione scene Gianmarco Malcotti e Antonella De Iorio
Uno spettacolo realizzato con il contributo del Comune di Gemona del
Friuli e in collaborazione con LAB Laboratorio Internazionale della
Comunicazione Maria Fantìn è una giovane ragazza di Gemona che sogna
di diventare un’abile sarta e lavorare in un atelier di moda a
Parigi. Il terremoto sconvolge la sua realtà: Maria rimane
imprigionata sotto le macerie, non sa più dove si trova, non riesce
ad uscire. In uno spazio e un tempo in continuo mutamento ripercorre
la sua vita, nel tentativo di ritrovare la propria identità per
sfuggire alla cinica Nostra Signora Morte, anch’essa rimasta
incastrata sotto il terremoto, suo malgrado. Le parole di Maria
rievocano la sua vita passata: l’infanzia, le amicizie perdute, il
primo amore, la prima discoteca, il lavoro in manifattura, la Gemona
sconosciuta di prima del terremoto, la sua famiglia. Maria combatte
fra passato e futuro sospesa in un limbo di attesa: oscillando tra
vita e morte, le circostanze del crollo e lo scacco con Nostra
Signora Morte la costringeranno a compiere una scelta decisiva.
Domenica 18 Febbraio 2018_02_18
Lunedì 19 Febbraio 2018_02_19
Martedì 20 Febbraio 2018_02_20
Mercoledì 21 Febbraio 2018_02_21
Giovedì 22 Febbraio 2018_02_22
Il Servo Muto Teatro
FANTINE-Quando dal Caos nacque l'Amore
ispirato a “I Miserabili” di Victor Hugo
drammaturgia e regia Michele Mariniello
con Sara Drago
sound design Fabrizo Frisan
scene Silvia Cremaschi
“Fantine – Quando dal Caos nacque l’Amore” è un monologo tratto dal
romanzo I Miserabili di Victor Hugo. Una rivisitazione del
personaggio di Fantine, estrapolato dal contesto
romantico-ottocentesco e fatto rivivere al giorno d’oggi. La storia
racconta in chiave attuale le vicende del personaggio del romanzo,
calato però nella degradata periferia di una grande città: un cupo
agglomerato di palazzoni ad alveare da regime sovietico e case
popolari. Fantine, rappresentata nell’attimo prima di morire, inizia
a raccontare la sua storia animando situazioni e personaggi: la vita
nella casa popolare, la storia dei suoi genitori, di come la mamma
si sia rifatta tutta per poi fuggire in Belize con Jesus e di come
papà abbia smesso di parlare, per fissarsi sul televisore. Racconta
il luogo in cui vive, i panorami disperanti e le persone che vi
abitano; racconta l’amore, unica possibilità, fra ignoranza e
squallore, di cambiare il destino.
Venerdì 23 Febbraio 2018_02_23
Sabato 24 Febbraio 2018_02_24
Domenica 25 Febbraio 2018_02_25
Rassegna Palco Off
Onirika del Sud
LA VOCE DI PEPPINO IMPASTATO
di Giuseppe Caramagno
con Pierpaolo Saraceno e Mariapaola Tedesco
regia Pierpaolo Saraceno
Dalle frequenze di Radio Aut, radio libera fondata a Terrasini nel
1977, si poteva ascoltare la voce secca, diretta e sincera di un
uomo semplice e umile, ma tanto forte da sfidare nella sua terra
martoriata dalla mafia, la sua stessa famiglia mafiosa. Quell’uomo è
Peppino Impastato, grande lottatore ma soprattutto grande spirito
ribelle, ucciso a soli trent'anni su ordine del capo di Cosa Nostra,
Gaetano Badalamenti (Don Tano), bersaglio preferito di Peppino nelle
sue trasmissioni di Radio Aut. L’ambiente scenico è diviso in due
parti: da un lato la madre di Peppino che racconta, con occhi pieni
d’amore, il mondo del figlio, la sua lotta, la sua forza d’animo.
Dall’altro, una serie di flashback che ripropongono la vita di
Peppino, le sue azioni, ma soprattutto la sua voce.
Giovedì 01 Marzo 2018_03_01
Venerdì 02 Marzo 2018_03_02
Sabato 03 Marzo 2018_03_03
Domenica 04 Marzo 2018_03_04
Lunedì 05 Marzo 2018_03_05
Martedì 06 Marzo 2018_03_06
Il Giardino delle Ore/Teatro del Rimbombo/Belafonte
con il supporto di Teatro Binario 7 e Residenza Carte Vive
CANE SUGAR
di Simone Severgnini, Andrea Robbiano e Davide Bonaldo
supervisione drammaturgica Filippo Pozzoli
con Simone Severgnini e Andrea Robbiano
video e luci Davide Bonaldo
musiche Tommaso Severgnini
scene Francesca Mazzarello
Siete mai stati contattati dal profilo di un morto su facebook? Che
fine fanno le nostre identità virtuali una volta che il corpo ci
abbandona? Da questi interrogativi è partito il lavoro di ricerca
per la realizzazione di “Cane Sugar”, progetto teatrale che intende
indagare due grandi temi: l’identità e il lutto. La prima in quanto
multiforme essere che vive sia in noi, sia nelle nostre appendici,
oggi sempre più virtuali; il secondo in quanto ancestrale dolore
dell’umanità. Ci si sono così aperte altre due grosse questioni che
sono state il motore del lavoro drammaturgico e di ricerca attorale:
dove sta oggi la mia identità? Quanto è ancora il corpo il
depositario di quello che sono? E quanto ho realmente delegato al
web di essa? Come cambia la percezione del lutto attraverso
internet? Quanto il contatto, molto più stretto e realistico che ci
viene permesso oggi dall’etere, con i nostri cari defunti, sta
cambiando la nostra percezione della morte e della sofferenza ad
essa legata? Può davvero il nuovo contatto che il web mi consente
con i morti semplificare il processo di elaborazione del lutto?
“Cane Sugar” è uno scherzo che si spinge oltre il limite. Uno spunto
per riflettere sulla nostra nuova immortalità, forse un nuovo modo
di riproporre il mito di Frankestein, laddove il ruolo che una volta
era della corrente elettrica ora è del web: spinta pulsante che
rianima anche il più defunto dei corpi.
Giovedì 08 Marzo 2018_03_08
Venerdì 09 Marzo 2018_03_09
Sabato 10 Marzo 2018_03_10
Domenica 11 Marzo 2018_03_11
Lunedì 12 Marzo 2018_03_12
Martedì 13 Marzo 2018_03_13
Mercoledì 14 Marzo 2018_03_14
Giovedì 15 Marzo 2018_03_15
Venerdì 16 Marzo 2018_03_16
Sabato 17 Marzo 2018_03_17
Domenica 18 Marzo 2018_03_18
Lunedì 19 Marzo 2018_03_19
Martedì 20 Marzo 2018_03_20
Compagnia Teatro Binario 7
AMORE ORGANICO
con Alfredo Colina, Rossana Carretto, Fabio Zulli
scritto e diretto da Corrado Accordino
assistente alla regia Valentina Paiano
scene e costumi Maria Chiara Vitali
Oggi tutto si può comprare. Qualcuno potrebbe dire che nei secoli è
sempre stato così, ma ora più che mai è evidente il potere e il
fascino che il denaro esercita. Tutto ha un prezzo, purché ci sia un
compratore. Ebbene, uno dei mercati più fiorenti e longevi che la
storia conosca è quello degli organi. La nostra storia si dipana
esattamente tra le follie di questo mercato altamente sensibile. Un
uomo e una donna hanno bisogno dello stesso trapianto di organi.
Facile immaginare che, nella nostra storia, uno sia ricco e uno sia
povero. E che il ricco prevarrà sul povero. Meno prevedibile è però
la macchinazione che il povero sta escogitando. La ricca è una
vedova senza scrupoli. Il povero è un vedovo disgraziato, senza un
futuro né un passato dignitoso. E poi c’è un terzo uomo, bello,
aitante, affascinante, un seduttore nato, che sconvolgerà le regole
del gioco.
Giovedì 22 Marzo 2018_03_22
Venerdì 23 Marzo 2018_03_23
Sabato 24 Marzo 2018_03_24
Domenica 25 Marzo 2018_03_25
Lunedì 26 Marzo 2018_03_26
Martedì 27 Marzo 2018_03_27
Teatro Libero Palermo
CONTRAZIONI
di Mike Bartlett
traduzione italiana Monica Capuani
regia Luca Mazzone
con Viviana Lombardo e Silvia Scuderi
spazio scenico e paesaggio sonoro Luca Mazzone
progetto e realizzazione video Pietro Vaglica
luci Fiorenza Dado e Gabriele Circo
Una manager e una sottoposta, una serie d’interviste, una morbosa
curiosità che sconfina nell’ossessiva e ingombrante presenza
voyeuristica dell’azienda nella vita privata dei propri lavoratori.
Un testo asciutto e crudo del giovane e affermato drammaturgo
inglese Mike Bartlett (Oxford 1980) – prodotto più volte dalla Royal
Court e dal National Theatre di Londra – che mette due donne una di
fronte all’altra, in una sorta d’intervista dove una è carnefice,
l'altra è vittima. È un gioco di sottile tensione quello che si crea
tra le due donne che, seppure nella consapevolezza che il potere
trasforma le persone a prescindere dalla loro cultura, dal loro
credo, dal loro genere sessuale, mette in luce aspetti inconsueti
delle relative femminilità che si incrociano e si scontrano.
Mercoledì 04 Aprile 2018_04_04
Giovedì 05 Aprile 2018_04_05
Venerdì 06 Aprile 2018_04_06
Sabato 07 Aprile 2018_04_07
Domenica 08 Aprile 2018_04_08
Lunedì 09 Aprile 2018_04_09
Martedì 10 Aprile 2018_04_10
Mercoledì 11 Aprile 2018_04_11
Giovedì 12 Aprile 2018_04_12
Venerdì 13 Aprile 2018_04_13
Sabato 14 Aprile 2018_04_14
Domenica 15 Aprile 2018_04_15
prima nazionale
Compagnia Teatro Binario 7
MUNCH-La vita fa schifo, il panorama è bellissimo
di Corrado Accordino in collaborazione con Simona Bartolena
regia Corrado Accordino
assistente alla regia Valentina Paiano
scene e costumi Maria Chiara Vitali
Un urlo, un grido, uno spostamento della realtà dai contorni
inafferrabili, un tormento che nasce in noi e si espande sulla vita
intorno a noi: questo non è Munch, o meglio, non è solo Munch. E’
l’intero Novecento che si apre su queste premesse. Dio è morto, le
guerre indossano per la prima volta nella storia l’aggettivo
Mondiale, Freud ha cominciato a mischiare e confondere le carte, la
modernità è sinonimo di grandezza, di volontà, di spinte propositive
ma anche di isolamento, di nuovi paradigmi della paura, di nuovi
contorni dell’anima. Tutto si trasformerà nel Novecento, tutto
perderà il suo senso riconoscibile e oggettivo per trovarne un
altro, meno afferrabile, meno riducibile, più potente e anche più
pericoloso. Questo Tutto o smarrimento del Tutto, di un insieme che
diviene attimo e atomo assoluto, che sa sprigionare potenza e
bellezza e orrore insieme, è già impresso nelle anime di quegli
artisti che sono in empatia con il mondo, qualunque sia il volto che
il mondo sta assumendo.
Giovedì 26 Aprile 2018_04_26
Venerdì 27 Aprile 2018_04_27
Sabato 28 Aprile 2018_04_28
Domenica 29 Aprile 2018_04_29
Skené Company Milano
LA FORTUNA
Da Il Giocatore di Carlo Goldoni e Fëdor Dostoëvskij
drammaturgia Marika Pensa e Omar Nedjari
regia Omar Nedjari
con Enrico Ballardini, Michele Bottini, Giulia D'Imperio, Sergio
Longo, Enrico Maggi, Marika Pensa
luci Ornella Banfi
in collaborazione con la Compagnia Teatrale dell'Università degli
Studi di Milano e Compagnia Teatrale Odemà Il gioco d’azzardo non è
solo una malattia contemporanea, è anche il sintomo di una distorta
idea della realizzazione personale e del rapporto con il proprio
Ego, promossa spesso dalle dinamiche economiche e sociali. In
un’ambientazione estremamente contemporanea, che tende quasi al
futuro, lo spettacolo vede in scena un caleidoscopio di personaggi,
che i cinque attori interpretano aiutati da maschere non più della
commedia dell’arte, ma del mondo moderno, come la maschera della
donna rifatta per il personaggio di Gandolfa, anziana donna che
vuole a tutti i costi apparire giovane e sposare Florindo. In un
incubo serrato e incalzante il protagonista vivrà la sua discesa nel
baratro della dipendenza da se stesso.
Mercoledì 02 Maggio 2018_05_02
Giovedì 03 Maggio 2018_05_03
Sabato 05 Maggio 2018_05_05
Domenica 06 Maggio 2018_05_06
Lunedì 07 Maggio 2018_05_07
Martedì 08 Maggio 2018_05_08
Mercoledì 09 Maggio 2018_05_09
Giovedì 10 Maggio 2018_05_10
Venerdì 11 Maggio 2018_05_11
Sabato 12 Maggio 2018_05_12
Domenica 13 Maggio 2018_05_13
prima nazionale
TLLT - Teatro Libero Liberi Teatri
KOBANE
di Fabio Banfo
regia Manuel Renga
con Corrado Accordino, Cinzia Spanò, Nicola Stravalaci, Matteo
Vitanza, Roberta Lanave
produzione TLLT
Il testo è stato presentato in forma di lettura/studio al Milano
Playwright Festival 2015 Maria ritorna a casa, convertita all'Islam,
dopo essere stata rapita in territorio Siriano dai miliziani dell'Isis.
Suo padre è un anziano docente di storia, malato di Alzheimer. Sua
madre, Elena, sta sacrificando la sua vita per accudire il marito.
Teo, il fratello, è un giovane omosessuale. Il vicino di casa, un
carabiniere divorziato, cerca di aiutare Elena, di cui è innamorato.
In questa piccola cellula di conflitti ideologici e di sangue, si
sintetizza il magma ribollente che è oggi il Mediterraneo. Un testo
che per parlare dell'Isis sceglie il tema dei foreign-fighter e di
ambientare la storia in Italia, un paese di frontiera, il luogo
ideale per raccontare la contrapposizione tra Occidente e Terrorismo
Islamico. Una storia che si svolge in una famiglia, perché è un
luogo sacro per entrambe queste due religioni, perché è un luogo di
conflitti di sangue, così come lo sono i territori di guerra.
Lunedì 14 Maggio 2018_05_14
Martedì 15 Maggio 2018_05_15
Mercoledì 16 Maggio 2018_05_16
Giovedì 17 Maggio 2018_05_17
Teatro dell'Allodola
LE LACRIME AMARE DI PETRA VON KANT - UNO STUDIO
di Rainer Werner Fassbinder
con Monica Faggiani, Valentina Ferrari, Bianca Iannaccone, Marisa
Miritello, Elisabetta Torlasco, Greta
Zamparini e una giovane attrice da definire
regia Tiziana Bergamaschi
Il testo, del quale è stata realizzata anche una versione
cinematografica con la nota attrice Hanna Schygulla nel ruolo di
Karin, è sicuramente uno dei capolavori del drammaturgo regista
tedesco e apre il ciclo dei suoi grandi melodrammi. E' la vicenda di
una stilista di moda, Petra von Kant, ricca, affascinante,
intelligente, tipica figura di donna emancipata e cosciente che cade
però preda dell'amore per Karin, una ragazza di estrazione
proletaria spregiudicata e senza scrupoli. I ruoli si ribaltano: la
donna di successo, abituata a dominare gli altri, diventa schiava
del suo oggetto amoroso. La grandezza del personaggio consiste
proprio nella disperata determinazione di far vivere il proprio
sentimento ad ogni costo, infrangendo passo dopo passo tutte le
convenzioni sociali che lo impedirebbero: il rapporto con la figlia,
l'amicizia con l'amica Sidonie, il rispetto per la madre ed infine
l'equilibrio "ambiguo" con Marlene, una factotum onnipresente e
completamente asservita, muto testimone per tutto lo spettacolo.
Venerdì 18 Maggio 2018_05_18
Sabato 19 Maggio 2018_05_19
Domenica 20 Maggio 2018_05_20
Rassegna Palco Off
CHRONOS3/ La Memoria del Teatro
LA COSA BRUTTA
di Tobia Rossi
regia Manuel Renga
con Francesca Vitale e cast in via di definizione
Premio Hystrio 2016
La storia di una famiglia come tante, senza eroi e senza vincitori,
l’avventura tragicomica, allo stesso tempo comunissima e
straordinaria, di un piccolo nucleo di esseri umani che affronta il
tracollo finanziario, la perdita, la paura, lo smarrimento, la
tristezza, l’indicibile tabù del dolore, della depressione. Fino
all’invocazione della morte come liberazione e salvezza. Guardare i
nostri famigliari da vicino, affacciarsi sul loro baratro e
affrontare la vertigine della messa in discussione di ciò che
riteniamo saggio, giusto, sensato: così una madre scopre che suo
figlio è diventato un uomo e suo figlio scopre che la madre è una
donna oramai anziana, fragile e fallibile, piena di ferite,
meschinità e menzogne che racconta a sé stessa e agli altri, sola.
Questa storia così intima e privata è adagiata sul manto muschiato
della favola nera, con atmosfere che rimandano ai Fratelli Grimm e
ai racconti di Hoffman, un incubo lungo una notte popolato da esseri
umani, animali, forse anche mostri.
Giovedì 24 Maggio 2018_05_24
Venerdì 25 Maggio 2018_05_25
Sabato 26 Maggio 2018_05_26
Domenica 27 Maggio 2018_05_27
Lunedì 28 Maggio 2018_05_28
Martedì 29 Maggio 2018_05_29
Teatro del Simposio/A3 Apulia Project
STORIA DI UN IMPIEGATO
da Fabrizio De Andrè
drammaturgia Antonello Antinolfi
regia Francesco Leschiera
con Francesco Leschiera, Fabio Bagnato (chitarre e voce), Walter
Bagnato (pianoforte, fisarmonica, voce), Umberto Gillio (batteria)
assistente alla regia Alessandro Macchi “La Storia di un impiegato
l’abbiamo scritta io, Bentivoglio, Piovani, in un anno e mezzo
tormentatissimo e quando è uscita volevo bruciare il disco. Era la
prima volta che mi dichiaravo politicamente e so di aver usato un
linguaggio oscuro, difficile”- (Fabrizio De Andrè in un’intervista
tratta dalla Domenica del Corriere del gennaio 1974). Uno spettacolo
musicale che abbina la scrittura originale alle musiche e alle
canzoni dell’artista suonate dal vivo. Uno spettacolo delicato
perché…“le guerre quotidiane si vincono e si perdono nel più
assoluto silenzio”.
Giovedì 31 Maggio 2018_05_31
Venerdì 01 Giugno 2018_06_01
Sabato 02 Giugno 2018_06_02
Domenica 03 Giugno 2018_06_03
Lunedì 04 Giugno 2018_06_04
Martedì 05 Giugno 2018_06_05
Compagnia Óyes
IL PREFERITO
drammaturgia e regia Dario Merlini
con Daniele Crasti e Dario Sansalone
assistente alla regia Greta Gentilomo
scenografia Dario Merlini
Due fratelli. Un odio antico. Irrazionale. Uno l'opposto dell'altro
e allo stesso tempo uno lo specchio dell'altro. Si combattono, si
invidiano, si feriscono a vicenda da tutta una vita, rubandosi a
turno ciò che hanno di più caro. Saranno costretti ad allearsi per
salvare la cosa più importante: il buon nome della Famiglia, non
importa a prezzo di quali menzogne e quali crimini. Perché è solo
sulla famiglia che puoi contare per sopravvivere in un mondo cinico
e corrotto. Faranno i conti con il loro passato e si strapperanno le
reciproche maschere nell'ultimo, disperato tentativo di conquistarsi
l'amore di una donna e il favore di un padre anziano, agonizzante in
un letto d'ospedale carico di segreti vergognosi.
Giovedì 07 Giugno 2018_06_07
Venerdì 08 Giugno 2018_06_08
Sabato 09 Giugno 2018_06_09
Domenica 10 Giugno 2018_06_10
Lunedì 11 Giugno 2018_06_11
Martedì 12 Giugno 2018_06_12
PianoInBilico in collaborazione con Amor Vacui
MATER CERTA-Storie di donne che vorrebbero essere madri
di Michele Ruol
regia Lorenzo Marangoni
con Andrea Bellacicco, Silvia Giulia Mendola, Silvia Rubino, Andrea
Tonin
aiuto produzione Silvia Borsari
Una coppia vorrebbe un figlio, ma non ci riesce. “Mater certa”
s’infila in questa discrepanza privata per raccontare cosa succede
quando desiderio di maternità e paternità si scontrano con una
realtà difficile e a volte impossibile da accettare. Il testo è
strutturato in due atti: il primo, dedicato maggiormente alla figura
maschile, si confronta direttamente con il mito, rivisitando la
tragedia a lieto fine di Euripide, Ione, nella quale Creusa e Xuto
si recano all’oracolo di Delfi perché non riescono ad avere un
figlio. Il secondo atto invece è ambientato nel presente e dedicato
alla sfera femminile. Segnalato al premio Hystrio Scritture di Scena
2017, questo lavoro affronta l’ossessione contemporanea per la
maternità, idealizzata e indotta in forma di nevrosi collettiva.
Giovedì 14 Giugno 2018_06_14
Venerdì 15 Giugno 2018_06_15
Sabato 16 Giugno 2018_06_16
Domenica 17 Giugno 2018_06_17
Lunedì 18 Giugno 2018_06_18
Martedì 19 Giugno 2018_06_19
Teatrouvaille
DOVE CRESCONO LE ORTICHE
di Tobia Rossi
ispirato al film documentario “Grey Gardens” (1975) di Albert e
David Maysles
regia Alessandro Castellucci
con Monica Faggiani, Paola Giacometti
e la speciale partecipazione di Justine Mattera
aiuto regia Alessandro Milone
scenografie Andrea Colombo
costumi Arionne Monique Medici
Un inconsueto pezzo di storia americana: il punto di vista di Big
Edie e Little Edie Bouvier Beale, rispettivamente zia e cugina di
Jacqueline Kennedy, indimenticata first lady e icona di stile. Una
pièce dolceamara e desolata che racconta di due anime alla deriva
passate alla storia come le parenti povere di Jacky, figure
femminili border line perennemente sospese tra i ricordi di un
passato di fasti e un futuro opaco e incerto. Lo spettacolo mostra
allo spettatore, privilegiato e occasionale voyeur, la vita di
questi due personaggi reali – icone cult in America ma poco
conosciuti in Italia – e lo conduce alla scoperta del mondo di
“mammina” e “tesoro”, creature fragili e disperate che si mantengono
vive tra offese reciproche, vivono di ricordi, perlustrano la loro
tenuta, i loro corpi e i loro cuori alla ricerca disperata di
brandelli di umanità.
NOVITA’ ASSOLUTA!
TEATRO LIBERO ADERISCE A CLAPS – SPETTACOLO DAL VIVO
CIRCUITO LOMBARDIA ARTI PLURIDISCIPLINARI
NASCE LA PRIMA STAGIONE DI DANZA CONTEMPORANEA
FOCUS DANZA
Direzione artistica: CLAPS – Spettacolo dal Vivo
“Siamo felici di poter ospitare e rendere parte integrante della
nostra stagione teatrale, la rassegna Focus Danza, con la direzione
artistica di Luisa Cuttini e di CLAPS – Spettacolo dal Vivo. Una
programmazione continuativa da gennaio a giugno, che porterà sul
palco di Teatro Libero cinque fra le compagnie più interessanti
della danza contemporanea italiana, in un percorso che possa
arricchire il nostro campionario umano di DISQUILIBRI”.
Corrado Accordino, Manuel Renga, codirettori artistici di Teatro
Libero
IL PROGRAMMA DI FOCUS DANZA
29-30 gennaio 2018: NEW HORIZON - coreografie di Francesco
Marilungo
Nel 2009 la sonda sviluppata dalla NASA per l’esplorazione di
Plutone e le sue lune abbandonerà il sistema solare portando con sé
un messaggio costituito da immagini e suoni, un breve autoritratto
dell’uomo e della Terra destinato ad eventuali forme di vita
extraterrestri.
26-27 febbraio 2018 :CHENAPAN - Compagnia MF, coreografie di
Francesco Colaleo
La compagnia già ospite di diverse rassegna internazionali approda a
Milano con una produzione, in prima regionale, che debutta
nell’ambito della rassegna.
28-29 marzo 2018: TRE/14 - Dejà Donné, Coreografia di Virginia
Spallarossa
Ogni momento esistito, che sta esistendo, che esisterà, che non è
mai esistito e che mai esisterà qui, contenuto nel rapporto di una
circonferenza e del suo diametro.
23-24 aprile 2018: ESEMPLARI FEMMINILI - Fattoria Vittadini,
coreografia di Francesca Penzo, Tamar Grosz Il lavoro nasce dalla
volontà di comprendere i diversi aspetti che arricchiscono il genere
femminile e cosa significhi per due donne essere tali all’interno
della società contemporanea.
21-22 maggio 2018: GEOOGRAFIE DELL’ISTANTE - TIR Danza/Manfredi
Perego
L’istante è la frazione temporale che attiva il tempo dell’anima,
della coscienza. Si muove tra le fratture di un tempo ordinato.
Coglie, scuote, pizzica la geografia dell’anima. Genera energia,
stimola percezioni, muta il corpo in funzione di ciò che è stato e
lo attiva.
In “ENIGMA” di Massini, la protagonista femminile
ad un certo punto dice: “In quegli anni non so cosa cambiò di più:
io, i ragazzi, la Germania… Me ne resi conto tutto insieme. Durante?
No. E’ incredibile come puoi continuare a vivere, un giorno dopo
l’altro, con la sensazione che in fondo sia tutto come il giorno
prima. La forza dei cambiamenti – quelli veri – sta nel fatto che
non li senti. Ci ha fatto caso? E non li senti perché ci stai
dentro. Immerso, anche tu. Sono talmente chiari che non li vedi.
Fatto sta che in quei dieci anni molto cambiò. Tutto sembrava fermo,
eppure tutto si muoveva. Io? Dentro. Lì. Ma eravamo dentro il
frullatore, tutti.” La società oggi è all'interno di una profonda
crisi, in una fase di ricerca di nuovi modelli. La crisi per sua
definizione porta turbamento, sovverte una situazione. Come accade
per la terra dopo un terremoto, per una stella dopo un’esplosione,
per qualsiasi sistema in equilibrio che si conosca, la ricerca di
nuovi modelli porta degli scompensi. Dei disquilibri. Il lavoro
artistico che ha portato alla costruzione della stagione teatrale di
Teatro Libero è stato quello di fotografare lo stato di
disequilibrio della nostra società attraverso spettacoli che
trattino tematiche contemporanee, oppure che raccontino personaggi
che hanno fatto di questi disquilibri la loro scelta di vita.
Sovvertire è stata la parola d'ordine. Disquilibrio indica
un’evidente mancanza di equilibro, una situazione instabile. Così è
il nostro modo di far teatro: instabile, evanescente, poetico,
intenso, perennemente in disequilibrio rispetto alle correnti che
sembrerebbero condurre il sistema. Il disequilibrio porta a cadere,
porta a dover rischiare, a compiere passi inaspettati: scoprire il
nuovo, il non consensuale, il diverso è una vera ricchezza. Essere
messi in condizione di vivere qualcosa di non stabilito è un
privilegio, scoprire un raggio di luce nelle difficoltà è un'ancora
di salvezza. Concediamoci di fotografare quei momenti delicati e
fragili. Concediamoci di sentirci, grazie ad essi, profondamente
umani.
TEATRO LIBERO: STAGIONE 2017-2018
Corrado Accordino, Manuel Renga
Spazio della contemporaneità sui tetti di
Milano… Teatro Libero attraverso la sua programmazione intende
tracciare un percorso creativo fatto di sollecitazioni provenienti
dalla realtà che ci circonda. Che siano rivisitazioni di autori noti
o nuove drammaturgie originali, i titoli che si susseguono parlano
del nostro presente. E lo fanno raccontando storie di oggi e di
ieri, fatti di cronaca, accadimenti reali o immaginari che possano
rappresentare un forte collegamento con il nostro sentire. Riletture
di grandi personaggi della storia e dell’arte, nuove produzioni
incentrate su temi di urgente attualità, spettacoli che ci
rappresentano nelle nostre sensibilità e contraddizioni: DISQUILIBRI
è un viaggio nella contemporaneità. Dal 2016, con la direzione
artistica di Corrado Accordino e Manuel Renga, Teatro Libero è la
casa di TLLT - Teatro Libero Liberi Teatri - l'associazione
presieduta da Renato Lombardo che raggruppa sei diverse compagnie:
La Danza Immobile, CHRONOS3, Palco Off, Effetto Morgana, Giorni
Dispari, Fenice dei Rifiuti. Un Progetto di Residenza Urbana unico
nella città di Milano. Oltre alle produzioni delle compagnie
residenti, il teatro ospita spettacoli di compagnie scelte tra le
proposte giovani più interessanti presenti sul territorio. E, per il
primo anno, in forza dell’adesione a CLAPS – Spettacolo dal Vivo,
Circuito Lombardia Arti Pluridisciplinari, si apre alla danza
contemporanea.