|
Teatro Fraschini -
Pavia
Domenica 29 novembre 2015 – ore 15,30
Gioachino Rossini (1792-1868)
La scala di seta
Farsa comica in un atto
Libretto Giuseppe Maria Foppa
Prima rappr. 22 maggio 1813
Teatro Teatro San Moisè, Venezia
Info su WikiPedia
Personaggi e interpreti:
Dormont, tutore (tenore) MANUEL PIERATTELLI
Giulia, pupilla (soprano) BIANCA TOGNOCCHI
Lucilla, cugina di Giulia (mezzosoprano) LAURA VERRECCHIA
Dorvil (tenore) FRANCISCO BRITO
Blansac (basso) LEONARDO GALEAZZI
Germano, servitore di Dormont (buffo) FILIPPO FONTANA
Un servitore (mimo)
Coro OperaLombardia
Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano
Direttore Francesco Ommassini
Regia Damiano Michieletto
ripresa da Andrea Bernard
Scene e costumi Paolo Fantin
Luci Alessandro Carletti
Coproduzione Teatri di OperaLombardia
Allestimento del Rossini Opera Festival di Pesaro
Donate un sostegno
alle attività di CONCERTODAUTUNNO
|
Seguono immagini della serata:
Parte
PRIMA - Parte
SECONDA
|
|
Atto unico
Il teatro rappresenta l’appartamento di Giulia.
Una porta nel fondo e due gabinetti ai lati. Sul davanti, una porta
vetrata che conduce ad un poggiuolo. Dirimpetto, una porta a griglia
che guida ad una stanza. Queste due porte debbono essere situate
faccia a faccia dello spettatore.
Una tavola coperta da un tappeto, un burò, sedie.
Scena prima
Giulia e Germano, poi Lucilla
Giulia
(inquieta)
Va’ sciocco, non seccarmi,
qui sola vo’ restar.
Germano
(con flemma)
Pazienza un pochettino,
lasciatemi parlar.
Giulia
Da te non voglio nulla
m’hai tu ben ben capito?
Germano
(con riso sciocco e malizioso)
Capisco che vicina
a prendere marito
avete, o padroncina,
un po’ di convulsione.
Un’ottima lezione
perciò vi voglio dar.
Giulia
(inquietandosi sempre più e passeggiando)
Non voglio sentir niente!
Germano
(andandole dietro)
Un savio colla barba...
Giulia
Diventi impertinente!
Germano
Ha detto già mill’anni...
Che ognun che si marita
va a caccia di malanni!..
Non vo’ che andiate in collera;
saprò poi terminar.
Giulia
Che dica, ch’abbia detto
a me non preme un zero.
Non farmi andar in collera,
va’ via, non mi seccar.
(Germane parte.)
Giulia
Son pur sola, alfin respiro.
S’allontani il caro oggetto.
Deh corona un dolce affetto
se pur senti amor pietà.
(s’avvia al gabinetto alla destra. Alla voce di Lucilla, che sorte,
retrocede precipitosamente)
Lucilla
Cugina, cugina!
Giulia
Un altro malanno!
Lucilla
Vi dice il tutore,
che in sala venghiate.
Giulia
Verrò, ma frattanto
voi prima n’andate.
(Germano esce correndo)
Germano
Padrona, padrona...
Giulia
Qui ancora scioccone!
Germano
Mi manda il padrone...
Giulia
Ho inteso, son lesta...
a3
Giulia
Ma prima un affare
Compir vo alla presta.
Andate voi altri.
Verrò, non capite!
Uscite, finite,
Mi fate inquietar.
(O cielo quest’alma
Mi fan palpitar.)
Germano e Lucilla
Lasciate l’affare
Di poi finirete
Andiamoci insieme
Gran cose saprete.
Via via colle buone,
non serve gridar.
(Quei detti quel foco
mi fan sospettar.)
(partono dalla porta del fondo, che vien chiusa da Giulia.)
Scena seconda
Giulia, Dorvil
Giulia chiusa la porta, apre il burò e ne trae una scala di seta,
indi passa al gabinetto, e n’esce Dorvil
Giulia
Siamo sicuri. Uscite;
caro Dorvil sollecito partite.
Dorvil
O cielo! così presto?
Giulia
Un giorno intiero
vi par poco?
Dorvil
Un momento.
Giulia
(gli da la scala di seta, e poi va ad aprire la porta vetrata)
Eh al solito poggiuolo
questa scala attaccate, che vi serve
per venirmi a trovar, e tosto andate.
Dorvil
Ah! con quanto martir!
Giulia
Perché?
Dorvil
A momenti
dee venir quel Blansac
destinatovi in sposo dal tutore.
Giulia
Essendo vostra moglie
ei non mi può sposar.
Dorvil
Ma quando penso
alle espression d’amante
ch’egli sarà per farvi...
Giulia
E che? geloso
siete tuttora? e mai
scaccierete da voi questa mania?
Non basta ch’io mi sia dinanzi all’ara
fatta segretamente a voi consorte?
Verrà la buona zia col cui consenso
v’ho sposata in segreto. Del tutore
per opra sua lo sdegno cederà.
E tutto allora in bene finirà.
Dorvil
E intanto?
Giulia
A mezza notte
con il solito mezzo della scala
a trovar mi verrete,
e allo spuntar del giorno partirete.
Tutt’oggi, con periglio
che il tutor se ne accorga,
meco vi tenni. Egli or mi chiama: dunque
senz’altro indugio andate,
ed alla mezza notte ritornate.
Dorvil
Ubbidisco, ma ancora
non son le sei...
Giulia
(vivamente)
Ogni cosa
vuoi rovinar?
Dorvil
No, no. Vado mia sposa.
(va al poggiuolo, attacca per di fuori la scala e scende)
Scena terza
Giulia, poi Dormont e Lucilla
Giulia dopo aver ritirato dal poggiuolo e rimessa nel burò la scala
di seta, e chiusa la porta serrata
Giulia
Egli è sceso... respiro! Apriam la porta.
(va ad aprire)
A tempo egli è partito. Ecco il tutore.
(Escono Dormont e Lucilla.)
Dormont
(un po’ risentito)
Per bacco! tutto il giorno
perché chiusa nel vostro appartamento?
Pensate che a momenti
ritorna qui Blansac
destinatovi in sposo
Lucilla
(vivacemente)
O com’è bello,
amabile, elegante, allegro!
Dormont
Eh basta,
or non marito voi.
Lucilla
(mortificata)
Lo so, pur troppo!
Giulia
Vi supplico signore... troppo presto
concluso avete.
Dormont
Anzi sia fatto, e lesto.
Scena quarta
Detti, Germano frettoloso dal fondo
Germano
Signor padron, signor padron...
Dormont
Ch’è stato?
Germano
C’è il signor di... come diavol si chiama?..
Aspettate che vada a domandargli
il suo nome...
(per andare)
Dormont
(trattenendolo)
E’ Blansac sicuramente.
Germano
Signor, sì, un nome in ac... Blansac!
Dormont
Stordito!
Lucilla
(Che gioia)
Giulia
(Che imbarazzo!)
Dormont
Vo ad incontrarlo.
(a Giulia)
Voi pensate al modo
di ricever lo sposo degnamente.
(parte)
Lucilla
Voglio andarlo a vedere destramente.
(parte)
Germano
Vado anch’io, servo suo...
Giulia
Ferma... senti...
(imbrogliata a Germano e come per parlargli, ma s’astrae e parla
seco medesima fantascando)
Germano
Son qua.
Giulia
(passeggiando, e Germano le va dietro osservandola)
(Per liberarmi
da questo sposo qual util progetto
mi passa per la testa!)
Germano
Onde, signora?..
Giulia
(Capisco che a Lucilla mia cugina
piace molto Blansac.)
Germano
Non ho capito
neppure una parola...
Giulia
(Se impegnarlo potessi
a sposarla in mia vece...)
(guardando Germano)
(La sciocchezza
di costui può giovarmi.)
Germano
Ma parlate
con me o col muro?
Giulia
(artifiziosamente)
Caro il mio Germano!
Germano
(con riso sciocco)
Caro!.. oh perdono alla sua gran bontà!..
Cosiccé... si si può...
Giulia
Sentimi qua.
Io so ch’hai buon core,
che m’ami davvero;
e un pegno d’amore
or bramo di te.
Germano
Ah cara padrona
se amor mi chiedete,
oh quanto volete
ne avrete da me.
Giulia
(Per altro ci vuole
giudizio e prudenza!)
Germano
(Non trova parole,
cotanto è in ardenza!)
Giulia
(Se a lei si fa sposo,
che sorte per me!)
Germano
(Se dice davvero
che sorte per me!)
(vivamente)
Via chiaro spiegate...
Giulia
(con artifiziosa riserva)
Mi manca il coraggio...
Germano
(incalorendosi sempre più)
Son qui, comandate...
Giulia
Sei pronto?
Germano
Prontissimo.
Giulia
Disposto?
Germano
Ardentissimo.
Giulia
(lo piglia a se, e gli parla in aria del più grande segreto)
Attento ti bramo
all’ospite ognora:
e se mia cugina
con esso talora
fa un poco la corte
saper vo da te.
Germano
(mortificato)
Io!
Giulia
Tu caro mio...
Germano
Io, grazie... pulito!
Volete? ho capito.
(Credea la bragiola
d’avere sul piatto,
ma oimè venne il gatto
e via la sgraffiò.)
(affettando vivacità)
Oh in somma, poiché
son uomo di spirito,
andrò... sentirò...
e tutto dirò.
a2
Giulia
Oh quanto son grata
a tanto buon core!
Gran prove d’amore
t’attendi da me.
Germano
O quanto son grato
a tanto buon core!
Gran prove d’amore
son queste per me!
(Giulia entra in un gabinetto, e Germano parte dal fondo.)
Scena quinta
Blansac, Dormont, Dorvil, un sevitore
Blansac
Oh senza cerimonia... di buon core...
Grazie... ma ov’è la sposa?
Dormont
Giulia e certo allo specchio, ma a momenti
verrà qui.
Blansac
Alla campagna
Non servon tante smorfie. Or finché viene,
conoscete Dorvil in questo amico
che vi presento.
Dormont
Il nome suo m’è noto.
(civiltà con Dorvil che vi corresponde, ecc.)
Blansac
Lo incontrai qui dappresso, e testimonio
lo vo del mio contratto.
Dorvil
(Buono!)
Blansac
Doman sia fatto.
Dormont
E doman si farà. Vò a dar degli ordini
e Giulia ad affrettar.
Blansac
(affettatamente)
Ve ne scongiuro.
Dormont
Tutto compito fia, state sicuro.
(parte col servitore.)
Scena sesta
Blansac e Dorvil
Dorvil
(Distoglierlo tentiam da queste nozze)
E che? tu ti mariti?
Blansac
Qual sorpresa!
Dorvil
So che il tuo core è instabil tanto.
Blansac
(in aria romanzesca)
Voglio
fissarlo divenendo il più fedele,
il più tenero sposo.
Dorvil
Odi in segreto.
Fai la più gran pazzia sposando Giulia.
Blansac
Perché?
Dorvil
(marcatamente)
Ho le mie ragion.
Blansac
Qual tuono maimisterioso è questo?
Dorvil
(in aria di gran confidenza)
Per Parigisi dice già che Giulia si fa sposa
solo per obbedire al suo tutore,
ma non perché ti stimi o porti amore.
Blansac
(vivissimamente)
Ah cospetto! son punto. Ella non m’ama?
Io non saprò piacere a lei? tu stesso
giudicar ne dovrai. All’entusiasmo
io sono già d’averti ritrovato.
Dorvil
Perché?
Blansac
Per riparare la mia gloria
qui presente ti vo’ di mia vittoria.
Dorvil
(Quest’è proprio superbia!)
Blansac
Ma potrebbe
Giulia in presenza tua
avere dei riguardi... e allor... ci vuole
un ripiego... osserviamo...
(apre la porta con griglia)
Dorvil
(con rabbia segreta)
Il mio espediente proprio è in bene riuscito!)
Blansac
Ottimamente!
Asconditi qui dietro e osserva tutto
per doverne stupir.
Dorvil
Tu vuoi?...
Blansac
Va lesto.
Vedrai, godrai...
Dorvil
Eh lascia...
Blansac
Quai riserve?
Dorvil
(Sì, conosciamo il cor di Giulia a fondo.)
Blansac
Ebben, che dici?
Dorvil
Il tuo desir secondo.
Vedrò qual sommo incanto
di femmina nel petto
rechi un novello affetto,
o un lusinghiero ardor.
(Bramo l’istante e il temo.)
Curioso è l’accidente...
(Ah che in pensarvi io fremo...)
Ti credo assai possente:
Del tuo trionfo io stesso
sarò qui ammirator.
(Ah se per te m’accendo,
deh non tradirmi ancor.)
(entra nella porta a griglia e si chiude.)
Scena settima
Dorvil nascosto, Blansac, poi Germano, indi Giulia
Blansac
Io non so conquistar un cor di donna?
Un Blansac! impossibile!
(esce Germano, e non veduto, si ferma indietro in osservazione
presso un gabinetto)
Germano
(Eccolo qui, osserviamo,
e a servir la pradrona incominciamo.)
(entra nel gabinetto e si fa vedere a suo tempo.)
Blansac
Son punto, e la vedremo.
(esce Giulia, concentrata in se stessa)
Giulia
(Sì, voglio che Blansac sposi Lucilla,
E in tal guisa allontano il mio periglio.
Dorvil
(Mi sembra assai pensosa.)
(aprendo un poco, a Blansac, che gli si trova vicino)
Blansac
(Taci.)
Germano
(osservando Dorvil)
(Oh bella!
Un altro lì in gabbiotto!)
Giulia
(Ma conosciamo in prima s’egli è tale
Da renderla felice.)
Blansac
(scoprendosi)
Ah bella Giulia
posso offrirvi una volta i voti miei!
N’è rapita quest’alma!
Deh! perchè mai celarvi a chi v’adora?
Giulia
Voi supponete d’essere
un amante tenero!
Blansac
Tenerissimo.
Giulia
Con vostra buona grazia non vi credo.
Blansac
Quest’è un ingiusto oltraggio.
Giulia
Voi volete
piacere a tutte, e, s’ho da dirvi il vero,
non mi sapete interessar.
Dorvil
(Va bene!)
Germano
(Ma perché mai quell’altro fa bao bao?)
Blansac
Signora!..
Giulia
Ognun vi taccia di leggero.
Blansac
Ah che più non lo sono. E’ l’incostanza
dell’età mia il difetto, ma i suoi dritti
su me ragion riprende.
Finché libero io fui correr potei
di bella in bella, ma se d’esser fido
ad una degna sposa io giurerò
lei sola eternamente adorerò.
Giulia
Dite davvero! voi
così parlando m’incantate.
Dorvil
(Oimè!Che vuol dir questo?)
Germano
(Oh bella! si rimescola!)
Giulia
(Egli mi par sincero, e di Lucilla
Può far la sorte.)
Blansac
(Ella di già s’accende.)
Giulia
E voi certo?...
Blansac
Ah qual dubbio! egli m’offende!
Sì che unito a cara sposa
io sarò fedele ognor.
Dorvil
(A qual barbaro cimento
or si trova questo cor!)
Giulia
Ah ch’io temo che sincero
non sia il voto dell’amor.
Germano
(Qui v’è sotto qualche imbroglio,
qui v’è troppo mal umor.)
Blansac
Sì che a lei sarò costante.
Giulia
Sempre fido!...
Blansac
Sempre amante...
Di tutti i sposi sarò il miglior.
a4
Giulia e Blansac
I voti unanimi, la tenerezza,
gioie, desiri, piaceri, ebbrezza!
Ah quest’è un’anima felicitar.
Dorvil
(Bravi si servano, vadano avanti;
godano pure de’ loro incanti,
ma tutto in aria farò volar.)
Germano
(Quel si rimescola, quello riscaldasi...
Ah qui di certo v’è uno sconcerto...
Voglio la storia deciferar.)
(accostandosi a Giulia ed accennando ov’è Dorvil)
Padrona, è lì...
Giulia
(fissando Blansac)
Lo vedo.
Germano
(incalzando il lazzo)
No no ch’è lì...
Giulia
Sei matto!
Germano
E’ lì dico!..
Giulia
Ma chi?
(Blansac apre la porta e n’esce Dorvil. Sorpresa, ecc.)
Blansac
(a Dorvil in aria di trionfo)
Sei già scoperto. Avanti.
Dimmi, chi porta i vanti?
Dorvil
(ironico)
Con lei me ne consolo
amabile signora.
Quei dolci affetti teneri
si goda lieta ognora.
Esempio è suo bel core
Di vera fedeltà.
Giulia
Che ardire! che imprudenza!
(Freniamci.)
(a Blansac)
Ei come qua?
Blansac (come sopra)
Io stesso l’ho condotto
e il volli testimonio
di mia felictà.
(Ognuno tirando a sé Germano che si mostra imbarazzatissimo.)
Dorvil
Insolente e chi t’ha detto
ch’io colà mi stava ascoso?
Germano
Compatite mio signore,
per istinto io son curioso.
Blansac
Dimmi un po’ chi t’ha ordinato
metter man nei fatti miei?
Germano
V’assicuro che l’ho fatto
sol per dare gusto a lei.
Giulia
Io che c’entro se ciascuno
qui di te si chiama offeso?
Germano
Padroncina, perdonate
v’avrò forse mal inteso.
a4
Giulia e Blansac
Tu sei causa bestia matta!
(a Germano)
Pria si sente, pria s’intende...
(a Dorvil)
Per te ognuno è in convulsione...
(a Germano)
Sempre ben non si comprende...
(a Dorvil)
Ah la testa in confusione
traballare or qui mi fa!
Dorvil
Tu sei causa bestia matta!
(a Germano)
Tutto chiaro ho ben sentito...
(a Giu. e Blansac)
Per te ognuno è in convulsione...
(a Germano)
Pienamente ho già capito...
(a Giulia)
Ah la testa in confusione
traballare or qui mi fa!
Germano
Ma pazienza miei signori...
Veh che caso indiavolato!
Vi dirò la mia ragione...
Bella mancia che ho pigliato!
Ah la testa in confusione
traballare or qui mi fa!
(Giulia e Germano partono.)
|
|
Parte
PRIMA - Parte
SECONDA
|
Note:
Le foto sono scattate con:
[X] Nikon Coolpix P520 18 Megapixel, Zoom 42X, 3200 ISO, LCD ad
Angolazione Variabile
[X] Canon SX40HS 12 Megapixel Zoom ottico ultragrandangolare da
35x,3200 ISO, LCD ad Angolazione Variabile
e rigorosamente non hanno subito nessuna post elaborazione.
Servizio fotografico di Mario
Mainino
|
|