Atto
Primo
scena Prima
unica
Collina presso Nagasaki.
Casa giapponese, terrazza e giardino.
In fondo, al basso, la rada, il porto, la città di Nagasaki.
Pinkerton e Goro.
Goro fa visitare la casa a Pinkerton, che passa di sorpresa in
sorpresa.
PINKERTON
E soffitto... e pareti...
GORO
(godendo delle sorprese)
Vanno e vengono a prova,
a norma che vi giova
nello stesso locale
alternar nuovi aspetti ai consueti.
PINKERTON
(cercando intorno)
Il nido nuzïale
dov'è?
GORO
(accennando a due locali)
Qui, o là!... secondo...
PINKERTON
Anch'esso a doppio fondo!
La sala?
GORO
(mostra la terrazza)
Ecco!
PINKERTON
(stupito)
All'aperto?...
GORO
(mostrando il chiudersi d'una parete)
Un fianco scorre...
PINKERTON
Capisco! Un altro...
GORO
Scivola!
PINKERTON
E la dimora frivola...
GORO
(protestando)
Salda come una torre
da terra fino al tetto...
PINKERTON
È una casa a soffietto.
(Goro batte tre volte le mani palma a palma: entrano due uomini ed una
donna e si genuflettono innanzi a Pinkerton)
GORO
Questa è la cameriera
(accennando)
che della vostra sposa
fu già serva amorosa.
Il cuoco ~ il servitor. Sono confusi
del grande onore.
PINKERTON
I nomi?
GORO
(presentando)
Miss Nuvola leggiera. ~
Raggio di sol nascente. ~ Esala aromi.
SUZUKI
(fatta ardita)
Sorride vostro onore? ~
Il riso è frutto e fiore.
Disse il savio ocunama:
dei crucci la trama
smaglia il sorriso.
Schiude alla perla il guscio,
apre all'uom l'uscio
del paradiso.
Profumo degli dèi...
fontana della vita...
(Goro accorgendosi che Pinkerton comincia ad essere infastidito dalla
loquela di Suzuki, le mani.
I tre si alzano e fuggono rapidamente rientrando in casa)
PINKERTON
A chiacchiere costei
mi par cosmopolita.
(a Goro andato in fondo ad osservare)
Che guardi?
GORO
Se non giunge ancor la sposa.
PINKERTON
Tutto è pronto?
GORO
Ogni cosa.
PINKERTON
Gran perla di sensale!
GORO
(ringrazia con profondo inchino)
Qui verran: l'Ufficiale
del registro, i parenti, il vostro console,
la fidanzata. Qui si firma l'atto
e il matrimonio è fatto.
PINKERTON
E son molti i parenti?
GORO
La suocera, la nonna, lo Zio bonzo
(che non ci degnerà di sua presenza)
e cugini! e cugine...
Mettiam tra gli ascendenti
ed i collaterali, un due dozzine,
quando alla discendenza...
(con malizia ossequiosa)
provvederanno assai
vostra grazia e la bella Butterfly.
(si ode la voce di Sharpless il Console, che sale il colle)
SHARPLESS
(un po' lontano)
E suda e arrampica!
e sbuffa e inciampica!
~ Erta letale!
GORO
(che è accorso al fondo, annuncia a Pinkerton)
~ Il consol sale.
Sharpless appare sbuffando: Goro si prosterna al Console.
SHARPLESS
Ah!... quei viottoli
irti di ciottoli
m'hanno sfiaccato!
(Pinkerton va incontro a Sharpless - i due si stringono la mano)
PINKERTON
Bene arrivato.
SHARPLESS
Ouff!
PINKERTON
Presto Goro,
qualche ristoro.
(Goro entra in casa frettoloso)
SHARPLESS
(guardandosi intorno)
Alto.
PINKERTON
(mostrandogli il panorama)
Ma bello!
SHARPLESS
(contemplando il mare e la città sottoposti)
Nagasaki, il mare!
il porto...
PINKERTON
(accennando alla casa)
...e una casetta
che obbedisce a bacchetta.
SHARPLESS
Vostra?
PINKERTON
La comperai
per novecento novantanove anni,
con facoltà, ogni mese,
di rescindere i patti.
Sono in questo paese elastici
del par, case e contratti.
SHARPLESS
E l'uomo esperto ne profitta.
(Goro viene frettoloso dalla casa, seguìto dai due servi: portano
bicchieri, bottiglie e due poltrone di vimini;
depongono bicchieri e bottiglie su di un piccolo tavolo e tornano in
casa)
PINKERTON
(invitando a sedersi)
Certo.
PINKERTON
Dovunque al mondo il yankee vagabondo
si gode e traffica
sprezzando i rischi.
Affonda l'àncora alla ventura
finché una raffica...
(Pinkerton s'interrompe per offrire da bere a Sharpless)
milk-punch, o wiskey?
(riprende)
...scompigli nave, ormeggi, alberatura.
PINKERTON
La vita ei non appaga
se non fa suo tesor
le stelle d'ogni cielo
i fiori d'ogni plaga,
d'ogni bella gli amor.
SHARPLESS
È un facile vangelo
che fa la vita vaga
ma che intristisce il cor.
PINKERTON
(continuando)
Vinto si tuffa e la sorte racciuffa.
Il suo talento
fa in ogni dove.
Così mi sposo all'uso giapponese
per novecento
novantanove
anni. Salvo a prosciogliermi ogni mese.
«America for ever!»
SHARPLESS
Ed è bella
la sposa?
GORO
(che ha udito, si avanza premuroso ed insinuante)
Una ghirlanda
di fiori freschi. Una stella
dai raggi d'oro.
E per nulla: sol cento
yen.
(al Console)
Se vostra grazia mi comanda
ce n'ho un assortimento.
(il console ridendo, ringrazia)
PINKERTON
(con viva impazienza)
Va', conducila Goro.
(Goro corre in fondo e scompare discendendo il colle: i due servi
rientrano in casa.
Pinkerton e Sharpless siedono)
SHARPLESS
Quale smania vi prende!
Sareste addirittura
cotto?
PINKERTON
Non so! Dipende
dal grado di cottura!
PINKERTON
Amore o grillo ~ donna o gingillo
dir non saprei. ~ Certo costei
m'ha coll'ingenue ~ arti invescato.
Lieve qual tenue ~ vetro soffiato,
alla statura ~ al portamento
sembra figura ~ da paravento.
Ma dal suo lucido ~ fondo di lacca
come con subito ~ moto si stacca,
qual farfalletta ~ svolazza e posa
con tal grazietta ~ silenzïosa
che di rincorrerla ~ furor m'assale
se pure infrangerne ~ dovessi l'ale.
SHARPLESS
(seriamente e bonario)
Ier l'altro, il consolato
se n' venne a visitar!
Io non la vidi, ma l'udii parlar.
Di sua voce il mistero
l'anima mi colpì.
Certo quando è sincer
l'amor parla così.
Sarebbe gran peccato
le lievi ali strappar
e desolar forse un credulo cuor.
Quella ~ divina
mite ~ vocina
non dovrebbe dar note di dolor.
PINKERTON
Console mio garbato,
quetatevi! Si sa,
la vostra età è di flebile umor.
Non c'è gran male
s'io vo' quell'ale
drizzar ai dolci voli dell'amor!
PINKERTON
(offre di nuovo da bere)
Wiskey?
SHARPLESS
Un altro bicchiere.
(Pinkerton colma anche il proprio bicchiere)
SHARPLESS
Bevo alla vostra famiglia lontana.
PINKERTON
(leva il calice)
E al giorno in cui mi sposerò con vere
nozze, a una vera sposa... americana.
(Goro riappare correndo, venendo dal basso della collina)
GORO
Ecco! Son giunte al sommo del pendio.
(accennando verso il sentiero)
Già del femmineo sciame
qual di vento in fogliame
s'ode il brusio.
(su dal sentiero si avvicina un confuso e gaio gridio. Pinkerton e
Sharpless si recano in fondo al giardino osservando verso il sentiero
della collina)
BUTTERFLY
(voce da lontano)
Ancora un passo, or via.
ALTRE VOCI
Come sei tarda!
~ Ecco la vetta.
~ Aspetta.
~ Guarda, guarda.
BUTTERFLY
(voce da lontano)
Spira sul mare e sulla
terra un primaveril soffio giocondo.
Io sono la fanciulla
più lieta del Giappone, anzi del mondo.
Dalle vie, dalle ville
la città colle mille
sue voci mi saluta.
Amiche, io son venuta
al richiamo d'amor
nelle gaudiose soglie
ove tutto s'accoglie
il bene di chi vive e di chi muor.
LE AMICHE
Gioia a te sia,
dolce amica, ma pria
di varcare la soglia che ti attira
volgiti indietro e mira
le cose tutte che ti son sì care.
Quanti fior! Quanto cielo! Quanto mare!
SHARPLESS
O allegro cinguettar di gioventù!
Appaiono, superato il pendio della collina, Butterfly colle Amiche,
tutte hanno grandi ombrelli aperti a vivi colori.
BUTTERFLY
Siam giunte.
(vede il gruppo dei tre uomini e riconosce Pinkerton. Chiude subito
l'ombrello e pronta addita Pinkerton alle amiche)
F. B. Pinkerton.
(si genuflette)
Giù.
LE AMICHE
(chiudono gli ombrelli e si genuflettono)
Giù.
(poi tutte si alzano e si avvicinano a Pinkerton, cerimoniosamente)
BUTTERFLY
Gran ventura.
LE AMICHE
Riverenza.
PINKERTON
(sorridendo)
È un po' dura
la scalata?
BUTTERFLY
(compassata)
A una sposa
costumata
più penosa
l'impazienza.
PINKERTON
(un po' derisorio)
Molto raro
complimento.
BUTTERFLY
(ingenua)
Dei più belli
ancor ne so.
PINKERTON
(rincalzando)
Dei gioielli!
BUTTERFLY
(volendo sfoggiare il suo repertorio di complimenti)
Se vi è caro
sul momento...
PINKERTON
Grazie ~ no.
(Sharpless ha osservato prima curiosamente il gruppo delle fanciulle,
poi si è avvicinato a Butterfly, che lo ascolta con attenzione)
SHARPLESS
Miss Butterfly. Bel nome che vi sta a meraviglia.
Siete di Nagasaki?
BUTTERFLY
Signor sì. Di famiglia
assai prospera un tempo.
(alle amiche)
Verità?
LE AMICHE
(approvando premurose)
Verità!
BUTTERFLY
Nessuno si confessa mai nato in povertà,
non c'è vagabondo che a sentirlo non sia
di gran prosapia. Eppure senza millanteria
conobbi la ricchezza. Ma il turbine rovescia
le querce più robuste ~ e abbiam fatto la ghesha
per sostentarci.
(alle amiche)
Vero?
LE AMICHE
(confermano)
Vero!
BUTTERFLY
Non lo nascondo,
né m'adonto.
(vedendo che Sharpless sorride)
Ridete? Perché?... Cose del mondo.
PINKERTON
(ha ascoltato con interesse e si rivolge a Sharpless )
Con quel fare di bambola quando parla m'infiamma.
SHARPLESS
(anch'esso interessato dalle chiacchiere di Butterfly, continua ad
interrogarla)
E ci avete sorelle?
BUTTERFLY
Non signore. Ho la mamma.
GORO
(con importanza)
Una nobile dama.
BUTTERFLY
Ma senza farle torto
povera molto anch'essa.
SHARPLESS
E vostro padre?
BUTTERFLY
(si arresta sorpresa - poi secco secco risponde:)
Morto.
(le amiche chinano la testa. Goro è imbarazzato. Tutte si sventolano
nervosamente coi ventagli - poi Butterfly, per rompere il penoso
silenzio, si rivolge a Pinkerton)
SHARPLESS
(a Butterfly)
Quanti anni avete?
BUTTERFLY
(con civetteria quasi infantile)
Indovinate.
PINKERTON
Dieci.
BUTTERFLY
Crescete.
SHARPLESS
Venti.
BUTTERFLY
Calate.
Quindici netti, netti;
sono vecchia diggià.
SHARPLESS
Quindici anni! L'età
dei giuochi...
PINKERTON
...e dei confetti.
GORO
(con importanza)
L'imperial Commissario, l'Ufficiale
del registro ~ i congiunti.
PINKERTON
(a Goro)
Fate presto.
(Goro corre in casa)
Dal sentiero in fondo si vedono salire e sfilare i Parenti di
Butterfly; questa va loro incontro, insieme alle Amiche; grandi
saluti, riverenze; i Parenti osservano curiosamente i due Americani
chiedendo spiegazioni a Butterfly.
Ultimi arrivano il Commissario imperiale e l'Ufficiale del registro,
che si fermano in fondo.
Pinkerton ha preso sottobraccio Sharpless e, condottolo da un lato,
gli fa osservare il bizzarro gruppo dei Parenti.
PINKERTON
(osserva commentando)
Che burletta la sfilata
della nova parentela,
tolta in prestito, a mesata.
Certo dietro a quella vela
di ventaglio pavonazzo,
la mia suocera si cela.
E quel coso da strapazzo
che fa salti da ranocchio
è lo zio briaco e pazzo.
Manco male anche il marmocchio,
lustro giallo e grassottino. ~
Or complottan, stretti a crocchio,
e mi ponzano l'inchino.
SHARPLESS
(a Pinkerton)
Pinkerton fortunato
che in sorte v'è toccato
un fior pur mo sbocciato!
Non più bella e d'assai
fanciulla io vidi mai
di questa Butterfly.
How-exiting! Giudizio:
o il pseudo sposalizio
vi mena al precipizio.
E se a voi sembran scede
il patto e la sua fede
badate!... Ella ci crede.
(accenna a Butterfly)
I Parenti si rialzano e si spargono nel giardino: Goro ne conduce
qualcuno all'interno della casa.
Pinkerton prende per mano Butterfly e la conduce verso la casa.
PINKERTON
Vieni, amor mio! Ti piace la casetta?
BUTTERFLY
(alzandosi)
Signor F. B. Pinkerton, perdono...
(mostra le mani e le braccia che sono impacciate dalle maniche
rigonfie)
Io vorrei... pochi oggetti
da donna...
PINKERTON
Dove sono?
BUTTERFLY
(indicando le maniche)
Sono qui ~ vi dispiace?
PINKERTON
(un po' sorpreso, sorride... poi subito acconsente, con galanteria)
O perché mai,
mia bella Butterfly!?
BUTTERFLY
(a man mano cava dalle maniche gli oggetti e li depone sopra uno
sgabello)
Fazzoletti. ~ La pipa. ~ Una cintura. ~
Un piccolo fermaglio. ~
Uno specchio. ~ Un ventaglio.
PINKERTON
(vede un vasetto)
Quel barattolo?
BUTTERFLY
Un vaso di tintura.
PINKERTON
Ohibò!
BUTTERFLY
Vi spiace?...
(lo getta)
Via!
Pettini.
(trae un astuccio lungo e stretto)
PINKERTON
E quello?
BUTTERFLY
(molto seria)
Cosa sacra e mia.
PINKERTON
E non si può veder?
BUTTERFLY
(supplichevole e grave)
C'è troppa gente.
Perdonate.
(e depone l'astuccio con gran rispetto)
GORO
(intanto si è avvicinato e dice all'orecchio di Pinkerton:)
È un presente
del mikado a suo padre... coll'invito...
(fa il gesto di chi s'apre il ventre)
PINKERTON
E... suo padre?
GORO
Ha obbedito.
(s'allontana, mescolandosi agli invitati)
BUTTERFLY
(leva dalle maniche alcune statuette e le mostra a Pinkerton:)
Gli ottoké.
PINKERTON
(ne prende una e la esamina con curiosità)
Quei pupazzi?... Avete detto?
BUTTERFLY
Son l'anime degli avi.
PINKERTON
Ah!... il mio rispetto.
(e depone la statuetta presso le altre)
BUTTERFLY
(trae Pinkerton in disparte e con tenera e rispettosa confidenza gli
dice:)
Ieri sono salita
tutta sola in secreto alla missione.
Colla nuova mia vita
posso adottare nuova religione.
Lo Zio bonzo no 'l sa,
né i miei lo sanno. Io seguo il mio destino
e piena d'umiltà
al dio del signor Pinkerton m'inchino.
È mio destino.
Nella stessa chiesetta in ginocchio con voi
pregherò lo stesso dio.
E per farvi contento
potrò quasi obliar la gente mia.
(si getta nelle braccia di Pinkerton)
Amore mio!
(si arresta come avesse paura d'essere stata udita dai parenti.
Intanto Goro ha aperto lo shosi; nella stanza dove tutto è pronto per
il matrimonio, si trovano Sharpless e le autorità.
Butterfly entra nella casa e si inginocchia; Pinkerton è in piedi
vicino a lei - i parenti sono nel giardino, rivolti verso la casa,
inginocchiati)
GORO
Tutti zitti!
(cessano le chiacchiere; tutti tralasciano di mangiare e di bere e si
avanzano in circolo ascoltando con grande raccoglimento: Pinkerton e
Butterfly stanno nel mezzo)
COMMISSARIO IMPERIALE
(legge)
«È concesso al nominato
Benjamin Franklin Pinkerton,
luogotenente nella cannoniera
Lincoln, marina degli Stati Uniti
America del nord:
ed alla damigella Butterfly
del quartiere di Omara-Nagasaki,
di unirsi in matrimonio, per diritto
il primo, della propria volontà,
ed ella per consenso dei parenti
qui testimoni all'atto.»
(porge l'atto per la firma)
LE AMICHE
(circondano Butterfly festeggiandola)
Madama Butterfly!
BUTTERFLY
(le corregge:)
Madama F. B. Pinkerton.
(l'Ufficiale dello stato civile ritira l'atto e avverte il Commissario
che tutto è finito)
COMMISSARIO IMPERIALE
(congedandosi da Pinkerton)
Auguri molti.
PINKERTON
I miei ringraziamenti.
COMMISSARIO IMPERIALE
(si avvicina al Console)
Il signor console scende?
SHARPLESS
L'accompagno.
UFFICIALE
(congedandosi da Pinkerton)
Posterità.
PINKERTON
Mi proverò.
SHARPLESS
(stringendo la mano a Pinkerton)
Giudizio!
Ci vedrem domattina.
PINKERTON
A meraviglia.
Pinkerton accompagna i tre sino al sentiero che scende alla città e li
saluta di nuovo quando già sono fuori di vista: sono passati prima fra
due schiere di Parenti e di Amiche che li hanno salutati con molti
cerimoniosi inchini. Butterfly si è recata presso sua Madre. Pinkerton
ritorna, e si capisce che è deliberato di sbarazzarsi dei Parenti e
delle Amiche.
PINKERTON
(Ed eccoci in famiglia.
Sbrighiamoci al più presto ~ in modo onesto.)
(leva il proprio bicchiere)
Ip! ip!
TUTTI
O Kami! O Kami!
PINKERTON
E beviamo ai novissimi legami.
TUTTI
O Kami! O Kami!
Grida terribili dal sentiero della collina interrompono i brindisi: ad
un tratto appare del fondo uno strano personaggio, la cui vista fa
allibire tutti. È il Bonzo che si fa innanzi furibondo, e vista
Butterfly, stende le mani minacciose verso di lei, gridando:
ZIO BONZO
Cio-Cio-San!... Cio-Cio-San!...
Abominazione!
GORO
(infastidito dalla venuta del bonzo)
Un corno al guastafeste!
Chi ci leva d'intorno
le persone moleste?...
(fa cenno ai servi di asportare tavolini, sgabelli, cuscini e
prudentemente se ne parte adiratissimo, borbottando)
TUTTI
(impauriti, si raccolgono in un angolo balbettando)
Lo zio bonzo!
(Pinkerton guarda la strana figura del bonzo e ride)
ZIO BONZO
(a Butterfly, che s'è scostata da tutti)
Che hai
tu fatto alla missione?
PINKERTON
Che mi strilla quel matto?
ZIO BONZO
Rispondi, che hai tu fatto?
TUTTI
Rispondi, Cio-Cio-San!
ZIO BONZO
Come, hai tu gli occhi asciutti?
Son questi dunque i frutti?
(urlando)
Ci ha rinnegato tutti!
TUTTI
Hou! Cio-Cio-San!
ZIO BONZO
Rinnegato, vi dico,
degli avi il culto antico.
TUTTI
Hou! Cio-Cio-San!
(Butterfly si copre il viso vergognosa)
ZIO BONZO
(gridando sul viso di Butterfly)
All'anima tua guasta
qual supplizio sovrasta!
(la madre s'interpone per difendere Butterfly; ma il bonzo la respinge
brutalmente)
PINKERTON
(infastidito, si alza e grida al bonzo:)
Ehi, dico: basta, basta!
(alla voce di Pinkerton il bonzo si arresta stupefatto!... poi con
subita soluzione invita i parenti e le amiche a partire)
ZIO BONZO
Venite tutti. ~ Andiamo!
(a Butterfly)
Ci hai rinnegato e noi...
TUTTI
Ti rinneghiamo!
PINKERTON
(autorevolmente)
Sbarazzate all'istante. In casa mia
niente baccano e niente bonzeria.
Tutti, Parenti, Amiche, il Bonzo, partono in gran fretta, scendendo la
collina e continuando a strillare e imprecare contro Butterfly.
Le voci a poco a poco si allontanano.
Butterfly che stette sempre immobile e muta colla faccia nelle mani,
scoppia in pianto infantile.
Comincia poco a poco a calare la sera: poi notte serena e stellata.
PINKERTON
(va presso Butterfly e con delicatezza le toglie le mani dal viso)
Bimba, bimba, non piangere
per gracchiar di ranocchi.
BUTTERFLY
(udendo ancora le grida dei parenti, si tura colle mani le orecchie)
Urlano ancor!
PINKERTON
(rincorandola)
Tutta la tua tribù
e i bonzi tutti del Giappon non valgono
il pianto di quegli occhi
cari e belli.
BUTTERFLY
(sorridendo infantilmente)
Davver? Non piango più.
E quasi del ripudio non mi duole
per le vostre parole
che mi suonan così dolci nel cor.
(si china per baciare la mano a Pinkerton)
PINKERTON
(sorpreso a quell'atto, dolcemente lo impedisce)
Che fai?... la man?...
BUTTERFLY
Mi han detto
che laggiù fra la gente costumata
è questo il segno del maggior rispetto.
PINKERTON
(sente un sordo bisbiglio)
Chi brontola lì fuori?
BUTTERFLY
È Suzuki che fa la sua preghiera
seral.
PINKERTON
(attirandola)
Viene la sera...
BUTTERFLY
...e l'ombra e la quiete.
PINKERTON
E sei qui sola.
BUTTERFLY
Sola e rinnegata!
Rinnegata e felice!
PINKERTON
(ha battuto le mani, ed i servi sono accorsi)
A voi ~ chiudete.
(mentre i servi chiudono le pareti che danno sul terrazzo)
BUTTERFLY
Sì, sì, noi tutti soli...
E fuori il mondo.
PINKERTON
(ridendo)
E il bonzo furibondo.
BUTTERFLY
(a Suzuki, che è venuta coi servi e sta aspettando gli ordini)
Suzuki, le mie vesti.
(Suzuki fruga in un cofano di lacca, mentre Pinkerton guarda i servi
che stanno tramutando parte del terrazzo in una camera)
SUZUKI
(dopo aver dato a Butterfly gli abiti per la notte ed un cofanetto con
l'occorrente per la toeletta, si inchina innanzi a Pinkerton)
Buona notte.
(fa una riverenza)
Aiutata da Suzuki, Butterfly si reca in un angolo al fondo e fa
cautelosamente la sua toeletta da notte, levandosi poi la veste
nuziale ed indossandone una tutta bianca.
Suzuki esce.
Pinkerton dondolandosi sulla poltrona e prendendo una sigaretta guarda
Butterfly che è intenta ad acconciarsi.
[Insieme]
PINKERTON
Con moti di scoiattolo
i nodi allenta e scioglie!...
Pensar che quel giocattolo
è mia moglie. Mia moglie!
Se ne ricerco piena
la forma, in lei ravviso
quanto di donna appena
basta a fare un sorriso.
Ma tale mulïebre
grazia dispiega, ch'io
mi struggo per la febbre
d'un subito desìo.
BUTTERFLY
Quest'obi pomposa
di scioglier mi tarda
si vesta la sposa
di puro candor.
Tra motti sommessi
sorride... mi guarda.
Celarmi potessi!
ne ho tanto rossor!
E ancor dentro l'irata
voce mi maledice...
Butterfly... rinnegata ~
rinnegata... e felice.
PINKERTON
(andando verso Butterfly; la solleva e si avvia con essa sul terrazzo
esterno)
Bimba dagli occhi pieni di malìa,
ora sei tutta mia.
Sei tutta vestita di giglio.
Mi piace la treccia tua bruna
fra candidi veli...
BUTTERFLY
(scendendo dal terrazzo)
Somiglio
la piccola dèa della luna,
la dèa della luna che scende
la notte dal ponte del ciel...
PINKERTON
(la segue)
E affascina i cuori...
BUTTERFLY
E li prende,
li avvolge in un bianco mantel.
E via se li reca al diletto
suo nido, negli alti reami.
PINKERTON
Ma intanto finor non m'hai detto,
ancor non m'hai detto che m'ami.
Le sa quella dèa le parole
che appagan gli ardenti desir?
BUTTERFLY
Le sa. Forse dirle non vuole
per tema d'averne a morir!
PINKERTON
Stolta paura, l'amor non uccide
ma dà vita, e sorride
per gioie celestiali
come ora fa nei tuoi lunghi occhi ovali.
(avvicinandosi a Butterfly e prendendole la faccia)
BUTTERFLY
(come per ritirarsi dalla carezza ardente di Pinkerton, e
allontanandosi)
Adesso voi
siete per me l'occhio del firmamento.
E mi piaceste dal primo momento
che vi ho veduto. ~ Siete
alto, forte. ~ Ridete
con modi sì palesi!
E dite cose che mai non intesi.
Or son contenta. ~ Vogliatemi bene
un bene piccolino,
un bene da bambino
quale a me si conviene.
Noi siamo gente avvezza
alle piccole cose
umili e silenziose,
ad una tenerezza
sfiorante e pur profonda
come il ciel, come l'onda
lieve e forte del mare.
PINKERTON
Dammi ch'io baci le tue mani care.
(prorompe con grande tenerezza)
Mia Butterfly!... come t'han ben nomata
tenue farfalla...
BUTTERFLY
(a queste parole si rattrista e ritira le mani)
Dicon ch'oltre mare
se cade in man dell'uom, ogni farfalla
da uno spillo è trafitta
ed in tavola infitta!
PINKERTON
(riprendendole dolcemente le mani e sorridendo)
Un po' di vero c'è.
E tu lo sai perché?
Perché non fugga più.
(abbracciandola)
Io t'ho ghermita...
ti serro palpitante.
Sei mia.
BUTTERFLY
(abbandonandosi)
Sì, per la vita.
PINKERTON
Vieni, vieni.
BUTTERFLY
(titubante)
Un istante...
PINKERTON
Via dall'anima in pena
l'angoscia paurosa.
(indicando a Butterfly il cielo stellato)
Guarda: è notte serena!
Guarda: dorme ogni cosa!
BUTTERFLY
Dolce notte! Quante stelle!
Non le vidi mai sì belle!
Trema, brilla ogni favilla
col baglior d'una pupilla.
Oh! quanti occhi fisi, attenti
d'ogni parte a riguardare!
Lungi, via pei firmamenti,
via pei lidi, via pe 'l mare,
quanti fiammei sguardi pieni
d'infallibile languor!
Tutto estatico d'amor
ride il cielo...
PINKERTON
(con cupido amore)
Vieni, vieni!...
Butterfly e Pinkerton entrano nella camera nuziale.
Fine ATTO I
|