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1° GIORNO – ITALIA > LUXOR (Domenica)
Partenza dall'Italia con volo per Luxor, trasferimento ed
imbarco in motonave. Cena e pernottamento a bordo.
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Arrivo notte tempo in un
aeroporto praticamente deserto. Abbiamo fatto uno spuntino freddo
sull'aereo ma troviamo che ci attende comunque una lauta cena anche se
sono le 23 di sera.
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2° GIORNO – LUXOR (Lunedì) Visita di Luxor:
Riva Est e della Riva Ovest (Valle dei Re, Tempio di Medinet Habu ed i
Colossi di Memnon.)
Navigazione per Edfu e passaggio della chiusa di Esna
Si parte in due pulmann (gli italiani, ma sulla
motonave c'erano anche un gruppo di francese ed uno più numeroso di
tedeschi) i nostri sono:
PULMANN N.30 con guida ASHRAFF
PULMANN n.7 con guida NAGY
Ponte che collega la riva Est (dei vivi) a quella
Ovest (dei morti) dove si trovano la Valle dei Re, delle Regine e dei
Nobili.
Il mezzo di trasporto più comune che abbiamo visto ovunque,
l'asinello.
Un bar lungo il percorso
Uno dei numerosi posti di blocco della Polizia, anche se
abbandonati non sono stati ancora tolti e servono (come le numerose cunette) a
rallentare la corsa degli auto veicoli.
Un venditore lungo la strada
I trenini che ci portano dal parcheggio pullman della Valle
dei Re sino in prossimità delle tombe. Qui subiremo il primo assalto dei
venditori che ti offrono a "un euro" poi quando guardi partono da "120 E per tre
statuette" ma alla fine ne compro la prima a 4E ma è anche la più brutta
rispetto a quelle trovate poi a 2E o 1E ben tre! Ma il venditore è così
insistente, ti segue ad ogni tomba e ti aspetta alla uscita per riprendere la
trattativa, sino a quando cedi per la disperazione.
Nella Valle dei Re non si può portare ne macchina
fotografica ne cinepresa, per cui non si può nemmeno documentare la ressa di
venditori attorno ai turisti che arrivano da ogni parte del mondo. Il sole
picchia ma non sembra fortissimo per cui è sopportabile. Ma il cappello ci vuole
e l'acqua la si trova a soli 50 cent. per una bottiglia da 600cc.
La villa del giovane archeologo Howard Carter che scopri la
tomba di Tutankamon
Con il nome valle dei Re si suole indicare un'area situata
vicino all'antica Tebe, l'odierna Luxor, il cui accesso è a meno di 3 km dalla
riva occidentale del Nilo.
Per un periodo di quasi 500 anni, a partire dalla XVIII sino alla XX dinastia,
ovvero dal 1552 a.C. al 1069 a.C. venne scelta quale sede delle sepolture dei
sovrani dell'antico Egitto, quelli che proprio a partire dalla XVIII dinastia
prenderanno il nome da Per-Aa, ovvero la "Grande Casa", da cui il nostro termine
di Faraoni.
La valle è conosciuta in arabo come Biban el-Moluk ovvero la valle delle "porte
dei re" (dacché Bab significa "porta" e Biban ne è il suo plurale) e nelle sue
tombe - sino ad oggi ne sono state rinvenute 63 - sono esclusivamente sepolti i
sovrani del paese, mentre alle consorti reali ed ai principi era destinata
un'altra area alquanto prossima: la cosiddetta Valle delle Regine (Ta-Set-Neferu).
[fonte]
Tra le tombe più famose e belle da visitare vi sono quelle
di Tutankhamon (n.62), Ramesse II (n.7), Seti I (n.17), Amenofi II (n.35),
Thutmosi III (n.34) e Ay (n.23). Ma non sempre sono aperte, quella di
Tutankhamon NON E' COMPRESA nella nostra visita ma la guida ci assicura che la
sua bellezza era il corredo ormai al Cairo.
NUMERAZIONE
DELLE TOMBE
A noi ci hanno dato l'ingresso per Ramses IX, III e IV
All'uscita dalla Valle nel percorso per andare alla fabbrica
di oggetti in alabastro abbiamo visto il colorato villaggio con negozi e
fabbriche di souvenir.
I ricordi del pellegrinaggio alla Mecca e altre scene
decorano le facciate delle case.
La fabbrica dell'alabastro
Tra tutte le divinità riprodotte e i vari scarabei non si
può fare a meno di notare il
Dio Min (itifallico,
con l'organo maschile bene evidenziato), sulla destra la
Dea Maat della giustizia che era
la più importante del culto ed ai cui ideali si doveva conformare tutto il
popolo ed il Faraone.
Maat era raffigurata nell'arte come una donna con ali e una
piuma di struzzo sulla testa (a volte semplicemente una piuma). Queste immagini
sono rintracciabili su molti sarcofagi come simbolo di protezione per l'anima
del morto. Gli Egizi credevano che senza l'ordine di Maat ci sarebbe stato
soltanto il caos primordiale e quindi il mondo non si sarebbe nemmeno creato.
Era quindi necessità del faraone applicare e far applicare la legge, per
consentire il mantenimento dell'equilibrio cosmico.
La Valle dei Re vista dal Villaggio
Qui alcune casa sono state abbattute ( con grande disappunto
degli abitanti) per
procedere a nuovi scavi che per ora sono comunque sospesi.
Un tempio nuovo che si sta restaurando e che sarà disponibile
prossimamente alle visite
Tempio di Medinet Habu
Medinet Habu è il nome moderno del
sito che ospita un importante complesso templare risalente all'antico Egitto
posto sulla riva occidentale del Nilo nei pressi di Tebe.
Il nome deriva da quello di una cittadina, già citata in documenti della XX
dinastia con il nome di demy. In seguito, durante la fase copta della storia
dell'Egitto (VI, VII secolo), l'abitato invase buona parte dell'area templare al
punto che i coloni arabi che vi si insediarono dopo la conquista islamica
dell'Egitto gli attribuirono l'appellativo di città (Medinet). Il complesso
ospita molti templi di diversa epoca tra cui di particolare rilevanza quello
eretto da Ramses III. L'importanza di questo edificio è legata anche alla
presenza di una lunga iscrizione che descrive le vittorie del sovrano nel
confronto con i Popoli del mare.
Accanto al FALCO il simbolo della
"chiave della vita" ANKH
Sekhmet il cui nome significa "Colei
che è potente" era una
divinità solare zoomorfa della mitologia egizia.
Il Faraone a destra offre una serie di
"mani" dei prigionieri catturati in battaglia.
Nei soffitti e in molte altre parti
sono ancora visibili i colori originali.
Il Faraone e il Dio sono mano nella
mano.
Le colonne del tempio
I Faraone in battaglia sul suo carro.
Le gambe del cavallo che si moltiplicano possono indicare la velocità e la
potenza nella corsa.
Offerte del Faraone alla dea Sekhmet
Offerte del Faraone ad Anubis
Immagine del dio MIN
Qui il Faraone porge le offerte al Dio Min è una divinità
della mitologia egizia, particolarmente venerata a Coptos, nell'Alto Egitto. Si
considera protettore della fecondità e della fertilità, nonché patrono della
carovane; viene raffigurato come un uomo mummificato con una corona adornata di
due lunghe piume, mentre tiene in una mano un flagello. Il fallo eretto è
appunto simbolo della fertilità.
L'incontro con il primo tempio che
visitiamo è il più coinvolgente momento della giornata.
Quello che resta della sala ipostila.
Purtroppo i monumenti che ci sono
arrivati in buono stato sono tutti nei musei dispersi per il mondo.
Colossi di Memnon
I Colossi di Memnone (anche noti in
arabo come el-Colossat o es-Salamat) sono due enormi statue di pietra del
faraone Amenhotep III. Eretti oltre 3400 anni fa nella necropoli di Tebe, lungo
le rive del Nilo, di fronte all'attuale città di Luxor, le due statue facevano
parte del complesso funerario eretto da Amenhotep III. Le statue successivamente
alla morte del faraone divennero già famose nell'antichità, quando, in seguito
al loro progressivo degrado, da una di esse si propagarono dei rumori, che
all'epoca furono interpretati come il saluto dell'omonimo eroe a sua madre
Case lungo la via
Ragazza al lavoro in casa
Molte abitazioni sono abbandonate
ancora in fase di costruzione
Un taxi collettivo
Assembramento alle pompe di benzina per
fare rifornimento.
Paesaggi lungo il Nilo
Si avvicina il tramonto della
prima giornata.
Sul ponte a godersi lo
scendere del sole sul Nilo.
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