Farsa comica in un atto di
Gaetano Rossi
TOBIA MILL (Buffo), negoziante
FANNÌ (Soprano), di lui figlia
EDOARDO MILFORT (Tenore), innamorato di Fannì
SLOOK (Buffo), negoziante americano
NORTONO (basso), cassiere di Mill
CLARINA (Mezzosoprano), Cameriera di Fannì
Agenti di negozio e vari domestici di Mill
La scena si svolge nella casa di Mill.
Scena prima
Norton dalla porta di mezzo. Clarina, che traversa la scena
Norton
Non c'è il vecchio sussurrone:
resta meco un po', Clarina.
Clarina
Poco ancor la padroncina
a chiamar non può tardar.
Norton
Ma frattanto qui tra noi...
Clarina
Dimmi presto ciò che vuoi.
Norton
Quando miss si farà sposa?
Clarina
È lontana ancor la cosa.
Norton
(con mistero)
Non sai tutto!
Clarina
(curiosa)
E tu che sai?
Norton
Nuove grandi!
Clarina
E cos'è mai?
Norton
Sappi...
Clarina
Ebben!...Ohimè!
Il padrone già si sente a sussurrar.
Vieni presto a dirmi il resto,
devi tutto a me spiegar.
Norton
Verrò presto a dirti il resto,
non mi posso or più spiegar.
(Si dividono ed escono)
Scena seconda
(Tobia Mill in veste da camera,
berretto da notte, che porta con una mano un
mappamondo e nell'altra tiene una bussola, esaminandoli)
Tobia
Chi mai trova il dritto, il fondo
a cotesto mappamondo?
Chi m'insegna il come, il quando
di piantar la calamita,
e la bussola adoprando.
Chi m'insegna a navigar?
(siede e legge un libro, poi confronta
con la bussola il mappamondo)
Cento gradi in latitudine...
Cento e venti in longitudine...
Dal Nord-Est, al Sud-Ovest,
poi l'elevazion del polo...
Qui la linea, e le terziere...
L'equatore colle sfere.
Dall'America in Europa
vo' ben bene calcolar.
(s'impazienta calcolando, e s'alza)
Ah, non combinasi la longitudine...
Mi vado a perdere in latitudine...
Il polo abbassasi, manca la linea...
La calamita perde il magnetice...
Oh, mi confondo col mappamondo,
e della bussola non so che far.
(Norton e Clarina rientrano)
Norton
Ecco una lettera per voi, signore.
Tobia
Mi rompe i calcoli, gran seccatore!
Clarina
Serva umilissima, signor padrone
Tobia
Tu mi fai crescere la confusione.
Norton
Avrei da dirvi...
Clarina
Vorrei parlarvi...
Tobia
Deh, non mi state più a tormentar
(s'alza arrabbiato)
Clarina, Norton
Ma riflettete... considerate
Saper dovete... non v'alterate:
quella è la lettera del nuovo mondo.
No, non vi state ad inquietar.
Clarina
(fra sè)
Che uom collerico!
Che s'ha da far?
Tobia
Ma via, tacete... oh, mi seccate!
M'interrompete... se seguitate!
Questi... la lettera... il mappamondo...
Non ho più cerebro...
vo ad impazzar
andate al diavolo... non vo' ascoltar.
Recitativo
Norton
Ma, signor, questa lettera
la portò un marinaio
che vien dalle Colonie.
Tobia
Ed io sto appunto
esaminando quanta è la distanza
dalle Colonie a noi. Vediamo...
(prende la lettera e, riconoscendo
il carattere, con allegria:)
Ah! È sua...
Del mio corrispondente coloniale.
(l'apre e legge)
Norton
(fra sè)
Quale altra commissione originale.
Se sapessi, Clarina!...
Tobia
(allegrissimo)
Come! Come!
Egli stesso in persona!...
Oh che fortuna!...
Presto... l'affar è fatto.
Norton
(fra sè)
Quasi indovino
Clarina
(fra sè)
E che? Diventa matto?
Tobia
Norton, l'amico è qui:
sbarca a momenti:
mi scrive dal vascello...
egli in persona
vuol trattare il negozio,
veder la mercanzia.
Norton
Ma proprio...
Tobia
Presto, Clarina,
va ad aprir l'appartamento,
che guarda sul giardin, tutto sia lesto.
Senti, di' alla mia figlia che si metta
un abito da festa,... va.
(Clarina parte. Tobia chiama uno dopo l'altro i servi)
Isacchetto!
La mia carrozza bella... Salomone!
L'abito mio da viste... Lorenzo!
Per uno, o due di più. Cresci tre piatti.
Bisogna farsi onore con un uomo
così particolar, grande, leale:
Norton è ver?
Norton
(seccamente)
Sì, un vero originale
Tobia
E la lettera avuta l'altro giorno!
Eh! Che ingenuità!
Che sentimenti!
Che buona fede! È un vero e raro tratto
della semplicità del secol d'oro,
che in questa età di ferro più sorprende,
nè più si trova.
Norton
È come la s'intende
Tobia
Par che ne dubitate: ma sentite:
(cava la lettera)
L'ho letta mille volte,
e la ritrovo sempre d'uno stil raro,
affatto nuovo.
(legge)
"Signore et caetera.
Ho risoluto di formare
una compagnia matrimoniale:
qui non c'è ditta che mi convenga,
perciò sul primo vascello che partirà per
queste Colonie speditemi una moglie
delle seguenti forme e qualità."
Ah! Che intavolamento!
Norton
(ironico)
Sorprendente!
Tobia
E questo è ancora niente.
(continua a leggere)
"Qualunque sia la dote non serve.
Sia d'estrazione onesta:
non passi i trent'anni:
pasta dolce, colore omogeneo, e senza
minima macchia nelle riputazione: Item di
temperamento sano e robusto, per resistere
ai colpi di mare, e alla forza del clima
perché non vorrei restarne senza, appena
acquistata, e ricorrere a nuova provvista"
Norton
(fra sè)
Si può sentir di peggio!
Tobia
Ah! Che esattezza! Ve', che precisione!
Ma il miglior capo è poi la conclusione.
(continua a leggere)
"Arrivandomi ben condizionata
come sopra,
colla presente lettera per marca,
o con copia legalizzata,
a scanso d'equivoci,
io m'impegno di far onore alla firma,
e sposare chi la presenterà,
a due giorni data, od anco a vista,
come meglio, e salutandovi, addio.
Io Slook del Canadà."
(ripone la lettera in un
libro ch'è sul tavolino)
Norton
E voi dunque pensate?
Tobia
Di servirlo:
Anzi l'ho già servito,
e appena arriva gli faccio presentare
la cambiale dalla mia stessa figlia.
Norton
Da Miss Fannì?
Tobia
Da lei:
Che meraviglia?
Norton
E se non le piacesse?
Tobia
Deve piacerle: oh sì.
Norton
Ma, s'ella avesse?...
Tobia
Cosa ha d'aver?
Norton
Ma...
Tobia
Ma, voi mi seccate:
Sempre in contraddizion!
Norton
Ma...
Tobia
Basta, andate.
(Norton va per partire)
E il nuovo computista?
Norton
Non l'ho ancor stabilito.
Tobia
Fate presto:
Avrem molto da fare in questi giorni.
Ah, che non vedo l'ora
d'abbracciare il mio caro Americano!
Oh che raro consorte
tocca a mia figlia!
Oh che piacer! Che sorte!
(esce)
Norton
Povera Miss Fannì!
Ma spero ancora che il caro Americano
avrà d'Europa fatto il viaggio invano.
(esce)
Scena terza
A Due
(Fannì ed Edoardo, presi a mano
amorosamente)
Edoardo
Tornami a dir che m'ami,
che sarai fida ognor.
Calma, mio bene, i palpiti
d'un barbaro timor.
Fannì
Sarò qual più mi brami,
quale t'amai finor.
Per te m'accese l'anima,
a te la serba amor.
Edoardo
E sarai mia?
Fannì
Lo spero
Edoardo
E allor felici!...
Fannì
Oh quanto!
A Due
Qual delizioso incanto
è un corrisposto amor!
Propizio accolga amore
il nostro giuramento:
e renda alfin contento
il tenero mio cor.
Recitativo
Edoardo
Sì, cara mia, speriam: fra pochi giorni
arriverà mio zio: tutto m'aspetto
dall'amor suo per me.
Fannì
Ma v'è quest'uomo
ch'oggi aspetta mio padre;
certi suoi equivoci discorsi...
Edoardo
E quando noi siamo d'accordo!...
Scena quarta
(Norton entra)
Norton
Avete voi veduto il signor Mill?
Fannì
No, ancor: cos'è avvenuto?
Perché così agitato?
Norton
Brutte nuove:
però non vi smarrite.
Voi siete fatta sposa.
Fannì
Oh Dio!
Edoardo
Che dite?
Fannì
Ma come?
Edoardo
E chi è costui?
Norton
C'è, c'è, leggete...
(Norton cerca nel libro e trova
la lettera che porge ad Edoardo)
Il contratto nuzial, e poi ridete.
(leggono tutti e due dando
segni d'affanno e di rabbia)
Fannì
Oh mio Edoardo!
Norton
Ah, che ne dite!
Edoardo
Io fremo:
Ed in questa maniera?...
Norton
All'uso proprio di negozio,
e come se Miss fosse
una bella di mercanzia.
Edoardo
Ma questa volta falla
la sua speculazion.
Fannì
Non posso ancora
credere che mio padre arrivi a questo
segno a sacrificarmi.
(di dentro la voce di Tobia)
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