Giovedì 16 settembre 2010 ore 21.00
William Shakespeare
Amleto, principe di
Danimarca
Adattamento, regia, scene e costumi
di John Alexander Petricich
TEATRO POPOLARE ITALIANO
Personaggi
Amleto, Principe di Danimarca, figlio del re Amleto. - John Alexander
Petricich
Gertrude, la regina, madre di Amleto, ha sposato Claudio - Laura Zeolla
Ofelia, figlia di Polonio, fidanzata di Amleto - Anna Plebani
Polonio, consigliere di stato - Marco Favia
Orazio, amico fidato di Amleto - Alessandro Bosi
La Madre - Stefania Caneballi
Tutto quello che manca:
Claudio, Re di Danimarca, zio di Amleto.
Spettro del vecchio Amleto, il re morto.
Attori. John Alexander Petricich
Musiche originali eseguite dal vivo da
FUROR GALLICO
Voce Davide Cicalese
Chitarra Stefano Centineo
Chitarra Luca Rossi
BAsso Marco Brambilla
Violino Laura Brancorsini
Arpa celtica Elisabetta Rossi
Percussioni Simone Sgarella
"Uno spettacolo di avanguardia.." come commentava
qualcuno al termine della prima rappresentazione, ma diremmo che invece
ci siamo trovati di fronte ad uno spettacolo rigoroso che ha solo scelto
una colonna sonora consona ai nostri tempi e a non quelli della sua
creazione. Una creazione, questa tragedia di Billy Shakespeare, che John
Alexander Petricich ha sapientemente "shakerato" dislocando in modo
diverso alcune scene ma lasciando agli attori il compito di renderli con
la recitazione classica e completando i tasselli mancanti assumendone in
prima persona le voce scenica.
Il taglio più grande è quello della figura dll'assassino Claudio,
evocato solo per poche battute da Petricich. La "compagnia di teatranti"
che aiuterà Amleto nello smascherare i colpevoli dell'assassinio del
padre sono forse proprio quelli che vediamo arrivare in scena all'inizio
accolti da un "inserviente di teatro" che si scrollerà di dosso la sua
palandrana per vestire il mantello di Amleto.
Conoscendo il lavoro di Petricich non stupisce che ci sia qualche
inserimento particolare, sapendo dove vuole arrivare e quale
messaggio fare passare, era logico aspettarsi qualche momento piuttosto
graffiante come alcune citazioni da Die Hamletmaschine del drammaturgo
tedesco Heiner Müller (vedi la citazione della ovedose di Ofelia),
oppure l'esaltazione della figura "archetipa" della madre tratta dai
testi di Eugène Ionesco.