Balletto introduttivo sulle melodie dalla opere
Manon Lescaut, La Bohéme e Tosca
Introduzione ai singoli atti a cura di Mario Mainino
Al pianoforte il maestro Paolo Beretta
ANGELOTTI
(vestito da prigioniero, lacero, sfatto, tremante dalla paura,
entra ansante, quasi correndo.
Dà una rapida occhiata intorno.)
Ah! Finalmente!
Nel terror mio stolto
Vedea ceffi di birro in ogni volto.
SAGRESTANO
E sempre lava!... Ogni pennello è sozzo
peggio d'un collarin d'uno scagnozzo.
Angelus Domini nuntiavit Mariae,
Et concepit de Spiritu Sancto.
SAGRESTANO
È una Maria Maddalena a grandi occhi azzurri
con una gran pioggia di capelli dorati.
CAVARADOSSI
io ne pinsi, non visto, il bel sembiante.
CAVARADOSSI
di bellezze diverse!...
È bruna Floria,
l'ardente amante mia...
SAGRESTANO
(a mezza voce, come brontolando)
Scherza coi fanti e lascia stare i santi!
ANGELOTTI
Voi? Cavaradossi!
Vi manda Iddio!
Non mi ravvisate? (con tristezza)
Il carcere m'ha dunque assai mutato!
TOSCA
(entra con una specie di violenza, allontana bruscamente Mario
che vuole abbracciarla e guarda sospettosa intorno a sé)
Perché chiuso?
stasera canto,
ma è spettacolo breve. - Tu m'aspetti
sull'uscio della scena
e alla tua villa andiam soli, soletti.
Non sei contento?
Non la sospiri la nostra casetta
che tutta ascosa nel verde ci aspetta?
Fiorite, o campi immensi, palpitate
aure marine nel lunare albor,
piovete voluttà, volte stellate!
Arde a Tosca folle amor!
CAVARADOSSI
(vinto, ma vigilante)
Mi avvinci nei tuoi lacci
mia sirena, mia sirena, verrò!
Chi è quella
donna bionda lassù?
La Maddalena.
Ti piace?
CAVARADOSSI
Quale occhio al mondo
può star di paro
all'ardente occhio tuo nero?
È qui che l'esser mio s'affisa intero.
Occhio all'amor soave, all'ira fiero!
Qual altro al mondo può star di paro
all'occhio tuo nero!...
TOSCA
(rapita, appoggiando la testa alla spalla di Cavaradossi)
Oh, come la sai bene
l'arte di farti amare!
(maliziosamente)
Ma... falle gli occhi neri!...
CAVARADOSSI
(aprendo la cancellata ad Angelotti,
che naturalmente ha dovuto udire il dialogo precedente)
È buona la mia Tosca, ma credente
al confessor nulla tiene celato, ond'io mi tacqui.
ANGELOTTI
Sì... ascose un muliebre
abbigliamento là sotto l'altare...
Vesti, velo, ventaglio...
(si guarda intorno con paura)
Appena imbruni
indosserò quei panni...
CAVARADOSSI
Se urgesse il periglio, correte
al pozzo del giardin. L'acqua è nel fondo,
ma a mezzo della canna, un picciol varco
guida ad un antro oscuro,
rifugio impenetrabile e sicuro!
SAGRESTANO
(entra correndo, tutto scalmanato, gridando:)
Sommo giubilo, Eccellenza!...
Tutta qui la cantoria!
Presto !...
SCARPIA
(con grande autorità)
Un tal baccano in chiesa! Bel rispetto!
SCARPIA
(a Spoletta)
E tu va, fruga ogni angolo,
raccogli ogni traccia
Scarpia, assai contrariato, ha fra le mani un ventaglio chiuso
che agita nervosamente
SAGRESTANO
Numi! Il paniere!
Io lo lasciai ripieno di cibo prelibato...
Per ridurre un geloso allo sbaraglio
Jago ebbe un fazzoletto... ed io un ventaglio!...
Tosca gentile la mano mia
la vostra aspetta, piccola manina,
non per galanteria
ma per offrirvi l'acqua benedetta.
Un nobile
esempio è il vostro. Al cielo
piena di santo zelo
attingete dell'arte il magistero
che la fede ravviva!
SCARPIA
(mostrandole il ventaglio)
È arnese da pittore questo?
TOSCA
(esaminando il ventaglio)
La corona! Lo stemma! È l'Attavanti!
Presago sospetto!...
Ed io venivo a lui tutta dogliosa
per dirgli: invan stassera,
il ciel s'infosca...
l'innamorata Tosca
è prigioniera... dei regali tripudi.
TOSCA
Nulla!
SCARPIA
(Già il veleno l'ha rosa!)
(mellifluo a Tosca)
O che v'offende,
dolce signora?...
(rivolta al quadro, minacciosa)
Tu non l'avrai stasera. Giuro!
TOSCA
Dio mi perdona... Egli vede ch'io piango!
SCARPIA
(scandalizzato, quasi rimproverandola)
In chiesa!
SCARPIA
(dopo aver accompagnato Tosca, ritorna presso la colonna e fa un
cenno:
subito si presenta Spoletta)
Tre sbirri... Una carrozza...
Presto!... seguila
dovunque vada!... non visto!... provvedi!
Va, Tosca! Nel tuo cuor s'annida Scarpia!...
È Scarpia che scioglie a volo
il falco della tua gelosia.
Quanta promessa nel tuo pronto sospetto!
CAPITOLO
Adjutorum nostrum in nomine Domini
FOLLA
Qui fecit coelum et terram
SCARPIA
(riavendosi come da un sogno)
Tosca, mi fai dimenticare Iddio!
TUTTI
Te aeternum Patrem
omnis terra veneratur!
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