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Atto I
Antica sala terrena nel castello del Barone
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Clorinda provando uno sciassé;
Tisbe acconciando un fiore ora alla fronte ora al petto;
Cenerentola soffiando con un manticetto al camino per far bollire un
cuccumo di caffè;
indi Alidoro da povero; poi seguaci di Ramiro.
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CLORINDA
No no no: non v'è, non v'è
Chi trinciar sappia così
Leggerissimo sciassé.
TISBE
Sì sì sì: va bene lì.
Meglio lì; no, meglio qui.
Risaltar di più mi fa.
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CENERENTOLA
Una volta c'era un Re,
Che a star solo s'annoiò:
Cerca, cerca, ritrovò;
Ma il volean sposare in tre.
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CLORINDA e TISBE
La finisci sì o no?
Se non taci ti darò.
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(S'ode picchiare. Cenerentola apre, ed entra Alidoro da povero.)
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CENERENTOLA
Zitto, zitto: su prendete
Questo po' di colazione.
(Versa una tazza di caffè, e la dà con un pane ad Alidoro coprendolo
dalle sorelle.)
Ah non reggo alla passione,
Che crudel fatalità!
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CLORINDA e TISBE
Ma che vedo! Ancora lì!
Anche un pane? anche il caffè?
(scagliandosi contro Cenerentola)
Prendi, prendi, questo a te.
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(Si picchia fortemente; Cenerentola corre ad aprire, ed entrano i
cavalieri.)
CORO
O figlie amabili - Di Don Magnifico
Ramiro il Principe - Or or verrà,
Al suo palagio - Vi condurrà.
Si canterà - Si danzerà:
Poi la bellissima - Fra l'altre femmine
Sposa carissima - Per lui sarà.
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CORO
Già nel capo una fucina
Sta le donne a martellar;
Il cimento si avvicina,
Il gran punto di trionfar.
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ALIDORO
Nel cervello una fucina
Sta le pazze a martellar.
Ma già pronta è la ruina.
Voglio ridere a schiattar.
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CENERENTOLA
(accompagnando Alidoro)
(Io poi quel mezzo scudo
A voi l'avrei donato;
Ma non ho mezzo soldo. Il core in mezzo
Mi spaccherei per darlo a un infelice
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CLORINDA
Ecco egli stesso.
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DON MAGNIFICO
Miei rampolli femminini,
Vi ripudio; mi vergogno!
Un magnifico mio sogno
Mi veniste a sconcertar.
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Un bellissimo somaro.
Un somaro, ma solenne.
Quando a un tratto, oh che portento!
Su le spalle a cento a cento
Gli spuntavano le penne
Ed in alto, fsct, volò!
Ed in cima a un campanile
Come in trono si fermò.
Si sentiano per di sotto
Le campane sdindonar.
Col cì cì, ciù ciù di botto
Mi faceste risvegliar.
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Resta l'asino di poi?
Ma quell'asino son io.
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Un Re piccolo di qua.
Un Re bambolo di là.
E la gloria mia sarà.
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Don Ramiro vestito da scudiero
Tutto è deserto. Amici?
Nessun risponde. In questa
Simulata sembianza
Le belle osserverò.
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Eppur mi diè speranza
Il sapiente Alidoro,
Che qui, saggia e vezzosa,
Degna di me trovar saprò la sposa.
Sposarsi... e non amar! Legge tiranna,
Che nel fior de' miei giorni
Alla difficil scelta mi condanna.
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CENERENTOLA
Una volta c'era...
Ah! è fatta
RAMIRO
Cos'è?
CENERENTOLA
Che batticuore!
RAMIRO
Forse un mostro son io!
CENERENTOLA
(prima astratta poi correggendosi con naturalezza)
Sì... no, signore.
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RAMIRO
Un soave non so che
In quegl'occhi scintillò!
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CENERENTOLA
Io vorrei saper perché
Il mio cor mi palpitò?
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CENERENTOLA e RAMIRO
Una grazia, un certo incanto
Par che brilli su quel viso!
Quanto caro è quel sorriso.
Scende all'alma e fa sperar.
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RAMIRO
Mi seduce, m'innamora
Quella sua semplicità.
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CENERENTOLA
Tutto tutto tocca a me.
(ora verso una, ora verso l'altra delle porte)
Vengo, vengo. Addio, signore.
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DON MAGNIFICO
Domando
Un milion di perdoni.
Dica: e Sua Altezza il Principe?
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Cavailieri, Dandini e detti; indi Clorinda e Tisbe.
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DANDINI
Come un'ape ne' giorni d'aprile
Va volando leggiera e scherzosa;
Corre al giglio, poi salta alla rosa,
Dolce un fiore a cercare per sé;
Fra le belle m'aggiro e rimiro;
Ne ho vedute già tante e poi tante
Ma non trovo un giudizio, un sembiante,
Un boccone squisito per me.
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DANDINI
Nulla, nulla;
(con espressione or all'una ora all'altra)
Vezzosa; graziosa!
(accostandosi a Ramiro)
(Dico bene?) Son tutte papà.
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DANDINI
(alle due sorelle che lo guardano con passione)
Per pietà, quelle ciglia abbassate.
Galoppando sen va la ragione,
E fra i colpi d'un doppio cannone
Spalancato è il mio core di già.
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DANDINI
Allegrissimamente! che bei quadri!
Che bocchino! che ciglia!
Siete l'ottava e nona meraviglia.
Già tales patris talem filias.
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CENERENTOLA
Una parola.
Signore, una parola:
In casa di quel Principe
Un'ora, un'ora sola
Portatemi a ballar.
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CENERENTOLA
Ma una mezz'ora... un quarto.
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DON MAGNIFICO
(ora a Dandini ora a Cenerentola)
Ma vattene. - Altezzissima!
Servaccia ignorantissima!
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Entra Alidoro con taccuino aperto
ALIDORO
Qui nel mio codice
Delle zitelle
Con Don Magnifico
Stan tre sorelle.
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CENERENTOLA
(Ah! di me parlano.)
(ponendosi in mezzo con ingenuità)
No, non morì.
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DON MAGNIFICO
Se tu respiri,
Ti scanno qui.
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TUTTI
Nel volto estatico
Di questo e quello
Si legge il vortice
Del lor cervello,
Che ondeggia e dubita
E incerto sta.
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Dopo qualche momento di silenzio entra Alidoro in abito di pellegrino
con gli abiti da filosofo sotto, indi Cenerentola.
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ALIDORO
(Nel momento che si volge, Alidoro gitta il manto.)
Osservate. Silenzio. Abiti, gioie,
Tutto avrete da me. Fasto, ricchezza
Non v'abbaglino il cor. Dama sarete
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ALIDORO
Figlia mia,
L'allegrezza e la pena
Son commedia e tragedia, e il mondo è scena.
Il mondo è un gran teatro.
Siam tutti commedianti.
Si può fra brevi istanti
Carattere cangiar.
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Aprono la porta; vedesi una carrozza. Cenerentola vi monta.
Alidoro chiude la porta e sentesi la partenza della carrozza.
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