LA VOCE DELLA GRU
SPECIALE NATALE 2005

EDIZIONE SPECIALE!!! A voi tutti:

BUON NATALE! BUON 2006!

 Eccoci giunti ad un appuntamento “speciale” per “La voce della gru”, vale a dire al momento degli auguri per tutti coloro che ci leggono e che in vario modo ci sono vicini. In questo numero speciale parleremo delle festività natalizie: un articolo è dedicato alle tradizioni più interessanti dell’est Europa, un altro articolo ci insegnerà a non dare troppa retta a certe tradizioni “ammuffite” e per concludere abbiamo voluto inserire un momento di riflessione più impegnato con la lettera di una signora che NON passerà un buon Natale…

 Non rimane che augurarvi buona lettura, buone feste, ed arrivederci al 2006!

La redazione

   
 

BENVENUTI NELL’ANNO NUOVO!

...con le sue tradizioni, riti e credenze popolari…

 

 Ogni popolo ha le sue tradizioni per festeggiare il Capodanno. In questo numero speciale, vi parleremo di quelle che sono le tradizioni slave…

Iniziamo il nostro viaggio nelle tradizioni con un frammento di articolo scritto da Lubov (questa parola  in russo e ucraino significa “amore”, n.d.r.) Bragileva, ucraina, che affronta l’argomento con piglio deisamente… scientifico!

 

 “… Molte credenze popolari e riti dei popoli di tutto il mondo attribuiscono un grande valore al fuoco ed alla luce. Per esempio, tra i celti* – come d’altronde anche tra gli antenati di noi slavi – dare ad altri una torcia con del fuoco acceso o in generale qualsiasi cosa che “contenesse” fuoco era un presagio di rovina. Pensavano che un tale “prestito” togliesse la buona sorte per tutto l’anno che andava per incominciare.

La regola che quello che accadeva all’inizio dell’anno succedesse per il resto dell’anno era applicata a molte altre cose: prestare denaro alla vigilia di Capodanno significava rimanere tutto l’anno senza soldi; dormire a Capodanno significava dormire tutto l’anno; la tavola a Capodanno doveva essere imbandita di ogni ben di Dio per conservare ricchezza durante l’anno, ed era meglio non stare da soli a Capodanno, per non rischiare di annoiarsi gli altri 365 giorni…

 Bene, questa tradizione antichissima è arrivata fino a noi oggi. Per questi motivi facciamo grandi sforzi alla vigilia di Capodanno, accumulando denaro, pagando i debiti, cercando compagnia piacevole, e così via… ma cosa ci costringe ancora oggi a seguire questi riti? Certamente in primo luogo c’è un aspetto legato alle tradizioni, alle abitudini, ma poi arrivano gli psicologi a spiegarci cosa c’è sotto…

 Ci sono tre cose di cui abbiamo paura: la prima è quella della povertà. Secondo la tradizione, se a Capodanno in casa non ci sono soldi, non ce ne saranno per tutto l’anno. Previsione abbastanza ingenua: i soldi entreranno (e resteranno) in casa se ci sarà voglia di lavorare e se ci sarà una gestione accorta del denaro!

Seconda paura: le critiche. Proprio per questo motivo la tavola deve essere stracolma di cibarie, più ricca e più bella e più apparecchiata delle altre.

 Il timore delle critiche però non ha ragione d’essere se i vostri ospiti sono amici veri con cui potete dialogare e confrontarvi senza paura che dopo parleranno male di voi.

 Terza paura: l’isolamento. E’ per questo motivo che si cerca compagnia a Capodanno. In realtà l’uomo ha paura di perdere o rimanere senza l’amore di qualcuno. Ma è meglio rimanere soli che stare in una falsa atmosfera “amichevole”.

 La forza dell’abitudine e la pigrizia ci fanno fare cose che in verità spesso sono solo dei pesi… ma che molti di noi fanno fatica ad abbandonare.

 Il Capodanno è festeggiato nella notte tra il 31 dicembre ed il primo gennaio solo per convenzione. Altri popoli lo festeggiano il 13 gennaio, altrove a febbraio, seguendo il calendario lunare, altri ancora a settembre… Ogni cultura ha i suoi mesi e le sue date. Alcuni trascorreranno l’attimo di passaggio da un anno all’altro in aeroporto, in stazione, ecc… e questo non significa che trascorreranno lì tutto l’anno!!!

 Concludendo, gli psicologi consigliano: trascorrete il capodanno come vi pare! Non fatevi condizionare dalle superstizioni, festeggiate come meglio credete e state sereni che non vi accadrà nulla di male!”

 

 

*celti – popolazione indoeuropea che visse nell’odierno nord Italia tra il sesto ed il primo secolo avanti Cristo, e tra le altre parti anche nelle isole britanniche, nell’odierna Francia e nei Balcani. Il territorio a Sud di quella che oggi è l’Ucraina in passato era a stretto contatto con le colonie greche affacciate sul mar Nero. Queste colonie furono in seguito assoggettate all’impero romano (primo – secondo secolo dopo Cristo). Il commercio e le migrazioni sono sempre esistiti, quindi non deve sorprendere il fatto che esistano tutt’oggi credenze e tradizioni simili.

   
 

SAPEVATE CHE...

 

­ In Italia e nella maggior parte dei paesi europei il Natale si festeggia con un unico personaggio mitico, Babbo Natale. Il Natale degli slavi invece ha 2 protagonisti: Babbo Natale e “Biancaneve” (non è quella dei 7 nani!). I loro nomi in russo sono rispettivamente Ded Moròs  e  Snegùrocka. Il primo veste la “tradizionale” pelliccia rossa (indossata grazie alle operazioni di marketing di una nota bevanda…), la seconda una pelliccia lunga bianca o celeste. Ded Moròs (Nonno Gelo) e Snegùrocka, nipotina di Ded Moròs, portano assieme i regali. Ma ne portano solo uno, non due!

 

{ Nell’immaginario collettivo di chi è originario dell’ex Unione Sovietica, è consolidata l’idea secondo cui in Italia è pericoloso stare in strada durante la mezzanotte di Capodanno: gli italiani infatti buttano fuori dalle finestre tutte le cose vecchie che non servono più, bottiglie, vestiti, mobili e via discorrendo…

 Tutto ciò ci fa ricordare un vecchio film di Paolo Villaggio, la scena in cui (alla mezzanotte di un Capodanno romano) una famigliola buttava dal proprio appartamento il vecchio frigorifero proprio sulla sua macchina, distruggendola completamente…

 

µ In Ucraina, Russia e Bielorussia non esiste la tradizione di baciarsi la prima volta che ci si presenta. Si baciano – per 3 volte – solo i parenti o gli amici strettissimi. Invece, a mezzanotte precisa di Capodanno, dopo il primo bicchiere di spumante, tutti si baciano. Allo stesso modo si festeggia (specialmente dopo la Perestrojka) il “capodanno vecchio”, nella notte tra il 13-14 gennaio (è in quella data il capodanno secondo l’antico calendario giuliano). Gli alberi rimangono addobbati fino al 15 gennaio.

 

T Per gli ortodossi (la maggior parte degli slavi segue questa confessione religiosa) il Natale si festeggia il 6 gennaio. In tavola dovrebbero esserci almeno 12 piatti (il numero dei Santi Apostoli) ed un piatto speciale che si prepara solo una volta all’anno: la kut’jà. Si tratta di un dolce a base di grano, miele, frutta secca e nocciole. La cena di Natale inizia con 3 cucchiai di  kut’jà per tutti (chi vuole ne può mangiare di più). I credenti iniziano la cena con la preghiera. I più piccoli portano dolci, focaccine ripiene e kut’jà a casa di nonni e madrine, che in cambio danno loro regali o la mancia.

 

v Le festività legate a Natale e Capodanno si concludono il 19 gennaio con la celebrazione del Battesimo (Krescènie) mediante processioni che partono dalla chiesa per andare fino alla riva di un fiume o qualsiasi altra sorgente naturale di acqua, dove si rompe il ghiaccio della superficie, si prende un po’ d’acqua e con essa si svolge una cerimonia di benedizione. Di solito, in particolare in Ucraina negli ultimi 15 anni, la gente si mette in fila con barattoli per contenere quest’acqua. Dopo essere tornati a casa, usano l’acqua raccolta nei barattoli per spruzzarla sui famigliari, nelle case, nelle stalle e sugli animali.

 Nel giorno del Battesimo non si deve svolgere alcun lavoro: solo pregare.

 

¯ In Bulgaria, a mezzanotte tra il 31 dicembre ed il primo gennaio si spengono le luci di casa per tre minuti ed inizia il momento dei “baci di Capodanno”… attenzione a chi vi capita!!!

 

R In Ungheria, sulla tavola imbandita per il cenone ci deve essere assolutamente un porcellino, in gelatina, cotto al forno o almeno di cioccolato. Il porcellino è un segnale di abbondanza e quindi beneaugurante per l’anno che va cominciando.

 

 

Terzo Natale senza i miei figli

 Col tempo che passa l’angoscia mi soffoca sempre di più, di più, di più. In particolare in questi giorni, gioiosi per la maggior parte degli italiani, ma tristissimi per me, che ormai da tre anni non vedo i miei figli. Lavoro come badante a Pavia 24 ore su 24, clandestinamente, quindi priva del benché minimo diritto. Nel momento in cui i miei figli (i quali stanno entrambi ancora studiando in università, per cui non esiste alcun pericolo che restino in Italia…) hanno inoltrato domanda all’ambasciata italiana a Kiev per stare da me almeno una settimana durante le feste, hanno ricevuto, esattamente come lo scorso anno, una risposta negativa.

 Non ho niente contro gli italiani, che si lamentano del fatto che ci siano troppi stranieri in Italia, ma mi piacerebbe tanto urlare chiaro in faccia agli ipocriti politici ucraini ed italiani quello che penso: piantatela con i vostri giochi sporchi e corrotti! Spesso siete proprio voi i creatori della disperazione delle persone comuni e della distruzione delle famiglie. I vostri discorsi sono tutti falsi: parlate di democrazia e libertà ma poi costruite frontiere basate sul denaro e create ostilità fra le nazioni. Parlate di pace e fratellanza e poi vendete le armi ai paesi in guerra.

 E’ giusto che i popoli sappiano molte cose del vostro operato, anche quelle che vorreste tenere nel segreto più inaccessibile. Tra la gente comune sono in molti quelli che vedono i lati oscuri dentro di voi. Questi vostri lati oscuri prima o poi vi faranno crollare psicologicamente e fisicamente.

 Pensateci sopra…

 

Marina N., ucraina, 49 anni

 

 

La redazione commenta…

 Gentile signora, nel momento stesso in cui abbiamo letto la sua testimonianza sentimenti contrastanti hanno pervaso la nostra mente. In particolare siamo rimasti toccati dalla parte in cui lei parla della “frontiere basate sul denaro”: una metafora molto, molto forte e viva. Cosa sono le frontiere, se non altro che convenzioni umane? Motivazioni contingenti, legate alla storia, alla politica (e certamente anche all’economia) hanno influito nella determinazione di queste “linee”… La storia insegna che le frontiere cambiano, si modificano, si plasmano a seconda di quello che l’uomo fa. Certo, se da una parte possono essere una ricchezza (permettono il crearsi di identità nazionali), dall’altra spesso sono motivo di divisione, col risultato che anche nuclei familiari, rapporti, affetti, finiscono divisi da queste “linee”. Spesso queste “linee” hanno contribuito ad esacerbare le relazioni tra popoli, spesso queste “linee” sono state causa di morte ed umiliazione. Spesso queste linee sono state utili, o quantomeno necessarie, per il progresso umano. E realisticamente, dobbiamo ammettere che se queste “linee” scomparissero in questo preciso istante, i paesi ricchi sarebbero in pochissimo tempo invasi dagli abitanti dei paesi poveri: ipotesi con conseguenze assolutamente catastrofiche per tutti…

 Quello che possiamo fare concretamente noi, assieme ai politici che NOI scegliamo, è lottare per migliorare un sistema che, senza trascurare i pregi che pure ci sono, ha moltissimi difetti. Spesso, troppo spesso, sentiamo persone che si lamentano dell’operato dei politici. Però, fino a prova contraria, siamo proprio noi a scegliere i nostri rappresentanti… anche chi non partecipa, di fatto compie una “scelta” precisa che alla fine premierà una persona anziché un’altra. Se i politici italiani ed ucraini sono così ipocriti ed insensibili nei confronti di quelli che sono autentici drammi famigliari, forse c’è da chiedersi perché abbiamo permesso proprio a quelle persone di rappresentarci. Esistono persone serie e preparate, in politica: però hanno bisogno del nostro supporto (cosa che richiede IMPEGNO da parte nostra…).

 Purtroppo, cara signora, fra tante persone di ogni nazionalità è atteggiamento diffuso lamentarsi dei propri politici salvo poi fare ben poco per la società. E’ vero, molte persone hanno altro da fare che pensare ai problemi sociali, ma in questo modo lei crede che la situazione tenderà a migliorare o a peggiorare..? Lasciamo a lei e agli altri lettori la risposta, ricordando che la classe politica è sempre diretta emanazione di quello che è la società – raramente succede il contrario…

 Ecco una citazione di Elena Rerich (la stessa letterata che ha “prestato” il sottotitolo del nostro giornalino…): “Ogni governante è generato dal popolo che rappresenta. E’ il risultato della mentalità di un popolo. E ciascun governante conduce la società proprio dove sono rivolte le aspirazioni ed i desideri della gente che rappresenta”.

 Concludiamo questo lungo commento con i nostri auguri affinché i suoi problemi, e quelli di tante altre persone come lei, trovino pronta soluzione. Siamo sicuri, soprattutto, che (anche a Natale!) esistono persone che non sono indifferenti ai suoi problemi, persone che magari non possono risolvere le sue difficoltà, ma che CI SONO e sono solidali con lei e con altre persone che si trovano in situazioni simili. A lei e a tutte queste persone, gli auguri affinché il 2006 possa essere un anno felice.

 

   
 

L’Associazione culturale di volontariato Italo/Slava “IL VOLO DELLA GRU” ringrazia gli amici, i partecipanti e collaboratori delle iniziative concertistiche, educative ed escursionistiche svolte durante il 2005, in particolare la Fondazione V. Roncalli, le parrocchie di San Pietro Martire e dell’Immacolata, il CSV di Pavia ed il relativo sportello decentrato di Vigevano, il Club  ’36  di Vigevano, l’Università del tempo libero e della Terza Età di Vigevano, il Consolato Generale di Ucraina a Milano, i signori Gianni Maffeo, Mario Mainino, Bruno Laverone, Giovanni Molina e tutti i corrispondenti volontari del giornale “LA VOCE DELLA GRU”. Un caloroso ringraziamento va anche ai responsabili delle biblioteche di Vigevano (civica e dei ragazzi), al personale delle librerie Il Convivio e Feltrinelli ed agli amici della cooperativa Macondo: grazie a voi riusciamo a raggiungere un pubblico più ampio e questo è importante per sensibilizzare quante più persone sulle tematiche della nostra associazione.

A voi tutti:

Buone feste e felice anno nuovo!

 

La presidentessa  de “IL VOLO DELLA GRU”,

   V. Zhuravel.

   

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