|
|
Il culto Mariano
Chiesa Parrocchiale sabato 16 ottobre
2004 ore 21.00
Ferrera Erbognone (Pavia)
I Rhavdenses Cantores cantano il culto Mariano.
Le Associazioni di studiosi e docenti, appena
trasformatesi in università nell’Europa del XIII secolo, intesero prendere
i favori di Maria nel ruolo di Regina dei Cieli che avrebbe adoperato il
suo influsso per favorire la vita intellettuale dell’università. In veste
di Protectrix, Patrona o di Magistris Religionis, avrebbe vegliato sullo
sviluppo della vita scientifica, sulla cultura e sulla formazione degli
studiosi. A Lei vennero dedicate numerose chiese e messe celebrate
nell’università. Le collane dei rettori, gli scettri di rettorato e di
facoltà erano ornati da piccoli rilievi o statuette di Maria col bambino.
Così per esempio, sul sigillo rettorale dell’università di Praga fondata
nel 1348 da Carlo IV, Maria porta una corona sul capo e troneggia nella
navata centrale di una chiesa stilizzata.
Negli inni e nelle antifone liturgiche Maria veniva invocata come madre
nutrice e dispensatrice di benedizioni, “Alma Mater”. La tradizionale
fedeltà accademica non basta a spiegare l’insistenza di Maria su tutti i
simboli del diritto medievale e dell’età moderna. Inni e poesie avevano
attribuito a Maria ogni sorta di titoli onorifici, per esprimere la sua
importanza nello sviluppo delle scienze e della sapienza.
La visione del pittore fiorentino Sandro Botticelli che dipinse nel 1485
la Madonna del Magnificat, pone un interessante aspetto della visione di
Maria come simbolo della cultura femminile, tanto che per il benedettino
Otfrid nell’871 non vi erano dubbi sul fatto che Maria leggeva dal
salterio quando l’Arcangelo Gabriele giunse a lei per l’annunciazione.
Musica e poesia in un connubio inscindibile e privo di temporalità, ove il
cimento di grandi artisti ci pone in una dimensione di particolare
emotività, l’uomo si eleva mistico ponendo il mondo in una sublime
visione.
|
|
|
Programma della serata
De compassione Filii ad Matrem
Laudario dei Disciplinati S.ta Croce di Urbino XIII
Stabat Mater sequenza monodica
Paradiso, Canto XXIII, 88-111
Divina Commedia Dante Alighieri 1265-1321
Ave Vera Virginitas motetto J. Desprez 1440-1521
Lodi di Santa Maria Juan Ruiz 1280-1350
Imperatrix Reginarum motetto Gaffurio 1451-1522
Ave, donna Santissima
Laudaro di Cortona del XIII sec.
Senza Te Sacra Regina lauda A.DeVenetus 1470-1539
Fatevi all’uscio Madonna addolorata
ballata anonima del XIII sec.
Ave Maria motetto J.Archadelt 1504-1568
Ritorna Alma del ciel Chiara Matraini 1514-1597
Alma Redemptoris Mater motetto
G.P.da Palestrina 1525-1594
Donna del Paradiso Jacopone da Todi 1230/36-1306
Ave Maria antifona monodica
Notte oscura San Juan de la Cruz 1542-1591
Diffusa est G.M. Nannino 1544-1607
A Cristo Crocifisso Santa Teresa di Jesus 1515-1582
Ave Maria motetto T.L. da Victoria 1548-1611
Vergine Chiara Francesco Petrarca 1304-1374
Ave Regina Cælorum motetto F. Soriano 1549-1621
Cantico delle creature Francesco D’ Assisi 1182-1226
Ave Maris Stella motetto F. Anerio 1560-1614
Paradiso, Canto XXIII, 120-139
Divina commedia Dante Alighieri 1265-1321
Regina Cæli motetto G. Aichinger 1564-1628 |
|
|
Cappella Musicale
RHAVDENSES CANTORES
direttore Giovanni Scomparin
Soprano
Enrica Ciceri, Gabriella Mascadri, Cristina Selvaggi
Contralto
Elena Amadio, Nelson Contreras
Tenore
Samuele Galeotta, Stefano Lavazza
Basso
Luca Lodo, Angelo Pastori, Filippo Tuccimei |