concertodautunno                      23/08/2005  torna alla pagina precedentemente consultata

 Recensioni
 
The Island
Regia: Michael Bay
Protagonisti Ewan McGregor, Scarlett Johansson
Warner Bros. Pictures Dreamworks Pictures

http://wwws.warnerbros.it/theisland/youhavebeenchosen.html

Un altro macigno sulle nostre paure della clonazione umana, intera o a pezzetti. E il solito dubbio: qualcuno non potrebbe usarla in modo scorretto, magari all’insaputa dell’opinione pubblica? Dietro si staglia la grande ombra del Dipartimento della Difesa Americano che, dall’energia nucleare in poi, passando per i satelliti artificiali e gli assorbenti al fulmicotone, ha approfittato di tutti i balzi in avanti fatti dal progresso tecnologico e scientifico per accrescere il proprio potenziale distruttivo, in barba a considerazioni etiche e al consenso democratico.
La casalinga cinematografica ha deciso di cucinarci il solito polpettone americano, che mescola inquadrature mozzafiato a scene d’azione durante le quali, oltre a desiderare un telecomando ci si pongono seri interrogativi sulla considerazione che hanno dell’intelligenza del pubblico gli addetti ai lavori.
Mi sono ad esempio chiesto se il pilota dell’elicottero che viene travolto dalla caduta dell’insegna, durante l’inseguimento dei due cloni protagonisti, sia stato colto da un’improvvisa crisi neuromotoria, per andare a cacciarsi col proprio aeromobile sotto il gigantesco “logo” già pericolante.
O se il brillante cacciatore ex “forze speciali”, ingaggiato per catturare i fuggitivi, non sia stato per caso congedato dal suo precedente reparto per “manifesto ritardo mentale”, dato che nel dilemma se sparare al clone o all’originale, entrambi davanti a lui con le mani alzate, non si accorge neppure della manovra del primo che, per confondere ulteriormente le acque, mette il braccialetto identificativo all’altro.
Aldilà di questi comici dettagli, il film sembra mandare un avvertimento, peraltro già abbondantemente anticipato da anni da diverse confessioni e sette religiose: “vigilate!”.
La trama, già vista e trita, si snoda sulla falsariga del diverso eppure uguale, che abbiamo già sorbito sia in salsa replicante che cybernetica, con il condimento di tanti ingredienti retorici che ripropongono una brodaglia già propinata abbondantemente. Il desiderio di essere immortali, il valore della libertà, la democrazia, la bellezza della nostra vita così come la conosciamo ecc. Manca solo il richiamo ai valori ruspanti di una vita agreste e un vecchietto che dica “Eh, non è più come ai miei tempi!” e il menù sarebbe completo.
Insomma, sull’argomento, di pressante attualità, si poteva e si doveva fare ben altro.
Dunque alla casalinga della cucina-pellicolara-mericana, mi viene da sbottare come un mio amico che non sopporta certi piatti che la moglie, sebbene ripetutamente minacciata di divorzio, continua a cucinargli: “Oh, no! Ancora polpettone!”
Restano da salvare i panorami mozzafiato che però, se uno risparmia i soldi del biglietto di questo e delle tante altre minestre riscaldate disseminate per le sale cinematografiche, può permettersi di andare a goderseli dal vero.

Salvatore Schillaci

 

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21/09/2005