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Edizione 2006

Premio nazionale di Narrativa
 

Lucio Mastronardi
dal 11 al 22 ottobre 2006

Rassegna letteraria

donna donne

incontri e confronti sull'universo femminile

Vigevano V edizione
ingresso gratuito
Rassegna letteraria Città di Vigevano - premio Mastronardi


Le tappe delle varie edizioni del Premio Mastronardi
1999 presenta Mario Mainino
2000 presenta Mario Mainino
2001 presenta Mario Mainino
2002 Prima settimana letteraria
2003 Rassegna settimana letteraria
2004 Rassegna settimana letteraria
2005 Rassegna settimana letteraria ritorna al Teatro Cagnoni presentata da Andrea Bosco

2006 Rassegna settimana letteraria  e via a seguire con l'istituzione consolidata di dare premi alla carriera ed internazionali


 

Direzione artistica: Ermanno Paccagnini

Info 0381-695017 699982

Quinta edizione della rassegna letteraria dedicata alla donna come soggetto e come oggetto di narrazione.

Il tema sarà coniugato con altri territori: la psicologia, la religione, la poesia, la filosofia, la canzone d’autore, nell’intento di fornire il panorama più articolato possibile e di avvicinare i gusti di un pubblico eterogeneo, per formazione e per età.  Il mondo delle donne visto dalle stesse protagoniste e da chi sta loro accanto, un universo fatto di coraggio, amore, semplicità e piccoli gesti: una forza sempre nuova, avvolto dal mistero per chi donna non è. Gli spazi rinascimentali del Castello e del centro storico di Vigevano ospiteranno le diverse manifestazioni:

La rassegna si concentrerà su due fine settimana del mese di ottobre:

nelle giornate di venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 ottobre ed ancora venerdì 20, sabato 21 e domenica 22 ottobre. Qui si svolgeranno gli incontri pubblici di maggior rilievo, aperti a tutti. Nelle mattinate infrasettimanali si terranno invece gli incontri degli scrittori con le scuole, di ogni ordine e grado.

 


mercoledì 11 ottobre  
- Ore 21.00 Piazza Ducale - dehors Caffè Orange*
Mare delle Verità - dialoghi e suoni - di Andrea De Carlo (chitarre acustiche) e Arup Kanti Das (tabla) In collaborazione con “La Feltrinelli libri e musica” * in caso di maltempo nella Cavallerizza del Castello.


venerdì 13  ottobre 
- Ore 10.30 Casa circondariale di Piccolini
Le detenute dialogano con Toni Fachini, Anna Ruchat e
Giovanni Giovannetti
- Ore 21.00 Cavallerizza del Castello
Premio Città di Vigevano in memoria di Lucio Mastronardi:
Dacia Maraini e Catherine Dunne premi alla carriera
Ornela Vorpsi, Elisabetta Rasy e Paola Pastacaldi premi 2006
Conduce Alessandro Zaccuri
Regia di Sara Riscazzi


14  ottobre   sabato
- Ore 10.30 Sala d’onore Cassa di Risparmio - Piazza Ducale
Incontro con Ornela Vorpsi, Elisabetta Rasy e Paola Pastacaldi
- Ore 15.00 Caffè letterario - Sala dell’affresco del Castello
La scrittrice abita qui - incontro con Sandra Petrignani, Laura Lerpi  e Pier Maria Fasanotti
Inaugurazione mostra “Virginia Woolf: una stanza tutta per te...”


- Ore 16.30 Cavallerizza

Candelaria Romero. A cura degli Amici del Teatro Cagnoni
Bambole - Storie silenziose di donne - Teatro civile con Candelaria Romero.
A cura degli Amici del Teatro Cagnoni

- Ore 18.00 Cavallerizza
Donna - la doppia soggettività: Umberto Galimberti conversa con Armando Torno
- Dalle ore 20.00
Ethnic food: cucine dal mondo al ristorante Torre (prenotazione consigliata)
- Ore 21.00 Ridotto del Teatro Cagnoni
Io donna e giudice - incontro con Livia Pomodoro.
Conduce Armando Torno


domenica 15 ottobre 
- Ore 10.30 Cavallerizza
Donne, donne ... eterni dei - spettacolo delle Scuole cittadine
- Ore 14.30 – 18.30 Strade sotterranee del Castello
Fiori di-versi - corso fiorito: omaggi floreali e poetici con Federfiori;
Io fotografo-tu lettore: set fotografico “con obbligo di libro” a cura
S.F.V. Società Fotografica Vigevanese
- Ore 15.00 Cavallerizza
Le radici e le ali  - incontro con Maria Rita Parsi
- Ore 16.30 Caffè letterario - Sala dell’affresco
Assassine, liberate...fortunate? Generazioni di donne a confronto
Serena Zoli e Cinzia Tani con Piersandro Pallavicini
- Ore 18.00 Ridotto del Teatro Cagnoni
Le bambine, giovani e vecchine - letture poetiche di e da Vivian Lamarque con A. De Vizzi.
- Ore 21.00 Cavallerizza
Dionisi Compagnia Teatrale presenta:
Patate, una parola senza denti sulla guerra
di Renata Ciaravino. Regia di Valeria Talenti


lunedì 16  ottobre 
- Ore 10.00 e ore 11.30 Cavallerizza
Scuole - incontro con l’ autrice Elisabetta Gnone
- Ore 17.00 Sala conferenze Teatro Cagnoni
Laboratorio di scrittura creativa con Raul Montanari
Iscrizione obbligatoria

Raul MONTANARI è nato a Bergamo nel 1959, ma vive e lavora a Milano. Considerato tra i migliori traduttori italiani, ha firmato versioni dall'inglese (Gurganus, Styron, Greene, P. Roth, Brink, Cormac McCarthy fra gli altri) e dalle lingue classiche (Sofocle, Seneca).  Ha pubblicato vari romanzi gialli - con La perfezione (1994) ha vinto il premio Linea d’Ombra - e ha curato la raccolta di racconti Il ’68 di chi non c’era (ancora) . Da anni lavora anche per il teatro e per il cinema.

- Ore 21.00 Cavallerizza
Che faccia fare...?
incontro con Lella Costa conduce Sara Riscazzi


martedì 17  ottobre 
- Ore 10.00 e ore 11.30 Cavallerizza
Scuole - incontro con l’autrice Paola Zannoner


mercoledì 18  ottobre 
- Ore 10.00 e Ore 11.30 Cavallerizza
Scuole - incontro con l’autore Angelo Petrosino


giovedì 19  ottobre 
- Ore 10.00-11.30-14.30 e 16.30 Cavallerizza
Scuole - incontro con l’autore Angelo Petrosino
w Ore 17.00 Sala conferenze Teatro Cagnoni
Laboratorio con Raul Montanari
Ore 21.00 Cavallerizza
Le promesse della bellezza - Stefano Zecchi con Gigi Mascheroni


venerdì 20  ottobre 
- Ore 10.00 e Ore 11.30 Cavallerizza
Scuole - incontro con l’autrice Erminia Dell’Oro
 


sabato 21  ottobre 
- Ore 11.00 Sala conferenze Teatro Cagnoni
Laboratorio con Raul Montanari
- Ore 15.00 Ridotto del Teatro Cagnoni
La volpe è un lupo che manda fiori - incontro con Camilla Baresani
- Ore 16.30 Ridotto del Teatro Cagnoni
Donne moderne tra glamour e solidarietà femminile -
ne parlano Alessandra Appiano e Paola Jacobbi
- Ore 18.00 Cavallerizza
Il valore della bellezza interiore: incontro Diego Dalla Palma e Antonio Mancinelli
Dalle ore 20.00
Che donne le nonne! - piatti della tradizione al ristorante Torre
(prenotazione consigliata)
- ore 21.00 centro storico
Il ricamo delle parole: Shahrazade e le altre - maratona di lettura. Regia Sara Riscazzi

Il ricamo delle parole: Sherazade e le altre
Silenzio, stelle, buio. E’ notte
Le mille ed una notte….
Ancora una volta ci lasceremo sedurre dall’incanto delle voci che tessono attorno a noi la magia del racconto, della fiaba.
Sabato 21 ottobre dalle ore 21 a Vigevano

Sherazade e le sue compagne ammaliatrici ci condurranno da Piazza Ducale per le vie del centro storico alla scoperta di luoghi lontani, esotici, fantastici e di personaggi intriganti, bizzarri, inconsueti.
Riuscirete a resistere alla fascinazione?
Lettori e lettrici, poeti e poetesse sono i benvenuti nella nostra notte !!!
Per iscriversi alla Maratona di lettura e per appendere le proprie composizioni all’albero della poesia che crescerà in Piazza Ducale, contattare le seguenti librerie cittadine:
Il Convivio, C.so Garibaldi,23 tel.0381 81833; Volta Pagina,via Cairoli, 43 tel. 0381 79336; La Bottega delle Parole, via Dante, 16 tel. 0381 692384; Librerie Feltrinelli, Piazza Ducale, 16 tel. 0381 692023

 


22  ottobre  domenica
- Ore 15 – 19 Strade sotterranee del Castello
Fate, maghe…e un po’ streghe - esperte di consultazioni sul futuro.
Set fotografico. Stand di Macondo e Pangea.
Movimento del corpo e musica per la mente (MBM Palestre).
Naturopatia e benessere con Paola Conte.
- Ore 15.00 Cavallerizza
Incontro con la poesia: Alda Merini e Marina Bignotti
- Ore 16.30 Cavallerizza
Ora come allora dalla parte delle bambine - Elena Gianini Belotti con Bianca Bianchi.
- Ore 18.00 Cavallerizza
Le donne e il corpo: prigione e libertà - la sessualità femminile: ne
parlano Marco Rossi, Federica Gaspari e Daniela Del Frate.

A seguire: brindisi di chiusura


MOSTRE TEMATICHE COLLEGATE dal 13 al 22 ottobre
Strada sotterranea nuovo tratto:
Mostra a cura di S.F.V. Società Fotografica Vigevanese. Con set a partecipazione libera.
Sala dell’affresco:
Mostra “Virginia Woolf: una stanza tutta per te...” opere di Grazia Lavia, Emma Vitti, Maya Zignone - Organizzazione D’Ars Agency-Milano.
Cavallerizza:
Strange Women -Grandi formati di Davide Avogadro
 

COLLABORAZIONI

MBM Palestre; Paola Conte Vigevano; Pasticceria Dante; Ristorante Torre Via Merula 39 (prenotazioni tel. 0381.83027); Effetre Arredamenti di Ferrari Corso Genova 5/A; Ristorante Goa; Ristorante Borgo Antico; Caffè Commercio; Caffè Orange;
Alessandra De Vizzi per organizzazione e conduzione incontri scuole; Jose Resegotti per i contatti; Amici del Teatro Cagnoni; Università della terza Età; Luisa Beni; Librerie: Il Convivio,  La Feltrinelli, La Bottega delle parole, Voltapagina.
Provincia di Pavia
Fondazione di Piacenza  e Vigevano
Città di Vigevano  Istituzione Cultura
info www.comune.vigevano.pv.it  Tel 0381.695017 - 699982


 

 

Premio Letterario

Città di Vigevano, dedicato alla memoria di Lucio

Mastronardi anno 2006

Le finaliste

La cerimonia di premiazione avrà luogo venerdì 13 ottobre alle ore 21 presso il Civico Teatro Cagnoni. La giuria popolare - composta da 30 studenti delle Scuole medie superiori cittadine, da 10 lettori della Biblioteca Civica e delle librerie cittadine e da 10 lettori indicati dall’Università del tempo libero e per la terza età - esprimerà in diretta la preferenza per una delle tre finaliste: Ornela Vorpsi con Il paese dove non si muore mai (Einaudi), Paola Pastacaldi con Khadjia (Pequod) ed Elisabetta Rasy con La scienza degli addii (Rizzoli), selezionate dalla giuria tecnica, composta dal direttore artistico Ermanno Paccagnini, da

Luigi Mascheroni, Laura Lepri e Alessandro Zaccuri, tra le moltissime opere in gara.

PREMI ALLA CARRIERA Nella stessa data verranno conferiti i riconoscimenti alla Carriera nazionale ed internazionale rispettivamente a Dacia Maraini, grande scrittrice italiana, e a Catherine Dunne, sensibile e appassionata autrice irlandese di intense storie femminili.
MENZIONE SPECIALE

La giuria tecnica ha inoltre deciso di conferire una menzione speciale al libro La virgola nell’orologio (Effigie) dell’autrice Toni Fachini, di origine basco-friulana.

DIRETTORE ARTISTICO

ERMANNO PACCAGNINI,

docente di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Brescia. Ha al proprio attivo, tra l’altro, studi sulla letteratura del secondo Ottocento e, in particolare, sulla scapigliatura milanese, con riedizione di testi di alcuni di tali autori (Tarchetti, Praga, Bazzero ma anche Oriani); ricostruzioni delle fonti manzoniane (la Monaca di Monza; il Processo agli untori; biografia della Monaca scritta da Federico Borromeo e la Pestilenza in Milano del Lampugnano del Ripamonti); recupero di testi novecenteschi (Luciano Folgore, Mario Soldati, Scerbanenco); indagini sui rapporti tra letteratura e giornalismo e sulle culture minori.

Tra le sue più recenti pubblicazioni vi è la riedizione e il commento alla Appendice storica su la Colonna Infame e alla Storia della Colonna Infame di Manzoni nei tre Meridiani Mondatori curati unitamente da Salvatore S. Nigro (per i Promessi Sposi e il Fermo e Lucia)

Critico letterario di narrativa italiana per oltre un decennio sul supplemento domenicale de "Il Sole 24 ore" dal 1987 al 2002, svolge ora il medesimo compito per il "Corriere della Sera".

AUTRICI FINALISTE PREMIO 2006
Paola Pastacaldi Paola Pastacaldi, giornalista professionista, è consigliere dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Insegna "Analisi critica e comparata dei giornali italiani e stranieri" all'Università Statale e alla Università Cattolica di Milano. Nata a Treviso vive e lavora a Milano. Ha pubblicato con Bruno Rossi Hitler è buono, storia dei pensieri dei bambini dal 1930 al 1990 (Longanesi,1992), il volume dei racconti fantastici e surreali C’era tutta un’altra volta (Guanda, 1995) e Vorrei essere trasmesso.Cosa dicono i bambini della televisione (Salani,1999).
LIBRO FINALISTA Khadija, Pequod Editore
 

Uno spunto autobiografico per un romanzo dedicato all’Etiopia di fine Ottocento, esotico e pericoloso oggetto del desiderio di esploratori, commercianti ed aspiranti coloni. É la stessa Paola Pastacaldi, giornalista e scrittrice, a spiegare la genesi del suo nuovo romanzo, Khadija , che racconta l'incontro e l'amore fra suo nonno e la splendida quattordicenne che diventerà sua moglie: "Ho iniziato questo viaggio dentro l’Africa sulla spinta di un esotismo familiare. Un nonno che si perdeva nell’Africa di fine secolo, la cui storia si intrecciava con l’inizio delle colonie e i

primi viaggi di esplorazione in un paese antico, l’Etiopia, regno di Aksum e della regina di Saba, e una nonna di una tribù oromo di nome Khadija Ahmed Youssouf".

 

Livorno Giuseppe Pastacaldi fugge velocemente dopo aver ucciso in duello il suo più caro amico. Confuso e travagliato per l’accaduto il protagonista si imbarca per un viaggio tormentato dai ricordi della città e degli affetti che ha lasciato per raggiungere l’Africa, un continente che tenta di difendersi dall'invasione coloniale dei paesi europei, dalla fame, dalle guerre interne. Giuseppe si dirige a Aden, città in cui vive la sorella che lo aspetta in "una terra che vibra di una musica che non hai mai sentito". Giunto ad Aden, dopo aver riabbracciato la sorella, Giuseppe si aggrega ad una spedizione geografica, per raggiungere la costa arabica e la città sacra di Harar in un viaggio che lo porterà all'incontro con Khadija. È un'Africa bellissima e atroce:"questo paese è ai confini del mondo e vive una sua bellezza evangelica, sommersa a momenti da una disperazione apocalittica. Di questo gli europei non capiscono granché. Qui assistono allo svolgersi di una storia antica, eterna", una storia in cui le carestie creano situazioni che un europeo vive con angoscia e incredulità"

Proprio ad Harar Giuseppe conoscerà Khadija, una giovane splendida completamente diversa da tutte le donne che mai aveva amato ( la sorella Ottavia e la fidanzata italiana) Khadija gli viene offerta in dono dalla nobile famiglia cui appartiene ma all’inizio Giuseppe rimane intimidito dalla sua bellezza in fiore e dal fatto di non parlare la sua lingua così finge di ignorarla per studiarla di nascosto, ma poi la passione e l’ardore si tramutano in forte sentimento che non può più negare, un amore che per l'autrice é anche "un incontro con l'Africa, cioé con quella parte di sé che sempre racchiude il sentire fisico dell'essere primitivo. Quel sentire di cui ora sembra deprivato l'uomo del nuovo secolo".

Elisabetta Rasy Elisabetta Rasy, nata a Roma, dove vive e lavora, ha pubblicato numerosi romanzi e racconti: La prima estasi (1985), Il finale della battaglia (1988), L’altra amante (1990), Mezzi di trasporto (1993) e, con Rizzoli, Ritratti di signora (finalista al Premio Strega 1995); vari saggi di argomento letterario molti dei quali dedicati alla scrittura femminile La lingua della nutrice, 1978; Le donne e la letteratura, 1984. Vincitrice di numerosi premi letterari - con Posillipo ha vinto il Premio Selezione Campiello 1997, le sue opere sono state tradotte in molti paesi. Collabora a importanti testate giornalistiche tra cui La Stampa e Panorama. Tiene una rubrica sul settimanale Magazine del Corriere della Sera.
LIBRO FINALISTA La scienza degli addii, Rizzoli Editore
 

Nella Russia sconvolta dalla rivoluzione e dalla guerra civile, tra speranza e paura, nasce un amore destinato a diventare leggendario. Nadezda Chazina non ha ancora vent ’anni quando, in un cabaret di Kiev per art isti e bohémien, incontra un giovane dalle lunghe ciglia che recita versi misteriosi e incantatori. Lui è il bizzarro e  anticonformista Osip Mandel'tam: uno dei più grandi poeti del

Ventesimo secolo. Sono entrambi ebrei, hanno alcuni tratti fisionomici in comune- la fronte altissima, gli occhi scuri e liquidi, quelli di lui un poco infossati sotto sopracciglia folte in un volto affilato. La prima volta che Osip si allontana da Kiev, Nadja, Nadezda, Nad’ka, Naden’ka, Nadik, Nadjusik, con i mille nomi dell’amore con cui lui la

chiama, non lo segue. Lui tornerà, si sposano e, tranne che per alcuni brevi periodi, non si separeranno mai più. Perché lui non può scrivere senza di lei, non può pensare se lei non è lì, lei deve restare sveglia se lui è sveglio, è lei che scrive i suoi versi e poi li raccoglie in una valigetta gialla e li manda a memoria, perché possano essere riscritti se gli originali andassero persi o fossero requisiti, o dovessero essere bruciati. I due non cesseranno

di amarsi fino a quando, nel 1938, al culmine del terrore staliniano, Osip sarà deportato e morirà in un campo di concentramento in Siberia. Per anni i versi di Osip, ne diventerà la memoria, donando alla sua voce il suono

dell'immortalità.

Ornela Vorpsi

Ornela Vorpsi è nata a Tirana nel 1968. Ha studiato Belle Arti in Albania, poi, dal 1991, all'Accademia di Brera. Dal 1997 vive a Parigi. È fotografa, pittrice e videoartista. Il paese dove non si muore mai è il suo primo romanzo, pubblicato in Francia da Actes Sud e in corso di traduzione in una decina di paesi.

LIBRO FINALISTA Il paese dove non si muore mai, Einaudi Editore
  La ragazzina che dice "io" in questo libro ha sette anni, poi tredici, poi ventidue. Attraversa l’infanzia e l’adolescenza in un paese duro come l’Albania di Enver Hoxha, misurandosi con le questioni piccole e immense che attraversano la testa dei bambini e con il silenzio di una società che non ammette domande. Dall'infinità dell'universo al frastuono spaventoso delle esercitazioni militari, dal piacere proibito dei libri letti di nascosto al terrore della "puttaneria" che sembra essere la natura stessa delle donne in una società chiusa e maschilista, non c'è pagina di questo libro che non tocchi con levità e ironia un nodo profondo, un dolore segreto, un divieto inaccettabile. Questa ragazzina si chiama Ina, poi Eva, poi Ornela, pur essendo sempre la stessa persona: come a dire che in questo piccolo destino individuale c'è la storia stessa dell'Albania, declinata tutta al femminile, dall'incombere di Madre-Partito ai silenzi dolorosi di una famiglia matriarcale, dove il padre è stato incarcerato per ragioni sconosciute e diventa poco a poco un corpo estraneo da espellere e dimenticare. C'è un'intensità tutta speciale in questa narrazione che procede per quadri e per tocchi brevi e visivi, nella storia di una donna che ha imparato a difendersi e a odiare senza perdere la magia dell'infanzia, la capacità di sognare e di assaporare la vita. Non c'è pacificazione nemmeno nel ricordo, sembra dire Ornela Vorpsi. Ma c'è, in questo romanzo affilato e raro, la capacità di sposare comicità e violenza, la scoperta dell'ironia come grimaldello per forzare le porte dell'indicibile.
MENZIONE SPECIALE

Toni Fachini per la raccolta di racconti

La virgola nell’orologio, Effigie Editore

Sembrano spesso provvisoriamente ritagliati sullo stile di vita e sulla trama intima della saga di una stirpe eccentrica e cosmopolita questi "racconti di vita" di una figlia ribelle, nomade e inquieta, che ha scelto come amorosa prigione gli affetti familiari e la casa friulana dei nonni paterni, quando torna al foghèr dai suoi vagabondaggi - e vi torna sempre. Qui, fino a quando i destini individuali non la sfoltiscono, va in scena la tribù: i nonni burberi; una madre in balìa degli eventi; un padre amato, teatrante e irresponsabile; fratelli imprevedibili, soprattutto il prediletto Sebastian, "Seba", caro agli dèi e perciò destinato a morire giovane, ma non prima di avere inaugurato la nuova

generazione; infine parenti, amici, comparse di una notte, domestiche e cani. Poi di nuovo le fughe, lontano da ogni sicurezza, la deriva di scombinate vacanze o di lavori occasionali in Spagna, come insegnante di italiano nel losco istituto privato del signor Augh, o come goffa entraîneuse in una Barra Americana; oppure altre dimore, ospite curiosa di amici sballati nella mitica Bologna, o malata in uno scalcinato ospedale. Ciò che non cambia sono le sbronze, le canne, la ricerca avida d'emozioni forti - insomma la "disperazione" che il padre ha passato nel sangue dei figli. Giorni provvisori, appunto. Toni Fachini rappresenta solo se stessa e i suoi, intende soprattutto marcare la sua irriducibile identità ("Finisco per comportarmi così con tutte le persone che mi piacciono, sparare subito qualcosa che arrivi dritto nello stomaco, qualcosa di molto personale. Vado al sodo, mi faccio conoscere"). E questo vale anche per il suo stile, da subito inconfondibile.

Toni Fachini, di origine basco-friulana, è nata nel 1958. Dopo una gioventù spericolata, oggi vive a Milano. La virgola nell’orologio è il suo primo libro, edito da Effigie. Il testo sarà oggetto di un Gruppo di lettura composto dalle detenute della Casa Circondariale di Vigevano, che ad ottobre incontreranno l’autrice in carcere.

PREMIO NAZIONALE ALLA CARRIERA, ANNO 2006
Dacia Maraini

Dacia Maraini nasce a Firenze il 13 novembre 1936, da una madre siciliana ed un padre per metà inglese, famoso etnologo. Dopo un'infanzia particolarmente difficile la scrittrice si trasferisce a Roma proseguendo gli studi ed arrangiandosi con lavori diversi: fonda insieme ad altri giovani una rivista letteraria, Tempo di letteratura, edita da Pironti a Napoli, e comincia a collaborare con riviste quali Nuovi Argomenti e il Mondo. Nel corso degli anni Sessanta, oltre alla pubblicazione dei suoi primi romanzi, inizia ad occuparsi di teatro.

Esordisce nel 1962 con il romanzo La vacanza. Seguono L'età del malessere (1963), Memorie di una ladra (1973), Donna in guerra (1975), Isolina (1985), Premio Fregene 1985, ripubblicato nel 1992; tradotto in cinque paesi, La lunga vita di Marianna Ucria(1990), Premi: Campiello 1990; Libro dell’anno 1990; tradotto in diciotto paesi), da cui è stato tratto il film di Roberto Faenza Marianna Ucrìa, Voci (1994), Premi: Vitaliano

Brancati - Zafferana Etnea 1997; Città di Padova 1997; Internazionale per la Narrativa Flaiano 1997; tradotto in tre paesi.

Dalla seconda metà degli anni Sessanta scrive molti testi teatrali, tra i quali: Maria Stuarda (1975),  rappresentato in ventidue paesi, Dialogo di una prostituta con un suo cliente (1978), rappresentato in venti paesi, Stravaganza (1987), rappresentato in quattro paesi, Veronica, meretrice e scrittora (1991), Camille (1995). Ne I digiuni di Santa Caterina, dramma in un solo atto, Dacia Maraini, rievoca, attraverso i profondi dialoghi tra i due protagonisti — la stessa Catarina e il suo inseparabile scrivano e confidente Frate Neri —

alcuni momenti della vita di Caterina da Siena, soffermandosi sulla sua straordinaria esperienza di fede e ascesi, celebrata dal contrasto con le debolezze e i desideri terreni del devoto scrivano.

La prima raccolta di versi, Crudeltà all'aria aperta, è del 1966, seguiranno: Donne mie (1974), Mangiami pure (1978), Dimenticato di dimenticare (1982), Viaggiando con passo di volpe (199), Premi: Mediterraneo 1992; Città di Penne 1992, Se amando troppo (1998).  Memorie di una ladra, dal quale è tratto il film "Teresa la ladra", con Monica Vitti e nel 1975 esce per Einaudi Donna in guerra, pubblicato in sei lingue. I grandi temi sociali, la vita delle donne, i problemi dell'infanzia sono ancora al centro delle sue opere più recenti: Un clandestino a bordo (1996) e la raccolta di racconti Buio (1999) che ha vinto il Premio Strega.

Nel 1980 ha scritto in collaborazione con Piera Degli Esposti, Storia di Piera, nel 1986 Il bambino Alberto, nel 1987 La bionda, la bruna e l’asino, nel 1993 Bagheria (Premi: Rapallo-Carige 1993; Scanno 1993; finalista allo Strega 1993; Joppolo 1994; tradotto in cinque paesi), opera in cui Dacia Maraini ripercorre le tappe della  sua infanzia isolana, dal momento in cui approda a Palermo da Napoli, Cercando Emma, nel 1996 un libro per ragazzi Storie di cani per una bambina e nel 1998 ha ripubblicato E tu chi eri? 26 interviste sull’infanzia (1973).

Nel 2002 ha pubblicato La nave per Kobe, in cui rievoca l’esperienza infantile della prigionia in Giappone, e Amata scrittura. Laboratorio di analisi letture proposte conversazioni, (Bur).

La scomparsa di una ragazza, di cui resta solo una bicicletta sul limitare di un bosco: tre sono i temi portanti di Colomba (2004). Il primo è la letteratura. Il secondo è il mistero del corpo. Il terzo è quello della famiglia. La speranza alla fine del lungo racconto, tuttavia, si riaccende, ma sono i suoi personaggi a scegliersi il finale, e a porre fine al romanzo.

Sulla scrittura e sull'opera di Dacia Maraini, di Paolo Di Paolo, vedere il saggio Lo stile della natura. Dacia Maraini ha rilasciato inoltre due interviste a "ItaliaLibri". La prima nel giugno 2000; la seconda nel giugno 2004.

PREMIO INTERNAZIONALE ALLA CARRIERA
Catherine Dunne

E’ nata nel 1954 a Dublino, dove risiede. Ha studiato letteratura inglese e spagnola al Trinity College, insegna inglese alla Greendale Community School di Kilbarrack . Con il suo primo romanzo La metà di niente ha riscosso un grande successo, per la scrittura vivida e pungente e la realistica rappresentazione psicologica dei personaggi, in particolare della protagonista. Frutto della fiorente narrativa irlandese, ha però un suo stile

ben definito, che avvolge il lettore nella storia e lo porta nel cuore dei personaggi. Nel 1990 vince il Gerard Manley Hopkins Summer School Poetry Prize. L’anno del suo primo romanzo è il 1997, il titolo: In the beginnig (La metà di niente), l’analisi della fine di un matrimonio, della sopravvivenza e della rinascita di moglie dopo il trauma. Nel 1998 pubblica A name for herself (La moglie che dorme), in cui descrive una storia

d’amore,bellissima ma complicata, e la sua trasformazione in rapporto d’amore esclusivo ed ossessivo. Nel 2000 pubblica The walled garden Il viaggio verso casa.

La metà di niente

Questa è una storia che racconta di una donna comune, come ce ne sono tante.

Rose, la protagonista, non è una donna in carriera, non ha alcuna velleità di indipendenza e libertà. E' solo una madre di tre figli. E una moglie. Fino ad una mattina come tante, in cui il suo caro Ben, suo marito, il perno della sua vita da vent'anni, la lascia così, senza una spiegazione, dicendo solo un "non ti amo più".

Dopo questa frase arriva il buio profondo, la scoperta che lui è in vacanza con un'altra donna, di cui è innamorato, e che Rose conosce. L'umiliazione. Dopo questa frase comincia la sopravvivenza di Rose, prima, la battaglia contro i mille ostacoli di una vita da sola, poi...LA VITA.

L’amore, o quasi

Il passato di Rose, indimenticabile protagonista di "La metà di niente", bussa alla porta di casa una sera d'aprile. Suo marito Ben, otto anni dopo aver detto addio a lei e ai loro tre figli, dopo un lungo silenzio si rifà vivo con una serie di pretese. Ma Rose, che ha lottato duramente per risollevarsi dall’abbandono e da una difficile situazione economica, è diventata un'imprenditrice di successo grazie alla sua agenzia di catering e una preziosa guida per i figli in un'età critica. Ha saputo ritrovare se stessa con eccezionale determinazione superando il dolore, la paura di non riuscire e le mille difficoltà di una madre rimasta sola. Finché la ricomparsa del marito le fa riscoprire una fragilità di donna che credeva di aver superato e la costringe ad assumersi all'improvviso il difficile e per lei inconsueto ruolo di mediatrice fra padre e figli; la costringe a riprendere un cammino che si rivela ancora una volta in salita. Come "La metà di niente", "L'amore o quasi" è un intenso romanzo femminile, la storia emblematica di una donna che si è ricostruita un  equilibrio e che, vedendolo improvvisamente rimesso in discussione, giorno dopo giorno trova le risorse per farcela con tenacia, con il conforto degli affetti autentici e con un tocco di autoironia; per scoprirsi, sulla soglia dei cinquant'anni, ancora capace di vivere le emozioni di una ragazzina. Per scoprirsi, forse, ancora pronta per un nuovo amore.

Premio Letterario Città di Vigevano, dedicato alla memoria di Lucio

Mastronardi anno 2006

Le finaliste: RASY - PASTACALDI - VORPSI

La cerimonia di premiazione avrà luogo venerdì 13 ottobre alle ore 21 presso il Civico

Teatro Cagnoni. La giuria popolare - composta da 30 studenti delle Scuole medie superiori

cittadine, da 10 lettori della Biblioteca Civica e delle librerie cittadine e da 10 lettori indicati

dall'Università del tempo libero e per la terza età - esprimerà in diretta la preferenza per

una delle tre finaliste: Ornela Vorpsi con Il paese dove non si muore mai (Einaudi), Paola

Pastacaldi con Khadjia (Pequod) ed Elisabetta Rasy con La scienza degli addii (Rizzoli),

selezionate dalla giuria tecnica, composta dal direttore artistico Ermanno Paccagnini, da

Luigi Mascheroni, Laura Lepri e Alessandro Zaccuri, tra le moltissime opere in gara.

PREMI ALLA CARRIERA

Nella stessa data verranno conferiti i riconoscimenti alla Carriera nazionale ed

internazionale rispettivamente a Dacia Maraini, grande scrittrice italiana, e a Catherine

Dunne, sensibile e appassionata autrice irlandese di intense storie femminili.

MENZIONE SPECIALE

La giuria tecnica ha inoltre deciso di conferire una menzione speciale al libro La virgola

nell'orologio (Effigie) dell'autrice Toni Fachini, di origine basco-friulana.

DIRETTORE ARTISTICO DELLA RASSEGNA 2006

ERMANNO PACCAGNINI, docente di Letteratura italiana contemporanea presso

l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Brescia.

Ha al proprio attivo, tra l'altro, studi sulla letteratura del secondo Ottocento e, in

particolare, sulla scapigliatura milanese, con riedizione di testi di alcuni di tali autori

(Tarchetti, Praga, Bazzero ma anche Oriani); ricostruzioni delle fonti manzoniane (la

Monaca di Monza; il Processo agli untori; biografia della Monaca scritta da Federico

Borromeo e la Pestilenza in Milano del Lampugnano del Ripamonti); recupero di testi

novecenteschi (Luciano Folgore, Mario Soldati, Scerbanenco); indagini sui rapporti tra

letteratura e giornalismo e sulle culture minori.

Tra le sue più recenti pubblicazioni vi è la riedizione e il commento alla Appendice storica

su la Colonna Infame e alla Storia della Colonna Infame di Manzoni nei tre Meridiani

Mondatori curati unitamente da Salvatore S. Nigro (per i Promessi Sposi e il Fermo e

Lucia)

Critico letterario di narrativa italiana per oltre un decennio sul supplemento domenicale de

"Il Sole 24 ore" dal 1987 al 2002, svolge ora il medesimo compito per il "Corriere della

Sera".

PREMIO LETTERARIO NAZIONALE CITTA' DI VIGEVANO - ED. 2006

GIURIA TECNICA

Luigi Mascheroni

Nasce a Varese il 31-05-67. Si laurea in Lettera Moderne presso l'Università degli Studi di

Milano (1993) ed in Comunicazioni Sociali all'Università Cattolica (1998).

Giornalista professionista dall'ottobre 1998, viene assunto al quotidiano "Il Giornale" dal

marzo 2001 con l'incarico di redazione Cultura.

In passato è stato collaboratore dell'inserto cultura de "Il Sole-24-Ore"; "Famiglia Cristiana"

(cultura); "Il Foglio" (cultura)

Laura Lepri

Nasce a Firenze e studia a Venezia dove consegue il dottorato di ricerca in italianistica.

Collabora con riviste accademiche e con le pagine culturali di diversi quotidiani.

Dal 1987 al 1993 è stata editor delle collana di narrativa italiana "Romanzi e racconti" della

Marsilio.

Dal 1994 si è trasferita a Milano dove è editor free-lance e consulente editoriale.

Nel 1996 è insegnante in corsi di scrittura creativa al Teatro Verdi e poi al Litta di Milano.

Ha inoltre ideato e condotto programmi culturali per la Radio.

Attualmente collabora all'inserto culturale de "Il Sole 24 ore" , all'annuale "Tirature" e alla

rubrica "Achab" di RAI SAT.

Ha scritto vari saggi sul Novecento italiano e curato numerose edizioni per diverse case

editrici.

Alessandro Zaccuri (1963)

Giornalista e critico letterario è ora caposervizio delle pagine culturali del quotidiano

"Avvenire".

Ha curato testi di Ray Bradbury, Arthur Conan Doyle, Elio Fiore, André Malraux e Camillo

Sbarbaro.

È autore di diverse pubblicazioni e collabora alle riviste "Letture" e "Lo straniero".

AUTRICI FINALISTE PREMIO 2006

Paola Pastacaldi

Paola Pastacaldi, giornalista professionista, è consigliere dell'Ordine dei Giornalisti della

Lombardia. Insegna "Analisi critica e comparata dei giornali italiani e stranieri"

all'Università Statale e alla Università Cattolica di Milano. Nata a Treviso vive e lavora a

Milano. Ha pubblicato con Bruno Rossi Hitler è buono, storia dei pensieri dei bambini dal

1930 al 1990 (Longanesi,1992), il volume dei racconti fantastici e surreali C'era tutta

un'altra volta (Guanda, 1995) e Vorrei essere trasmesso.Cosa dicono i bambini della

televisione (Salani,1999).

LIBRO FINALISTA

Khadija, Pequod Editore

Uno spunto autobiografico per un romanzo dedicato all'Etiopia di fine

Ottocento, esotico e pericoloso oggetto del desiderio di esploratori,

commercianti ed aspiranti coloni. É la stessa Paola Pastacaldi,

giornalista e scrittrice, a spiegare la genesi del suo nuovo romanzo,

Khadija , che racconta l'incontro e l'amore fra suo nonno e la splendida

quattordicenne che diventerà sua moglie: "Ho iniziato questo viaggio

dentro l'Africa sulla spinta di un esotismo familiare. Un nonno che si

perdeva nell'Africa di fine secolo, la cui storia si intrecciava con l'inizio delle colonie e i

primi viaggi di esplorazione in un paese antico, l'Etiopia, regno di Aksum e della regina di

Saba, e una nonna di una tribù oromo di nome Khadija Ahmed Youssouf".

WUDPD

Livorno Giuseppe Pastacaldi fugge velocemente dopo aver ucciso in duello il suo più caro

amico. Confuso e travagliato per l'accaduto il protagonista si imbarca per un viaggio

tormentato dai ricordi della città e degli affetti che ha lasciato per raggiungere l'Africa, un

continente che tenta di difendersi dall'invasione coloniale dei paesi europei, dalla fame,

dalle guerre interne. Giuseppe si dirige a Aden, città in cui vive la sorella che lo aspetta in

"una terra che vibra di una musica che non hai mai sentito". Giunto ad Aden, dopo aver

riabbracciato la sorella, Giuseppe si aggrega ad una spedizione geografica, per

raggiungere la costa arabica e la città sacra di Harar in un viaggio che lo porterà

all'incontro con Khadija. È un'Africa bellissima e atroce:"questo paese è ai confini del

mondo e vive una sua bellezza evangelica, sommersa a momenti da una disperazione

apocalittica. Di questo gli europei non capiscono granché. Qui assistono allo svolgersi di

una storia antica, eterna", una storia in cui le carestie creano situazioni che un europeo

vive con angoscia e incredulità"

Proprio ad Harar Giuseppe conoscerà Khadija, una giovane splendida completamente

diversa da tutte le donne che mai aveva amato ( la sorella Ottavia e la fidanzata italiana)

Khadija gli viene offerta in dono dalla nobile famiglia cui appartiene ma all'inizio Giuseppe

rimane intimidito dalla sua bellezza in fiore e dal fatto di non parlare la sua lingua così

finge di ignorarla per studiarla di nascosto, ma poi la passione e l'ardore si tramutano in

forte sentimento che non può più negare, un amore che per l'autrice é anche "un incontro

con l'Africa, cioé con quella parte di sé che sempre racchiude il sentire fisico dell'essere

primitivo. Quel sentire di cui ora sembra deprivato l'uomo del nuovo secolo".

Elisabetta Rasy

Elisabetta Rasy, nata a Roma, dove vive e lavora, ha pubblicato numerosi romanzi e

racconti: La prima estasi (1985), Il finale della battaglia (1988), L'altra amante (1990),

Mezzi di trasporto (1993) e, con Rizzoli, Ritratti di signora (finalista al Premio Strega

1995); vari saggi di argomento letterario molti dei quali dedicati alla scrittura femminile La

lingua della nutrice, 1978; Le donne e la letteratura, 1984. Vincitrice di numerosi premi

letterari - con Posillipo ha vinto il Premio Selezione Campiello 1997, le sue opere sono

state tradotte in molti paesi. Collabora a importanti testate giornalistiche tra cui La Stampa

e Panorama. Tiene una rubrica sul settimanale Magazine del Corriere della Sera.

LIBRO FINALISTA

La scienza degli addii, Rizzoli Editore

Nella Russia sconvolta dalla rivoluzione e dalla guerra civile, tra speranza e

paura, nasce un amore destinato a diventare leggendario.

Nadezda Chazina non ha ancora vent 'anni quando, in un cabaret di

Kiev per ar t ist i e bohémien, incont ra un giovane dalle lunghe ciglia

che recita versi mister iosi e incantator i. Lui è il bizzarro e

ant iconformista Osip Mandel'tam: uno dei più grandi poet i del

Ventesimo secolo. Sono entrambi ebrei, hanno alcuni tratti fisionomici in

comune- la fronte altissima, gli occhi scuri e liquidi, quelli di lui un poco infossati sotto

sopracciglia folte in un volto affilato. La prima volta che Osip si allontana da Kiev, Nadja,

Nadezda, Nad'ka, Naden'ka, Nadik, Nadjusik, con i mille nomi dell'amore con cui lui la

chiama, non lo segue. Lui tornerà, si sposano e, tranne che per alcuni brevi periodi, non si

separeranno mai più. Perché lui non può scrivere senza di lei, non può pensare se lei non

è lì, lei deve restare sveglia se lui è sveglio, è lei che scrive i suoi versi e poi li raccoglie in

una valigetta gialla e li manda a memoria, perché possano essere riscritti se gli originali

andassero persi o fossero requisiti, o dovessero essere bruciati. I due non cesseranno

di amarsi fino a quando, nel 1938, al culmine del ter rore staliniano, Osip sarà

depor tato e morirà in un campo di concent ramento in Siberia.

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per anni i versi di Osip, ne diventerà la memoria, donando alla sua voce il suono

dell'immortalità.

Ornela Vorpsi

Ornela Vorpsi è nata a Tirana nel 1968. Ha studiato Belle Arti in Albania, poi, dal 1991,

all'Accademia di Brera. Dal 1997 vive a Parigi. È fotografa, pittrice e videoartista. Il paese dove

non si muore mai è il suo primo romanzo, pubblicato in Francia da Actes Sud e in corso di

traduzione in una decina di paesi.


LIBRO FINALISTA

Il paese dove non si muore mai, Einaudi Editore

La ragazzina che dice "io" in questo libro ha sette anni, poi tredici, poi

ventidue. Attraversa l'infanzia e l'adolescenza in un paese duro come

l'Albania di Enver Hoxha, misurandosi con le questioni piccole e immense

che attraversano la testa dei bambini e con il silenzio di una società che non

ammette domande. Dall'infinità dell'universo al frastuono spaventoso delle

esercitazioni militari, dal piacere proibito dei libri letti di nascosto al terrore

della "puttaneria" che sembra essere la natura stessa delle donne in una società chiusa e

maschilista, non c'è pagina di questo libro che non tocchi con levità e ironia un nodo

profondo, un dolore segreto, un divieto inaccettabile. Questa ragazzina si chiama Ina, poi

Eva, poi Ornela, pur essendo sempre la stessa persona: come a dire che in questo piccolo

destino individuale c'è la storia stessa dell'Albania, declinata tutta al femminile,

dall'incombere di Madre-Partito ai silenzi dolorosi di una famiglia matriarcale, dove il padre

è stato incarcerato per ragioni sconosciute e diventa poco a poco un corpo estraneo da

espellere e dimenticare. C'è un'intensità tutta speciale in questa narrazione che procede

per quadri e per tocchi brevi e visivi, nella storia di una donna che ha imparato a difendersi

e a odiare senza perdere la magia dell'infanzia, la capacità di sognare e di assaporare la

vita. Non c'è pacificazione nemmeno nel ricordo, sembra dire Ornela Vorpsi. Ma c'è, in

questo romanzo affilato e raro, la capacità di sposare comicità e violenza, la scoperta

dell'ironia come grimaldello per forzare le porte dell'indicibile.

MENZIONE SPECIALE A

Toni Fachini

per la raccolta di racconti

La virgola nell'orologio, Effigie Editore

Sembrano spesso provvisoriamente ritagliati sullo stile di vita e sulla

trama intima della saga di una stirpe eccentrica e cosmopolita questi

"racconti di vita" di una figlia ribelle, nomade e inquieta, che ha

scelto come amorosa prigione gli affetti familiari e la casa friulana

dei nonni paterni, quando torna al foghèr dai suoi vagabondaggi - e

vi torna sempre. Qui, fino a quando i destini individuali non la

sfoltiscono, va in scena la tribù: i nonni burberi; una madre in balìa

degli eventi; un padre amato, teatrante e irresponsabile; fratelli

imprevedibili, soprattutto il prediletto Sebastian, "Seba", caro agli dèi

e perciò destinato a morire giovane, ma non prima di avere inaugurato la nuova

generazione; infine parenti, amici, comparse di una notte, domestiche e cani. Poi di nuovo

le fughe, lontano da ogni sicurezza, la deriva di scombinate vacanze o di lavori occasionali

in Spagna, come insegnante di italiano nel losco istituto privato del signor Augh, o come

goffa entraîneuse in una Barra Americana; oppure altre dimore, ospite curiosa di amici

sballati nella mitica Bologna, o malata in uno scalcinato ospedale. Ciò che non cambia

sono le sbronze, le canne, la ricerca avida d'emozioni forti - insomma la «disperazione»

che il padre ha passato nel sangue dei figli. Giorni provvisori, appunto. Toni Fachini

rappresenta solo se stessa e i suoi, intende soprattutto marcare la sua irriducibile identità

(«Finisco per comportarmi così con tutte le persone che mi piacciono, sparare subito

qualcosa che arrivi dritto nello stomaco, qualcosa di molto personale. Vado al sodo, mi

faccio conoscere»). E questo vale anche per il suo stile, da subito inconfondibile.

Toni Fachini, di origine basco-friulana, è nata nel 1958. Dopo una gioventù spericolata,

oggi vive a Milano. La virgola nell'orologio è il suo primo libro, edito da Effigie.

Il testo sarà oggetto di un Gruppo di lettura composto dalle detenute della Casa

Circondariale di Vigevano, che ad ottobre incontreranno l'autrice in carcere.

PREMIO NAZIONALE ALLA CARRIERA, ANNO 2006

Dacia Maraini

Dacia Maraini nasce a Firenze il 13 novembre 1936, da una madre siciliana ed un padre

per metà inglese, famoso etnologo. Dopo un'infanzia particolarmente difficile la scrittrice si

trasferisce a Roma proseguendo gli studi ed arrangiandosi con lavori diversi: fonda

insieme ad altri giovani una rivista letteraria, Tempo di letteratura, edita da Pironti a Napoli,

e comincia a collaborare con riviste quali Nuovi Argomenti e il Mondo. Nel corso degli anni

Sessanta, oltre alla pubblicazione dei suoi primi romanzi, inizia ad occuparsi di teatro.

Esordisce nel 1962 con il romanzo La vacanza. Seguono L'età del malessere (1963),

Memorie di una ladra (1973), Donna in guerra (1975), Isolina (1985), Premio Fregene

1985, ripubblicato nel 1992; tradotto in cinque paesi, La lunga vita di Marianna

Ucria(1990), Premi: Campiello 1990; Libro dell'anno 1990; tradotto in diciotto paesi), da cui

è stato tratto il film di Roberto Faenza Marianna Ucrìa, Voci (1994), Premi: Vitaliano

Brancati - Zafferana Etnea 1997; Città di Padova 1997; Internazionale per la Narrativa

Flaiano 1997; tradotto in tre paesi.

Dalla seconda metà degli anni Sessanta scrive molti testi teatrali, tra i quali: Maria Stuarda

(1975), rappresentato in ventidue paesi, Dialogo di una prostituta con un suo cliente

(1978), rappresentato in venti paesi, Stravaganza (1987), rappresentato in quattro paesi,

Veronica, meretrice e scrittora (1991), Camille (1995). Ne I digiuni di Santa Caterina,

dramma in un solo atto, Dacia Maraini, rievoca, attraverso i profondi dialoghi tra i due

protagonisti - la stessa Catarina e il suo inseparabile scrivano e confidente Frate Neri -

alcuni momenti della vita di Caterina da Siena, soffermandosi sulla sua straordinaria

esperienza di fede e ascesi, celebrata dal contrasto con le debolezze e i desideri terreni

del devoto scrivano.

La prima raccolta di versi, Crudeltà all'aria aperta, è del 1966, seguiranno: Donne mie

(1974), Mangiami pure (1978), Dimenticato di dimenticare (1982), Viaggiando con passo

di volpe (199), Premi: Mediterraneo 1992; Città di Penne 1992, Se amando troppo (1998).

Memorie di una ladra, dal quale è tratto il film "Teresa la ladra", con Monica Vitti e nel

1975 esce per Einaudi Donna in guerra, pubblicato in sei lingue.

I grandi temi sociali, la vita delle donne, i problemi dell'infanzia sono ancora al centro delle

sue opere più recenti: Un clandestino a bordo (1996) e la raccolta di racconti Buio (1999)

che ha vinto il Premio Strega.

Nel 1980 ha scritto in collaborazione con Piera Degli Esposti, Storia di Piera, nel 1986 Il

bambino Alberto, nel 1987 La bionda, la bruna e l'asino, nel 1993 Bagheria (Premi:

Rapallo-Carige 1993; Scanno 1993; finalista allo Strega 1993; Joppolo 1994; tradotto in

cinque paesi), opera in cui Dacia Maraini ripercorre le tappe della sua infanzia isolana, dal

momento in cui approda a Palermo da Napoli, Cercando Emma, nel 1996 un libro per

ragazzi Storie di cani per una bambina e nel 1998 ha ripubblicato E tu chi eri? 26 interviste

sull'infanzia (1973).

Nel 2002 ha pubblicato La nave per Kobe, in cui rievoca l'esperienza infantile della

prigionia in Giappone, e Amata scrittura. Laboratorio di analisi letture proposte

conversazioni, (Bur).

La scomparsa di una ragazza, di cui resta solo una bicicletta sul limitare di un bosco: tre

sono i temi portanti di Colomba (2004). Il primo è la letteratura. Il secondo è il mistero del

corpo. Il terzo è quello della famiglia. La speranza alla fine del lungo racconto, tuttavia, si

riaccende, ma sono i suoi personaggi a scegliersi il finale, e a porre fine al romanzo.

Sulla scrittura e sull'opera di Dacia Maraini, di Paolo Di Paolo, vedere il saggio Lo stile

della natura. Dacia Maraini ha rilasciato inoltre due interviste a «ItaliaLibri». La prima nel

giugno 2000; la seconda nel giugno 2004.

PREMIO INTERNAZIONALE ALLA CARRIERA , ANNO 2006

Catherine Dunne

E' nata nel 1954 a Dublino, dove risiede. Ha studiato letteratura inglese e spagnola al

Trinity College, insegna inglese alla Greendale Community School di Kilbarrack . Con il

suo primo romanzo La metà di niente ha riscosso un grande successo, per la scrittura

vivida e pungente e la realistica rappresentazione psicologica dei personaggi, in

particolare della protagonista. Frutto della fiorente narrativa irlandese, ha però un suo stile

ben definito, che avvolge il lettore nella storia e lo porta nel cuore dei personaggi.

Nel 1990 vince il Gerard Manley Hopkins Summer School Poetry Prize. L'anno del suo

primo romanzo è il 1997, il titolo: In the beginnig (La metà di niente), l'analisi della fine di

un matrimonio, della sopravvivenza e della rinascita di moglie dopo il trauma. Nel 1998

pubblica A name for herself (La moglie che dorme), in cui descrive una storia

d'amore,bellissima ma complicata, e la sua trasformazione in rapporto d'amore esclusivo

ed ossessivo. Nel 2000 pubblica The walled garden Il viaggio verso casa.

La metà di niente

Questa è una storia che racconta di una donna comune, come ce ne sono tante.

Rose, la protagonista, non è una donna in carriera, non ha alcuna velleità di indipendenza

e libertà. E' solo una madre di tre figli. E una moglie.

Fino ad una mattina come tante, in cui il suo caro Ben, suo marito, il perno della sua vita

da vent'anni, la lascia così, senza una spiegazione, dicendo solo un "non ti amo più".

Dopo questa frase arriva il buio profondo, la scoperta che lui è in vacanza con un'altra

donna, di cui è innamorato, e che Rose conosce. L'umiliazione.

Dopo questa frase comincia la sopravvivenza di Rose, prima, la battaglia contro i mille

ostacoli di una vita da sola, poi...LA VITA.

L' amore, o quasi

Il passato di Rose, indimenticabile protagonista di "La metà di niente", bussa alla

porta di casa una sera d'aprile. Suo marito Ben, otto anni dopo aver detto addio a lei

e ai loro tre figli, dopo un lungo silenzio si rifà vivo con una serie di pretese. Ma

Rose, che ha lottato duramente per risollevarsi dall'abbandono e da una difficile

situazione economica, è diventata un'imprenditrice di successo grazie alla sua

agenzia di catering e una preziosa guida per i figli in un'età critica. Ha saputo

ritrovare se stessa con eccezionale determinazione superando il dolore, la paura di

non riuscire e le mille difficoltà di una madre rimasta sola. Finché la ricomparsa del

marito le fa riscoprire una fragilità di donna che credeva di aver superato e la

costringe ad assumersi all'improvviso il difficile e per lei inconsueto ruolo di

mediatrice fra padre e figli; la costringe a riprendere un cammino che si rivela

ancora una volta in salita. Come "La metà di niente", "L'amore o quasi" è un intenso

romanzo femminile, la storia emblematica di una donna che si è ricostruita un

equilibrio e che, vedendolo improvvisamente rimesso in discussione, giorno dopo

giorno trova le risorse per farcela con tenacia, con il conforto degli affetti autentici e

con un tocco di autoironia; per scoprirsi, sulla soglia dei cinquant'anni, ancora

capace di vivere le emozioni di una ragazzina. Per scoprirsi, forse, ancora pronta

per un nuovo amore.

RASSEGNA LETTERARIA

DONNADONNE: letteratura e universi femminili

a Vigevano dal 13 al 22 ottobre 2006

Quinta edizione della rassegna letteraria della città ducale quest'anno dedicata alla donna

come soggetto e come oggetto di narrazione.

Come nel 2005, il tema sarà coniugato con altri territori: la psicologia, la religione, la

poesia, la filosofia, la canzone d'autore, nell'intento di fornire il panorama più articolato

possibile e di avvicinare i gusti di un pubblico eterogeneo, per formazione e per età.

Il mondo delle donne visto dalle stesse protagoniste e da chi sta loro accanto, un universo

fatto di coraggio, amore, semplicità e piccoli gesti: una forza sempre nuova, avvolto dal

mistero per chi donna non è.

Gli spazi rinascimentali del Castello e del centro storico di Vigevano ospiteranno le diverse

manifestazioni:

La rassegna si concentrerà su due fine settimana del mese di ottobre:

nelle giornate di venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 ottobre ed ancora venerdì 20,

sabato 21 e domenica 22 ottobre. Qui si svolgeranno gli incontri pubblici di maggior rilievo,

aperti a tutti.

Nelle mattinate infrasettimanali si terranno invece gli incontri degli scrittori con le scuole, di

ogni ordine e grado.

MARATONA DI LETTURA E ALTRO

La Maratona di lettura, prevista per il tardo pomeriggio e la serata di sabato 14 ottobre,

assumerà sempre più le forme di uno spettacolo itinerante per le strade e le piazze della

città.

La Rassegna prevede una serie di attività collaterali come mostre fotografiche e di pittura,

mercatini di fiori e magia .

SCUOLE

Potenziamento della formula, proposta con successo lo scorso anno, di "lettura estiva +

incontro con autore".

Gli alunni delle scuole elementari e medie della città (circa 1000 ragazzi) incontreranno

presso la Cavallerizza del Castello gli autori dei libri, distribuiti dall'Assessorato alla cultura

e letti durante l'estate.

In particolare:

Angelo Petrosino, autore di una fortunata serie della collana Il Battello a Vapore che

racconta le vicende di una ragazzina: Valentina, incontrerà i bambini della Scuola Primaria

(14 classi) mercoledì 18 e giovedì 19 ottobre.

Le scrittrici Elisabetta Gnone, giovane autrice di Fair Oak e ideatrice del cartone animato

Witch ; Erminia dell'Oro scrittrice di diversi romanzi tra cui Abbandono. Una storia eritrea e

Dall'altra parte del mare; Paola Zannoner autrice di A piedi nudi a cuore aperto e Tutto sta

cambiando, troveranno i loro lettori della Scuola Secondaria di primo grado (20 classi) nei

giorni lunedì 16 (Gnone), martedì 17 (Zannoner), venerdì 20 (Dell'Oro).

WORK SHOP DI SCRITTURA CREATIVA CONDOTTO DA RAUL MONTANARI

Per i ragazzi delle Scuole Superiori, ma aperto anche a tutti i non studenti che volessero

partecipare, è previsto un laboratorio di scrittura creativa condotto dall'eclettico e versatile

autore Raul Montanari nelle giornate di lunedì 16, giovedì 19 e sabato 21 ottobre.

RAUL MONTANARI


Raul MONTANARI è nato a Bergamo nel 1959, ma vive e lavora a Milano. Considerato

tra i migliori traduttori italiani, ha firmato versioni dall'inglese (Gurganus, Styron, Greene,

P. Roth, Brink, Cormac McCarthy fra gli altri) e dalle lingue classiche (Sofocle, Seneca).

Ha pubblicato vari romanzi gialli - con La perfezione (1994) ha vinto il premio Linea

d'Ombra - e ha curato la raccolta di racconti Il '68 di chi non c'era (ancora) . Da anni lavora

anche per il teatro e per il cinema.

Bibliografia sintetica

Il buio divora la strada, Leonardo, 1991 (Baldini Castoldi Dalai 2002)

La perfezione, Feltrinelli, 1994

Sei tu l'assassino, Marcos y Marcos, 1997

Dio ti sta sognando, Marcos y Marcos, 1998

Il '68 di chi non c'era ancora, Rizzoli, 1998

Un bacio al mondo, Rizzoli, 1999

Il tempo, probabilmente (con Riccardo Ferrazzi), Literalia, 2000

Che cosa hai fatto, Baldini e Castoldi, 2001

Nelle galassie oggi come oggi. Covers (con Aldo Nove e Tiziano Scarpa), Einaudi, 2001

Chiudi gli occhi,Baldini Castoldi Dalai, 2004 (2005)

La verità bugiarda Baldini Castoldi Dalai, 2005










PROGRAMMA

1. Personaggi in cerca di una storia

Ovvero: la narrazione e i suoi interpreti.

Si parte dal rapporto fra soggetto, discorso narrativo, storia e intreccio, esaminando le

tipologie classiche e tutto lo spazio che esse lasciano alla creatività individuale. Si arriva

alla creazione del personaggio principale, dell'antagonista, dei personaggi minori:

l'irruzione della vita nella geometria della trama.

2. Quell'inezia dell'inizio, per esempio.

Ovvero: elementi materiali della scrittura narrativa.

Stile, dialogo, descrizione, scena, armonizzazione fra le parti, tutto quello che distingue un

narratore da un agrimensore o da un serial killer. Gli strumenti del mestiere, si diceva una

volta.

3. E' intelligente quello lì: la pensa come me!

Corteggiare il lettore con espedienti narrativi.

Ovvero: il punto di vista.

Dal narratore onnisciente alla scrittura fenomenologica e oltre, il problema del punto di

vista da cui viene raccontata una storia visto essenzialmente come una tecnica di

seduzione del lettore. Con un discorso sull'uso delle persone: io, tu, lui.

AUTORI PROPOSTI IN LETTURA ALLE SCUOLE

Angelo Petrosino


Nato il 3 febbraio 1949 a Castellaneta (TA), intorno ai dieci anni è emigrato in Francia.

Dapprima ha vissuto nell'Auvergne, poi si è trasferito a Parigi, che considera la sua città di

adozione.

Ha soggiornato anche in altre grandi città ed ora risiede stabilmente a Chivasso, in

provincia di Torino.

Dal 1969 insegna nella scuola elementare. Dai primi anni '80 ha cominciato a collaborare

a riviste di pedagogia e di letteratura per ragazzi. I suoi interessi si sono subito rivolti alla

letteratura per l'infanzia: non solo italiana ma anche straniera. Il suo primo libro per

ragazzi, La febbre del karatè , uscì nel 1989 per le Nuove Edizioni Romane di Gabriella

Armando. Si trattava di una raccolta di racconti che avevano a protagonisti gli alunni

dell'autore, dai quali avevo preso spunto per inventare delle storie briose e divertenti.

Un'altra raccolta di racconti, che hanno al centro bambini e preadolescenti nelle situazioni

più varie (rapporti tra coetanei, tra adulti e bambini, prime relazioni sentimentali) è uscita

nel 1993 per la stessa casa editrice. Il titolo è Amore e pallone.

Nel 1991, con Un anno con Jessica - Diario di una bambina, prende avvio l'opera più

importante, finora, della carriera dello scrittore.

Dopo i diari di Jessica (sei volumi) e due volumi di una serie di libri che hanno come

protagonista un ragazzino di nome Giacomo nel 1995 ha preso avvio un'altra serie di libri

che hanno come personaggio guida Valentina dove la protagonista è seguita nella sua

crescita anno dopo anno e analizzata nei rapporti che intrattiene col mondo che la

circonda.

I libri di Valentina sono al momento i più amati e conosciuti tra i bambini di nove-dieci anni:

ossia tra i lettori "più forti". I libri si diffondono con un intenso passaparola e sono presenti

in modo massiccio nelle scuole e hanno ottenuto molti premi.

INCONTRI COI LETTORI: 18 e 19 OTTOBRE

Elisabetta Gnone

Il nome di Elisabetta Gnone è sinonimo di W.i.t.c.h., progetto internazionale della Walt

Disney, una pubblicazione fatta di fumetti e consigli principalmente orientato a ragazze e

ragazzine un po' streghette. Il suo nome è anche sinonimo de Il giornale di Barbie,

periodico della Mattel. E da un po' di tempo è sinonimo di fiaba per il suo ultimo lavoro

uscito nelle librerie, Fairy Oak - Il segreto delle gemelle (edito da De Agostini) il frutto

maturo di questo creativo e magico processo che dura da anni, un romanzo illustrato per

tutte le età che non hanno mai smesso di sognare.

Fairy Oak è un villaggio magico e antico, nascosto fra le pieghe di un tempo immortale. A

volerlo cercare, bisognerebbe viaggiare fra gli altopiani Scozzesi e le scogliere Normanne,

in una valle fiorita della Bretagna, fra i verdi prati irlandesi e le baie dell'oceano. Il villaggio

è abitato da creature magiche ed esseri umani, ma è difficile distinguere gli uni dagli altri.

Infatti, fate, maghi, streghe e cittadini comuni abitano quelle case di pietra da tanto di quel

tempo che ormai nessuno fa più caso alle reciproche stranezze. E dopo tanto tempo, tutti

si somigliano un po'! A parte le fate, che sono molto, molto piccole e luminose... e volano! I

maghi e le streghe della valle le chiamano per badare ai piccoli del villaggio.

INCONTRI COI LETTORI: 16 OTTOBRE

Erminia Dell'Oro

È nata ad Asmara (Eritrea). Il nonno paterno giunse in Eritrea, da Lecco, nel 1886 e vi si

stabilì. Ha vissuto ad Asmara vent'anni; si è trasferita in Italia e ora vive a Milano, ha

mantenuto legami profondi con il popolo eritreo di cui ha seguito le vicende pubblicando

articoli e reportage. Per 15 anni ha lavorato alla libreria Einaudi di Milano - che ha anche

diretto - poi ha svolto la professione di lettrice, per la casa editrice Einaudi, di romanzi e

saggi inediti in lingua italiana, ed inediti in lingua inglese e francese. Ha scritto racconti

inseriti in volumi pubblicati dagli Editori Giunti e La vita felice. Ha scritto anche diversi libri

per ragazzi tra i quali segnaliamo: Dall'altra parte del mare; L'isola dei dinosauri; La

malvagia signora della talpa; Gli occhiali magici; Abbandono. Una storia eritrea.

INCONTRO COI LETTORI: 20 OTTOBRE

Paola Zannoner


Paola Zannoner, laureata in lettere moderne, è nata nel 1958 e vive a Firenze. Prima di

diventare scrittrice ha fatto molti mestieri come l'animatrice, la bibliotecaria, la giornalista,

la redattrice editoriale. Attualmente tiene corsi e laboratori sulla lettura e le sue storie

nascono spesso durante i viaggi per l'Italia. Da molti anni lavora nel campo della

letteratura per ragazzi, collaborando con le riviste specializzate (La vita scolastica,

Sfoglialibro, Andersen) e tenendo corsi di aggiornamento per insegnanti (dal 1995).

I suoi romanzi hanno ricevuto numerosi riconoscimenti e premi nazionali. Tra gli ultimi titoli

più famosi: Il Portachiavi, Excalibur, Il vento di Santiago, Il grande Martin, Assedio alla

torre e Come si costruisce un percorso di lettura con informazioni sui libri per ragazzi e

suggerimenti per promuovere la lettura.

Numerosi inoltre sono i suoi libri per ragazzi di pertinenza storica: La storia attraverso le

storie, percorsi di lettura nella narrativa storica, Fuga da Napoli 1820 - 1821, romanzo

storico apparso nella collana nazionale rivolta ai ragazzi: Storie d'Italia.

Paola Zannoner scrive dei giovani e per i giovani: A me piace raccontare dei ragazzi e

delle ragazze di oggi - racconta l'autrice - lo sfondo delle mie storie è spesso realistico e i

personaggi vestono e parlano in modo vicino agli adolescenti che ho la fortuna di

incontrare. Credo che la scrittura sia anche testimonianza del proprio tempo e rifletta i

comportamenti e la vita sociale contemporanea. Ma le storie contengono sempre temi più

profondi e universali, altrimenti sarebbero solo cronaca. Chi scrive va oltre se stesso, la

propria epoca e la propria biografia e scrivendo contatta l'essenza di temi eterni come la

giustizia, l'amore, l'amicizia, la verità. A me piace raccontare storie in cui i ragazzi e le

ragazze agiscono e affrontano le difficoltà, provano a capire, vogliono cambiare le cose,

perché io credo che dentro ciascuno di noi ci sia un ribelle con una giusta causa, quella

che si contrappone alla superficialità dell'immagine, all'apparire che ci vorrebbe tutti a

rincorrere soldi e a consumarli il prima possibile.

INCONTRO COI LETTORI: 17 OTTOBRE


 

 


Aggiornamento
del
27/10/2019

 

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