| MARTEDI’ 11 OTTOBRE 2005 ore 9.30 – 11.00 – 14.30 presso la Scuola Ramella
 BRIVIDI PICCOLI PICCOLI | Letture teatrali per la scuola Elementare della 
      Compagnia Pandemonium
 
 Il Pandemonium Teatro - compagnia teatrale con sede a Bergamo ed operante 
      su tutto il territorio nazionale - nasce nel 1988 per iniziativa di alcuni 
      artisti e operatori attivi in Italia da oltre un decennio nel settore 
      Teatro Ragazzi e Giovani. Il suo lavoro in questi anni è stato 
      caratterizzato dalla ricerca di una nuova drammaturgia e da una crescente 
      attenzione per la narrazione teatrale come spazio e luogo dove favorire 
      una nuova funzione di attore-creatore.
 L’oralità, la nuova drammaturgia e la riflessione sullo spazio teatrale 
      sono quindi gli elementi alla base delle sue produzioni, che spaziano dal 
      comico al drammatico. Potremmo definire il suo lavoro un “teatro di 
      confine”, dove il confine è la linea di contatto tra diversi territori, 
      uno spazio dove si parlano più lingue.
 Nel suo lavoro non c’è solo la produzione, ma anche l’organizzazione di 
      laboratori rivolti alle scuole e al territorio, di iniziative dove si 
      affrontano temi legati alla drammaturgia e al rapporto fra teatro e 
      educazione, di rassegne dedicate alle scuole e al pubblico delle famiglie.
 Il Pandemonium Teatro è riconosciuto dal Ministero dei Beni e delle 
      Attività Culturali e dalla Regione Lombardia.
 
 ore 14.30 Cavallerizza del Castello – Spazio Scuola
 INCONTRO CON L’AUTORE| Il Mistero di Castlemoor. Partecipano le scuole 
      elementari con Anna Vivarelli
 
 Anna VIVARELLI è nata a Torino, dove vive e lavora. Laureata in Filosofia, 
      ha esordito giovanissima nella scrittura con testi teatrali, racconti e 
      radiodrammi per la Rai.
 Alla fine degli anni Settanta, ha fondato insieme a Guido Quarzo e altri 
      una compagnia di teatro per ragazzi, che ancora oggi lavora attivamente 
      sia con spettacoli che con laboratori.
 Ha scritto libri per bambini di tutte le misure (sia i libri che i 
      bambini), nella speranza che i suoi lettori si divertano come lei. Spesso 
      li incontra nelle scuole così può controllare personalmente.
 Ormai da molti anni si dedica a tempo pieno alla letteratura per ragazzi.
 Nel 1996 ha vinto il primo premio del Battello a Vapore con La coda degli 
      autosauri, scritto insieme a Guido Quarzo. Nello stesso anno ha vinto il 
      premio Città di Cento con Amico di un altro pianeta, sempre scritto a 
      quattro mani con Guido Quarzo. Dal suo libro Uomo nero, verde, blu il 
      Teatro dell’Angolo ha tratto un fortunato testo teatrale rappresentato in 
      tutta Italia.
 La scrittrice a Vigevano ha incontrato i bambini di 6 classi quarte (140 
      bambini) delle scuole primarie cittadine e ha loro proposto la lettura 
      estiva del suo libro Il Mistero di Castlemoor (edito da Piemme nella 
      collana Il Battello a vapore), in cui si racconta delle vacanze di Davide 
      in uno sperduto villaggio della campagna inglese, pieno di avvincenti 
      misteri.
 
 ore 16.30 Sede Università del tempo libero e della Terza Età, Via Diaz 5
 BRIVIDO GIALLO | Letture teatrali per adulti della Compagnia Pandemonium
 
 All’interno della serata verranno proposti racconti brevi, dal ritmo 
      incalzante, con finale a sorpresa; racconti totalmente imprevedibili, 
      perché costruiti in modo che il lettore cada in un tranello narrativo 
      fatto di ambiguità e false aspettative, finchè l’ultima pagina o l’ultima 
      riga svela il mistero.
 
 “Il libro è il luogo privilegiato ove reperire gli strumenti per formare 
      ed affinare
 ed ampliare coscienza e conoscenza.
 Un attore è una persona dotata di particolare talento e professionalità 
      nell’ambito
 della comunicazione.
 Fra libri e lettori, un attore può farsi tramite, intelligente e 
      sensibile, dei
 pensieri e dei sentimenti degli scrittori, rendendo la parola scritta 
      materia
 viva e vibrante, comunicazione immediata e coinvolgente.”
 ore 21.00 Sala dell’Affresco del Castello
 
 DIABOLIK VISTO DA LONTANO … E DA VICINO| Incontro con gli autori Alfredo 
      Castelli e Sergio Toppi. Sessione autografi.Brindisi.
 MOSTRA DI TAVOLE ORIGINALI
 
 Alfredo CASTELLI nasce a Milano il 26 giugno 1947.
 Giovanissimo inizia a collaborare con gli editori di "Kolosso", e a 
      disegnare le avventure di "Scheletrino" che apparivano su "Diabolik"; 
      collabora poi a "Cucciolo" e "Tiramolla" delle Edizioni Alpe e a 
      "Topolino" della Mondadori. Tra il 1966 ed il 1969, si occupa della serie 
      televisiva "Cappuccetto a Pois" (insieme a Maria Perego) e scrive i testi 
      di numerosi caroselli televisivi. Firma anche la sceneggiatura del film 
      "Il Tunnel Sotto il Mondo". Nel 1969, con Mario Gomboli, Marco Baratelli e 
      Carlo Peroni, crea il periodico umoristico "Tilt"; nel 1970, insieme a 
      Pier Carpi, dà il via a "Horror", per il quale scrive la striscia di "Zio 
      Boris". Per il "Corriere dei Ragazzi", di cui diviene redattore tuttofare 
      subito dopo, crea "L'Ombra" (disegnata da Cubbino), "Gli Aristocratici" 
      (resi graficamente da Tacconi), "L'Omino Bufo" (disegnato da lui stesso) e 
      "Otto Kruntz" (disegni di Fagarazzi).
 Collabora anche con riviste straniere. Nel 1978, per il settimanale "Supergulp" 
      della Mondadori, scrive le avventure di "Allan Quatermain", un esploratore 
      specializzato in archeologia misteriosa che funge da base per Martin 
      Mystère, personaggio che, nel 1980, con i disegni di Giancarlo 
      Alessandrini, viene proposto a Sergio Bonelli, che lo pubblica a partire 
      dal 1982.
 Tra le più recenti fatiche di Castelli figurano Zona X, collana di storie 
      insolite e la stesura di soggetto e sceneggiatura di una avventura di "Pedrito 
      El Drito".
 
 Nato l'11 ottobre 1932 a Milano, Sergio TOPPI esordisce nel mondo dei 
      fumetti nel 1966, sulle pagine del "Corriere dei Piccoli", dopo aver 
      lavorato a lungo come illustratore e, successivamente, come animatore 
      presso gli studi Pagot. In seguito collabora anche al "Corriere dei 
      Ragazzi" e al "Messaggero dei Ragazzi" (con numerosi fumetti storici su 
      testi di Mino Milani) affinando ulteriormente il suo personalissimo stile. 
      Slegato da personaggi fissi (se si esclude l'eccentrico Collezionista, 
      creato nel 1984 per la collana I Protagonisti), Toppi ha realizzato alcuni 
      titoli della collana “Un uomo un'avventura” della Cepim, e alcuni episodi 
      dell'Histoire de France en bandes dessinées e de La Découverte du Monde, 
      entrambe della Laraousse, e collabora tuttora alle maggiori riviste 
      italiane (da "Linus" a "Sgt Kirk", da "Corto Maltese" a "Il Giornalino") 
      con storie dal taglio inconfondibile raccolte successivamente in diversi 
      volumi.
 MERCOLEDI’ 12 OTTOBRE 2005
 ore 9.30 – 11.00 – 14.30 presso la Scuola Deomini
 BRIVIDI PICCOLI PICCOLI | Letture teatrali per la scuola Materna della 
      Compagnia Pandemonium
 
 ore 10.00 Cavallerizza del Castello
 DOTTORE CHE PAURA! | Spettacolo delle Scuole elementari
 
 ore 21.00 Ridotto del Teatro Cagnoni
 OMBRE DELLE CITTÀ: MILANO, TORINO, PAVIA | Raccontate da Luca Doninelli, 
      Giuseppe Culicchia e Mino Milani
 Conduce Piersandro Pallavicini.
 Alla fisarmonica Nadio Marenco
 
 
 Luca DONINELLI (Leno, 1956) nel 1982 si laurea in filosofia con una tesi 
      su Michel Foucault. In qualità di critico letterario ed editorialista 
      collabora con diverse testate, attualmente «Il Giornale» e «Avvenire». E' 
      consigliere d'amministrazione dell'Ente Teatrale Italiano.
 Tra le sue opere narrative, I due fratelli, che comprende due romanzi 
      brevi (Rizzoli, 1990, Premio Vailate e Premio Giuseppe Berto), La revoca 
      (Garzanti, 1992, Premio Città di Catanzaro, Premio Selezione Campiello e 
      Premio Napoli), la raccolta di racconti Le decorose memorie (Garzanti, 
      1994, Premio Supergrinzane Cavour e Premio Nicola Stefanelli), La verità 
      futile (Garzanti, 1995), Talk Show (Garzanti, 1996), racconto di una 
      puntata del più famoso programma televisivo di talk-show, La nuova era 
      (Garzanti, 1999, Premio Grinzane Cavour), La mano (Garzanti, 2001), 
      centrato sulla figura di un musicista rock.
 Con Cristina Moroni ha curato la traduzione de L'ispettore generale di 
      Nikolaj Gogol’, poi portata in scena con l’interpretazione di Franco 
      Branciaroli.
 Il suo libro più recente è il romanzo Tornavamo dal mare, edito da 
      Garzanti nel 2004.
 
 
 Mino MILANI nasce a Pavia il 3 febbraio 1928. Si laurea il lettere moderne 
      nel 1950 e comincia a scrivere i primi racconti sul Corriere dei piccoli 
      del 1953. Hanno particolarmente successo le avventure del cow-boy Tommy 
      River. Nel 1973, presentando il romanzo "Efrem soldato di ventura" 
      (pubblicato a puntate sul Corriere dei piccoli), Gianni Rodari scrive: 
      "Mino Milani [...] non è un romanziere d’una volta, ma uno scrittore 
      d’oggi, contemporaneo del cinematografo e della TV, due invenzioni con le 
      quali ha fatto da un pezzo i suoi conti, traducendo in una tecnica moderna 
      la loro grande lezione: narrare per immagini ritmando velocemente 
      l’azione". Importanti le collaborazioni con i più noti disegnatori 
      italiani (Pratt, Toppi, Micheluzzi) e i più recenti long-seller come La 
      storia di Ulissee Argo. Il suo romanzo più celebre resta Fantasma d’amore, 
      dal quale Dino Risi trasse l’omonimo film con Marcello Mastroianni e Romy 
      Schneider.
 
 Giuseppe CULICCHIA è nato a Torino nel 1965. Ormai considerato una delle 
      voci più autentiche della narrativa italiana degli ultimi anni è stato 
      scoperto da Pier Vittorio Tondelli che aveva pubblicato alcuni suoi 
      racconti nell'antologia Papergang-Under 25. Ispirato da autori come 
      Hemingway, Carver, Bukowski e Brett Easton Ellis, ha esordito nel 1994 con 
      Tutti giù per terra, romanzo che si è rivelato uno dei casi letterari più 
      sorprendenti degli ultimi anni ed è stato vincitore dei Premi Montblanc e 
      Grinzane Cavour. In esso lo scrittore racconta le vicende di un giovane 
      poco più che ventenne, Walter, che affronta le paure, le incertezze e la 
      fragilità del mondo giovanile nella Torino di fine anni Ottanta con 
      perplessità, disillusione e soprattutto un'irresistibile ironia. Davide 
      Ferrario ne ha tratto l'omonimo film interpretato da Valerio Mastandrea. 
      Le avventure di Walter proseguono in Paso doble (1995). I suoi libri sono 
      stato tradotti in Francia, Germania, Olanda, Grecia, Spagna, Catalogna e 
      Russia.
 
 
 Piersandro PALLAVICINI è nato a Vigevano nel 1962. Lavora come ricercatore 
      nel campo della Chimica supramolecolare presso l’Università di Pavia. Dopo 
      una lunga militanza nel campo delle riviste di musica underground e 
      fumetto, intorno alla metà degli anni novanta ha cominciato a pubblicare 
      narrativa nell’area delle nuove riviste letterarie. Nel 1998 è uscito il 
      saggio-cronaca Quei bravi ragazzi del rock progressivo (Theoria). Nel 1999 
      ha esordito nella narrativa con il romanzo Il mostro di Vigevano (Pequod). 
      Dal 1997 si è dedicato anche all’analisi della nuova scena letteraria 
      italiana, collaborando con riviste come "Pulp", "Addictions", "Versodove", 
      "Palazzo Sanvitale", "Fernandel". Dal 2000 fa parte della redazione della 
      rinnovata "Fernandel". Nel 2002 ha pubblicato la raccolta di racconti 
      Anime al Neon (Fernandel) e nel 2005 Anatomico dandy per Feltrinelli.
 
 
 Nadio MARENCO, nato a Savona nel 1975, si avvicina sin dalla tenera età di 
      sei anni alla musica, iniziando a conoscere la fisarmonica con il 
      professore Roger Spinetta.
 Nel 1994 inizia una carriera che per qualche anno sarà dedicata ai più 
      svariati generi musicali. Dal 2001 collabora stabilmente con il cantautore 
      torinese Gipo Farassino. Contemporaneamente si contano anche le 
      partecipazioni con varie Radio e reti TV e le collaborazioni con i teatri.
 Forma un duo stabile con il chitarrista Alessio Nebiolo su un repertorio 
      orientato alla musica del 900, con particolare riferimento ad Astor 
      Piazzolla. Ora sta collaborando con l’Orchestra dell’Associazione Lirica e 
      Concertistica Italiana nel Progetto Tournèe Opera Domani nella produzione: 
      L’Amore delle tre Melarance.
 In qualità di fisarmonicista solista si ricordano le recenti perfomance al 
      Festival Internazionale della fisarmonica di Erbezzo Verona e al Festival 
      Internazionale Armonjkaer di Aarhus in Danimarca.
 E’ docente alla Scuola Civica Luigi Costa di Vigevano e collabora con le 
      Scuole Medie Robecchi di Vigevano in un Corso Sperimentale di Fisarmonica.
 GIOVEDI’ 13 OTTOBRE 2005
 ore 9.30 - 11.00 Cavallerizza del Castello
 INVISIBILE SARAI TU | Lo scrittore Giovanni Del Ponte incontra i suoi 
      lettori
 
 Lo scrittore Giovanni Del Ponte è autore della serie de Gli invisibili, 
      romanzi d’avventura con elementi fantastici e inquietanti, nella 
      tradizione dei libri per ragazzi. I protagonisti sono Douglas, Crystal e 
      Peter, tre dodicenni molto diversi fra loro, che dovranno collaborare per 
      far fronte a vicende paranormali che li porteranno a rischiare la vita, a 
      rivelare il meglio di loro stessi e a riflettere su temi quali le 
      difficoltà di diventare grandi, il rapporto genitori e figli, il bullismo… 
      Le avventure sono autenticamente paurose, ma non mancano momenti 
      umoristici.
 Ad oggi sono stati pubblicati 4 volumi, editi dalla Sperling & Kupfer : 
      Gli Invisibili e il segreto di Misty Bay (giugno 2000), Gli Invisibili e 
      la strega di Dark Falls (ottobre 2001), Gli Invisibili e il castello di 
      Doom Rock (marzo 2003); Gli Invisibili e l’enigma di Gaia (marzo 2005).
 Del Ponte è nato a Torino il 7 agosto 1965. Fin da piccolissimo 
      appassionato di fumetti e di cinema, dai 14 ai 30 anni si è cimentato 
      nella regia cinematografica per il cinema indipendente realizzando vari 
      corto e mediometraggi, tra i quali Futuro remoto, commedia 
      fantascientifica in omaggio al disney italiano Romano Scarpa e alle sue 
      storie di Topolino. Scrive soprattutto per suscitare nel lettore le 
      intense emozioni che lui stesso provò quand'era ragazzo per certi film, 
      fumetti o libri. Vive a Torino in una soffitta sul Po con la compagna 
      Giovanna, sua fan più incallita e critica più severa, e con la gatta 
      Lilli-Tove.
 
 
 ore 21.00 Cavallerizza del Castello
 LEGGERE È SPAVENTOSO | Reading del laboratorio di scrittura creativa delle 
      scuole superiori. Partecipano Margherita OGGERO e Raul MONTANARI
 Intermezzi musicali e concerto del gruppo Saibaba
 
 Margherita OGGERO è nata e vive a Torino. Ex insegnante 
      di liceo, ha collaborato con la Rai come autrice e allestitrice di 
      programmi radiofonici. Ha esordito come scrittrice nel 2002 con il romanzo 
      La collega tatuata, che ha vinto il Premio Feudo di Maida ed è stato 
      segnalato al Festival del Primo Romanzo della Città di Cuneo. Dal suo 
      libro Luciana Littizzetto e Anna Pavignano hanno tratto la sceneggiatura 
      di un film (Se devo essere sincera), per la regia di Davide Ferrario, 
      interpretato dalla stessa Littizzetto e da Neri Marcorè. Il romanzo Una piccola bestia ferita (Mondadori 2003) è stato finalista 
      della scorsa edizione del Premio letterario nazionale Città di Vigevano. 
      Nel 2005 ha pubblicato da Mondatori L’amica americana.
 
 Raul MONTANARI è nato a Bergamo nel 1959, ma vive e lavora a Milano. 
      Considerato tra i migliori traduttori italiani, ha firmato versioni 
      dall'inglese (Gurganus, Styron, Greene, P. Roth, Brink, Cormac McCarthy 
      fra gli altri) e dalle lingue classiche (Sofocle, Seneca).
 Ha pubblicato vari romanzi gialli - con La perfezione (1994) ha vinto il 
      premio Linea d'Ombra - e ha curato la raccolta di racconti Il '68 di chi 
      non c'era (ancora) . Da anni lavora anche per il teatro e per il cinema.
 
 Bibliografia sintetica
 Il buio divora la strada, Leonardo, 1991 (Baldini Castoldi Dalai 2002)
 La perfezione, Feltrinelli, 1994
 Sei tu l'assassino, Marcos y Marcos, 1997
 Dio ti sta sognando, Marcos y Marcos, 1998
 Il '68 di chi non c'era ancora, Rizzoli, 1998
 Un bacio al mondo, Rizzoli, 1999
 Il tempo, probabilmente (con Riccardo Ferrazzi), Literalia, 2000
 Che cosa hai fatto, Baldini e Castoldi, 2001
 Nelle galassie oggi come oggi. Covers (con Aldo Nove e Tiziano Scarpa), 
      Einaudi, 2001
 Chiudi gli occhi,Baldini Castoldi Dalai, 2004 (2005)
 La verità bugiarda Baldini Castoldi Dalai, 2005
 
 Gruppo musicale Saibaba La band nasce nel novembre 2003 dall’idea del 
      chitarrista Diego Antonucci di voler proporre brani in cui risaltino sia 
      l’aspetto musicale che quello testuale. Dall’incontro con il bassista 
      Simone Tiraboshi,il batterista Andrea Ganimede ed il chitarrista Paolo 
      Corsico è nata sin dalle prime battute una sinergia intensa fatta di note 
      e colori alquanto originali. Con l’ingresso del cantante Fabio Riberto si 
      è stabilito un equilibrio che permette di lavorare in maniera creativa e 
      serena.
 Il repertorio già proposto in diversi locali (mao mao,coopoerativa 
      potalupi…) contiene diversi brani del gruppo “afterhours” e cosa più 
      importante una dozzina di brani di propria composizione. Infatti nel 
      frattempo l’ispirazione ha colto un po’ tutti i componenti del gruppo in 
      special modo il bassista Simone Tiraboschi e le assidue prove si sono 
      trasformate in un vero e proprio laboratorio musicale in cui si 
      confrontano le idee di ognuno. Le influenze musicali sono di matrice rock 
      ed i saibaba stanno lavorando con l’intento di divulgare il più possibile 
      le loro idee nell’ambito del così detto rock indipendente e a tal 
      proposito entreranno in studio di registrazione a novembre e nella 
      programmazione di molti altri locali.
 Le diverse esperienze precedenti e parallele dei singoli musicisti e le 
      attitudini all’improvvisazione musicale fanno si che la band possa 
      diventare un valore aggiunto atto a supportare anche eventi culturali che 
      non siano propriamente dei classici concerti rock;tutto ciò sarà svolto 
      con il massimo impegno certi che tutto andrà per il meglio.
 I componenti della rock band accompagneranno l’evento alternando alle 
      letture brani strumentali di propria composizione e brani cantati del 
      gruppo “afterhours” rivisitati in chiave acustica. In questo ambito amano 
      aprire finestre di improvvisazione musicale con l’intento di ottenere un 
      maggior coinvolgimento emotivo dei presenti.
 In fine chiuderanno l’appuntamento eseguendo alcuni brani propri completi 
      di testo in cui emergono la forza dell’insieme e le attitudini musicali 
      dei singoli elementi.
 
 VENERDI’ 14 OTTOBRE 2005
 ore 18.30 Palazzo Roncalli – Sala Cotta
 CHI HA PAURA DELLA POESIA? | Incontro con i poeti Franco Loi e Valerio 
      Magrelli
 Conduce Laura Lepri
 
 Franco LOI nasce a Genova nel 1930, da mamma emiliana e padre sardo, nel 
      1937 si trasferisce con la famiglia a Milano, dove attualmente vive e 
      lavora. Si integra a piacimento con la città da adottarne integralmente il 
      dialetto. Dopo aver fatto il ceramista, l’operaio ed essersi diplomato in 
      ragioneria, diviene impiegato all’Ufficio stampa della Mondadori. 
      Incomincia a scrivere a 35 anni e la prima pubblicazione di alcune poesie 
      avviene nel 1972 sull’Almanacco dello Specchio. Per l'originalità 
      dell'invenzione e per la ricerca linguistica, oggi, è considerato uno dei 
      maggiori poeti italiani del nostro tempo.
 Ha pubblicato "cart", Edizioni 32, Milano (1973); "Poesie d’amore", 
      Edizioni Il Ponte, Firenze (1974); "Strolegh", Einaudi (1975); "Teater", 
      Einaudi (1978); "l’ARIA", Einaudi (1981); "Lünn", Ed. Il Ponte (1982); "Bach", 
      Scheiwiller (1986); "Liber", Garzanti (1988); "Umber", Manni, Lecce 
      (1992); "Poesie. Antologia personale", Fondazione Piazzolla, Roma (1992); 
      "L’angel", Mondadori (1994); "Arbur", Moretti & Vitali, Bergamo (1994).
 Collabora a "Il Sole-24 Ore" con una rubrica fissa dedicata alla poesia.
 
 La poesia non è in alcuna situazione. E’ l’espressione dell’uomo nella sua 
      interezza che non muta nei secoli perché eterna. Si afferma che la poesia 
      ha già detto tutto ma è una sciocchezza: questo è vero dal punto di vista 
      del contenuto, ma ogni volta cambiano le generazioni e ogni volta bisogna 
      dare forma nuova poiché occorre che gli uomini prendano più coscienza di 
      sé e la poesia è un mezzo profondo di consapevolezza.
 Franco Loi
 Bibliografia sintetica
 L’angel, San Marco di Giustiniani, 1981
 Liber, Garzanti Libri, 1988.
 Umber, Manni, 1992.
 Aria, Mondadori, 1994
 Arbur (con Guido di Fidio), Moretti e Vitali, 1994
 Piero Leddi. Dipinti e disegni. Catalogo della mostra (1994), con Leddi 
      Piero, Charta, 1994
 Verna, Empiria e Florida, 1997.
 Teater, Einaudi, 1997
 Franchi dialoghi (con Franco Fortini), Manni, 1998
 Amur del temp, Crocetti, 1999
 Gianfranco Ferroni (1927-2001), con Sgarbi Vittorio e Bon Valsassina 
      Caterina, Lubrina, 2001
 Isman, Einaudi, 2002
 La voce di Franco Loi. Essere uomo ed essere poeta, Crocetti, 2003
 Milano. Lo sguardo di Delio Tessa, Unicopli, 2003
 Aquabella, Interlinea, 2004
 
 
 Laura LEPRI nasce a Firenze e studia a Venezia dove consegue il dottorato 
      di ricerca in italianistica.
 Collabora con riviste accademiche e con le pagine culturali di diversi 
      quotidiani.
 Dal 1987 al 1993 è stata editor delle collana di narrativa italiana 
      “Romanzi e racconti” della Marsilio.
 Dal 1994 si è trasferita a Milano dove è editor free-lance e consulente 
      editoriale.
 Nel 1996 è insegnante in corsi di scrittura creativa al Teatro Verdi e poi 
      al Litta di Milano.
 Ha inoltre ideato e condotto programmi culturali per la Radio.
 Attualmente collabora all’inserto culturale de “Il Sole 24 ore” , 
      all’annuale “Tirature” e alla rubrica “Achab” di RAI SAT.
 Ha scritto vari saggi sul Novecento italiano e curato numerose edizioni 
      per diverse case editrici.
 
 
 ore 21.00 Teatro Cagnoni
 PREMIO LETTERARIO CITTÀ DI VIGEVANO IN MEMORIA DI LUCIO MASTRONARDI | 
      Cerimonia conclusiva
 Partecipano gli scrittori: Vincenzo Pardini, Valerio Magrelli, Piero Degli 
      Antoni
 
 ASSEGNAZIONE PREMI ALLA CARRIERA a Laura Grimaldi e Jean Christophe Grangè
 Presenta Andrea BOSCO
 Letture di Lucilla MORLACCHI
 Al piano: Tazio Forte; al violino: Elton Tola
 Regia di Sara RISCAZZI
 
 
 
 Valerio MAGRELLI, nato a Roma nel 1957, ha pubblicato quattro raccolte di 
      versi. Le prime tre (Ora serrata retinae, Feltrinelli 1980, Nature e 
      venature, Mondadori 1987, Esercizi di tiptologia, Mondadori 1992), sono 
      state riunite nel volume Poesie e altre poesie (Einaudi 1996), cui ha 
      fatto seguito il poemetto Didascalie per la lettura di un giornale (Einaudi 
      1999). Nel 2003 è stata pubblicata da Einaudi la sua prima raccolta di 
      prose Nel condominio di carne.
 Laureato in filosofia, docente di letteratura francese all'Università di 
      Pisa e poi di Cassino, traduttore di Valéry, Debussy, Verlaine, è autore 
      dello studio Profilo del Dada (Lucarini, 1990), dell’antologia Poeti 
      francesi del Novecento (Lucarini, 1991), e della monografia La casa del 
      pensiero. Introduzione all'opera di Joseph Joubert (Pacini, 1995), oltre 
      che del saggio su Paul Valéry, Vedersi Vederi. Modelli e circuiti visivi 
      nell’opera di Paul Valéry (Einaudi, 2002).
 Collaboratore di diversi quotidiani e riviste, ha diretto tra il 1987 e il 
      1993 la collana di poesia italiana e straniera “La Fenice” dell'editore 
      Guanda, assumendo nel 1993 la direzione della serie trilingue della 
      collana “Scrittori tradotti da scrittori” per Einaudi (per tale 
      iniziativa, il Presidente della Repubblica e il Ministro dei Beni 
      Culturali gli hanno conferito nel 1996 il Premio Nazionale per la 
      Traduzione).
 Ha composto due testi per il teatro. Il primo, Perso per perso, è stato 
      messo in scena da Giorgio Barberio Corsetti nel 1986, nell'ambito del 
      Festival di Villa Medici a Roma, e rielaborato dieci anni dopo da Guido 
      Baggiani, in un madrigale a sei voci rappresentato da Giorgio Pressburger 
      per il Piccolo del Comunale di Firenze. Il secondo, Butroto, è andato in 
      scena nel 2004 con la regia di Piero Maccarinelli, nel quadro delle "Notti 
      bianche" organizzate dal Comune di Roma.
 Nel 2002, l'Accademia Nazionale dei Lincei gli ha attribuito il Premio 
      Feltrinelli per la poesia italiana.
 
 NEL CONDOMINIO DI CARNE
 Einaudi, 2003
 Recensione di di Antonio Stanca
 
 Questa è la prima prova narrativa di Magrelli nella quale, tuttavia, non 
      riesce un vero narratore dal momento che non si allontana dal suo fare 
      poetico. Come nei versi anche qui si assiste ad un procedere per 
      componimenti, ora in prosa, indipendenti tra loro, ad un linguaggio 
      sintetico, allusivo, alla ricerca di effetti particolari, alla produzione 
      d’immagini veloci, rapide, quasi sfuggenti, anche qui Magrelli mostra la 
      sua cultura filosofica, mitologica, letteraria, s’impegna in problemi 
      esistenziali, presenta molti, tanti oggetti, scherza con la forma e i 
      contenuti, smonta quanto esistito ed esistente, scompone, demolisce, anche 
      qui sfocia nell’intellettualismo, nell’astrattismo.
 Suggestiva, originale risulta, tuttavia, l’idea di compiere un viaggio, 
      anche se a tappe come si può dire dei numerosi brani che compongono il 
      libro, attraverso le parti del corpo umano e di scoprire che sono tante, 
      infinite, che ad ognuna si è debitori di una funzione, di un servizio, che 
      tutte sono esposte a rischi, pericoli di diverso genere come l’autore dice 
      di aver sperimentato riguardo a quelle del proprio corpo.
 Siamo prima corpo e poi mente, anima, e non si può non valutare che la 
      condizione del primo è determinante per la formazione delle seconde. Non 
      può essere solo un caso che dietro molte figure di artisti si celino 
      esperienze di grave sofferenza fisica. Ma la sofferenza della quale dice 
      Magrelli nell’opera non è questa, non giunge al dramma vissuto da chi si è 
      riscattato da essa fino a pervenire ad una dimensione superiore e ritenere 
      i problemi del corpo un limite, un ostacolo, per le proprie aspirazioni. 
      Non così a fondo va il Magrelli, non ha intenzione, e rimane in superficie 
      a scrivere dei suoi occhi miopi, della tonsillite, dei reumatismi e di 
      ogni altro malanno venutogli dal suo corpo. Leggendo si assiste 
      all’incalzante, scoppiettante rappresentazione dei numerosi fastidi ai 
      quali l’autore è stato esposto in quanto corpo composto da numerose parti 
      di “carne” nonché alla sempre affiorante constatazione della necessità 
      che, nonostante tutto, esse continuino a stare insieme, a costituire un 
      complesso, un “condominio”, a formare il corpo. Tra i tanti elementi di 
      tale “condominio” corre la prosa del Magrelli penetrando nei loro più 
      remoti recessi, passando dalle orecchie al naso, alla bocca, al cuore, 
      agli occhi, alle ginocchia, alle arterie, alle vene, dalle loro malattie 
      alle cure richieste, dalle diagnosi alle terapie, senza mai perdere di 
      vista l’obiettivo che presiede a sì lunga esplorazione: dimostrare 
      l’inevitabilità di esistere come corpo e procedere alla scoperta, alla 
      rivelazione di tutti gli aspetti legati a tale esistenza. E’ anche un modo 
      per dire che essere significa soprattutto avere un corpo, che si dipende 
      da esso specie quando si è malati: Magrelli lo fa passando in 
      continuazione dal serio al faceto, al comico, al burlesco, usando parole 
      ed espressioni tra le più diverse e trascurando che tutto questo a volte 
      rende difficoltosa l’interpretazione e riduce il significato dell’ opera.
 
 
 Vincenzo PARDINI è nato nel 1950 in un paese della Media Val di Serchio 
      (Lucca). Giornalista ed affermato scrittore collabora al quotidiano «La 
      Nazione», al supplemento «Tuttolibri» de «La Stampa» e alla rivista «Nuovi 
      Argomenti». E’ anche autore di radiodrammi per la RAI.
 Ha pubblicato numerosi racconti e romanzi La volpe bianca (La Pilota, 
      1981), Il falco d’oro (Mondadori, 1983), Il racconto della luna (Mondadori, 
      1987), Jodo Cartamigli (Mondadori, 1989), La mappa delle asce (Theoria, 
      1990), La congiura delle ombre (Theoria, 1991), Gnenco il pirata (Emme 
      Edizioni, 1990) un testo per ragazzi, Giovale (Bompiani, 1993), Rasaio di 
      guerra (Giunti, 1995), Pumillo il gatto dei boschi (Laterza, 1999)", La 
      terza scimmia (Quiritta 2001).
 Da Jodo Cartamigli, il regista Giovanni Veronesi ha tratto il film "Il mio 
      West". Sempre per il cinema ha scritto il soggetto "Metronotte" 
      interpretato da Diego Abatantuono.
 Di recente si è aggiudicato il premio "Pasolini di poesia 2001".
 
 LETTERA A DIO
 PeQuod, 2004
 Recensione di Chiara Cretella, Stilos
 
 "Dicono che non sono normale. Equivoco che a suo tempo bastò a 
      coinvolgermi nel caso Regnante, per il quale dovetti subire offese e 
      umiliazioni d'ogni sorta": questo l'incipit della storia di Lettera a Dio, 
      il cui protagonista si trova irretito dall'oscura figura di Regnante, 
      presunto emissario delle Brigate rosse, il cui ritorno in un piccolo paese 
      getta scompiglio tra gli abitanti. Cominciano una serie di inspiegabili 
      omicidi, in cui il giovane protagonista si trova in posizione di 
      sospettato. Segue una fuga inesorabile verso una latitanza dell'anima, 
      prima che del corpo. Una latitanza che è assenza del sé, assenza di 
      progettualità di vita, assenza di speranza di giustizia, nell'incartamento 
      intricato della macchina del processo, che inesorabilmente avanza. A nulla 
      vale questo memoriale, scritto dal protagonista sotto consiglio del suo 
      avvocato, una sorta di modulo sveviano, che diventa quindi soprattutto 
      analisi delle profondità dell'essere, analisi dei dati di realtà ed anche 
      analisi dell'irreale, di quel continente inconscio nascosto nel ventre del 
      bosco, percepito animalescamente dalla preda braccata, morsa dalla fame 
      dei lupi. In questo affresco a tinte fosche, anche l'amore ha le ombre 
      scure della notte. Marfisa, dal nome d'amazzone, si presenta per la prima 
      volta a cavallo e ha qualcosa della strega, incanta e insieme terrorizza, 
      come ogni personaggio sublime. Il suo non è vero affetto e non è semplice 
      attrazione. È un giocare ambiguamente il doppio ruolo della madre e 
      dell'amante, inscenando la macabra danza del gatto col topo, prima di 
      divorarlo. Il protagonista si muove in un limbo di allucinazioni e 
      presentimenti, in un paese che è tutto il contrario dell'idilliaca 
      tranquillità della provincia. In esso vivono strani personaggi, carichi di 
      mistero, quasi uscissero da un film di Linch, che lasciano tracce, ma non 
      arrivano mai alla declamazione chiara della propria essenza: "Non 
      conoscevo l'animo umano. Né, credo, d'averlo ancora conosciuto. L'animo 
      umano è un covo di trappole, un'officina d'inganni: nessuno è mai quello 
      che sembra, adombra i lati peggiori con le apparenze. Così sono anch'io". 
      Qui la presunta anormalità è solo il riflesso di una comunità malata, che 
      rimescola in se stessa i propri drammi, facendo riemergere le pagine di 
      una Resistenza non ancora dimenticata. Il romanzo di Pardini si nutre di 
      una lingua antica, declinata con sapienza popolare. L'uso del passato 
      remoto rende ancestrale questo tempo, lontano, ma vivo nella memoria 
      storica. Il ritmo immutabile della natura è lo specchio di una fatalità 
      del destino umano incontrollabile ed inalterabile. Ci si addentra tra 
      queste montagne come in mezzo ad un sentimento sconosciuto, che pagina 
      dopo pagina prende il nome della paura. Una paura soffusa, senza 
      giustificazione ragionevole, di cui s'intravede il tragico epilogo. In 
      questo sottobosco emotivo si stagliano figure intagliate nel legno, dure, 
      compatte, eppure sfumate nell'inesplicabilità del non-detto, che più volte 
      sfocia nel soprannaturale. Il romanzo ricorda certe pagine del secondo 
      Ottocento, senza però emularne la stanchezza della narrazione. L'uso di 
      certi arcaismi invece che frenare rende fresca la lingua, lieve, nei 
      passaggi del pensiero che diventano, oggettivandosi, paesaggi. Qui tutto 
      incalza, come in ogni giallo che si rispetti, ed insieme si ferma, 
      sospendendo la pagina in squarci di descrizione che rendono la narrazione 
      lirica fino alla pura poesia. Sullo sfondo un'Italia inquieta, carica di 
      misteri, le lunghe mani dei servizi segreti che si dipanano, fino ad 
      invadere, con la loro ombra, il paesaggio incontaminato della Garfagnana.
 
 
 
 Piero DEGLI ANTONI, nato a Bergamo, vive e lavora a Milano. È autore dei 
      romanzi Gli uomini preferiscono le altre e Sarò sincero, e del fortunato 
      giallo La verità è un'altra, pubblicato da Fazi Editore, che con L'udienza 
      è tolta costituisce un unico, ideale viaggio narrativo e morale
 L’UDINEZA E’ TOLTA
 Fazi, 2004
 
 L'omicidio di una prostituta infiamma le cronache della tranquilla La 
      Spezia. Il compito di gestire le indagini spetta all'irreprensibile e 
      brillante giudice Altero, che ha a sua disposizione un'unica 
      testimonianza: quella di Svevo, un bambino che ha casualmente assistito al 
      brutale assassinio. Sarà Svevo a fornire al giudice i primi, preziosi 
      indizi, raccontando - anzi disegnando, poiché dalla sera del delitto ha 
      smesso di parlare - che l'omicida guidava una Porsche verde. Ed è il 
      proprietario di una Porsche verde, Niccolò Guerra, figlio di uno degli 
      uomini più ricchi della città, ad essere presto incriminato dell'omicidio. 
      Ma improvvisamente una misteriosa e-mail firmata «Mimosa» segna l'inizio 
      del crollo delle sue certezze: Guerra, secondo il messaggio, è innocente, 
      e il giudice sta commettendo un terribile errore. Poco dopo, la notizia 
      che Guerra si è suicidato nel carcere in cui era rinchiuso in attesa del 
      processo spinge Altero a riaprire le indagini. Nel corso di un nuovo 
      incontro con Svevo, un disegno del bambino confermerà un tremendo sospetto 
      che già aveva iniziato a farsi strada nella sua mente: il piccolo 
      testimone è daltonico! Per il giudice Altero ha inizio un lento 
      precipitare nell'inferno della colpa e del rimorso, dal quale cercherà di 
      trarsi fuori avviando un percorso d'indagini parallelo che lo porterà a 
      contatto con una realtà sotterranea fatta di ambienti e uomini sordidi e 
      dannati. Ma solo una drastica decisione potrà, forse, restituirgli la 
      pace: inscenare la propria colpevolezza
 
 
 Jean-Christophe GRANGÉ è autore di romanzi di grandissimo successo che 
      hanno ampliato i confini del thriller tradizionale. I fiumi di porpora 
      (Garzanti 1999), un best seller internazionale tradotto in venti lingue, 
      nel 2000 è diventato un film, diretto da Mathieu Kassowitz con Jean Reno e 
      Vincent Cassel, che si è imposto subito all’attenzione del grande 
      pubblico. Per Garzanti ha pubblicato anche Il volo delle cicogne, Il 
      concilio di pietra, L’impero dei lupi e La linea nera.
 
 
 Laura GRIMALDI nasce a Firenze e dopo le scuole superiori (nel 1957) si 
      trasferisce a Milano, dove si stabilisce, per frequentare la Facoltà di 
      Lingue dell’Università Bocconi. In questo periodo inizia a tradurre 
      romanzi e saggi dall’inglese e dall’americano. Diviene consulente della 
      casa editrice Arnoldo Mondadori per la letteratura anglosassone.
 Nel 1962 le viene affidata da Mondadori la direzione di varie collezioni 
      di narrativa, fra le quali Segretissimo, I Neri, I Rapidi, Cerchiorosso e 
      alla fine il Giallo Mondadori e Uriania, che introducono e rendono famosi 
      in Italia i maggiori autori europei e americani di genere.
 Negli Anni ’70 e ’80 è critico letterario di vari giornali e riviste (Millelibri, 
      Linea d’Ombra, Il Messaggero). Nel frattempo pubblica romanzi, scrive 
      saggi sulla letteratura popolare, cura numerose antologie, traduce più di 
      200 libri fra romanzi e saggi (fra gli autori tradotti, Ernest Hemingway, 
      E.L. Doctorow, Scott Turow, Donald Westlake, Jerome Charyn) e scrive testi 
      per la televisione e sceneggiature per il cinema.
 Nel 1989 lascia Mondadori e fonda con Marco Tropea la casa editrice 
      Interno Giallo, che dopo quattro anni viene acquistata dalla Mondadori 
      stessa.
 Dal 1997 è consulente del gruppo editoriale Il Saggiatore e continua a 
      scrivere e a tradurre.
 I suoi romanzi sono pubblicati in Spagna, Portogallo, Francia, Germania, 
      Cecoslovacchia, Grecia, Russia, Polonia. I suoi racconti sono apparsi in 
      varie antologie nazionali e internazionali.
 Accanto a questa intensa attività editoriale, che fra l’altro annovera 
      numerose, regolari partecipazioni alle trasmissioni culturali della radio 
      nazionale, presenzia di frequente ai convegni internazionali, ai quali 
      viene invitata a rappresentare l’Italia, insieme ai più prestigiosi 
      scrittori di tutto il mondo.
 
 Bibliografia sintetica
 La paura, Mondadori
 Il cappio al collo, Sonda, 1991
 Il giallo e il nero, Pratiche, 1996
 Profumo di casa, Pratiche, 1997
 Perfide storie di famiglia, Marco Tropea Editore, 1996
 Sospetto, Mondadori, 1999
 
 
 Lucilla MORLACCHI è nata a Milano nel 1936, attrice. Dopo un’esperienza 
      nel teatro leggero, ha recitatoin alcuni sceneggiati televisivi, tra cui 
      Ottocento (1959) e La figlia del capitano (1965), distinguendosi per 
      l’interpretazione. Dopo le esperienze nei teatri stabili di Genova e Roma, 
      è stata legata per molti anni alla compagnia milanese del ‘ierlombardo, e 
      in particolare a Franco Parenti e Giovanni Testori; proprio a un testo di 
      qust’ultimo, I promessi sposi alla prova, proposto sul piccolo schermo nel 
      1987, si deve l’ultima apparizione della grande attrice nei ruoli di 
      Gertrude e della madre di Cecilia.
 
 Tazio Forte (pianoforte) e Elton Tola (violino) fanno parte del Quintetto 
      Petrouchka.
 Formatosi nel 2003, Esemble si è prefisso come fine primo di divulgare il 
      repertorio per Quintetto del celebre musicista argentino Astor Piazzola. 
      Il “Quintetto del tango nuevo”, cosi denominava Piazzola stesso il proprio 
      scintillante Esemble cameristico, vede la compartecipazione di quattro 
      strumenti acustici (Violino, Bandoneon, Pianoforte e Contrabbasso) ed uno 
      elettrico (chitarra elettrica); grazie alla smisurata gamma timbrica e 
      coloristica di ognuno di questi strumenti e alle combinazioni ritmiche e 
      armoniche proprie della musica ispanica e sud americana, prende vita un 
      raffinatissimo repertorio di vera e propria Musica da Camera. Dopo alcuni 
      mesi di attività musicale, ilQuintetto ha allargato il proprio repertorio 
      eseguendo, oltre a Piazzolla, pagine di altri compositori: accomunati da 
      una grande curiosità nei confronti della musica colta di origine popolare.
 
 
 ANDREA BOSCO E' nato a Venezia nel 1945. Laureato in lettere moderne, ha 
      cominciato giovanissimo l'attività di giornalista. Responsabile del 
      Settore cultura e spettacoli della Rai regionale di Milano, è da sempre 
      appassionato sportivo, ha collaborato alla Gazzetta dello Sport e scrive 
      su Tuttosport.
 
 SABATO 15 OTTOBRE 2005
 ore 10.00-12.30 e 14.30–17.30 Ridotto del Teatro Cagnoni
 LA SCRITTURA È IL VERO MISTERO DELLA VITA | Workshop a cura di Alessandra 
      De Vizzi.
 Aperta a tutti, con iscrizione presso la Libreria Il Convivio
 
 
 Alessandra DE VIZZI, accampata in un inquinatissimo angolo della Pianura 
      Padana con madre, figlio e un numero variabile di animali, è traduttrice 
      in perenne affanno, giornalista free lance con tre argomenti fissi (bambini-libri-ambiente) 
      e insegnante saltuaria di scrittura creativa Ormai più vicina ai 50 che ai 
      40, si illude di non dimostrarli tutti, godendo appieno dell'unico lato 
      positivo dell'essere sovrappeso: la ritardata comparsa delle rughe. Da 
      sempre catalizza le confidenze di amiche e amici di ogni età e da molti 
      anni risponde alla posta del cuore dei teenager. Il suo primo libro Mamma 
      single con orgoglio, nasce proprio dal desiderio di contribuire ad 
      alleviare la sofferenza sprecata in inutili rimpianti. Domandandosi se ci 
      è riuscita, si consola pensando a quello che, nei suoi panni, direbbe la 
      mitica Miss Holly Golightly in Colazione da Tiffany, "Male che vada, avrò 
      semplicemente fatto qualcosa che non avevo mai fatto prima".
 ore 10.30 Sala d’onore della Cassa di Risparmio – Piazza Ducale
 AUTORI INCONTRANO LETTORI | I finalisti del Premio: Pardini, Magrelli, 
      Degli Antoni con i lettori della Giuria popolare.
 Aperto a tutti.
 
 
 ore 15.00 Caffè letterario– Sala dell’affresco del Castello
 I MISTERI DELLA GIUSTIZIA… | Dibattito tra Michele Giuttari e Piero Degli 
      Antoni
 Conduce Luigi Mascheroni
 
 Michele GIUTTARI è nato nel 1950 in provincia di Messina. Ha ricoperto 
      indagini alla Squadra Mobile di Reggio Calabria e successivamente ha 
      diretto la Squadra Mobile di Cosenza e prestato servizio alla DIA a Napoli 
      e a Firenze. Dal 1995 al 2003 è stato il capo della Squadra Mobile di 
      Firenze, dove ha dimostrato che i delitti attribuiti al Mostro sono stati 
      opera di un gruppo di assassini. Su quest'ultimo caso ha scritto, in 
      collaborazione con Carlo Lucarelli, il libro Compagni di sangue.
 Attualmente è a capo di un pool investigativo creato per concludere le 
      indagini sui possibili mandanti del Mostro di Firenze.
 Il suo primo thriller, Scarabeo (Rizzoli 2004), è stato un bestseller in 
      Italia ed è in corso di pubblicazione in Francia, Germania, Grecia e 
      Spagna
 Per Rizzoli quest’anno ha pubblicato La loggia degli innocenti.
 
 
 Luigi MASCHERONI nasce a Varese il 31-05-67. Si laurea in Lettera Moderne 
      presso l’Università degli Studi di Milano (1993) ed in Comunicazioni 
      Sociali all’Università Cattolica (1998).
 Giornalista professionista dall'ottobre 1998, viene assunto al quotidiano 
      "Il Giornale" dal marzo 2001 con l’incarico di redazione Cultura.
 In passato è stato collaboratore dell'inserto cultura de "Il Sole-24-Ore"; 
      "Famiglia Cristiana" (cultura); "Il Foglio" (cultura)
 
 
 ore 16.00 Strada sotterranea Nuova del Castello
 QUANDO L’AMORE CHIEDE TROPPO. | Parla la psicologa Anna Salvo
 
 Anna SALVO, psicoterapeuta di formazione psicoanalitica, insegna 
      psicologia dinamica all'Università degli studi della Calabria. Per "il 
      manifesto" si è occupata di temi di psicologia clinica, di cui attualmente 
      scrive sulla "Sicilia". Tra i suoi libri ricordiamo: Depressione e 
      sentimenti (Mondadori, 1994), Perversioni al femminile (Mondadori, 1997), 
      Arcipelago anoressia (La Tartaruga, 2000), Madri e figlie (Mondadori, 
      2003) e, con Gabriella Buzzatti, Corpo a corpo (Laterza, 1995), Il 
      corpo-parola delle donne (Raffaello Cortina Editore, 1998) e Quando 
      l'amore chiede troppo (2005).
 Dopo Madri e figlie, l’autrica esplora con lucidità e fantasia un altro 
      aspetto dell'universo femminile: quello degli amori infelici, vicoli 
      ciechi che le donne talvolta costruiscono da sé e a cui affidano il 
      proprio destino senza riuscire a venirne fuori, come nel caso della 
      poetessa americana Sylvia Plath, la cui tormentata e crudele vicenda con 
      Ted Hughes viene qui riletta in una prospettiva inedita.
 Ricorrendo a una tecnica narrativa insolita e coinvolgente, Anna Salvo 
      racconta le esperienze di quattro pazienti, storie d'amore nelle quali le 
      protagoniste si trovano incomprensibilmente prigioniere.
 
 
 ore 17.30 Cavallerizza del Castello
 VINCERE LA PAURA | Conversazione con Magdi ALLAM
 
 
 Magdi ALLAM è nato a Il Cairo nel 1952. Noto giornalista e saggista, è 
      vicedirettore ad personam del Corriere della Sera. In qualità di 
      editorialista e inviato speciale si occupa degli eventi politici, 
      economici, sociali e culturali dell’area mediorientale, comprese le 
      tematiche trasversali quali il terrorismo, l’Islam, l’immigrazione, il 
      confronto tra le civiltà e i rapporti Nord-Sud. Laureato in sociologia 
      all’Università “La Sapienza” di Roma, vi tiene corsi e seminari sulla 
      cultura e la società nell’Islam. Tra i suoi libri sono da segnalare Bin 
      Laden in Italia (2002), Diario dall’Islam (2002) e Saddam (2003), tutti 
      editi da Mondatori.
 Con il suo ultimo saggio, Vincere la Paura, ha vinto il premio Grinzane, 
      sezione saggistica 2005.
 
 
 
 
 ore 21.30 Centro storico
 Trame da brivido : RAGNATELA DI LETTURA | Maratona letteraria per le vie 
      della città, regia di Sara Riscazzi.
 Partecipano: cittadini, studenti, attori
 Con Mara Baronti
 
 La maratona “notturna” si svolgerà in luoghi “misteriosi e magici” del 
      centro storico con la partecipazione di scrittori, lettori, attori e della 
      Scuola di trucco teatrale di Milano.
 La regia è di Sara RISCAZZI: nata a Genova nel 1973, si è formata con il 
      maestro Giorgio Albertazzi, ha insegnato all’Università di Genova 
      Scrittura drammaturgica e si occupa di studi teatrali.
 Sotto il suo coordinamento un gruppo di lavoro costituito dai ragazzi 
      delle Scuole superiori si è occupato della progettazione e della 
      realizzazione dell’evento.
 
 
 
 Mara Baronti Da molti anni ha cambiato mestiere. E' stata la prima 
      narratrice professionista italiana. Ha lasciato il palcoscenico sul quale 
      aveva lavorato sotto la direzione di Squarzina, Cecchi, Sciaccaluga, 
      Conte, Nanni, de Bosio e molti altri, ed ha chiamato i suoi ascoltatori in 
      salotto, attorno al camino acceso. Così, da anni ormai, i bambini e molti 
      adulti in tutta Italia, dalla Biennale di Venezia, al Festival di 
      Benevento, da Genova alle Puglie, da Perugia all'Emilia, dal Festival dei 
      Due Mondi di Spoleto a Milano, dalla Versiliana alla Sardegna, dal Teatro 
      Stabile di Bolzano a Roma, hanno fatto conoscenza con le eccezionali 
      capacità 'incantatrici' della narratrice, che in unico spettacolo, si 
      conta e si racconta, raccoglie numerose fiabe antiche e moderne. Le fiabe 
      sono uniche, non solo come forma di letteratura, ma anche come opera 
      d'arte, poiché sono totalmente comprensibili per il bambino come non lo è 
      nessuna altra forma d'arte. Come avviene per tutta la grande arte, il 
      significato più profondo della fiaba è diverso per ciascuna persona, e 
      diverso per la stessa persona in momenti differenti della sua vita. Le 
      fiabe non sono nate per i bambini, ma per tutti; sono un veicolo di 
      saggezza per l'umanità; attraverso di loro si tramandano conoscenze 
      profonde della natura e dei comportamenti umani, esemplificati in forma 
      semplice e diretta. Se è per questo o per altri motivi non sappiamo, ma 
      bambini, ragazzi e adulti si divertono molto a sentirsi raccontare tante 
      storie. Così è successo e succede in tutte le città visitate. Certo sarà 
      dipeso e dipende anche dall'abilità della narratrice
 
 DOMENICA 16 OTTOBRE 2005
 ore 10.00 Cavallerizza del Castello
 DOTTORE CHE PAURA! | Spettacolo delle Scuole elementari
 
 ore 15.00 Caffè letterario – Sala dell’Affresco del Castello
 TRA AMORE E DOLORE OLTRE L’OMBRA DEL SACRO | Intervengono i teologi Vito 
      MANCUSO e Mons. Luigi CACCIABUE
 Conduce Alessandro Zaccuri
 
 
 Vito MANCUSO è dottore in Teologia Sistematica. Dei tre gradi accademici 
      ha conseguito il baccellierato a Milano, la licenza a Napoli, il dottorato 
      a Roma, presso la Pontificia Università Lateranense. La sua tesi dottorale 
      è consistita in una totale rivisitazione della filosofia di Hegel, 
      interpretata in radice come teologia. Dal 1997 è l’editor della saggistica 
      religiosa presso Mondadori dove cura la collana “Uomini e religioni”, e a 
      partire dall’anno accademico 2003/2004 sarà l’assistente di Bruno Forte 
      per il corso di Teologia Moderna e Contemporanea presso la nuova facoltà 
      di Filosofia dell’Università San Raffaele. Oltre a traduzioni dall’inglese 
      e dal tedesco e a vari articoli su riviste quali “Religione e scuola”, 
      “Letture”, “Asprenas”, “Communio”, ha pubblicato: Hegel teologo e 
      l’imperdonabile assenza del “Principe di questo mondo”, Piemme 1996; Dio e 
      l’Angela dell’abisso ovvero la visione cristiana del mondo, Città Nuova 
      1997; Il dolore innocente. L’handicap, la natura e Dio, Mondadori 2002.
 CACCIABUE Mons. dott. Enzo Luigi è nato il 6/6/1932 a Rosasco ed è stato 
      ordinato sacerdote nel 1956. Dal 1957 è insegnante e vice rettore del 
      Seminario Vescovile; nel 1959 consegue la laurea in Teologia presso 
      l’Università Gregoriana Roma.
 Dal 1993 è Vicario Generale e Prevosto del Capitolo della Cattedrale.
 Il 1/9/1995 ottiene l’incarico di Moderator Curiae e più di recente quelli 
      di
 Protonotario apostolico soprannumerario (2000), Delegato Episcopale per la 
      Vita Consacrata (2002) e Direttore (ad interim) I.S.S.R.all'Apollinare 
      (2003)
 
 Alessandro ZACCURI (1963)
 Giornalista e critico letterario è ora caposervizio delle pagine culturali 
      del quotidiano “Avvenire”.
 Ha curato testi di Ray Bradbury, Arthur Conan Doyle, Elio Fiore, André 
      Malraux e Camillo Sbarbaro.
 È autore di diverse pubblicazioni e collabora alle riviste “Letture” e “Lo 
      straniero”.
 
 ore 16.00 Cavallerizza del Castello
 MAMMA, I FILOSOFI! | Incontro con Armando TORNO e Emanuele SEVERINO
 
 Armando TORNO è nato nel 1953 a Milano, dove vive e lavora. Editorialista 
      del "Corriere della Sera", ha pubblicato: Pro e contro Dio, Senza Dio?, 
      Piccolo manuale per perdere la fede e Piccolo manuale per ritrovare la 
      fede, L'infelicità, Piccola storia dell'amore, La truffa del tempo, Le 
      virtù dell'ozio.
 
 La moralità della violenza : considerazioni sul male della storia
 Mondatori, 2003
 
 Non siamo di fronte a un testo di filosofia, né a un saggio di teoria 
      politica: a scrivere è un giornalista e lo stile, il tono, il fraseggiare, 
      appaiono accessibili a tutti coloro che si pongono delle domande sul mondo 
      violento che li circonda. La storia è davvero costruita sul dolore e sulla 
      sofferenza di popoli e di individui, spesso la "banalità del male" ha 
      travolto intere generazioni, sono state distrutte civiltà, demolite opere 
      d'arte patrimonio dell'intera umanità, si sono fatte guerre in nome di 
      Dio, in nome della purezza della razza, per conquistare territori o 
      ricchezze, per prevenire eventuali potenziali altrui reazioni (la "guerra 
      preventiva" è una delle più incongrue e ipocrite invenzioni della 
      contemporaneità), insomma fin dalle origini della storia la violenza ha 
      connotato l'umanità.
 Per questo Torno nel suo volume propone al lettore più domande che 
      risposte, cita fonti antiche e contemporanee che hanno analizzato questo 
      tema così complesso e che hanno tentato spiegazioni (talvolta 
      giustificazioni) diverse, ma che non hanno mai saputo o potuto offrire 
      parole definitive a chi guarda oggi sbigottito il dilagare in tanti 
      settori, pubblici e privati, della violenza.
 Impossibile liberarci da questa iattura? Impossibile togliere all'uomo 
      l'istinto di Caino? Impossibile trovare una strada per interrompere il 
      cruento cammino della storia? In ogni caso la riflessione serve, anzi è 
      necessaria, se non per poterla utopisticamente vincere quanto per 
      contrastarne gli effetti più devastanti o per prevenire le sue 
      manifestazioni più clamorose.
 
 
 Emanuele SEVERINO nasce nel 1929 a Brescia, si laurea a Pavia nel 1950 con 
      una tesi straordinaria su " Heidegger e la metafisica ". Ottiene la libera 
      docenza in filosofia teoretica nel 1951. Dopo un periodo di insegnamento 
      come incaricato all'Università Cattolica di Milano, nel 1962 diventa 
      ordinario di Filosofia morale presso la stessa Università. Nel 1964 
      sconvolge il dibattito teoretico con il saggio " Ritornare a Parmenide ". 
      Dal 1970 è ordinario di Filosofia teoretica presso l'Università di Venezia 
      dove è stato direttore del Dipartimento di filosofia e teoria delle 
      scienze fino al 1989. E' accademico dei Lincei. Tra le sue numerose opere 
      ricordiamo: " Note sul problematicismo italiano ", Brescia, 1950; " La 
      struttura originaria " (1957), Milano, 1981; " Studi di filosofia della 
      prassi " (1962), Milano, 1984; " Essenza del nichilismo ", Milano, 1972; " 
      Gli abitatori del tempo ", Roma , 1978; " Legge e caso ", Milano, 1979; " 
      Le radici della violenza ", Milano, 1979; " Destino della necessità ", 
      Milano, 1980; " A Cesare e a Dio ", Milano, 1983; " La strada ", Milano, 
      1983; " La filosofia antica ", Milano, 1985; " La filosofia moderna ", 
      Milano, 1985; " Il parricidio mancato ", Milano, 1985; " La filosofia 
      contemporanea ", Milano, 1988; " Il giogo ", Milano, 1989; " La filosofia 
      futura ", Milano, 1989; " Alle origini della ragione ", Milano, 1989; " 
      Antologia filosofica ", Milano, 1989; " Il nulla e la poesia. Alla fine 
      dell'età della tecnica ", Milano, 1990; " La guerra ", Milano, 1992; " 
      Oltre il linguaggio ", Milano, 1992; " Tautotes ", Milano, l995; " La 
      gloria ", Milano, 2001. Ha pubblicato, inoltre, una storia divulgativa 
      della filosofia (Filosofia antica, moderna, contemporanea, futura), ed un 
      manuale scolastico (Filosofia, 3 volumi). Ci troviamo di fronte ad un 
      lavoro sterminato e, per lo più, scritto con un linguaggio da addetti ai 
      lavori. Massimo Cacciari lo definisce un gigante, l'unico filosofo che nel 
      Novecento si possa contrapporre a Heidegger.
 La filosofia di Emanuele Severino si innesta nel dibatto ontologico 
      avviato da Heidegger e, tuttavia (a differenza di Heidegger), si propone 
      un ritorno all'antico pensiero di Parmenide di Elea. Per Severino la 
      questione principale da affrontare risale alla metafisica classica e 
      riguarda la contraddizione o meno tra l'essere e il non essere o divenire 
      . Il filosofo affronta il problema tenendo presenti autori contemporanei 
      quali Nietzsche e Heidegger. La tesi generale è che il peccato e l'errore 
      dell'Occidente e del cristianesimo compreso consistono nell'essersi 
      allontanato dal precetto parmenideo secondo il quale tra solo l'essere è e 
      può essere pensato e definito . Scegliendo di non rispettare 
      l'insegnamento di Parmenide e introducendo il divenire nel pensiero e 
      nella storia, l'Occidente si è trovato in una situazione senza uscita che 
      ha portato all'attuale dominio della ragione e della tecnica. Quindi 
      bisogna ritornare a Parmenide . Il peccato originale dell'Occidente è 
      avvenuto dopo Parmenide, quando il pensiero greco, invece di considerare 
      soltanto l'essere, ha evocato il divenire inteso come la dimensione 
      visibile dove le cose provengono dal niente e ritornano nel niente, dopo 
      essersi trattenute provvisoriamente nell'essere. Il divenire diventa 
      l'oscillazione delle cose tra l'essere e il niente: ma Severino, sull'onda 
      dell'insegnamento parmenideo, nega l'esistenza stessa del divenire
 
 ore 17.30 Cavallerizza del Castello
 GIALLI, ENIGMI E SEGRETI | Conversazioni con Corrado Augias
 
 Giornalista e scrittore, Corrado AUGIAS è nato a Roma nel 1935.
 Ha trascorso molti anni all'estero. Parigi prima, poi New York, da dove è 
      stato corrispondente del settimanale "L'Espresso" e del quotidiano "La 
      Repubblica". Attualmente risiede a Roma. È stato inviato speciale per 
      "L'Espresso", "Panorama" e "La Repubblica", quotidiano al quale 
      attualmente collabora.
 All'inizio degli anni '60 ha partecipato al movimento dell'avanguardia 
      teatrale romana con il "Teatro del 101" diretto da Antonio Calenda, per il 
      quale ha scritto Direzione Memorie e Riflessi di conoscenza, protagonista 
      Luigi Proietti. Al teatro è tornato in anni più recenti con L'Onesto Jago, 
      messo in scena dal teatro stabile di Genova (regia di Marco Sciaccaluga, 
      con Eros Pagni nel ruolo di Jago).
 Per la casa editrice Rizzoli ha pubblicato una trilogia narrativa nella 
      quale, sotto specie di spy story affidate a un protagonista unico (un 
      fratello immaginario del dannunziano Andrea Sperelli), si racconta la 
      storia italiana in anni fondamentali anche per la nostra vita - quelli che 
      vanno dal 1911 (impresa di Libia) al 1921 (vigilia del fascismo). I tre 
      titoli sono: Quel treno da Vienna, Il fazzoletto azzurro, L'Ultima 
      Primavera. Da questi romanzi sono stati liberamente tratti tre film 
      televisivi andati in onda nell'autunno '89 su Raidue (regia di Duccio 
      Tessari, con Marisa Berenson nel ruolo della protagonista femminile).
 Tra i programmi televisivi ideati e condotti, la serie di Telefono giallo 
      e il programma di libri Babele. Per la Mondadori ha scritto Giornali e 
      spie, nel quale ricostruisce un'appassionante vicenda di spionaggio 
      realmente avvenuta nel 1917, orchestrata dai servizi segreti del Kaiser al 
      fine di far uscire prematuramente l'Italia dalla guerra. Insieme a Daniela 
      Pasti (inviata speciale di "Repubblica" e sua moglie) ha scritto il 
      romanzo Tre colonne in cronaca, nel quale - con un anno di anticipo sui 
      fatti - si racconta la scalata di un energico finanziere alla Mondadori.
 La sua attività di giallista è proseguita con Telefono giallo. Sette 
      delitti quasi perfetti, Una ragazza per la notte e Quella mattina di 
      luglio. Suoi anche i saggi-racconto I segreti di Parigi e Il viaggiatore 
      alato (biografia di Amedeo Modigliani).
 Per Mondadori ha appena pubblicato I segreti di Roma.
 
 ore 21.00 Cavallerizza del Castello
 MISTERI D’AKUADUULZA | Enrico Deregibus intervista Davide van de Sfroos
 
 Enrico DEREGIBUS è nato nel 1967, vive in Piemonte, a Casale Monferrato. 
      Giornalista musicale specializzato in musica italiana, è l'autore della 
      biografia di Francesco De Gregori “Quello che non so, lo so cantare” 
      (Giunti editore) ed ha partecipato a vari altri volumi. Collabora, fra gli 
      altri, con Diario, Kataweb, Rockstar, Rockol ed è stato a lungo 
      vicedirettore della rivista L'Isola che non c'era. È direttore artistico o 
      consulente di vari festival di rilievo nazionale.
 
 Nato a Monza (11.05.1965) Davide van de Sfroos è cresciuto sul lago, a 
      Mezzegra, e fina da piccolo è stato un acuto osservatore della realtà che 
      lo circondava.
 Il primo gruppo in cui suona, a metà degli anni ’80, è quello dei Potage 
      con atmosfere vagamente punk e testi dissacranti.
 Dopo un’esperienza solista, in cui elabora i primi testi in dialetto, 
      forma un nucleo di musicisti con cui dà vita ai De Sfroos. Dopo l’uscita 
      nel ’95 del cd Manicomi, il gruppo si scioglie. Davide pubblica un libro 
      di poesie “Perdonato dalle lucertole” e si ripresente sulla scena musicale 
      in veste di solista (voce e chitarra).
 Nel 1998 realizza il cd Breva e Tiva, un’opera matura e qualitativamente 
      elevata. L’anno successivo ottiene a Sanremo il Premio Tenco come “miglior 
      autore emergente”.
 Nel 2000 porta in scena Il capitano Slaff, una lunga favola ambientata sul 
      lago in un tempo mitico, da cui viene tratto un libro abbinato ad un cd e 
      nel 2002 il suo E semm partì, ottiene la targa Tenco.
 
 
 ore 14.30 – 19.00 Castello
 IL CASTELLO FATATO | Postazioni di Astrologia, tarocchi, ching, 
      numerologia, fiori di Bach, incontri sui Templari. Con fate e folletti da 
      Vignarello.
 Mercatino della magia in strada sotterranea.
 Degustazione.
 
 Giuseppina Gasparini dopo un’esperienza di crocerossina volontaria e una 
      di infermiera professionale di oltre trenta anni si è interessata allo 
      studio dei Ching, antico testo cinese. Ha avuto come insegnante la signora 
      Flaminia Somigliano, esperta in questo campo. Ha successivamente 
      collaborato con Astra, a Bussero e ad Arco di Trento con l’Università 
      della Terza Età, ha partecipato a diverse manifestazioni di beneficenza.
 Bugatto Camilla è nata a Nerviano (Mi). Ha lavorato per molti anni presso 
      una multinazionale americana cone dirigente, in seguito al pensionamento 
      si è dedicata alla Naturopatia. In particolare ha studiato e praticato 
      Floriterapia, frequentando i corsi originali del Centro Bach inglese a 
      Nizza, oltre a numerosi seminari italiani e stranieri. Ha inoltre imparato 
      e approfondito le tecniche per l’uso dell’ Energia naturale nella cura di 
      corpo e spirito, fino al conseguimento del master di Reiki-sistema Mikao 
      Usui.
 Luisa Beni istruisce seminari, corsi di divinazione coi tarocchi a Milano 
      e in varie città d’Italia. Tiene da sette anni una rubrica di 
      corrispondenza epistolare e telefonica sul settimanale femminile Love 
      Story,giornalista di Intimità collabora con periodici e settimanali tra i 
      quali Visto, Oggi, Stop, Astra. Intrattenitrice nei villaggi vacanze con 
      esperta della rivista Astra. Libri pubblicati : La magia dei tarocchi (De 
      Vecchi Editore), I tarocchi e Guttuso (Ed, D’Arte Il Duomo), Il manuale 
      della perfetta cartomante Ed. Laura Rangone), I tarocchi e il pendolo Ed.Il 
      Meneghello-Milano), I tarocchi del Ta Matete (Ed. Art’è).
 Pina Andronico Tosonotti nata a Genova, vive e lavora a Milano. 
      Narratrice, poetessa, saggista, numerologa. Studiosa di dottrine 
      esoteriche e tradizioni misteriche, Storica del Mito. Ricercatrice delle 
      materie connesse con la simbologia, la divinazione, la magia, la 
      numerologia, le religioni, il misticismo, le filosofie orientali. Ha 
      collaborato con diverse riviste esoteriche e radio private. Ha scritto 
      monografie sulla divinazione tramite i tarocchi, la Sfera di Cristallo, la 
      Piramide, gli animali, le piante magiche, i talismani, gli amuleti. La sua 
      ricerca si estende anche nel campo dell’ Arte, manifestandosi nella 
      pittura e nella scultura a carattere esoterico. Ha fatto, inoltre, diverse 
      presentazioni su cataloghi di pittori e prefazioni di libri.
 In passato ha vinto numerosi premi letterari per la poesia e la narrativa. 
      Ha collaborato con la Casa Editrice Xenia di Mioano pubblicando i seguenti 
      libri:
 I TAROCCHI (1994) – L’ESOTERISMO (1997) – LA MAGIA DEI CELTI (1998) – LA 
      NUMEROLOGIA (1998) – I ROSACROCE (2000).
 Fin dall’infanzia ha dimostrato particolari doti medianiche. Si è sempre 
      interessata agli argomenti di Parapsicologia, approdando giovanissima alla 
      Società Teosofica di Genova e Gruppi di Ricerca Spirituale.
 Inoltre ha presentato il suo libro LA Numerologia nella trasmissione 
      televisiva Maurizio Costanzo Show, nonché il suo libro La magia dei Celti 
      nella trasmissione televisiva Il sogno dell’angelo condotto da Catherine 
      Spaack.
 Con lo scorrere del tempo ha maturato un profondo interesse per l’esoterismo 
      che l’ha portata ad intraprendere un importante cammino iniziatici in 
      Massoneria, curandone l’aspetto interiore, storico e culturale, mantenendo 
      però un forte spirito critico.
 Maria Grazia Masotti dal 1986 inizia una appassionata ricerca degli studi 
      astrologici e poi dei migliori docenti: Giuliana Pandolci, Lidia Fassio, 
      Grazia Mirti. Continua la conoscenza dell’ Astrologia nei suoi diversi 
      aspetti, con particolare attenzione ai differenti livelli dell’evoluzione 
      individuale.
 Nel 1996 fonda l “Associazione Culturale Astrea”, attraverso la quale 
      organizza corsi e conferenze di Astrologia, Tarocchi, Psicologia e 
      discipline solistiche.
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