24-25 Ottobre 2002 |
In Scena presenta CORRADO ABBATI |
Al Cavallino Bianco
di H. Müller e E. Charell musica di Ralph Benatzky prima rappresentazione: Berlino, Großes Schauspielhaus, 8 novembre 1930 Nuovo adattamento di Corrado Abbati COMPAGNIA CORRADO ABBATI con Antonella Degasperi (Gioseffa), Fabrizio Macciantelli (professore e Arciduca), Natascia Placci, Matteo Mazzoli (Leopoldo), Giuseppe Cortis (Franz) , Giada Bardelli, Enrico Zagni, Gabriele Bonsignori, Barbato De Stefano (Sigismondo) Francesca Araldi, Stefania Brianzi, Silvia Del Zotto, Monica Galliana, Ilaria Malvezzi, Sara Vimercati Gianluca Cavataio, Michele Cosentino, Pasquale Greco, Bernard Shehu
Costumi Scene Coreografie Inscena Alfredo Troisi Francesco Frola
Direzione Musicale Marco Fiorini – Marco Versari
Regia e adattamento Corrado Abbati
Organizzazione generale Stefano Maccarini
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note sulla riscrittura a cura della compagnia di Corrado Abbati |
Accanto a La Vedova Allegra, quale altra operetta può competere, oggi in
Europa, per popolarità con Al Cavallino Bianco ? Basti a confermarlo il
fatto che, senza risalire alle numerosissime sue ricomparse sulle scene
fra le due guerre, il brillante spettacolo è ancora oggi rappresentato nei
più importanti teatri d’Europa. |
Nell'operetta AL CAVALLINO BIANCO di Ralph Benatzky troviamo questi personaggi: Gioseffa, proprietaria dell'hotel Al Cavallino Bianco Leopoldo, suo primo cameriere Claretta una ragazza che ha buffi difetti di pronuncia e non è certo ricca professor Hinzelmann, padre di Claretta Giorgio Bellati giovane avvocato italiano Sigismondo, figlio del sig.Cogoli che ha una causa con Zanetto Pesamenole ricco industriale Ottilia sua figlia
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Siamo in Austria, sul lago di S. Wolfgang, un posto che esiste realmente, a circa 50 km. Da Salisburgo. Sulla riva di un ridente laghetto, dove le montagne scendono con lussureggianti e verdi prati, è situato l’Hotel Al Cavallino Bianco. Il primo cameriere dell’Hotel, Leopoldo, ama la belle proprietaria Gioseffa che però non lo degna di uno sguardo perché rivolge le sue attenzioni ad un giovane cliente italiano, l’avvocato Giorgio Bellati che, come ogni anno, trascorre le sue vacanze sul lago. All’Hotel arrivano Zanetto Pesamenole, ricco industriale, e sua figlia Ottilia. Padre e figlia sono in vacanza in Austria per ritemprarsi, visto che hanno una causa pendente con un certo Cogoli, industriale padovano. Sebbene il primo incontro fra il giovane Bellati e la bella Ottilia, non sia dei più felici, Leopoldo intuisce che fra i due potrebbe nascere un amore e così, anche per allontanare Bellati dalle premure della signora Gioseffa, organizza un incontro vis a vis fra Bellati ed Ottilia ma, pur riuscendo nel suo intento, viene licenziato in tronco da Gioseffa. Leopoldo parte disperato. Cogoli, intanto, manda al Cavallino Bianco suo figlio Sigismondo con la speranza che si innamori di Ottilia, in modo da finire, con un matrimonio, la causa con Pesamenole. Sigismondo, "figlio di papà", viziato e un po’ snob, si invaghisce invece di Claretta, una ragazza che ha buffi difetti di pronuncia e che non è certo ricca. Lei e il padre, il buffo professor Hinzelmann, possono permettersi un piccolo viaggio solo ogni tre anni a causa delle loro non floride condizioni finanziarie. A questo punto le cose sono veramente complicate. Leopoldo ama Gioseffa, Gioseffa ama Bellati, Bellati ama Ottilia, Ottilia dovrebbe sposare Sigismondo che invece è invaghito di Claretta e nel bel mezzo di queste tresche amorose arriva l’Arciduca. Leopoldo riesce ad ottenere dal consiglio comunale che l’Arciduca sosti per una notte Al Cavallino Bianco; Gioseffa, per ringraziarlo, lo riassume. Tutti si preparano ad accogliere l’Arciduca con il massimo della cortesia ma nel bel mezzo della festa Leopoldo fa una gran scenata di gelosia e tutto perché Gioseffa stava "amabilmente" conversando con Bellati. Gioseffa si scusa con l’Arciduca che comprende e l’indirizza verso Leopoldo: "non bisogna cercare la felicità lontano quando la si ha a portata di mano". Il lieto fine non è lontano. Le coppie sono ormai formate: Sigismondo e Claretta, Bellati e Ottilia, Leopoldo e Gioseffa. E il processo? Anche quello a lieto fine con buona pace del buffo Zanetto Pesamenole.
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