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Qualche notizia su .. |
Voghera - prov Pavia |
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Voghera
capoluogo della “Provincia d’Oltrepò” , è sorta e si è sviluppata
all’inizio della Pianura Padana, tra la fascia collinare appenninica e la
sponda destra del fiume Po, lambita ad Ovest dal Torrente Staffora. Situata a
trenta chilometri da Pavia, si trova di fatto all’incrocio del 45° parallelo
Nord con il 9° meridiano Est, in un punto equidistante tra il Polo Nord e il
Polo Sud : una “centralità” di cui i vogheresi vanno fieri da sempre. I primi
insediamenti sul territorio risalgono al Neolitico e sono dovuti, con tutta
probabilità, al clima mite e alla presenza di corsi d’acqua. Come si desume da
varie fonti storiche e dalle poche epigrafi ritrovate sino ad ora, Voghera
sarebbe da identificare con l’antica Iria, insediamento fondato dai liguri
Iriati di origine celtica.
In città sono numerosi i percorsi di carattere storico-artistico che meritano
di essere effettuati: tanti sono infatti i monumenti di pregio ospitati dalla
“capitale dell’Oltrepò”. Il primo interessa il “cuore” della città e, in
particolare, la Collegiata S. Lorenzo Martire (meglio nota come il Duomo),
insieme alla piazza principale, Palazzo Beltrami, sempre in Piazza Duomo,
Palazzo Gounela, sede del Comune, la Chiesa del Carmine in via Mazzini, Casa
Nava in piazza Duomo e la Chiesa di San Giovanni, in via Cavagna. Un altro
interessante itinerario è quello che conduce al Teatro Sociale, in via Emilia,
dove sorge anche il Palazzo della Tela (ex Albergo Reale d'ltalia); si arriva
quindi in Piazzetta Provenzal e alla Chiesa di San Rocco, per passare poi al
Monumento ai Caduti ed alla Casa del Fascio di via Ricotti; da visitare anche
Palazzo Baldi e la Chiesa di San Giuseppe, in piazza e in via Plana, Palazzo
Bascapè (ex Convento dei Re Magi), lungo via S. Ambrogio, e il Palazzo dell’ex
Banca d’Italia, in piazza Battisti. Tornando lungo via Emilia, è d’obbligo una
tappa a Palazzo Dattili e alla Chiesa di S. Sebastiano; da vedere anche gli
Oratori di Santa Caterina e del Crocefisso, ubicati, rispettivamente, in via
Dal Verme e in via XX Settembre. Importante è poi l’ex Chiesa Rossa o di
S.Ilario, lungo via Tempio della Cavalleria. Arriviamo infine ad uno dei
simboli della città: il Castello Visconteo, in Piazza della Liberazione ed
alla vicina ex Caserma della Cavalleria di via Gramsci. Da segnalare anche i
resti del Ponte Romano.
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UN PO’ DI STORIA DI VOGHERA |
La collocazione geografica lungo la via Postumia, l’attuale via Emilia, in
epoca romana fece di Voghera crocevia di comunicazione commerciale e
devozionale. Giulio Cesare le concesse l’istituzione di “forum” (grande
mercato), come dimostra il ritrovamento di frammenti di lastre funerarie. Il
periodo di massimo splendore per la città fu però interrotto dalle invasioni
barbariche: durante il regno di Liutprando, Voghera viene citata come
“villaggio di Iriae” (“Iria”, termine di derivazione celtica, significa città)
e, nel X secolo, è segnalato un castello a Viqueria, antenato dell’attuale
toponimo. Nel 1200 Voghera si schierò con Pavia contro Milano, cui dovette
cedere nel 1364, ponendosi sotto i Visconti per vigilare contro le mire
espansionistiche dei Marchesi del Monferrato. Dopo la pestilenza del 1435,
poi, la città entrò a far parte del feudo dei Dal Verme; successivamente seguì
le sorti dell’intera provincia, prima in mano ai Francesi e poi agli Spagnoli.
Nel 1635, invece, Voghera fu conquistata da Odoardo Farnese, duca di Parma.
Nel 1713, con il trattato di Utrecht, passò sotto l’Austria, per ritornare in
mano ai Savoia nel 1743, a seguito del trattato di Worms. Nel 1796, poi, fu
occupata dalle truppe napoleoniche e rivestì un ruolo importante nel corso
delle Guerre d’Indipendenza. Nel 1858 venne quindi inaugurata la stazione
ferroviaria, che, per la sua posizione strategica, rappresentava un importante
nodo per il Nord Itali
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DA VEDERE |
In città sono numerosi i percorsi di carattere storico-artistico che
meritano di essere effettuati: tanti sono infatti i monumenti di pregio
ospitati dalla “capitale dell’Oltrepò”. Il primo interessa il “cuore” della
città e, in particolare, la Collegiata S. Lorenzo Martire (meglio nota come il
Duomo), insieme alla piazza principale, Palazzo Beltrami, sempre in Piazza
Duomo, Palazzo Gounela, sede del Comune, la Chiesa del Carmine in via Mazzini,
Casa Nava in piazza Duomo e la Chiesa di San Giovanni, in via Cavagna. Un
altro interessante itinerario è quello che conduce al Teatro Sociale, in via
Emilia, dove sorge anche il Palazzo della Tela (ex Albergo Reale d'ltalia); si
arriva quindi in Piazzetta Provenzal e alla Chiesa di San Rocco, per passare
poi al Monumento ai Caduti ed alla Casa del Fascio di via Ricotti; da visitare
anche Palazzo Baldi e la Chiesa di San Giuseppe, in piazza e in via Plana,
Palazzo Bascapè (ex Convento dei Re Magi), lungo via S. Ambrogio, e il Palazzo
dell’ex Banca d’Italia, in piazza Battisti. Tornando lungo via Emilia, è
d’obbligo una tappa a Palazzo Dattili e alla Chiesa di S. Sebastiano; da
vedere anche gli Oratori di Santa Caterina e del Crocefisso, ubicati,
rispettivamente, in via Dal Verme e in via XX Settembre. Importante è poi l’ex
Chiesa Rossa o di S.Ilario, lungo via Tempio della Cavalleria. Arriviamo
infine ad uno dei simboli della città: il Castello Visconteo, in Piazza della
Liberazione ed alla vicina ex Caserma della Cavalleria di via Gramsci. Da
segnalare anche i resti del Ponte Romano.
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IL DUOMO DI VOGHERA |
All’interno della piazza principale di Voghera, Piazza Duomo, si incontra
la cattedrale cittadina: il Duomo, appunto, dedicato a San Lorenzo. Il
maestoso complesso fu edificato a partire dal 1605, demolendo una precedente
costruzione risalente al X secolo. Tra le opere di maggior pregio poste
all’interno della Cattedrale occorre ricordare il dipinto della “Madonna del
Soccorso”, dispensatrice di grazie, del 1496; l’organo del concerto dei
Serassi e i “Tesori del Duomo”, in cui sono conservati i doni della contessa
Luchina Dal Verme, realizzati in broccato d’oro, insieme a miniature e ad
altri arredi di pregevole esecuzione. Da ricordare anche che sotto l’Altare
Maggiore vennero deposte le reliquie del patrono San Bovo, ritratto anche a
cavallo si di una lapide in pietra murata. Attualmente il Duomo di Voghera è
interessato da una generale opera di restauro, partita con i lavori che hanno
portato al consolidamento della torre campanaria e che sta continuando tuttora
con la pulitura degli affreschi delle cappelle interne.
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LA FONDAZIONE ADOLESCERE |
Il Centro Adolescere di viale Repubblica ha assunto, nel corso degli anni,
un ruolo di riferimento nel campo della consulenza educativa e formativa per
giovani ed adulti. La Fondazione opera nel campo della prevenzione del disagio
adolescenziale e dell'assistenza ai minori, elaborando progetti rivolti al
mondo della scuola, ai genitori e agli enti del territorio. Inoltre, in virtù
dell'esperienza e dei successi maturati nel corso dell'ultimo decennio, si
propone anche come partner qualificato al servizio delle istituzioni locali
negli ambiti educativi e formativi. Diverse le sedi dei progetti targati
Adolescere: Cascina Rascona a Campoferro, Villa Fede a Rivanazzano, il Centro
Montano di Pietragavina, i SetteBorghi a Romagnese e la Penicina (ex Villa
Locatelli), sempre a Romagnese.
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LE CROCEROSSINE A VOGHERA |
Il Corpo delle Crocerossine (così vengono comunemente chiamate le
Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana) è nato nel 1908 per
soccorrere i feriti sui campi di battaglia. Ausiliarie dell’Esercito, sono
oggi presenti in ogni settore della vita civile e sociale e fanno inoltre
parte di diritto del personale mobilitabile della Protezione Civile e delle
Forze Armate. Si sono attivate in tutti i disastri che hanno colpito il Paese
negli ultimi decenni e, dal 1982, hanno partecipato a tutte le missioni di
pace insieme alle Forze Armate ed alla Croce Rossa. Il Corpo ha quindi fatto
fronte, nell’ultimo ventennio, anche alle emergenze internazionali, inviando
sorelle (così si chiamano tra di loro le Infermiere Volontarie) negli ospedali
militari delle Forze multinazionali che hanno operato in varie zone del mondo.
Dalla prima esperienza del Libano sono state presenti in Somalia, in
Mozambico, in Turchia, in Bosnia, in Albania, Kosovo, in Iraq, in Turchia e ad
Hebron con le forze ONU.
A Voghera il corpo delle Infermiere Volontarie è stato costituito nel 1931. La
loro attività è comunque già documentata durante la Guerra del 1915-18, quando
alcune sorelle vogheresi diplomatesi a Pavia prestarono servizio negli
ospedali territoriali e in quelli da campo sul Carso. Durante la Seconda
Guerra Mondiale le Crocerossine vogheresi sono state molto attive sia
nell’ospedale militare sia nell’assistenza ai treni di profughi. Nel 1962, con
il soccorso alle vittime del disastro ferroviario della stazione di Voghera,
inizia l’attività nelle emergenze e nelle calamità naturali, come i terremoti
in Irpinia, Firuli, Umbria, le alluvioni della Valtellina e di Alessandria, le
missioni in Italia e all’estero con le Forze Armate, come in Somalia e nella
ex-Jugoslavia. Senza dimenticare le attività nei reparti ospedalieri,
l’assistenza a domicilio, i corsi di primo soccorso ed educazione sanitaria
nelle scuole, alla popolazione e nelle ditte, oltre che il servizio di
ambulatorio della C.R.I.
Ricordiamo che, oltre al servizio di ambulatorio della C.R.I. di Voghera,
aperto tutti i giorni, dal Lunedì al Sabato, dalle 9 alle 10.30, presso la
sede di via Carlo Emanuele, si effettuano iniezioni intramuscolari e vengono
misurati il quadro lipidico e la pressione arteriosa gratuitamente.
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LA S.O.M.S A VOGHERA |
Le Società Operaie di Mutuo Soccorso si sono sviluppate nel nostro Paese
nella seconda metà del 1800 per supplire alla carenza di ogni forma di stato
sociale ed aiutare i lavoratori che si trovassero nell'impossibilità economica
di trasferire ad altri il rischio di eventuali eventi dannosi, secondo il
principio della ripartizione del danno.
Anche la SOMS di Voghera risale a quel periodo, essendosi radicata sin dal
1851 sul territorio cittadino, dove opera con finalità di carattere
assistenziale, mutualistico e ricreativo-culturale.
Con l'avvento del Fascismo, però, le SOMS vennero sciolte, perché considerate
sovversive e quindi si dovettero attendere gli anni Cinquanta e Sessanta per
vedere una nuova espansione di questa forma di mutualità. Il tutto nell’ambito
di una realtà radicalmente cambiata, con il passaggio da una società di tipo
prevalentemente agricolo ed operaio, ad una società dei servizi.
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