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RETORBIDO
Retorbido si trova nelle immediate vicinanze di Voghera, proprio dove la
pianura sfiora le colline oltrepadane che, stando ad una suggestiva leggenda
locale, sarebbero state ricche, in epoca remota, di miniere d’oro. Nel corso del
XV secolo vennero effettuate anche numerose ricerche volte a scoprirne la
possibile ubicazione, ma nessuno è mai stato in grado di individuarle. Dal punto
di vista storico è possibile confermare le origini antichissime del borgo.
Durante la dominazione longobarda è attestato da un documento che nel 750 a.C.
il re Liutprando lo donò al monastero pavese di S. Pietro in Ciel d’Oro.
Successivamente passò alla giurisdizione del vescovo di Tortona sino al 1164,
quando Federico Barbarossa lo diede a Pavia. Molti furono i fatti d’armi che
coinvolsero Retorbido: il paese venne attaccato ed espugnato nel 1362 da Luchino
dal Verme. All’inizio del ‘400 passò poi a Castellino Beccaria, quindi alla
Camera Ducale e infine al marchese pavese Francesco Corti.
DA VEDERE
A Retorbido è doveroso fermarsi ad ammirare la splendida Chiesa parrocchiale
della Natività della Beata Vergine Maria, che vanta una magnifica facciata
neoclassica ultimata nel 1882. Degno di nota anche il Palazzo dei marchesi
Negrotto-Cambiaso Durazzo Pallavicini, anch’esso in stile neoclassico, con due
torri agli angoli. Certamente luogo di rappresentanza, posto di fronte alla
parrocchiale, si presenta come una costruzione massiccia in cui si apre, sul
retro, un bel giardino. Alcuni studiosi sono propensi a credere che in questo
edificio siano inglobati i resti di un antico castello, la cui presenza, a
Retorbido, è quasi certa, visto che il borgo fu sede di un importante feudo e
perfino di un podestà. Di pregevole esecuzione è anche la Chiesetta di S.
Andrea, collocata a ridosso di una cascina. Di fronte alla facciata, costruita
in cotto e ciottoli di fiume, si svolge, ogni primo fine settimana del mese, un
simpatico mercatino dedicato agli oggetti di antiquariato. |