Giovedì 09 febbraio 2001 Pag. | |
Opera
Domani 2001, progetto Falstaff | |
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Lo scorso mercoledì si è tenuto presso il Civico Teatro Cagnoni l'incontro preparatorio con la partecipazione di una quarantina di insegnanti dei vari circoli didattici Vigevanesi e dei dintorni che hanno aderito all'appuntamento del 29 marzo prossimo quando l'AsLiCo presenterà in due rappresentazioni l'allestimento dell'opera Falstaff di Giuseppe Verdi al quale parteciperanno molti giovani alunni. L'iniziativa è collaudata ormai da alcuni anni, sono state proposte opere di diversi periodi musicali, dall'Isola di Merlino, alla Cenerentola di Rossini, al Flauto Magico di Mozart, all'opera francese con il Don Chisciotte di Massenet. In ogni occasione l'opera è stata più o meno adattata alle esigenze di uno spettacolo rivolto ai giovani alunni della scuola elementare e in modo da coinvolgerli inserendo ogni volta parti corali. In questo caso per la ricorrenza del centenario della scomparsa di G.Verdi è stata scelta un'opera molto bella ma anche particolare, tanto che per ricavare dei cori sono state usate alcune delle arie del protagonista che verranno imparate e cantate dai giovani spettatori. L'allestimento sarà molto fedele anche se l'orchestra sarà di soli fiati, Carlo Ballarini ha trascritto per il nuovo organico la musica verdiana rispettando in modo particolare le sonorità secondo le intenzioni di Verdi, Serena Sinigallia ne ha curerà la regia sottolineando l'aspetto del gioco e del fantastico mondo che viene evocato alla fine. Purtroppo anche se nel corso di questi anni si è visto un interesse crescente su questa iniziativa, Daniela Maddalena, insegnate presso il Conservatorio di Milano, che ha condotto la giornata preparatoria, non ha potuto esimersi dal sottolineare la situazione veramente drammatica che sta' vivendo la musica nel nostro paese. L'opera lirica è indubbiamente il più importante fenomeno che abbia prodotto la civiltà occidentale, accanto al Teatro Greco, Elisabettiano o Spagnolo, ed è un prodotto "italiano" doc. Ma cosa è rimasto nella nostra cultura, quasi nulla, i grandi appassionati di oggi sono "self made", visto che la scuola ha abbandonato lo studio della storia della musica a favore di una didattica musicale recuperata da tradizioni di oltralpe, per creare inutili orchestre di migliaia di suonatori di flauto dolce, che non sanno neppure che l'opera è mai esistita. Una situazione paradossale, basti pensare che in Corea l'opera lirica è argomento di studio nella scuola elementare e si formano corali di bambini di 7 o 8 anni in grado di cantare in italiano cori lirici. Speriamo che gli sforzi condotti dall'AsLiCo riescano a convincere gli insegnati, fornendone gli strumenti, a recuperare nell'insegnamento quanto di cosi importante oggi è malauguratamente trascurato. Mario Mainino |
Opera Domani anno dopo anno
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