Giuseppe Verdi (1813–1901)

Messa da Requiem  (1874)


1. Introito Requiem aeternam Te decet hymnus Kyrie (soli, coro)

2. Sequenza

Dies irae – Quantus tremor (coro)

Tuba mirum – Mors stupebit (basso)

Liber scriptus – Dies irae (mezzosoprano, coro)

Quid sum miser – (soprano, m. soprano, tenore)

Rex tremendae Salva me (soprano, coro)

Recordare – Quaerens me – Juste judex

(soprano, mezzosoprano)

Ingemisco – Qui Mariam – Preces meae –

Inter oves (tenore)

Confutatis – Oro supplex – Dies irae (basso, coro)

Lacrymosa – Pie Jesu (soli, coro)

3. Offertorio

Domine Jesu Christe – Hostias –

Quam olim Abrahae (soli)

4. Sanctus (doppio coro)

5. Agnus Dei (soprano, mezzosoprano, coro)

6. Communio Lux aeterna

(mezzosoprano, tenore, basso)

7. Responsorio Libera me – Dies irae – Libera me

(soprano, coro)

Completata per l’anniversario della morte di Alessandro Manzoni 22 Maggio 1874,
dal frammento (Libera Me) scritto in memoria di Gioachino Rossini ma rifiutato da Angelo Mariani
che avrebbe dovuto dirigerla a Bologna.


INTROITUS

INTROITUS

Traduzione in rima

REQUIEM AETERNAM

REQUIEM AETERNAM

 

1. Requiem (e Kyrie) a quattro voci (S., Ms.,T. e B.), Coro

Requiem aeternam dona eis Domine, et lux

perpetua luceat eis. Te decet hymnus, Deus,

in Sion, et tibi reddetur votum in Jerusalem.

Exaudi orationem meam, ad te omnis caro veniet.

Requiem aeternam dona eis Domine, et lux

perpetua luceat eis.

L'eterno riposo dona loro, o Signore,
e splenda ad essi la luce perpetua.
A te si addice la lode. Signore, in Sion,
e a te sia sciolto il voto in Gerusalemme.
Ascolta la mia preghiera,
a te ritorna ogni anima mortale.
L'eterno riposo dona loro, o Signore,
e splenda ad essi la luce perpetua.

L’eterno riposo dona loro, Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. A Te si deve lode o Dio in Sion, a te si scioglie il voto in Gerusalemme. A te che ascolti ogni preghiera viene ogni mortale.

 

 

 

KYRIE (S. Ms.,T. e B.)
Kyrie eleison; Christe eleison;
Kyrie eleison; Christe eleison;
Kyrie eleison; Christe eleison;

KYRIE
Signore, pietà,
Cristo, pietà,
Signore, pietà.

Signore, pietà. Cristo,pietà.

 

 

SEQUENTIA

SEQUENTIA

 

DIES IRAE

 

 

2. Dies irae (Coro)

Dies irae, dies illa,

solvet saeclum in favilla,

teste David cum Sibylla.

 

Quantus tremor est futurus,

quando judex est venturus,

cuncta stricte discussurus! 

DIES IRAE
Giorno d'ira, quel giorno
si distruggerà il mondo in faville,
com'è attestato da Davide e dalla Sibilla.

Quanto grande sarà il terrore
quando verrà il giudice
a valutare ogni cosa severamente.

Ecco il Giorno dell’ira. Ora in favilla,

– come attestò Davidde e la Sibilla, –

il secol si dissolve all’alta squilla.

 

O futuro tremor dello spavento,

– quando Cristo verrà dal firmamento –

Chiedendo a tutti stretto rendimento.


 

TUBA MIRUM (Basso)
Tuba mirum spargens sonum,
Per sepulchra regionum,
Coget omnes ante thronum.

Mors stupebit et natura
(Solo per Basso)
Cum resurget creatura,
ludicanti responsura.
 

TUBA MIRUM
Una tromba, con un suono mai prima udito
tra i sepolcri delle nazioni
tutti sospingerà davanti al trono.

Stupefatte saranno Morte e Natura
quando ogni creatura risorgerà
per rispondere a colui che giudica.
 

Della mirabil tromba corre il suono

– sui sepolcri del mondo a mo’ di tuono –

e tutti i morti aduna attorno al Trono.

 

 

Stupiranno la Morte e la Natura

– che vedranno risorger ogni creatura –

per far risposta alla giudicatura.

 

 

(Solo per Mezzo Soprano)
Liber scriptus proferetur

in quo totum continetur,
Unde mundus judicetur.
 


Sarà portato un libro scritto
in cui tutto è annotato
per giudicare il mondo.
 

 

Aperto il libro ove tutto fu scritto,

– il giudice seguendo il suo rescritto –

giudicherà del mondo ogni relitto.

Judex ergo cum sedebit
Quidquid latet apparebit.
Nil inultum remanebit.
 
Quando il giudice si sarà assiso
tutto ciò che era nascosto apparirà
e nulla resterà impunito.

Assiso Cristo sopra il gran tumulto,

– si svelerà tutto quel che fu occulto, –

né rimarrà nessun peccato inulto.

 

(A tre voci: S., Ms. e T.)
Quid sum miser tunc dicturus?
Quem patronum rogaturus,
Cum vix justus sit securus?

 


Che dirò allora io, misero?
a quale avvocato mi appellerò
se a mala pena il giusto è sicuro ?

Che potrò dire, misero ch’io sono?

– qual sarà per difesa il mio patrono, –

se appena il giusto è certo del perdono?

 

[Dies irae, dies illa,

solvet saeclum in favilla

teste David cum Sibylla]

 

Giorno d'ira, quel giorno
si distruggerà il mondo in faville,
com'è attestato da Davide e dalla Sibilla.

[Ecco il Giorno dell’ira. Ora in favilla

– come attestò Davidde e la Sibilla, –

il secol si dissolve all’alta squilla].

 

REX TREMENDAE (A 4 voci e Coro)
Rex tremendae majestatis.
Qui salvandos salvas gratis.
Salva me, fons pietatis.

REX TREMENDAE
Re di tremenda maestà
che salvi per la tua grazia,
salvami, o fonte di misericordia.

Monarca di tremenda maestà,

– che la salvezza doni in carità, –

salva anche me, fontana di pietà!


 
RECORDARE (A due voci: S. e Ms.)
Recordare, Jesu pie,
quod sum causa tuae viae.
Ne me perdas illa die.

Quaerens me sedisti lassus,
Redemisti crucem passus:
Tantus labor non sit cassus.

Juste judex ultionis,
Donum fac remissionis
Ante diem rationis.
RICORDARE
Ricordati, o pio Gesù
che io sono la cagione del tuo cammino:
fa' ch'io non mi perda quel giorno.

Cercandomi, ti sedesti stanco
e mi redimesti, soffrendo sulla croce:
tanto dolore non sia vano!

Giusto giudice vendicatore,
concedimi la grazia della remissione
prima del giorno della sentenza.

Ricordati, Gesù, del tuo soggiorno,

– che fui cagione anch’io del tuo ritorno: –

non mi perdere in quell’estremo giorno!

 

Per cercarmi e salvarmi fosti lasso,

– mi redimesti in Croce e dentro il sasso: –

fa che tanto travaglio non sia casso!

 

O giudice di giusta punizione

– donami in grazia la tua remissione –

anzi il dì che dovrò render ragione.

Ingemisco tamquam reus. (Solo per Tenore)
Culpa rubet vultus meus:
Supplicanti parce, Deus.

Qui Mariam absolvisti,
Et latronem exaudisti,
Mihi quoque spem dedisti.

Preces meae non sunt dignae,
Sed tu, bonus, fac benigne
Ne perenni cremer igne.

Inter oves locum praesta,
Et ab haedis me sequestra,
Statuens in parte dextra.

In quanto reo mi lamento,
il mio volto arrossisce per la colpa:
risparmia chi ti supplica, o Dio.

Tu assolvesti Maria
ed esaudisti il ladrone;
anche a me hai dato speranza.

Le mie preghiere non sono degne,
ma tu, clemente, fa benignamente
ch'io non arda in eterno nel fuoco.

Offrimi un posto tra le pecorelle
e separami dai caproni
ponendomi alla tua destra.

Gemo che mi conosco peccatore:

– la colpa empie il mio viso di rossore: –

perdona o Cristo il tuo supplicatore!

 

Tu che Maria di Maddala assolvesti

– e al ladro il Paradiso promettesti –

anche a me la speranza concedesti.

 

E s’anco il mio pregar non fosse digno

– non volere o Signor buono e benigno –

ch’io bruci al fuoco eterno del Maligno.

 

Tra le pecore tue luogo m’appresta

– e dagli infetti capri mi sequestra,–

ponendomi vicino alla tua destra.

 


 

CONFUTATIS (Solo per Basso)
Confutatis maledictis,
Flammis acribus addictis,
Voca me cum benedictis.

Oro supplex et acclinis,
Cor contritum quasi cinis,
Gere curam mei finis.

CONFUTATIS
Confutati i maledetti
e condannati alle fiamme ardenti,
chiamami tra i benedetti.

Ti prego, supplicando e prostrandomi,
il cuore ridotto quasi in cenere,
prenditi cura della mia fine.

Confusi resteranno i maledetti

– nelle cocenti fiamme avvolti e stretti: –

chiama me tra i gloriosi benedetti!

 

Ti supplico, disteso nella polvere,

– col mio cuore tristato e quasi cenere –

fa che nel fine non mi debba perdere!

[Dies irae, dies illa,

solvet saeclum in favilla,

teste David cum Sibylla].

Ecco il Giorno dell’ira. Ora in favilla
– come attestò Davidde e la Sibilla –
il secol si dissolve all’alta squilla].

LACRIMOSA (A 4 voci: S., Ms., T., B. e Coro))
Lacrimosa dies illa,
Qua resurget ex favilla,
Judicandus homo reus.

Huic ergo parce, Deus:
Pie Jesu, Domine,
Dona eis requiem. Amen.

LACRIMOSA
Giorno di pianto quello
in cui risorgerà tra le faville
il colpevole, per essere giudicato.

Abbi pietà di costui, o Dio.
Pio Gesù, Signore,
dona loro l'eterno riposo. Così sia.


O giorno lagrimoso di spavento
– quando risorgerà dal bruciamento –
il reo per sostener giudicamento!

Anche a quel che tristo giace
– Tu perdona, o Dio verace; –
e dona a tutti la tua pace.


 

OFFERTORIUM

OFFERTORIUM

 

DOMINE JESU CHRISTE (a 4 voci (S., Ms., T., B. e Coro)
Domine, Jesu Christe, Rex gloriae, libera animas omnium fidelium defunctorum de poenis inferni, et de profundo lacu. Libera eas de ore leonis, ne absorbeat eas Tartarus, ne cadant in obscurum: sed signifer sanctus Michael repraesentet eas in lucem sanctam, quam olim Abrahae promisisti et semini eius.

DOMINE JESU CHRISTE
0 Signore Gesù Cristo, Re di Gloria, libera le anime di tutti i fedeli defunti dalle pene dell'inferno e dal profondo abisso: liberale dalle fauci del leone affinchè non le inghiotta il Tartaro e non cadano nell'oscurità: ma il vessillifero San Michele le riporti alla santa luce che un giorno promettesti ad Abramo e alla sua discendenza.

O Signore Gesù Cristo, re di gloria, libera le
anime di tutti i fedeli defunti dalle pene degli
inferi e dalla fossa profonda; liberale dalle
fauci del leone, affinché né le inghiotta il
Tartaro né cadano nelle tenebre, ma il
vessillifero San Michele le conduca alla luce
santa che già promettesti ad Abramo e alla
sua discendenza.


 

HOSTIAS (Tenore e soli)
Hostias et preces tibi. Domine, laudis offerimus: tu suscipe pro animabus illis, quarum hodie memoriam facimus; fac eas, Domine, de morte transire ad vitam, quam olim Abrahae promisisti et semini eius.

HOSTIAS
Sacrifici e preghiere in tua lode ti offriamo, o Signore: tu accettali per quelle anime che oggi ricordiamo: fa' che possano passare dalla morte alla vita eterna, come promettesti ad Abramo ed alla sua discendenza.

Noi ti offriamo, Signore, preghiere e sacrifici
di lode; tu ricevili a suffragio di quelle anime
di cui oggi facciamo memoria;
fa, o Signore, che esse passino dalla morte
alla vita che già promettesti ad Abramo
e alla sua discendenza.


 

SANCTUS (Fuga a due cori)
Sanctus, sanctus, sanctus, Dominus Deus Sabaoth.
Pieni sunt caeli et terra gloria tua.
Hosanna in excelsis.

SANCTUS
Santo Santo Santo il Signore Dio degli eserciti.
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria
Osanna nell'alto dei cieli

Santo, santo, santo, il Signore Dio
dell’universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli.


 

BENEDICTUS (Soli)
Benedictus qui venit in nomine Domini.

BENEDICTUS
Benedetto colui che viene nel nome del Signore

Benedetto colui che viene nel nome del
Signore.


 

HOSANNA (Coro)
Hosanna in excelsis.

HOSANNA
Osanna nell'alto dei deli

Osanna nell’alto dei cieli.


 

AGNUS DEI (A due voci S. e Ms. e Coro)
Agnus Dei qui tollis peccata mundi,
dona eis requiem sempiternam.
Agnus Dei qui tollis peccata mundi,
dona eis requiem.
Agnus Dei qui tollis peccata mundi,
dona eis requiem sempiternam.

AGNUS DEI

 

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, dona loro il riposo eterno.
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,dona loro il riposo.
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,dona loro l'eterno riposo.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona loro il riposo eterno.


 

COMMUNIO

COMMUNIO

 

LUX AETERNA (A tre voci Ms., T. e B.)
Lux aeterna luceat eis, Domine, cum sanctis tuis in aeternum quia pius es. Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis, cum sanctis tuis in aeternum, quia pius es.

LUX AETERNA
La luce eterna splenda ad essi, o Signore, con i tuoi santi in eterno poiché tu sei misericordioso. L'eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua con i tuoi santi in eterno poiché tu sei misericordioso.

 
Requiem  aeterna dona eis Domine, et lux perpetua luceat eis. Cum Sanctis tuis in aeternum: quia pius es.

Lux aeterna luceat eis, Domine, cum Sanctis
tuis in aeternum: quia pius es.

   
 

Chiude il Requiem di Giuseppe Verdi il brano che aveva composto per essere inserito nella messa a più mani realizzata in commemorazione della morte di
Gioachino Rossini.

 
Libera me, Domine
Solo per Soprano, Cori e Fuga finale
Libera me, Domine, de morte aeterna, in die
illa tremenda, quando coeli movendi sunt et
terra. Dum veneris judicare saeculum per
ignem.
Tremens factus sum ego et timeo,
dum discussio venerit atque ventura ira.
Dies irae, dies illa, calamitatis et miseriae,
dies magna et amara valde.
Quando coeli movendi sunt et terra.
Requiem aeterna dona eis, Domine, et lux
perpetua luceat eis.
Libera me, Domine, de morte aeterna, in die
illa tremenda, quando coeli movendi sunt et
terra. Dum veneris judicare saeculum per
ignem. Libera me.
  "Liberami, Signore, dalla morte eterna,
in quel giorno tremendo,
quando il cielo e la terra saranno sconvolti.
Quando verrai a giudicare il mondo col fuoco"
La luce eterna splenda ad essi, o Signore.
(Ricevili) con i tuoi santi, in eterno, perché sei pietoso. L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Con i tuoi santi, in eterno, perché sei pietoso.
Liberami, Signore, dalla morte eterna, in quel giorno tremendo, quando il cielo e la
terra saranno sconvolti. Quando verrai a
giudicare il mondo col fuoco.
Io tremo e pavento, al pensiero del giudizio e dell’ira ventura.
Giorno dell’ira quel giorno, di calamità e di
miseria, giorno terribile e amarissimo.
Quando il cielo e la terra saranno sconvolti.
L’eterno riposo dona loro, Signore, e splenda ad essi la luce perpetua.
Liberami, Signore, dalla morte eterna, in quel giorno tremendo, quando il cielo e la terra saranno sconvolti. Quando verrai a giudicare il mondo col fuoco.
     
    Traduzione di Giovanni Papini (1881-1956) da Il frontespizio (novembre 1932).

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