Sabato 16 dicembre
2000
Cielo stellato e terso, freschino ma non tanto per essere dicembre!
Pullman ben attrezzato, siamo saliti e disposti per il meglio cercando di
accontentare tutti quanti; chi stava male e dunque voleva stare davanti,
chi voleva vedere dal finestrino, chi non ci stava con le gambe tra sedile
e sedile. Sono stati distribuiti i cartellini numerati che
c’identificheranno come gruppo, trenta musicanti, quarantotto
accompagnatori ed un autista.
Partenza ore 5,20 via tangenziale ovest e poi autostrada del Sole, fuori
il buio che corre verso l’alba, dentro chi dorme, chi tenta di riposare
comunque, chi cerca di vedere attraverso la poca luce il paesaggio fuori
del finestrino, chi canta sommessamente, chi fa battute spiritose.
Albeggia, e la gente pian piano si sveglia al giorno nuovo, sentiamo un
po’ di musica, guardiamo un film, chi gioca a carte, chi legge il
giornale, mentre la Pianura Padana, il Po, gli appennini toscani, l’Arno,
… ed infine il Tevere incontriamo e superiamo agilmente. ROMA
Raccordo anulare, Saxa Rubra, il CLONE del bronzeo cavallo di viale
Mazzini, usciamo dalla capitale e saliamo sulle colline a sud della Città
Eterna. Frascati ci attende.
Ci disperdiamo rapidamente per la cittadina, chi ne approfitta per andare
a mangiare, chi passeggia sotto il timido sole, chi scatta foto a
ripetizione; c’è anche in programma il Telethon stasera in una piazzetta,
mentre Roma è bloccata per paura di alcune manifestazioni anti Haider che
è giunto in città per incontrare il Papa.
Ripartimo con il pullmen destinazione Morena ove ci attendono i Padri
Somaschi da cui abbiamo organizzato di pernottare, portandoci dietro
ciascuno un pezzetto della bella Frascati con la sua imponente villa sul
colle che dirada verso ROMA. Finora l’organizzazione è stata ottima; ci
rinfreschiamo e ci prepariamo a partire per cenare in città.
Traffico esagitato ed animoso, arriviamo al ristorante “Le grotte
dell’Imperatore”, ci accomodiamo e mentre ceniamo tre cantanti d’opera ci
intrattengono con i loro virtuosismi, acuti di petto e generose
scollature. Rientriamo dunque in albergo. |
Domenica 17
dicembre 2000
Sveglia prestissimo, colazione abbondante e via in divisa destinazione
ROMA. Il pullman ci scarica vicino a Piazza San Pietro, in cielo non si
è ancora levato il sole. Arriviamo a piedi, costeggiamo nella giovane e
sonnolenta mattinata domenicale tutto il colonnato del Bernini,
percorriamo via Conciliazione ed arriviamo tra i primo al punto di
ritrovo previsto. Incomincia a piovere, in modo insistente e fastidioso,
che penetra nelle ossa e nelle mani. Piano piano il timido giorno si
sveglia ed incominciano ad arrivare i pullman con le altre bande, siam
veramente tanti, ma noi sfileremo tra i primi. Alle otto e trenta
incominciamo a percorrere marciando via Conciliazione, inquadrati,
inumiditi, infreddoliti, fieri ed entusiasti per l’occasione che ci
stiamo accingendoci a vivere assieme, ma che fatica marciare non
ascoltando il passo delle altre bande che suonano, mentre i vigili ed i
responsabili ANBIMA disponevano, gridavano ed inveivano per farsi
ascoltare.
A San Pietro ci hanno disposti in prima fila nel settore delle Bande, a
breve distanza dallo scranno del pontefice. Il cielo coperto ed i
vestiti bagnati accompagnati dall’impossibilità di muoversi molto, non
agevolavano certo la nostra necessità di scaldarci. Abbiamo inoltre
scoperto che l’ANBIMA non a tutte le bande aveva fornito tutti gli
spartiti che avremmo eseguito, per cui alcuni elementi di altre bande ci
hanno prestato i loro spartiti, mentre noi abbiamo ricambiato il favore
con i nostri spartiti ad altri ancora. Alle dieci in punto è iniziata la
funzione religiosa ed il collegamento in eurovisione, vi erano Sordi, le
Carlucci, Banfi, Conti e molti altri personaggi dello spettacolo
televisivo, circense ecc, ma tra tutti emergeva la presenza di un
anziano, stanco, infreddolito come e più degli altri, ma indomito nello
spirito e nella determinazione. A funzione comprendeva parti in lingue
diverse, francese, inglese, spagnolo, swahili, latino ecc…
San Pietro era colma di gente e di ben 78 bande, ce n’erano addirittura
dodici o tredici poste sugli spalti costruiti sul tetto del colonnato,
che seguivano attente la funzione.
L’eco o il non perfetto sincronismo tra gli esecutori dei brani comuni
non agevolava certamente l’esecuzione, ma nondimeno ciascuno ci metteva
il massimo impegno.
Finita la funzione il Papa è salito sulla papamobile cabrio ed è passato
in mezzo ai fedeli (gli altri). Abbiamo allora iniziato a suonare, ogni
banda ha eseguito il meglio del suo repertorio,sono state scattate anche
molte foto ricordo della giornata.
Tornati inquadrati, ci siamo ricongiunti con qualche difficoltà
logistica con gli altri pellegrini di Casorezzo e siamo ritornati verso
il pullman.
Nel pomeriggio, non potendo il pullman portarci a visitare Roma, ci
siamo frazionati in due gruppi di 20 e 50 persone circa e muovendoci a
piedi e coi mezzi pubblici, abbiamo visitato alcuni tra i più bei
monumenti e piazze della Città Eterna.
Con il tramonto siam tornati al pullman, stanchi ed affaticati, e con
esso siamo andati al ristorante. Durante il tragitto vi è stato un
piccolo giallo dovuto alla mancanza di due persone all’appello risolto
con la scoperta che erano già al ristorante ad attenderci con gli altri.
La cena infine è stata allietata da un cantante “folk” che ha eseguito
per noi e per gli immancabili giapponesi alcuni brani della nostra
tradizione musicale tra cui anche “o mia bella Madunina”.
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Lunedì 18 dicembre
2000
Sveglia alle sei e partenza alle sei e cinquanta per San Pietro, in modo
da attraversar la PORTA SANTA senza aver la coda di pellegrini
davanti,oggi c’è il sole; la cattedrale sembrava tutta nostra, infatti
l’abbiamo girata in lungo ed in largo ammirando “la Pietà”
michelangiolesca in una cappella laterale appena alla destra della Porta
Santa, fotografatissima dai giapponesi e dagli altri turisti assieme agli
altri tesori artistici e religiosi in essa gelosamente custoditi
Tornati sulla piazza abbiamo scattato alcune foto di gruppo a ricordo
della giornata, mentre pazientemente attendevamo le guide.
Giunte con un poco di ritardo per una piccola incomprensione sul luogo di
ritrovo, ci siamo incamminati verso i Musei Vaticani. Divisi in due gruppi
abbiamo visitato il “Giardino della Pigna” le gallerie con le statue
elleniche, le gallerie degli arazzi, delle cartine geografiche dove
abbiamo trovato riportati alcuni nomi di comuni della nostra zona che già
nel 1600 esistevano, e poi ancora le stanze del Bramante, di Raffaello
Sanzio e di Michelangelo, sino ad arrivare alla “Sistina” con il “Giudizio
Universale” e “la Genesi” splendidamente affrescate dal Buonarroti.
Arrivati quasi al termine del nostro viaggio ci siamo concessi un ultimo
pasto al self-service del Gianicolo, e poi via verso le familiari nebbie
padane. Sul pullman ci siamo sorbiti il “Titanic” versione Di Caprio e
“Giuseppe principe dei sogni”, ma c’era chi cantava e pure chi dormiva il
sonno del “Bandista Giusto”. |