La strenua lotta arco - bacchetta
CONTE
Ecco ridente in cielo
spunta la bella aurora,
e tu non sorgi ancora
FIGARO
La ran la lera
la ran la là.
Largo al factotum
della città.
Se il mio nome saper voi bramate,
dal mio labbro il mio nome ascoltate.
... fandango!
Andrea Mauri al cembalo
All'idea di quel metallo
portentoso, onnipossente,
un vulcano la mia mente
già comincia a diventar.
La bottega? non si sbaglia, guardi bene: eccola là
Rosina con lettera in mano.
ROSINA
Una voce poco fa
qua nel cor mi risuonò,
fra poco ci rivedremo: ho a dirvi qualche cosa.
BASILIO Così, con buona grazia
bisogna principiare
a inventar qualche favola
che al pubblico lo metta in mala vista,
che comparir lo faccia
un uomo infame, un'anima perduta...
La calunnia è un venticello
un'auretta assai gentile
che insensibile sottile
leggermente dolcemente
incomincia a sussurrar
ROSINA Un biglietto?... eccolo qua.
Già era scritto!... oh ve' che bestia.
E il maestro io faccio a lei!
BARTOLO Che serve!
Che vuol dir questo dito
così sporco d'inchiostro?
ROSINA Sporco? oh nulla!
Io me l'avea scottato,
e coll'inchiostro or or l'ho medicato.
A un dottor della mia sorte
queste scuse, signorina?...
vi consiglio mia carina
un po' meglio a imposturar.
FINALE ATTO PRIMO
Freddo ed immobile
come una statua
fiato non restagli
da respirar.
CONTE Pace e gioia il ciel vi dia.
BARTOLO Mille grazie, non s'incomodi
ROSINA Contro un cor che accende amore
di verace invitto ardore
s'arma invan poter tira
Bagattella!
Cospetton!... che tremarella!...
questa è febbre scarlattina.
Via prendete medicina,
non vi state a rovinar.
BASILIO (stupito)
(Una borsa!... andate a letto!...
ma che tutti sian d'accordo!...)
BARTOLO Stringi, bravissimo.
Povero direttore ...
BERTA
Che vecchio sospettoso. Vada pure
e ci stia finché crepa.
Sempre gridi e tumulti in questa casa
Dopo il "temporale" solo strumentale; Il Conte e Figaro, indi Rosina.
Andiamo o non andiamo?
FIGARO Ah disgraziati noi! come si fa?...
CONTE Che avvenne mai?...
FIGARO La scala...
CONTE Ebben?...
FIGARO La scala non v'è più.
FIGARO Ve', ve': il nostro notaro. Allegramente.
Lasciate fare a me. Signor notaro...
(Basilio e il notaro si rivolgono e restano sorpresi. Il notaro si avvicina a
Figaro)
FIGARO
Dovevate in mia casa
stipolar questa sera
un contratto di nozze
fra il conte d'Almaviva, e mia nipote.
Gli sposi, eccoli qua. Avete indosso
la scrittura?
BASILIO Ma io...
CONTE Per voi
vi sono ancor due palle nel cervello
(cava una pistola)
se v'opponete.
BASILIO Oibò; prendo l'anello.
BARTOLO (a Basilio)
Ma tu briccone,
tu per tradirmi, e far da testimonio!...
BASILIO Ah don Bartolo mio, quel signor conte
certe ragioni ha in tasca,
certi argomenti a cui non si risponde.
Appuntamento a ... settembre.
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