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Chiesa S. Bartolomeo,
CASSOLNOVO
Sabato 14 ottobre 2017– ore 21,00
Amm.ne Comunale e Ass.to Cultura e Spettacoli
Comune di Cassolnovo presentano :
2^Rassegna
“Il Teatro al VERDI”
2017-2018
Concerto inaugurale
Solisti:
Cecilia CONTE, soprano
Federica PASSONI, contralto
Samuele Preda, Violino
ORCHESTRA del LICEO ARTISTICO MUSICALE
E COREUTICO “CASORATI”
Maestro del Coro Rosella GABOLI
e
CORO del CIVICO ISTITUTO MUSICALE
“BRERA” DI NOVARA
Maestro del Coro Francesco IORIO
Direttore Dino SCALABRIN
Introduzione all'ascolto Mario MAININO
Si ringraziano gli insegnanti che hanno collaborato al
progetto Federico Capra, Fabio Bellofiore, Vittoria Panato e il Dirigente
Salvatore Palvetti.
ENTRATA LIBERA
info 3335740348
PROGRAMMA e NOTE :
ANTONIO VIVALDI(1678-1741)
Concerto per violino e orchestra in SOL Maggiore, RV310
Samuele Preda, Violino
GLORIA RV 589
per orchestra, soli e coro a quattro voci miste
Gloria in excelsis - Et in terra pax hominibu
s - Laudamus te - Gratias agimus tibi
Propter magnam gloriam - Domine Deus - Domine Fili Unigenite - Domine
Deus, Agnus Dei
Qui tollis peccata mundi - Qui sedes ad dexteram
Quoniam tu solus Sanctus - Cum Sancto Spiritu
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Seguono immagini della serata:
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Nella foto Mario MAININO, introduzione all'ascolto
(le foto precedenti sono state cortesemente concesse da
Giuseppe Gallaverna)
ORCHESTRA del LICEO ARTISTICO MUSICALE
Nella foto Direttore Dino SCALABRIN
Nella foto Cecilia CONTE, soprano
Nella foto Cecilia CONTE, soprano
Nella foto Federica PASSONI, contralto
Nella foto Federica PASSONI, contralto
Nella foto Maestro del Coro Francesco IORIO
(le foto seguenti sono state cortesemente concesse da Giuseppe
Gallaverna)
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Note:
Note di Mario Mainino
Antonio Vivaldi prete ambizioso e dotato in senso
musicale, molto musicista e poco ecclesiastico, come anche altri che
passarono dalla musica al teatro (vedi il quasi conterraneo Lorenzo Da
Ponte) o viceversa come l’Abate Liszt, ecclesiastico a fine vita dopo
avere generato figlie in compiacenti alcove.
A 10 anni era stato indirizzato verso la vita
ecclesiastica, frequentando la scuola della sua parrocchia, per
volontà della madre che, constatando le precarie condizioni di salute
del figlio alla nascita, aveva promesso che, se fosse sopravvissuto,
sarebbe diventato un sacerdote.
Ma la musica turba la mente anche di chi sacerdote lo
è a tutti gli effetti, ma la musica la ama, come Padre Davide da
Bergamo, che lascia stupende e godibilissime pagine organistiche
destinate alla esecuzione liturgica ma molto profane, con citazione di
marce asburgiche e colpi di cannone.
E ancora chi quasi ci esce pazzo, come il grandissimo
Lorenzo Perosi, che ci fa una malattia rischiando la salute e
l’esclusione dal ministero solo perché amava comporre ed ha creato opere
musicali di grande bellezza se pur cadute in oblio.
Lo sapevate che se Perosi avesse accettato la carica
di organista nel Duomo di Vigevano non sarebbe arrivato al suo posto
Antonio Cagnoni e quindi il Teatro Comunale di Vigevano a chi mai
sarebbe stato dedicato? Booo?
OSPEDALI o CONSERVATORI
Pio Ospedale della Pietà era il più prestigioso dei
quattro ospedali femminili di Venezia (gli altri tre erano l'Ospedale
degli Incurabili, l'Ospedale dei Mendicanti e l'Ospedale dei Derelitti
ai SS. Giovanni e Paolo), in cui trovavano assistenza bambini orfani,
o provenienti da famiglie molto povere, che imparavano un mestiere e
lasciavano l'istituto all'età di 15 anni; le ragazze invece ricevevano
un'educazione musicale e quelle di maggior talento diventavano membri
dell'ospedale. In funzione delle differenti capacità dimostrate,
esisteva tra queste una suddivisione gerarchica dalle figlie di coro,
alle più esperte dette privilegiate di coro, fino alle maestre di coro
che insegnavano.
Le famose “Quattro stagioni” vennero scritte verso il
1718 mentre era a servizio a Mantova, il numero di composizioni solo
strumentali arriva a 600 fra concerti e sonate, quasi 300 dei quali per
uno o più violini, 30 circa per violoncello, 39 per fagotto, 25 per
flauto e 25 per oboe, fino a toccare strumenti come il liuto, il
mandolino e altri strumenti molto raramente utilizzati in funzione
concertistica, all'epoca.
CONCERTO PER VIOLINO E ORCHESTRA in SOL Maggiore,
RV310 n.3 op.3 dall’Estro armonico che su trascritto per clavicembalo
com BWV 978 da J.S.Bach
1. Allegro 2. Largo 3. Allegro
La Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino possiede la più
importante collezione di partiture autografe di Vivaldi. Federico Maria
Sardelli “L’affare Vivaldi” scritto dal celebre direttore e strumentista
ed uscito per Sellerio Editore Palermo narra in versione romanzata
l’avventura del corpus di immenso valore costituito da queste partiture
autografe per giungere da Venezia alla collocazione attuale a Torino.
Gustoso racconto delle vicende legate alle partiture manoscritte di
Vivaldi, venute alla luce solo alla fine degli anni '20. La storia è
basata in grandissima parte sui fatti così come realmente accaduti. Ben
scritto e con bei dialoghi, è stata una piacevole lettura pur se con
qualche lentezza di troppo.
L'estro armonico (1711) è una raccolta di dodici concerti opera 3, il
titolo dell'opera è un ossimoro che vuole evidenziare la ricerca del
perfetto punto di equilibrio fra due esigenze opposte: da un lato
l'estro, cioè la pura fantasia che si scatena in totale libertà, e
dall'altro gli stretti vincoli matematici dettati dalle regole
dell'armonia. Le “Quattro stagioni” appartengono invece all’op.8 “Il
cimento dell'armonia e dell'inventione” del 1723/1725. Vivaldi è stato
tra i primi a mettere dei “titoli evocativi” alle sue composizioni
musicali quali “La tempesta di mare”, “La caccia” o “Il piacere”.
Come compositore di opera lirica Antonio Vivaldi scrisse 70 titoli in 34
anni di lavoro, che vennero rappresentati non solo a Venezia ovviamente,
ma anche in città quali Verona, Mantova, Treviso, Ancona, Ferrara,
Firenze, Roma, Milano, Pavia e anche a Praga.
Alfredo Casella nel 1939 organizzò la prima Settimana di Vivaldi, nella
quale vennero riscoperti il Gloria RV 589 e L'Olimpiade (RV 725).
Per quanto riguarda la sua produzione sacra l’unica messa completa
esistente non è “certificata” autentica, mentre lo sono gli innumerevoli
mottetti sacri e le parti rimaste tra le quali il “Credo” ed il famoso “Gloria”
che ascolteremo questa sera.
Gloria in excelsis - coro a quattro voci
Et in terra pax hominibus - coro maschile, poi femminile
Laudamus te -soprano I, soprano II le voci si rincorrono e si
uniscono
Gratias agimus tibi, Propter magnam gloriam - le quattro voci del
coro partono insieme e proseguono in un fugato sul Propter magnam
Domine Deus - dolcissima pastorale o cullante ninna nanna con
violino concertante con la voce del soprano I che ricama sulla "a" di
Pater, lasciano la chiusura all'organico strumentale
Domine Fili Unigenite (allegro) - più animato movimento affidato
al coro, qui la vocale pi gettonata sarà la "e" di Jesus
Domine Deus, Agnus Dei (adagio) -soprano secondo, violoncello,
organo, alternato al coro che intona il Qui tollis peccata mundi - coro
Miserere, soprano - Agnus Dei coro - Qui tollis soprano - Misere
nobis coro ecc. - violoncello et organo
Qui tollis peccata mundi - ripreso dal coro all'unisono in modo
più maestoso
Qui sedes ad dexteram - inizia che sembra un allegro di uno dei
suoi tanti concerti - Alto la parola cardine per le variazioni vocali è
il "miserere"
Quoniam tu solus Sanctus - inizia pimpante con lo squillo delle
trombe, e il coro maestoso con il coro a due voci soprani con alti e
tenori con bassi sfociando direttamente nel
Cum Sancto Spiritu - dove si torna all'intreccio delle quattro
voci, è il brano più elaborato della composizione si chiude sfociando
direttamente nel
Amen parola che ben conosciamo sulla quale moltissimi brani
musicali hanno costruito minuti e minuti di musica vocale, strumentale
Le foto sono scattate con:
NIKON 520 Coolpix
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