Programma:
N.Rimskij-Korsakov (Capriccio Espagnol Op.34)
Harlap (Clarinet Concerto – 1996) clarinetto solista di Calogero
Palermo
Marenco (Amor, poema coreografico – orchestrazione Maurizio Billi)
Cajkovskij (Marcia Slava)
Borodin (Danze Polovesiane da Il Principe Igor)
RUSSIA andata e ritorno.
La danza, trait d'union, che accomuna la maggior parte delle
composizioni del programma di questa sera, "è la madre di tutte le
arti" come sosteneva l'etnomusicologo edesco Curt Sachs. Precisava
inoltre che, mentre "la musica e la poesia esistono nel tempo e la
pittura e l'architettura nello spazio, la danza vive
contemporaneamente nel tempo e nello spazio. Infatti, prima di
tramandare le sue emozioni alla pietra, al suono, l'uomo si serve del
suo corpo per organizzare lo spazio e ritmare il tempo."
E sono proprio ritmo e tempo gli elementi cardine del Capriccio
Spagnolo del Russo Nikolaj Andreevic Rimskij-Korsakov (1844 - 1908).
Il brano, evocazione di una Spagna vista attraverso la fantasia, si
presenta sotto forma di un Concerto nel quale tutti gli strumenti,
alternativamente, presentano una grande «cadenza di virtuosità».
Dall'Alborada si passa a delle Variazioni che sfociano su una ripresa,
ma mezzo tono più alto che nella prima esposizione. Seguono una Scena
e canzone, un Fandango asturiano e una ripresa dell'Alborada iniziale
animata da un movimento brillante e quasi frenetico.
La Marcia Slava del contemporaneo e conterraneo di Korsakov, Pétr ll'ic
Cajkovskij 0840 - 1893), fu scritta sull'onda emotiva di un massacro
compiuto dagli Ottomani ad danni dei Serbi in una delle innumerevoli
guerre Balcaniche del XVIII secolo. In tutta la composizione l'autore
mette in luce il suo spirito panslavo e il suo carattere
nazionalistico, concludendo il lavoro con toni festosi e battaglieri e
soprattutto con la splendida marcia in cui è evidenziato sempre di più
il vecchio inno nazionale: Boze, Zarja chrani.
Il russo Aleksandr Porfir'evic Borodin 0833 - 1887), autodefinitosi
"compositore domenicale" in quanto rinomato professore di chimica
all'Accademia di Fisica di Pietroburgo e appunto compositore
dilettante, dopo il successodella sua Sinfonia n. 1, resta folgorato
dall'epopea del Principe Igor. Attratto dalla storia delle armate
catturate dalle truppe polovesiane, ne immortala la figura e le gesta
ne Il Principe Igor, opera teatrale rimasta incompiuta. Le danze,
intrise di un acceso colorismo orientale, tanto caro a Korsakov, sono
la pagina sicuramente più celebre di tutta l'opera e rappresentano il
momento nel quale il Kan dei Tartari cerca in tutti i modi di
intrattenere il suo nobile prigioniero Igor.
Amar, poema coreografico in due parti e 9 quadri, del piemontese
Romualdo Marenco (1841 - 1907), autore noto soprattutto per il suo
celebre Ballo Excelsior, ebbe la sua prima al Teatro alla Scala nel
1886. Opera caratterizzata dalla presenza di 614 esecutori di cui 72
ballerine, 32 ballerini, 64 mimi, 48 corifee, 48 allieve, 350
comparse, 3100 costumi, 8000 oggetti, 12 cavalli, 2 buoi e un
elefante, segnò l'inizio della querelle con Luigi Manzotti intorno
alla spinosa battaglia riguardante il riconoscimento della proprietà
intellettuale dell'opera d'arte.
Il Concerto per Clarinetto ed Orchestra del compositore Israeliano
Aharon Harlap (1941) dedicato alla clarinettista Orit Orbachi ha visto
la luce nel 1996. Scritto nei tre classici movimenti risente nella
scrittura di influenze che vanno dalla musica popolare, al Klezmer
alla grande produzione cinematografica Hollywoodiana,senza disdegnare
la lezione dei grandi maestri del '900.
Note di Enrico Blatti
Prossimo appuntamento:
Domenica 27 Agosto 2017_08_27, ore 20.30
sassofono Federico Mondelci
Federica Balucani (soprano)
Aldo Caputo (tenore).
Musiche di Karman, Bizet, Lehar, Sostakovich, Dvorak,
Chacaturjan, Molinelli, Chabrier, Piazzolla, Lara.
Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano
Direttore Maurizio Billi
(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano fondazione Cariplo, orari
apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3).