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Auditorium di Milano
Fondazione Cariplo
Stagione Sinfonica 2017
Organizzato da
LaVerdi Milano
Martedì 16 maggio 2017 ore 20:30
Jules Burgmein
alias Giulio Ricordi (19/12/1840-6/6/1912)
LA SECCHIA RAPITA
opera comica in tre atti su libretto di Renato Simoni
prima esecuzione Torino, Teatro Alfieri, 1 marzo 191o
con la Compagnia di Operetta Città di Milano
ORCHESTRA SINFONICA GIUSEPPE VERDI MILANO
I Civici Cori della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
Direttore ALDO SALVAGNO
laVerdi festeggia 2017
Jules Burgmein (Giulio Ricordi)
nel 105° anniversario della morte
La secchia rapita
in collaborazione con
Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
Personaggio e interpreti
Il Podestà di Modena, Elcin Huseynov
Il Conte di Culagna, Giorgio Valerio
Titta, Hyuksoo Kim
Lo Storico del Comune, Alessandro Ravasio
La Contessa di Culagna, Laure Kieffer
Renoppia, Lucia Amarilli Sala
Rosa, Kaori Yamada
Giglio, Margherita Sala
L'Ostessa, Dayana Bovolo
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
I Civici Cori della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
Francesco Girardi, maestro del Coro
Loris Peverada e Luca Gorla, maestri preparatori dei cantanti
Aldo Salvagno, maestro concertatore e direttore
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Programma:
Davvero speciale il secondo appuntamento della stagione laVerdi
festeggia: nel 105° anniversario della morte di Giulio Ricordi,
l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, diretta per
l’occasione da Aldo Salvagno, insieme ai Civici Cori della Civica
Scuola di Musica Claudio Abbado guidati da Francesco Girardi, eseguirà
La secchia rapita, opera musicale di Jules Burgmein (pseudonimo di
Giulio Ricordi), martedì 16 maggio (ore 20.30), all’Auditorium di
Milano. Sul palco di largo Mahler, con orchestra e cori, il parterre
dei cantanti-attori, formato da Elcin Huseynov (Il Podestà di Modena),
Giorgio Valerio (Il Conte di Culagna), Hyuksoo Kim (Titta), Alessandro
Ravasio (Lo Storico del Comune), Laure Kieffer (La Contessa di Culagna),
Lucia Amarilli Sala (Renoppia), Kaori Yamada (Rosa), Margherita Sala
(Giglio), Dayana Bovolo (L'Ostessa).
La Secchia Rapita è stata ritrovata
Giulio Ricordi (1840-1912) è colui che fece ancor più grande Casa
Ricordi dopo Giovanni e Tito: la storia dell'editore musicale che
contribuì al successo di Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi, Puccini e
numerosi altri, intrecciando la propria storia con quella del Teatro
alla Scala, assume con lui funzioni nuove di promozione artistica
intelligente e all'avanguardia. Sotto la sua spinta Casa Ricordi
rivoluziona molti aspetti dell'industria musicale e creativa italiana
e ne diventa il principale attore. Giulio Ricordi è stata una delle
figure più rappresentative della vita sociale e culturale milanese del
tempo: imprenditore, musicista, giornalista, nonché artista e uomo
politico nel senso più alto e nobile del termine.
In occasione del centenario della morte, viene costituito nel 2012 il
primo nucleo del Comitato organizzatore, coordinato da Claudio Ricordi
pronipote di Giulio, che si prefigge lo scopo di rendere omaggio alla
figura di Giulio Ricordi attraverso un articolato programma di
iniziative. Nel 2012 stesso, all’interno del Festival MiTo Settembre
Musica, viene infatti organizzata presso la Biblioteca Braidense una
tavola rotonda, seguita da due concerti, una mostra di acquerelli di
Giulio Ricordi, e in seguito anche la produzione di due dischi di sue
musiche pianistiche.
Fra i progetti pianificati dal Comitato organizzatore, il restauro
della statua di Giulio Ricordi e la sua collocazione in Piazza della
Scala si concretizza attraverso una proficua collaborazione con il
Comune di Milano e la Sovrintendenza alle Belle Arti: la statua di
Giulio Ricordi, donata alla Città da Casa Ricordi, è stata inaugurata
in largo Ghiringhelli, dove una volta era situato il negozio Ricordi,
sotto i portici del Teatro alla Scala. Per celebrare l’evento, il 26
novembre 2016 il Ridotto dei Palchi “Arturo Toscanini” del Teatro alla
Scala ha ospitato un concerto dedicato alla memoria del grande editore
musicale nonché compositore. Di tutta la parte inerente alla statua è
in fase di realizzazione un documentario.
Il Progetto del comitato organizzatore prevede a breve anche la
pulizia della tomba di Giulio Ricordi, che si trova al Cimitero
Monumentale di Milano, e la ripubblicazione per i tipi del Saggiatore
della biografia Giulio Ricordi scritta nel 1945 da Giuseppe Adami,
collaboratore di Ricordi nonché biografo e librettista (La rondine, Il
tabarro, Turandot) di Puccini.
Questa renaissance di <nuovi> ma in realtà <vecchi>
titoli ha visto un crescente fiorire di nuove proposte, soprattutto di
estrazione barocca, mentre non é cosi normale e scontato invece
riproporre un titolo del secolo appena trascorso”.
Ecco quindi l’idea di riproporre al grande pubblico l’operetta La
secchia rapita, scritta tra il 1909 e il 1910, ed oggi con la
revisione e un’edizione critica a partire dal manoscritto autografo
realizzata da Aldo Salvagno per questa prima esecuzione in tempi
moderni.
Nell’edizione a stampa del libretto, all’inizio di ogni atto, sono
state inserite illustrazioni di Alberto Martini che facevano parte di
una serie di disegni per decorare un’edizione de La secchia rapita di
Alessandro Tassoni. Lo stesso Simoni (gia librettista di Puccini) in
apertura spiega brevemente la storia del “rapimento di una secchia
operato dai modenesi a danno dei bolognesi, da alcuni storici ritenuto
leggendario, da altri asserito reale…il Tassoni nel comporre il suo
poema eroicomico fissa al 1249 il tempo d’azione: e in questa opera
comica venne adottata la stessa epoca, anche se il poema fu imitato
con una certa libertà…”
Per l’occasione, Ricordi Universal pubblica la partitura in edizione
moderna dall’autografo, e l’Archivio Storico Ricordi fornisce i 3
bozzetti, le 2 tavole di attrezzeria e le 12 tavole con i costumi
coloratissimi disegnati dal Caramba e da Giuseppe Palanti per la
Compagnia Città di Milano, che la mise in scena a Torino, Milano e
Buenos Aires. A Roma la Secchia arriva al Teatro Nazionale il 22
ottobre sempre del 1910 con la compagnia di Gea della Garisenda, con
le prove dirette da Tito II, figlio di Giulio.
La secchia rapita
Opera musicale di Jules Burgmein (Giulio Ricordi) nel 105°
anniversario dalla morte
Proemio
Vorrei cantar quel memorando sdegno,
ch'infiammò già ne' fieri petti umani,
un'infelice e vil secchia di legno,
che tolsero ai Petroni i Gemignani.
Febo, che mi raggiri entro lo 'ngegno
l'orribil guerra e gli accidenti strani,
tu, che sai poetar, servimi d'aio
e tiemmi per le maniche del saio.
E tu, nipote del rettor del mondo,
del generoso Carlo ultimo figlio,
ch'in giovinetta guancia e 'n capel biondo
copri canuto senno, alto consiglio;
se dagli studi tuoi di maggior pondo
volgi tal or, per ricrearti, il ciglio,
vedrai s'al cantar mio porgi l'orecchia,
Elena trasformarsi in secchia.
Note al testo
Petroni: Bolognesi
Gemignani: Modenesi
(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano fondazione Cariplo, orari
apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3).
Seguono immagini della serata:
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Uso dello SLIDER
1) freccia a destra o a sinistra per scorrere
2) cliccare sul pallino per avanzare di una foto
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Il sig.r Ricordi introduce il progetto
che ha portato a questa realizzazione.
Nella foto Aldo Salvagno, maestro concertatore e direttore
Nella foto I Civici Cori della Civica
Scuola di Musica Claudio Abbado
Nella foto L'Ostessa, Dayana Bovolo
Nella foto Titta, Hyuksoo Kim
Nella foto La Contessa di Culagna, Laure Kieffer
Nella foto Renoppia, Lucia Amarilli Sala
Nella foto Il Conte di Culagna, Giorgio Valerio
Nella foto La Contessa di Culagna, Laure Kieffer
Nella foto Elena Piva, arpa strumento che è protagonista di diversi passaggi
Nella foto Lo Storico del Comune, Alessandro Ravasio
Nella foto Il Podestà di Modena, Elcin Huseynov
Nella foto Rosa, Kaori Yamada
Nella foto Giglio, Margherita Sala
Nella foto Elena Piva, arpa strumento
che è protagonista di diversi passaggi
Nella Alessandro Ghidotti, tromba che non si è visto ma sentito da dietro le
quinte
Nella foto Mario Mainino con Aldo
Salvagno, maestro concertatore e direttore
Nella foto il direttore artistico de laVerdi il M° Ruben Jais
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Note:
Alessandro Tassoni - La Secchia rapita, poema eroicomico
Alessandro Tassoni nasce a Modena nel 1565 da una famiglia nobile. Nel
1597 entra al servizio di Ascanio Colonna; ammiratore di Carlo Emanuele
I di Savoia, nel 1618 diventa suo segretario presso l'ambasciata di
Roma. Deluso, però, dal rapporto mai consolidatosi, Tassoni si ritira a
vita privata. Dopo un breve servizio presso il duca Francesco I, rimane
alla corte estense fino alla sua morte nel 1635.
Uomo dal carattere assai bizzarro, amante del paradosso e della
contraddizione, Tassoni è stato un uomo dall'ingegno finissimo. Di lui
ci rimangono delle notevoli pagine saggistiche: Considerazioni sopra le
"Rime" del Petrarca (1609), Pensieri diversi (1608-1612), completati da
un decimo libro Paragone degli ingegni antichi e moderni, in cui propone
una discussione che avrà larga fortuna in seguito, la cosiddetta
Querelle des Anciens et des Modernes. Tra gli scritti politici, vigorose
le due orazioni Filippiche, con modello i discorsi dell'ateniese
Demostene (384-322 a.C.) contro Filippo di Macedonia; apparse anonime
nel 1615, per incitare l'Italia a liberarsi dallo straniero. Ma a
dispetto delle sue attese, per noi la fama del Tassoni non è legata a
tali opere, bensì al poema La Secchia rapita.
La Secchia rapita
Si tratta di un poema eroicomico in ottave, iniziatore di tale nuovo
genere, completato nel 1618, aggiungendo due canti a quelli della prima
stesura nel 1614.
L'edizione romana è del 1624: curiosamente ha due lezioni, la prima per
il Papa, la seconda per il grande pubblico. L'edizione definitiva verrà
pubblicata a Venezia nel 1630.
Lo schema segue quello dei grandi poemi eroici come Tasso aveva
teorizzato; l'argomento è storico ma l'azione è mezza eroica e mezza
civile e narra della vicenda dei Bolognesi e dei Modenesi sotto
l'imperatore Federico. I fatti storicamente privati sono invertiti
nell'ordine dall'autore: il furto della secchia è la causa della guerra,
ma avviene in realtà secoli dopo i fatti che concludono il poema.
Lo scopo ultimo del poema era il diletto: poesia epica e poesia
comico-realistica sono unite e mischiate insieme con l'aggiunta di
episodi cavallereschi, idilliaci, mitologici. Il tutto legato ad una
imprevedibilità da maestro.
Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
www.laverdi.org
Special -
Fotoservizi pubblicati
Le foto sono scattate con:
[X] Panasonic LUMIX FZ1000 20 Megapixel, Zoom 42X, 3200 ISO, LCD ad
Angolazione Variabile
e rigorosamente non hanno subito nessuna post elaborazione.
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