Programma:
Il Concerto per violino di Beethoven, scritto nel 1806, è il
compimento di un processo di innovazione che porta lo stile del
concerto per violino all’italiana verso una forma più ampia e con un
ruolo del solista più marcato. Questo unico concerto per violino del
Genio di Bonn, composto in una fase estremamente creativa ed
esuberante, è uno dei più famosi brani solistici per questo strumento
ed è pervaso da una estroversa gioia decorativa della parte solistica,
che pur nel suo virtuosismo regala momenti di delizioso canto.
Nella seconda parte del programma, la Sinfonia n. 8 di Schubert,
universalmente conosciuta come Incompiuta. È l’ultima scritta dal
compositore viennese: alla sua morte, nel 1828, risultavano completati
solo i primi due movimenti, Allegro moderato e Andante con moto,
mentre di un terzo movimento (Scherzo) rimane lo spartito per
pianoforte quasi completo, ma con sole due pagine già orchestrate. E
apparentemente è anche la più misteriosa; si può infatti pensare alla
compiutezza intrinseca dell’opera, con i due movimenti completi
entrambi stranamente in ritmo ternario: questa analogia crea un’intima
relazione ritmica che li rende legati, inscindibili e complementari,
come le due fasi di un respiro.
Un grande ritorno e un atteso debutto, uniti a un
programma tra i più popolari, sulla scia delle celebrazioni per il
150° anniversario della nascita di Arturo Toscanini. Questa, in
estrema sintesi, la “ricetta” vincente che segna il 13° appuntamento
della Stagione principale de laVerdi. Il ritorno: Jader Bignamini -
fresco “reduce” dal successo dell’Opera di Roma, dove ha diretto il
verdiano Trovatore - sarà di nuovo alla guida dell’Orchestra Sinfonica
di Milano Giuseppe Verdi, per un duplice impegno in cartellone venerdì
24 (ore 20.00) e domenica 26 marzo (ore 16.00), all’Auditorium di
Milano.
Il debutto: sul palco di largo Mahler, la giovanissima star del
violino Giovanni Andrea Zanon si esibisce per la prima volta a Milano
in una stagione ufficiale.
Popolarissimo il programma, dicevamo, quanto amatissimo dal grande
Maestro parmigiano: la Sinfonia n. 8 di Schubert, universalmente
conosciuta come Incompiuta, accoppiata, in apertura, al Concerto per
violino e orchestra di Beethoven, l’unico scritto dal Genio di Bonn. E
sarà proprio Giovanni Andrea Zanon, classe 1998 da Castelfranco
Veneto, pluripremiato in tutto il mondo e riconosciuto come uno dei
migliori talenti in assoluto, ad interpretare il capolavoro
beethoveniano.
laVerdi eseguirà lo stesso programma, sempre sotto la direzione di
Bignamini e con la partecipazione di Zanon, giovedì 23, all’Auditorium
Paganini di Parma, nell’ambito delle celebrazioni per il 150°
anniversario della nascita di Toscanini.
Lasciamo la parola a Jader Bignamini, che ci introduce all’ascolto:
“Il programma de laVerdi scelto per i 150 della nascita di Arturo
Toscanini accosta non a caso due brani a lui molto cari, classici del
suo repertorio. L’austriaco Schubert si sentiva in debito verso il
grande di Bonn, e pare che uno dei motivi per cui l’Incompiuta (che
dirigo per la prima volta) è rimasta tale è perchè il viennese si rese
conto di non poter scrivere niente di meglio dopo Beethoven. Storie (o
leggende) a parte, la caratteristica peculiare dell’opera è che i due
movimenti completati sono in tempo ternario: sarebbe stato dunque
difficile continuare nella sequenza, con una oggettiva difficoltà
tecnica da superare. I due movimenti hanno melodie molto liriche, con
un’orchestrazione dove anche l’accompagnamento dell’orchestra ha una
funzione melodica: caratteristica quest’ultima debitrice di Beethoven.
E veniamo al geniale tedesco. Intanto si tratta dell’unico concerto
per violino, caratterizzato dall’apertura molto originale, con quattro
colpi di timpano, poi subito seguita dall’attacco della melodia: una
soluzione talmente semplice da risultare – paradossalmente -
originalissima per l’epoca. Alcune originalità (che non gli hanno dato
immediato successo): primo movimento molto lungo, con orchestra
protagonista, sempre controcorrente rispetto ai gusti dei
contemporanei, cosa che l’avvicina a Schubert. Secondo movimento: a mò
di romanza, con una sola melodia che viene ripetuta con variazioni del
solista, ma senza <appendici> secondarie, senza una forma sonata.
Terzo movimento, il più brillante: nella prima esecuzione assoluta
venne addirittura suonato separatamente, come finale: per il pubblico
è sicuramente il più accattivante, virtuosistico, con un violino
davvero funambolico: da non perdere!”.
(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano fondazione Cariplo, orari
apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3).