IL TROVATORE

 

CINETEATRO AGORA'

Martedì 31 gennaio 2017 – ore 20,15
Giuseppe Verdi
IL TROVATORE
ROYAL OPERA HOUSE - Londra (Live)

Opera in quattro atti su libretto di Salvatore Cammarano da A.G. Gutierrez.
Prima 19 gennaio 1853 al Teatro Apollo di Roma


Personaggi ed interpreti:
Manrico - Gregory Kunde, tenore
Leonora - Lianna Haroutounian, soprano
Azucena - Anita Rachvelishvili, mezzosoprano
Count di Luna - Vitaliy Bilyy, baritono
Ferrando - Alexander Tsymbalyuk, basso
Ines - Francesca Chiejina, soprano
Ruiz - Samuel Sakker, tenore
Chorus - Royal Opera Chorus
Orchestra - Orchestra of the Royal Opera House
Direttore - Richard Farnes
Concert Master - Sergey Levitin
regia - David Bösch
scene - Patrick Bannwart
costumi - Meentje Nielsen
luci - Olaf Winter


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NOTE :

Questa sera alla cineteatro Agorà di Robecco ci siamo trovati con il nostro piccolo pubblico di affezionati, per vedere insieme questo Trovatore in diretta dalla Royal Opera House Covent Garden.

Dirò subito che ero molto prevenuto perché dai trailer mi aspettavo una strage del capolavoro verdiano, poi invece il regista ha infierito come infieriscono oramai 99 registi su 100, inserendo cose assolutamente, inutili soprattutto le scene di violenza gratuita, non presenti nel libretto, e inutili completamente allo svolgimento del dramma.

Tra il pubblico ho una ragazzina di otto anni che ci segue da quando ne aveva tre, è stata la prima sera che si è fermata sino alla fine, di solito usciva dopo il primo atto, ma adesso "è grande" e sono contento che ha capito subito come si danno le "martellate sui denti" e poi si terminano le persone fracassandogli il cranio con lo stesso martello.

E BASTA CON STE' PORCHERIE SIG. David Bösch si merita lo stesso trattamento!

Ma non voglio mettermi sul suo stesso piano, e nonostante la sua nullità dirò che la trovata di un figlio amoroso che sorveglia la madre evidentemente pazza, cercando di riportarla alla lora casa roulotte e le dà il suo giocattolo per tenerla buona, non è stata male.

Come se avesse avuto la mia stessa esperienza di case di ricovero, dove bambole di plastica sono i bambini di alcune ricoverate (aimè!).

Poi sono contento che mi abbia illuminato sulla figura di Leonora, non sapevo che avesse la digestione difficile, infatti va in giro con la mignon del Fernet da assumere all'occasione quando qualcosa le resta sullo stomaco, e visto che avrebbe dovuto "digerire" il matrimonio con il Conte Di Luna ci voleva un cicchettino.

Meno male che ... c'erano le voci, stupende, un cast di grandissimo livello, ma un "110 e lode" lo vorrei assegnare alla splendida che è stata una Azucena fenomenale, so anch'io che Verdi lo volesse intitolare "La zingara" e il direttore l'ha seguita in passaggi bellissimi come l'attacco del duetto del carcere.


 

Trama dell'opera "Il trovatore" a cura di Mario Mainino


Dramma di amore e morte in una Spagna devastata dalla guerra civile e dalle incomprensioni tra caste e genie.

Atto I e II 1h 15' - Intervallo 25' - Atto III e IV 1h 10' tot. 2h50' circa

Atto I - Il Duello Scena I - Palazzo dell'Aliaferia in Biscaglia.

Nell'atrio del palazzo, i familiari e gli armigeri del Conte di Luna attendono il rientro del loro giovane signore.

Ferrando, capitano delle guardie, racconta la fosca vicenda di una "abbietta zingara", condannata al rogo per il maleficio fatto al fratello minore del Conte di Luna, del quale l'avevano accusata, e di sua figlia Azucena che, per vendicare la madre, rapì e bruciò il bimbo. Si dice che la vecchia bruciata appaia ancora come un orrendo fantasma.

Scena II - Giardini del palazzo. Leonora, "Tacea la notte placida" (aria), confida all'amica Ines il suo amore per un "trovatore", cavaliere sconosciuto, che ella stessa incoronò vincitore ad un torneo, il quale intona per lei canti nel silenzio della notte, invano Ines la scongiura di dimenticare questo amore "Di tal amor che dirsi" (cabaletta)

L'attuale Conte di Luna, innamorato di Leonora, dama della Regina, a notte fonda raggiunge i giardini del palazzo della Regina, per spiare i veroni delle stanze di Leonora "veglia la sua dama, mel dice da quel verone tremolante il raggio della notturna lampa". Quando avanza il Conte di Luna, deciso a parlare a Leonora, lo blocca il il suono del liuto del Trovatore ed il suo canto "Deserto sulla terra". Leonora ridiscende in giardino attratta dal canto, vede il conte avvolto nel mantello e lo corre ad abbracciare credendolo Manrico (che poi si scoprirà essere fratello del Conte di Luna), lo abbraccia dichiarandogli il suo amore. Il Trovatore si scopre ed accusa Leonora d'infedeltà, ma lei chiarisce di essersi sbagliata per l'oscurità della notte, si getta ai suoi piedi confermandogli così il suo affetto.

Furente d'ira, "Di geloso amor sprezzato" il Conte costringe il rivale a dichiarare la sua identità: egli è Manrico, seguace del ribelle Conte Urgel. I due si sfidano a duello e si allontanano con le spade sguainate, mentre Leonora si sente mancare. In seguito sapremo che nel duello il Conte rimarrà ferito, ma il rivale gli risparmierà la vita.

Atto II - La Gitana Scena I Un accampamento di zingari sulle montagne in Biscaglia. I gitani si apprestano alla loro giornata per cercare di vendere le loro cose e procurarsi del cibo "Chi del gitano i giorni abbella, la zingarella". Manrico dorme accanto ad Azucena, di cui crede di essere figlio, invitata dai compagni racconta "Stride la vampa" di come sua madre fu accusata, dall'arrogante Conte, di avergli stregato il figlio e di come la povera donna fu incatenata e bruciata sul rogo. Lei aveva seguito piangendo la madre mentre veniva portata al rogo e le sono rimaste nell'anima le sue ultime parole: "Mi vendica..".
Rimasti soli Manrico le chiede della vendetta e Azucena gli risponde "Condotta ell'era in ceppi al suo destin tremendo! " che per vendicarla, presa da un raptus crudele, rapì il figlio del conte e lo bruciò sul rogo ma quando l'ira e l'allucinazione svani, la zingara si accorse di avere ancora il figlio del conte al suo fianco: "Pur volgo intorno il guardo e innanzi a me vegg'io Dell'empio Conte il figlio... Il figlio mio, Mio figlio avea bruciato!". Manrico è inorridito dal racconto e si chiede chi sia lui se non è figlio di Azucena? Azucena gli assicura di essere sua madre e spiega che il ricordo di quell'orribile rogo l'ha indotta a dire parole senza senso e lo esorta a compiere lui la vendetta. Manrico è turbato, perchè nel duello con il Conte di Luna non lo ha ucciso pur avendo avuto la meglio su di lui "Mal reggendo all'aspro assalto ... mentre un grido vien dal cielo, Che mi dice: Non ferir!". Giunge un messaggero porta la notizia che Leonora, ritenendolo morto, stia per farsi suora per sfuggire alle insidie del Conte. Il Trovatore, nonostante l'opposizione di Azucena, decide di andare al Convento per impedire all'amata di compiere quel gesto.

Scena II - Notte, in un convento vicino alla fortezza di Castellor.

Il Conte di Luna giunge con i suoi fidi al convento per strappare al chiostro Leonora "Il balen del suo sorriso" (magnifica aria del Conte) dopo l'intervento del coro parte la cabaletta "Per me ora fatal .. No no non può nemmeno un dio". Leonora sta per consacrarsi ed entrare a far parte della comunità religiosa e conforta le sue dame che l'accompagnano e che si mostrano tristi per la sua decisione, ma quando il Conte le sbarra il passo con l'intenzione di rapirla, compare Manrico con i suoi "Sei tu dal ciel disceso, O in ciel son io cor te?". L'arrivo di Ruiz e dei seguaci di Urgel blocca il Conte e i suoi facendo in modo che Manrico possa allontanarsi con l'amata.

Atto III - Il Figlio della Zingara Scena I - Accampamento delle truppe regie vicino alla fortezza di Castellor. Le truppe regie, al comando del Conte di Luna, sono accampate ed attendono di sferrare l'attacco per il quale giungono rinforzi "Squilli, echeggi la tromba guerriera". Ferrando, capitano delle guardie, annuncia al Conte la cattura di una zingara ritenuta una possibile spia: è Azucena. Interrogata, la donna dichiara di venire dalla Biscaglia per ritrovare il figlio che l'ha abbandonata, ma Ferrando riconosce in lei la rapitrice del bambino. Azucena "Deh rallentate o barbari le acerbe mie ritorte" invoca il soccorso di Manrico: il Conte è allora soddisfatto di avere nelle sue mani l'assassina di suo fratello e di sapere che è la madre del suo rivale in amore.

Scena II - Atrio della Cappella di Castellor

Manrico e Leonora stanno andando all'altare per sposarsi e coronare il loro sogno "Ah! sì, ben mio ... L'onda dei suoni mistici pura discenda all'anima". Leonora è preoccupata per l'attacco dell'esercito del re "Di qual tetra luce Il nostro imen risplende!", ma il Trovatore la rassicura dicendole che, una volta suo sposo, combatterà con maggiore coraggio. Arriva trafelato Ruiz "Manrico La zingara, Vieni, tra ceppi mira..", per comunicare che gli sgherri stanno preparando il rogo per Azucena e Manrico rivela allora a Leonora che la zingara è sua madre " E il deggio!... Sappilo. Io son... suo figlio! "e corre in suo soccorso "Di quella pira l'orrendo foco Tutte le fibre m'arse. avvampò!... Empi, spegnetela, o ch'io fra poco Col sangue vostro la spegnerò..".

Atto IV - Il supplizio Scena I - Un'ala del palazzo dell'Aliaferia

Manrico è stato catturato, incarcerato nella torre del palazzo dell'Aliaferia e condannato a morte.

Leonora si è fatta guidare qui da Ruiz, "Vanne, Lasciami, né timor di me ti prenda... Salvarlo io potrò forse." affida il suo dolore all'aura della notte perchè giunga all'amato prigioniero "Gemente Aura che intorno spiri, Deh, pietosa gli arreca i miei sospiri..D'amor sull'ali rosee Vanne, sospir dolente".

Dalla torre ascolta il canto del "Miserere" dei condanni, e l'ultimo addio dell'amato, "Sconto col sangue mio L'amor che posi in te!... Non ti scordar di me! Leonora, addio!" decide di salvarlo a prezzo della propria vita, "Tu vedrai che amore in terra Mai del mio non fu più forte" cabaletta. Il Conte appare è turbato pensa di abusare del suo potere vendicandosi del rivale quando le si para davanti Leonora, accetta di avere il suo corpo se non il suo amore e le concede di liberare Manrico e di portare, lei stessa, la notizia della grazia al prigioniero "Vivrà!... contende il giubilo I detti a me, Signore". Ma mentre Conte di Luna da gli ordini per la libertà del Trovatore di nascosto la ragazza ingoia del veleno che teneva racchiuso in una anello "M'avrai, ma fredda esanime spoglia". Scena II La prigione all'interno della Torre. Manrico veglia Azucena tormentata dalle sue allucinazione e la illude " Ai nostri monti... ritorneremo... " di poter sfuggire alla pena capitale, quando giunge Leonora che gli si getta fra le braccia annunciandogli la grazia ed esortandolo alla fuga, dapprima esulta felice, aggredisce la donna e rifiuta sdegnosamente la clemenza del rivale "Ha quest'infame l'amor venduto... "visto che il prezzo sarà Leonora stessa . Ma il veleno fa effetto rapidamente e Leonora muore troppo rapidamente "ed io quest'angelo Osava maledir!".Il Conte di Luna si rende conto del raggiro "Ah! volle me deludere, E per costui morir!" ordina agli sgherri condurre a morte Manrico. Azucena si svegli, vede Manrico condotto al supplizio e cerca di fermare il Conte "Ah ferma!... m'odi..." ma la scure ormai ha decapitato l'infelice, la zingara, impazzita, grida "Egli era tuo fratello! Sei vendicata, o madre!" il Conte, inorridito, "Ei!... quale orror!... E vivo ancor!"

note a cura di Mario Mainino www.concertodautunno.it


Seguono immagini della serata:


 

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Trovatore ROH Robecco Agorà

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Note: programma avvenimenti culturali

VIII Stagione
Agora2016-17
Cineteatro Agorà
www.cineteatroagora.it 
Piazza XXI Luglio, 29 Robecco SN (MI)
OPERA, DANZA, ARTE  al CINEMA
All'Agorà di Robecco in live, differita, registrato.

Venerdì 23 Settembre 2016 ore 21.00
THE ROLLING STONES
HAVANA MOON - Concerto rock

Martedì 18 Ottobre 2016 ore 21.00
TEATRO INGLESE - in lingua originale
William Shakespeare 450° nascita
IL RACCONTO D'INVERNO

Martedì 25 Ottobre 2016 ore 20.00
Metropolitan Opera’s
W. A. Mozart DON GIOVANNI

Martedì 08 Novembre 2016 ore 21.00
LA GRANDE ARTE AL CINEMA
BOTTICELLI - INFERNO

Martedì 15 Novembre 2016 ore 19.15
ROYAL OPERA HOUSE
Jaques Offenbach
LES CONTES D'HOFFMANN

Mercoledì 07 Dicembre 2016 ore 18.00
Teatro alla Scala serata inaugurale
G.Puccini MADAMA BUTTERFLY

Martedì 10 Gennaio 2017 ore 20.00
Metropolitan Opera’s
G. Verdi NABUCCO

Martedì 17 Gennaio 2017 ore 21.00
LA GRANDE ARTE AL CINEMA
SEGANTINI - RITORNO ALLA NATURA

Martedì 31 Gennaio 2017 ore 20.15
ROYAL OPERA HOUSE - Londra
G. Verdi IL TROVATORE


Martedì 14 Febbraio 2017 ore 21.00
LA GRANDE ARTE AL CINEMA
HIERONYMUS BOSCH

Martedì 14 Marzo 2017 ore 20.00
Metropolitan Opera’s
G. Verdi LA TRAVIATA

Martedì 28 Marzo 2017 ore 19.30
Metropolitan Opera’s
W. A. Mozart IDOMENEO

Mercoledì 26 Aprile 2017 ore 19.30
Metropolitan Opera’s
P. I. Tchaikowskij E.ONEGHIN
 

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