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Auditorium di Milano
Fondazione Cariplo
Stagione Sinfonica 2017
Organizzato da
LaVerdi Milano
Venerdì 20 Gennaio 2017_01_20 (ore 20.00)
Domenica 22 Gennaio 2017_01_22 (ore 16.00),
Suoni d’Oltralpe
Patrick Fournillier guida laVerdi
alla riscoperta del grande repertorio francese.
La coppia Sciortino-Lusa alla prova del
Concerto per due pianoforti di Poulenc
Pianoforte
Carlotta Nicole Lusa -
Orazio Sciortino
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore
Patrick Fournillier
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Programma:
Francis Poulenc, con il suo Concerto per due pianoforti del 1932, è un
grande monumento alla mondanità che corona questo evento de laVerdi,
racchiuso fra il rigoroso neobarocco di Maurice Ravel con Le tombeau
de Couperin, scritta durante il primo conflitto mondiale, e lo
sfavillante stile rossiniano di Georges Bizet con la Sinfonia n.1 in
Do maggiore (composizione giovanile scoperta solo nel 1933). I due
pianoforti del concerto di Poulenc si lanciano sin dalla prima battuta
in passaggi virtuosistici e coinvolgenti. Lo sviluppo del brano è
rapido, come se fosse una colonna sonora; la ritmata percussione del
pianoforte si alterna a melodie languide e cantabili, arrivando a
ricordare quasi la musica da cabaret.
Maurice Ravel (Ciboure, 1875 – Parigi, 1937)
Le tombeau de Couperin, Suite per orchestra (1914-17)
Movimenti 1. Prélude: Vif – 2. Forlane: allegretto – 3. Menuet:
allegro moderato – 4. Rigaudon: assez vif
Francis Poulenc (Parigi, 1899 – 1963)
Concerto per due pianoforti in re minore (1932)
Movimenti 1. allegro ma non troppo – 2. Larghetto – 3. Finale: allegro
molto
Georges Bizet (Parigi, 1838 – Bougival, 1875)
Sinfonia n. 1 in Do maggiore(1855)
Movimenti 1. allegro vivo – 2. adagio – 3. allegro vivace – 4. allegro
vivace
(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano fondazione Cariplo, orari
apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3).
Seguono immagini della serata:
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Venerdì 20 Gennaio
2017_01_20
ore 18 – Foyer della balconata
In collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore – Noted’Inchiostro
La cultura pianistica francese secondo F. Poulenc
Relatore Orazio Sciortino
“Poulenc allo stato puro”. Così il
compositore francese definì il suo Concerto per due pianoforti in una lettera a
un amico. Quale personale originalità stava elaborando nel 1932 la sua cultura
pianistica nella sua versione a più interpreti, erede dei modelli ereditati dai
Bach, da Mozart e da Mendelssohn, ma anche coeva degli esperimenti “senza
orchestra” di Stravinskij e “con percussioni” di Bartók?
Nella foto Mario Mainino con il
pianista ORAZIO SCIORTINO
Maurice Ravel (Ciboure, 1875 – Parigi, 1937)
Le tombeau de Couperin, Suite per orchestra (1914-17)
Movimenti 1. Prélude: Vif – 2. Forlane: allegretto – 3. Menuet:
allegro moderato – 4. Rigaudon: assez vif
Prima di dare inizio al concerto il
direttore ha ricordato la figura di
GEORGE PRETRE
recentemente scomparso.
Francis Poulenc (Parigi, 1899 – 1963)
Concerto per due pianoforti in re minore (1932)
Movimenti 1. allegro ma non troppo – 2. Larghetto – 3. Finale: allegro
molto
Georges Bizet (Parigi, 1838 – Bougival, 1875)
Sinfonia n. 1 in Do maggiore(1855)
Movimenti 1. allegro vivo – 2. adagio – 3. allegro vivace – 4. allegro
vivace
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Note:
Patrick Fournillier, tra i maggiori specialisti mondiali dell’opera
francese, torna alla guida dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe
Verdi, nel primo dei suoi quattro appuntamenti stagionali, ambasciatore
e interprete del vasto, raffinato ma non sempre altrettanto conosciuto
repertorio d’Oltralpe. Fournillier ha un legame affettivo e simbolico
con laVerdi particolarmente significativo per averne diretto i corpi
artistici (orchestra, coro e voci bianche) nella impegnativa trasferta
in Oman del dicembre 2011, interpretando Carmen di Bizet per
l’inaugurazione della Royal Opera House di Muscat. È atteso anche alla
direzione del tradizionale concerto de laVerdi alla Scala il prossimo
settembre.
Doppio appuntamento venerdì 20 (ore 20.00) e domenica 22 gennaio (ore
16.00), all’Auditorium di Milano in largo Mahler: la locandina si apre
con Ravel (Le tombeau de Couperin), per proseguire con il Concerto per
due pianoforti di Poulenc, affidato all’estro di Orazio Sciortino,
siracusano ma milanese d’adozione, ormai lanciatissimo sulla scena
internazionale, e di Carlotta Nicole Lusa, raffinata solista milanese
che dal 2010 collabora continuativamente con laVerdi; entrambi
affrontano per la prima volta il “Doppio” di Poulenc. In chiusura di
programma, la consueta parte orchestrale con la Sinfonia n. 1 di Bizet.
Ecco come Sciortino e Lusa commentano il Concerto per due pianoforti di
Poulenc:
Orazio Sciortino: "Considerata una delle pagine più esaltanti del '900,
il Concerto per due pianoforti di Poulenc vede i due solisti in un
dialogo costante: uno scontro dialettico che, pur senza tralasciare un
legame con la tradizione, presenta il genere del concerto sotto una luce
inedita ed originale, nella raffinata scrittura orchestrale, nelle
scelte della strumentazione e nel rapporto tra solisti e orchestra".
Carlotta Nicole Lusa: “Non vedo l’ora di suonare il ‘Doppio’ di Poulenc:
è un'opera magnifica, fresca e brillante nella scrittura, accattivante
nel linguaggio. Dal punto di vista analitico, riesce a coniugare spunti
musicali di ogni genere (da Mozart alle melodie café-chantant di inizio
'900), in una struttura perfetta che reinventa il classicismo
adattandolo al linguaggio del XX secolo; lo stile è asciutto e
frizzante, umoristico, il ‘ritmo narrativo’ è vivace, con elementi
diversi tra loro che si susseguono senza pausa, continuando a tenere
viva l'attenzione dell’ascoltatore”.
Venerdì 20, la tradizionale conferenza di presentazione del programma
(Auditorium, foyer della Balconata, ore 18.00, ingresso libero), in
collaborazione con l’Università Cattolica di Milano, vedrà Enrico
Reggiani, docente di Letteratura inglese presso l’Ateneo di largo
Gemelli, parlare di: “Poulenc allo stato puro”. Così il compositore
francese definì il suo Concerto per due pianoforti in una lettera a un
amico. Quale personale originalità stava elaborando nel 1932 la sua
cultura pianistica nella sua versione a più interpreti, erede dei
modelli ereditati dai Bach, da Mozart e da Mendelssohn, ma anche coeva
degli esperimenti “senza orchestra” di Stravinski e “con percussioni” di
Bartók
Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
www.laverdi.org
Special -
Fotoservizi pubblicati
Le foto sono scattate con:
[X] Panasonic LUMIX FZ1000 20 Megapixel, Zoom 42X, 3200 ISO, LCD ad
Angolazione Variabile
e rigorosamente non hanno subito nessuna post elaborazione.
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