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Auditorium di Milano
Fondazione Cariplo
Stagione Sinfonica 2016
Organizzato da
LaVerdi Milano
Sabato 18 giugno 2016- ore 20.00
Concerto
Coro amatoriale
"Degli stonati"
(ormai ....ex stonati)
Pianoforte Pietro Cavedon
Direttore M.TE.Tramontin
http://concertodautunno.blogspot.it/2016/06/20160618-concerto-del-coro-degli.html
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Programma del Concerto
Corsisti del primo anno
Ti ke te taket i tak (filastrocca popolare)
Hallo Django (E. Furer)
Gaudeamus hodie (Anonimo)
O when the Saints (Anonimo)
Gaudete (Anonimo XVI sec.)
Scarborough fair (Simon & Garfunkel)
Funiculì Funiculà (G. Turco/E. Denza)
Aggiungi un posto a tavola (Trovajoli-Flastri-Garinei-Giovannini)
Corsisti del terzo anno
Over the rainbow (musiche di Harold Arlen, testo E.Y. Harburg)
Conto di Gloria (N. Rota)
Benedictus (J. W. Katliwoda)
Corsisti del quinto anno
Requiem (G. Puccini)
Giovani liete da Le Nozze di Figaro (W. A. Mozart)
Gli aranci olezzano da Cavalleria Rusticana (P. Mascagni)
Ave Verum (W.A. Mozart)
Ecce gratum da Carmina Burana (C. Orff)
Every time I feel the Spirit (Spiritual)
Joshua fit the battle of Jericho (Spiritual)
Here's to you (E. Morricone)
Per il terzo anno consecutivo, il coro degli allievi dei corsi di
canto per “stonati”, organizzati da laVerdi, si esibirà davanti al
pubblico dell’Auditorium di Milano: appuntamento sabato 18 giugno (ore
20.00, ingresso libero). In realtà, saranno ben tre i cori che
saliranno sul palco di largo Mahler, sotto la guida e la direzione di
Maria Teresa Tramontin, docente dei corsi, accompagnati dal pianoforte
di Pietro Cavedon: tre cori diversi, “costruiti” sulla base
dell’”anzianità” di frequenza e delle capacità tecniche acquisite nel
tempo; tre cori che tuttavia si riuniranno in un unico, solo, grande
gruppo formato da 170 voci, alla fine del concerto, per eseguire tutti
insieme Here’s to You, l’emozionante brano di Ennio Morricone, tratto
dalla colonna sonora del film Sacco e Vanzetti (1971) e immortalato
dalla voce di Joan Baez.
Numerosissimi i brani eseguiti durante una performance che sarà
innanzitutto una festa, con grandi classici della lirica affiancati a
brani pop, spiritual e jazz, passando per il musical e la canzone
popolare. Così ascolteremo, tra gli altri, Ave Verum (Mozart); Requiem
(Puccini); When the Saints Go Marching In (traditional); Aggiungi un
posto a tavola (Trovajoli-Flastri-Garinei-Giovannini); Hallo Django (Uli
Fuehre); Scarborough Fair (antica ballata medioevale ripresa da Simon
& Garfunkel); Funiculì funiculà (Turco/Denza); Canto di Gloria (Nino
Rota); Giovani liete (da Le Nozze di Figaro, Mozart); Gli aranci
olezzano (da Cavalleria Rusticana, Mascagni); Ecce gratum (da Carmina
Burana, Orff); Every Time I feel the Spirit (spiritual); Joshua Fit
the Battle of Jericho (spiritual); Over the Rainbow (Harburg/Arlen).
Prima dell’esecuzione, il direttore introdurrà i singoli brani e
spiegherà il motivo per cui sono stati insegnati: ogni brano infatti
ha uno scopo didattico ed è stato scelto specificamente con quella
finalità.
Ma chi partecipa ai corsi di canto per stonati che laVerdi mette in
campo ormai da 5 anni con successo sempre (e sorprendentemente)
crescente, fino a diventare un vero e proprio fenomeno? E perché lo
fa? Ci spiega tutto il M° Maria Teresa Tramontin:
“La chiave di volta è divertirsi e fare gruppo. Quest’anno gli
iscritti ai corsi, divisi su quattro classi, sono stati quasi 200: il
doppio del 2014, con una cinquantina di persone che hanno avuto la
costanza di partecipare a tutti i corsi, anno dopo anno. Nessuno
praticamente si conosceva prima; i gruppi sono molto eterogenei: si va
dai 20 ad oltre 80 anni di età, in maggioranza donne (la donna in
genere ha molta meno paura di esporsi dell’uomo!), con un’età media
tra i 50 e i 60; varie anche le estrazioni e le professioni: c’è di
tutto, studenti, professionisti, casalinghe, pensionati.
“Non c’è dubbio che per accostarsi alla disciplina del canto,
portandosi addosso la ‘fama’ di stonato, ci vuole una bella dose di
coraggio. Si deve lavorare molto sull’aspetto psicologico, sulla
consapevolezza del proprio essere, sul concetto di autostima e sulla
valorizzazione della personalità del singolo. Bisogna sapere infatti
che, nella stragrande maggioranza dei casi, i partecipanti ai nostri
corsi non sono stonati e alla base ci sono spesso problemi di
relazione interpersonale, dovuti a situazioni pregresse del percorso
di vita: è un’area specifica del musicoterapista più che
dell’insegnante di canto. Si comincia con un’audizione, per capire
semplicemente il timbro di voce, e se il soggetto è particolarmente
stonato, meglio, perché il lavoro è più fruttuoso. Gli allievi
all’inizio si schermiscono, poi, instaurato un rapporto di fiducia con
l’insegnante, si aprono e manifestano. All’inizio, dunque, più che
cantare si parla: molta parola e poca musica, poi, andando avanti, la
musica prende il sopravvento. A questo punto, cominciano le lezioni di
consapevolezza corporea: sapere usare bene tutti gli organi fonatori,
dal diaframma a tutto l’apparato, laringe, faringe, lingua, fino alle
corde vocali: spesso infatti i cosiddetti stonati non usano bene gli
organi fonatori. Un’annotazione determinante: è difficilissimo far
cantare a bocca aperta le persone timide: devono portarsi appresso lo
specchio per guardarsi. Il motivo è apparentemente semplice:
ricordiamoci che la voce di una persona è la sua carta d’identità:
attenzione ad aprire la bocca, perché la voce è nostra ed è lo
specchio della nostra persona.
“Nel primo anno si arriva a cantare al massimo a due voci, con brani
molto semplici, attraverso un repertorio che va dal medioevo al gospel,
fino alla musica popolare. Nel prosieguo si lavora su tre e quattro
voci (soprani, contralti, tenori e bassi), con repertorio operistico,
spiritual, musical. È bene sottolineare che quello che non avviene mai
durante l’insegnamento è il giudizio: gli allievi riescono a crescere
perché sanno che non saranno criticati nè giudicati sotto il profilo
della voce e del canto”.
Informazioni sui corsi di canto per stonati
I corsi si svolgono da fine ottobre a metà giugno al M.A.C. in piazza
Tito Lucrezio Caro 1, con un appuntamento settimanale per ciascuna
classe di 75 minuti circa.
Per informazioni, contattare da fine settembre
Gianpaolo Scardamaglia,
gianpaolo.scardamaglia@laverdi.org , tel. 02.83389236).
Seguono immagini della serata:
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Assalto alle porte dell'Auditorium, che ha dovuto aprire
la galleria esaurendo tutti i posti disponibili
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Note:
Maria Teresa Tramontin, Direttore.
È mezzosoprano del Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi da oltre
15 anni, sotto la guida del Maestro Romano Gandolfi fino alla sua
scomparsa.
E’ stata diretta da grandi maestri quali Chailly, Ceccato, Caetani, Flor,
Barshai, Jurowski, Slatkin, Fedoseyev, Morricone, Veronesi, King, Abbado,
Sir Marriner, Zhang, Rilling, Axelrod, Marshall, Jais, Grazioli. Ha
collaborato con numerose orchestre tra cui Pomeriggi Musicali, Orchestra
Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, Orchestra Sinfonica di Lecco,
Orchestra Toscanini e del Teatro Coccia di Novara; inoltre ha inciso cd
con Placido Domingo, Andrea Bocelli, Juan Diego Florez, Lucia Aliberti e
altri ancora.
Ha intrapreso il percorso musicale dapprima studiando pianoforte, teoria
e solfeggio e successivamente canto lirico e vocalità con Angelo Conti,
Sonia Sigurtà e Claudia D’Antoni. In qualità di corista e solista, fin
dall’età di 14 anni ha un repertorio che spazia dalla musica
rinascimentale a quella contemporanea, con una particolare predilezione
per il periodo cinque-seicentesco.
Si è specializzata con lode in Musicoterapia presso la Scuola di
Artiterapie di Lecco.
Ha insegnato musica in qualità di esperto nelle scuole per oltre 16 anni
tenendo anche corsi di preparazione all’educazione musicale al corpo
insegnante; educa al canto e alla vocalità numerosi cori; ha diretto per
dieci anni il Coro dei detenuti del Reparto dei tossicodipendenti “La
nave” nel carcere di San Vittore di Milano, che si esibisce in numerosi
concerti.
Tiene il corso di Canto per Stonati da cinque anni, attività promossa da
laVerdi per dare la possibilità anche a chi è meno “dotato” vocalmente
di avvicinarsi al mondo del canto in modo sereno e privo di giudizi.
Dal 2008 è Maestro del Coro delle Voci bianche de laVerdi.
Pietro Cavedon, pianoforte.
Ha studiato pianoforte presso la Civica Scuola di Musica di Milano,
sotto la guida del M.° Andrea Di Renzo e del M.° Maurizio Carnelli.
Ha frequentato i corsi di perfezionamento tenuti da Vitaly Margulis,
Alfons Kontarski , Aldo Ciccolini. Ha seguito i corsi di Musica da
camera del M.° Rocco Filippini e del M.° Franco Rossi, e i corsi di
prassi esecutiva di musica moderna e contemporanea del M.° Renato
Rivolta.
Grazie all’ incontro con il M.° Ettore Borri, presso il Conservatorio di
Novara, nel 2006 inizia a studiare e approfondire un repertorio poco
noto al grande pubblico di musiche pianistiche e cameristiche di
compositori italiani del primo ‘900, concentrandosi sulla figura di
Felice Lattuada.
Ha preso parte a numerose stagioni e rassegne musicali in Italia e
all’estero (MiTo Settembre musica, Società dei Concerti di Milano,
laVerdi di Milano, Società Umanitaria di Milano, Milano Classica, Teatro
Coccia di Novara, Teatro Donizetti di Bergamo in diretta radiofonica per
Rai Radiotre nella trasmissione Piazza Verdi cui si aggiungono Lucerna,
Wurzburg.
Lavora in qualità di maestro collaboratore al pianoforte presso la
Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe
Verdi.
È insegnante di musica di scuola secondaria.
Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
www.laverdi.org
Special -
Fotoservizi pubblicati
Le foto sono scattate con:
[X] Panasonic LUMIX FZ1000 20 Megapixel, Zoom 42X, 3200 ISO, LCD ad
Angolazione Variabile
e rigorosamente non hanno subito nessuna post elaborazione.
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