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Auditorium di Milano
Fondazione Cariplo
Stagione Sinfonica 2014-2015
Organizzato da
LaVerdi Milano
Domenica 15 novembre 2015 ore 16:00
Concerto sinfonico
ORCHESTRA SINFONICA GIUSEPPE VERDI MILANO
Direttore JOHN AXELROD
Giovedì 12 Novembre 2015_11_12
Venerdì 13 Novembre 2015_11_13
Domenica 15 Novembre 2015_11_15
Maria Perrotta, pianoforte
John Axelrod, direttore
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Programma:
Nicola Campogrande The Expo Variations: Oman (commissione de laVerdi)
Carlo Boccadoro Orbis tertius (prima esecuzione assoluta)
Aleksandr Nikolaevic Skrjabin Prometheus (il poema del Fuoco) Sinfonia
n.5 op.60
Igor Stravinskij La sagra della primavera
59° programma della stagione sinfonica de laVerdi,
giovedì 12, venerdì 13 (ore 20.00) e domenica 15 novembre (ore 16.00),
all’Auditorium di Milano. La prima parte del “trittico” è infatti
appannaggio di due autori contemporanei nazionali, Nicola Campogrande
e Carlo Boccadoro, di cui l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe
Verdi, guidata dal tratto sicuro dell’americano John Axelrod, eseguirà
in prima assoluta rispettivamente una nuova versione delle Expo
Variations, dedicata al Sultanato dell’Oman, e Orbis Tertius, entrambe
commissioni de laVerdi. La seconda parte della locandina parla invece
l’idioma (musicale) russo, con Skrjabin (Prometheus – Il Poema del
Fuoco, Sinfonia n. 5) e Stravinskij, con la sua celeberrima Sagra
della Primavera. Sul palco di largo Mahler anche la pianista Maria
Perrotta - guest star del triplice appuntamento e gradito ritorno in
Auditorium – impegnata in ruolo solistico nel Prometheus.
Lasciamo intanto a Carlo Boccadoro il compito di
illustrarci la sua nuova composizione, Orbis Tertius: “Scritto su
commissione dell’Orchestra Verdi di Milano, consiste di cinque brevi
movimenti, quasi un omaggio formale alle celebri pagine orchestrali di
Webern (anche se il linguaggio è diversissimo). Fino ad ora ho sempre
scritto pagine orchestrali con architetture piuttosto ampie, quindi mi
attraeva l’idea di scrivere degli aforismi di carattere espressivo
molto diverso tra loro. Due movimenti sono rapidi e di notevole
virtuosismo strumentale, ma il tono generale che prevale è quello
della tranquillità e del dosaggio progressivo di leggere sfumature di
colore”.
Giovedì 12 novembre, in Auditorium (ore 18.00, Foyer della balconata,
ingresso libero), appuntamento con la tradizionale conferenza di
introduzione al programma: per il ciclo “Aspetti della musica in
Russia”, in collaborazione con l’Associazione Italia – Russia, i
musicologi Enzo Beacco e Fabio Malcovati parleranno di “I miti della
musica. Skrjabin e Stravinskij”.
(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano fondazione Cariplo, orari
apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3).
Seguono immagini della serata:
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Un minuto di silenzio per le
vittime degli attentati a Parigi
Nicola Campogrande
The Expo Variations: Oman (commissione de laVerdi)
Carlo Boccadoro Orbis tertius (prima esecuzione assoluta)
Aleksandr Nikolaevic Skrjabin
Prometheus (il poema del Fuoco) Sinfonia
n.5 op.60
Igor Stravinskij La sagra della primavera
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Note:
Doppia occasione di raffronto ravvicinato ci offre questo programma: da
una parte due autori italiani contemporanei, dall’altra due russi
storici. Dunque epoche diverse e anche stili distinti. Sia
Nicola Campogrande sia
Carlo Boccadoro presentano due composizioni in prima esecuzione
assoluta, entrambe commissionate da laVerdi. Ovvio che l’organico sia
scritto su misura per la nostra orchestra e che non richieda risorse
esotiche o sperimentali. In entrambi i casi la scrittura è trasparente,
con voglia comune di cercare virtuosismi possibilmente originali.
Diversa à l’architettura. Campogrande continua nella sua serie
controcorrente di Variazioni, in cui cambia continuamente il tema (che è
l’inno nazionale di nazioni diverse) e mantiene fermo il linguaggio.
Boccadoro invece riprende il principio di accostare frammenti (aforismi)
per costruire un mosaico informale e luccicante.
Vicini per epoca, nazionalità e frequentazioni internazionali sono
Skrjabin e Stravinskij. Eppure sono agli antipodi. Skrjabin cerca di
sviluppare la tradizione romantica ottocentesca, russo-francese,
integrando il discorso musicale con connotati metafisici, che partendo
da Nietzsche arrivano alla teosofia e ben oltre. E, sul piano
strettamente musicale, distrugge il principio corrente del concerto per
pianoforte e orchestra inventando un’originale sinfonia con un
pianoforte obbligato e a suo modo integrato (non concorrente) con la
massa strumentale, anzi depositario di una “tastiera a colori”
incaricata di realizzare transizioni cromatiche utili per capire il
mutare dei momenti espressivi. Il più giovane Stravinskij, invece, pur
appoggiandosi sempre all’orchestra sinfonica consueta (arricchita di
percussionisti), vuole rompere con il recente passato iper-espressivo e
ritrovare le primordiali forze della preistoria russa. La prematura
scomparsa impedisce a Skrjabin di sviluppare il suo progetto. Mentre il
longevo Stravinskij ha tempo e modo per contraddirsi e rinnovarsi, e
condizionare la musica per l’intera prima metà del Novecento.
Enzo Beacco
Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
www.laverdi.org
Special -
Fotoservizi pubblicati
Le foto sono scattate con:
[X] Nikon Coolpix P520 18 Megapixel, Zoom 42X, 3200 ISO, LCD ad
Angolazione Variabile
e rigorosamente non hanno subito nessuna post elaborazione.
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