Programma:
Max Bruch
Concerto per clarinetto e viola in mi minore, op. 88 (1911)
Rudi Stephan
Musik für Orchester (1912)
Piotr Iliic Tchajkovskij
Sinfonia n. 4 in fa minore, op. 36 (1877-1878)
Oleg Caetani ha diretto l’Orchestra sinfonica di
Milano Giuseppe Verdi con la spalla sinistra fratturata, in seguito a
una caduta sui campi di sci alcuni giorni fa.
Il Maestro, che torna all’Auditorium di Milano, Giovedì 22 (ore
20.30), venerdì 23 (ore 20.00) e domenica 25 gennaio 2015 (ore 16.00),
dopo il successo con la Nona di Beethoven nei concerti di Capodanno,
ha deciso di mantenere comunque l’impegno con laVerdi.
Il programma resta inalterato, con due prime esecuzioni italiane: il
Concerto per clarinetto e viola di Bruch e Musik für Orchester di
Stephan. Quasi sconosciuto è, infatti, il Concerto per clarinetto,
viola e orchestra di Max Bruch, un autore di cui conosciamo benissimo
il Concerto n. 1 per violino e orchestra (1866), meno gli altri due,
appena la Fantasia scozzese (1880), per niente il resto della sua non
piccola produzione. Compreso il lavoro di stasera, libero e lieve,
melodico come pochi, scheggia di meraviglioso romanticismo capitata in
un tempo (1910) che accosta il titanismo di Mahler all’espressionismo
di Schönberg, il primitivismo di Stravinskij all’impressionismo di
Debussy.
Negli stessi tempi si accende la luce di Rudi Stephan, che dura un
attimo perché la spegne un cecchino russo sul fronte della Grande
guerra, nel 1915. Stephan muore a soli 28 anni, ma lascia una
produzione importante: l’opera lirica erotico-misterica Die ersten
Menschen che lo impegna fra 1909 e 1914; una serie di lavori per
orchestra che rivelano una diversa via di transizione dal suono del
passato Ottocento a quello di un Novecento giovane e ancora da
inventare. In Musik , con data 1912, ascolteremo tanti fermenti che
avrebbero potuto far lievitare la musica del nostro tempo in maniera
forse molto diversa da come la storia ha registrato. Rudi Stephan
tedesco, considerato un talento assoluto della sua generazione, fu
ucciso a soli 28 anni nel settembre 1915 da un cecchino russo, sul
fronte galiziano della Prima Guerra Mondiale.
Corona il programma la Quarta sinfonia di Cajkovskij, la prima della
terna più famosa, quella con il fatale Tema del destino che percorre
l’intera partitura (e che non soltanto bussa alla porta, come nella
Quinta di Beethoven).
Enzo Beacco
(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano fondazione Cariplo, orari
apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3).