LaVerdi Estate 2014

 

Auditorium di Milano Fondazione Cariplo
Milano - largo Mahler
Organizzato da LaVerdi Milano
UN’ESTATE CON LA MUSICA 2014
Domenica 17 agosto 2014 ore 18:00
 

Historia de tango n.1
 

Il tango, dai classici a oggi
Il quartetto di Luis Bacalov a Festival Tango
Luis Bacalov Pianoforte
Juanjo Mosalini Bandoneón
Giovanni Tommaso Contrabbasso
Daniel Bacalov Percussioni
(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, orari apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org, biglietti euro 15,00/12,50/9,00).
 


LaVerdi UN’ESTATE CON LA MUSICA 2014
programma completo

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Programma:

Dai classici a oggi: il sesto appuntamento di Festival Tango per Un’estate con la musica 2014, la stagione estiva de laVerdi, vedrà domenica 17 agosto (ore 18.00), sul palco dell’Auditorium di Milano in largo Mahler, il Quartetto Bacalov impegnato in quella che si potrebbe definire l’applicazione pratica di un “sistema” sempre efficace: la vitalità e l’attualità del tango, una forma musicale che non tramonta ma, anzi: si fortifica rinnovandosi.
Ecco dunque che questa inedita proposta di Festiva Tango al pubblico milanese riveste un sapore e un significato particolari. Il Quartetto guidato da Luis Bacalov – coordinatore artistico del festival – impegnato al pianoforte, eseguirà infatti brani originali composti da ciascun componente del complesso musicale, a cominciare dallo stesso leader (Mato Groso, Bagnalando, Puente a 6/8, Tristies, Paralelo a Paralelo, Ricercare Baires 1, Tangana Ostinato), per proseguire con Juanjo Mosalini al bandoneón (Milonga para Luis), il figlio d’arte Daniel Bacalov alle percussioni (Paso Triple) e Giovanni Tommaso al contrabbasso (Tangoing), quest’ultimo – non a caso – jazzista di chiara fama internazionale.
Il risultato inatteso quanto efficace, anche per un pubblico che già conosce l’anima del tango, è quello di un affresco di sorprendente modernità, che – attraverso quelle che nel linguaggio corrente vengono chiamate “contaminazioni di genere”, dal classico al jazz, espressioni di culture e latitudini diverse – ci regala emozioni difficilmente replicabili e che anche in questo caso solo l’esecuzione dal vivo sa trasmettere.


Seguono immagini della serata:

 

 


Autografi a fine concerto

Nella foto il maestro Luis Bacalov con Mario Mainino

 
 
 

Note al programma
Luis Bacalov
Mato Groso, Bagnalando, Puente a 6/8, Tristies, Paralelo a Paralelo,
Ricercare Baires 1, Tangana Ostinato
Le composizioni in programma sono state ispirate da musiche etniche e popolari urbane latinoamericane, che vengono esplorate e rivisitate liberamente approdando a un risultato sincretico dove confluiscono anche elementi della contemporaneità (intesa in senso largo). D’altra parte, si può parlare di un “doppio sincretismo” in quanto le musiche americane sono anche il prodotto di influenze colte e popolari di origini africane ed europee incrociatesi di frequente con musiche delle civiltà indigene, sopratutto del Centro e Sudamerica.
Quando penso ad alcune di queste composizioni, ho la sensazione che, oltre alla percezione estetico-acustica (che basterebbe a chi rifugge da evocazioni e “racconti” extra-musicali), possano stimolare la fantasia dell’ascoltatore sprigionando strade-cieli-pampas-altipiani e altissime montagne, evocando fiumi immensi e foreste impenetrabili, donne e uomini di quelle terre che ho avuto la fortuna di percorrere in lungo e in largo, dal Messico alla Patagonia; e relativamente alle musiche urbane, forse “sentire” le pulsazioni frenetiche di città come Buenos Aires o la sensualità caraibica de La Habana.
Il primo pezzo, Mato Groso, si fonda su alcune musiche etniche ed urbane del Brasile fra cui il Samba. Dopo un’introduzione aleatoria dove i suoni vogliono evocare l’impenetrabilità della vita della foresta vergine, segue una lunga sequenza ritmicamente stabile (ecco il Samba) che si dissolve in un episodio lento nel quale echeggiano “canti” di flauti indigeni e di uccelli rivisitati pianisticamente che citano frammenti registrati e/o annotati da musicologi e ornitologi, trovati anche in alcune partiture di Olivier Messiaen e riproposti liberamente. Nel finale viene ripresa la sequenza strutturale del Samba, questa volta variata, che sbocca in una “coda” energica e brillante.
Bagualando nasce dalle Bagualas, canti tradizionali delle popolazioni indigene del Nordovest argentino, spesso costruiti su una scala trifonica (le cui note compongono un accordo maggiore perfetto) e accompagnati solitamente dal Bombo, strumento a percussione della famiglia dei membranofoni. L’aggiunta di strutture armoniche lontane dai canti originali non tradisce, a mio parere, il pathos solenne e doloroso di queste musiche, composte su testi che non nascondono rabbia, contraddizioni e ambiguità di una condizione subalterna alle popolazioni di origine europea.
Puente a 6/8 è un gioco aperto in cui appaiono diverse musiche tradizionali sudamericane ed africane. Alcune caratteristiche musicali del “Gatto”, la “Chacarera” il “Candombe” e alcuni “Toques de Macumba” convivono in questo brano dove il metro di 6/8 unifica il materiale musicale.
Tristies, dal titolo ambiguo e con tentazioni cosmopolite, raccoglie non solo le tristezze del “Triste” (canzone tipica della pampa argentina accompagnata con la chitarra, dove i testi venivano improvvisati dai “payadores”, cantautori dilettanti che godevano del rispetto ammirativo dei gauchos) ma anche del Blues e di alcune musiche Klezmer e gitane.
I tre brani seguenti compongono la mia Baires 1 suite. Il primo, Paralelo a Paralelo, è un viaggio virtuale in cui echi di musiche andaluse e caraibiche si intrecciano con strutture vicine al Tango tipiche dell’area Rioplatense. Il titolo di Ricercare Baires 1 va inteso in due modi: il cercare l’humus profondo di una Buenos Aires notturna e malinconica e le varie forme del “Ricercare” rinascimentale e barocco nel suo vagare alla ricerca di un tema o di un tono tipico di questa notevole forma strumentale occidentale.
Tangana Ostinato è un brano brillante che si sviluppa partendo da una breve frase ripetuta ostinatamente, modulata liberamente e con rapidità in cui irrompe improvvisamente una cadenza riflessiva e contrastante. Il finale del brano nonché della Suite è una ripresa della sezione ostinata suggellata dalla tipica successione armonica dominante-tonica del Tango tradizionale.

Juanjo Mosalini - Milonga para Luis
Daniel Bacalov - Paso Triple
Giovanni Tommaso - Tangoing
Composta nel 2012, Milonga para Luis di Juanjo Mosalini (che ha voluto dedicarmela) possiede un carattere tradizionale poiché scritta appunto in forma di milonga. Mosalini vi ha inoltre incluso una citazione dalla colonna sonora de Il postino, riprendendo un passaggio tra i meno noti.
Paso Triple di Daniel Bacalov è un curioso pezzo caratterizzato da uno spirito ludico dove le strutture ritmiche vengono poco a poco spezzate da silenzi ed “intoppi” inaspettati, che potrebbero evocare lo smarrimento ritmico di una coppia di ballerini.
Tangoing di Giovanni Tommaso è una fusione di alcuni stilemi appartenenti al tango ed al jazz, si caratterizza da un’introduzione in forma di cadenza e si sviluppa con armonie impressionistiche tipiche di alcuni periodi della storia del jazz, seguite da una struttura fortemente sincretica e sincopata ripetuta in forma variata.

Luis Bacalov

Note by courtesy Ufficio Stampa LaVerdi

 
 


 
   

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