L'Orchestra Città di Vigevano nasce in stretta
collaborazione con l'Istituto Musicale Luigi Costa la più antica
importante istituzione musicale della città i cui allievi, negli anni, si
sono distinti in alcune tra le più importanti realtà orchestrali italiane.
I suoi elementi cardine sono il maestro Alberto Stagnoli, violino
di spalla e tutor degli archi, attuale coordinatore didattico del Costa,
il maestro Mario Gioventù, direttore stabile, che da molti anni
collabora e dirige gli ensemble musicali formati da allievi e insegnanti
dell'Istituto stesso.
Con il forte intento di formare le generazioni musicali future e di legare
questa nuova realtà del territorio, fanno parte dell'Orchestra Città di
Vigevano professionisti di alto livello, cui si affiancano gli allievi
ed i giovani più meritevoli che oggi frequentano l'Istituto Costa, oltre
ec allievi che l'Istituto ha diplomato negli ultimi decenni.
Nata anche come diretta emanazione dell'Orchestra "In Crescendo",
protagonista negli ultimi ani degli appuntamenti musicali presso
l'Auditorium San Dionigi, in un periodo non roseo anche per istituzioni
sinfoniche importanti, vittime e preda della crisi economica che miete
vittime importanti soprattutto nel settore culturale, l'Orchestra Città di
Vigevano e il suo direttore artistico Piero Corvi lavorano con
grande forza di volontà ad ambiziosi progetti, tra i quali l'intento di
dare alla popolazione una istituzione musicale capace di produzioni
artistiche di buon livello, tali da poter accompagnare e sottolineare i
momenti più importanti della vita vigevanese.
Doverosi i ringraziamenti alla Fondazione Piacenza e Vigevano, che
questo progetto ha condiviso e sostenuto sin dai suoi primi passi, e alla
Amministrazione Comunale che ha reso possibile la nascita di questa nuova
ed importante realtà culturale vigevanese.
Pierino e il lupo
testo e musica di
Sergei Prokofiev
Un bel mattino Pierino aprì la porta del giardino di casa ed uscì nel
prato di fronte.
In mezzo al prato si trovava un gigantesco albero e su uno dei suoi rami
più alti stava un uccellino, amico di Pierino
“Tutto tranquillo” egli cinguetto allegramente.
Approfittando della porta che Pierino aveva lasciata aperta, un’anatra
usci dal cortile e andò a tuffarsi nel laghetto che stava nelle vicinanze.
Vista l’anatra l’uccellino si posò sull’erba e disse :
“Ma che uccello sei tu che non sai volare”.
L’anatra rispose :
“E che uccello sei tu che non sai nuotare”…..
Continuarono a discutere mentre l’anatra nuotava nel laghetto e
l’uccellino le volava intorno.
All’improvviso Pierino si accorse di un movimento nell’erba alta. Era il
gatto che furtivamente si avvicinava al luogo della discussione. Egli
pensava:
“L’uccellino sta discutendo e non presta attenzione in giro…sarà la mia
colazione.”
“Attento!” gridò Pierino e l’uccellino volò sull’albero.
Dal laghetto si faceva sentire l’anatra con versi indignati. Il gatto
girava intorno all’albero pensando:
“Non mi conviene arrampicarmi sull’albero…quando arrivo l’uccellino vola
via”.
Dalla casa uscì il nonno arrabbiato perché Pierino era andato fuori dal
cortile.
“Questo posto è molto pericoloso! Cosa fai se un lupo viene fuori dal
bosco?”
Pierino rispose che ormai era grande e non aveva paura del lupo. Il nonno
lo prese per mano portandolo in casa e chiuse a chiave la porta.
Il nonno aveva proprio ragione. Non fecero in tempo ad entrare in casa che
un grosso lupo grigio uscì dalla foresta.
Il gatto si arrampicò come un fulmine sull’albero mentre l’anatra uscita
dall’acqua provava a scappare. Ma il lupo era più veloce, la raggiunse e
la ingoiò in un solo boccone.
Ecco come erano messi: il gatto su un ramo, l’uccellino su un altro ramo
ben distante dal gatto, il lupo in basso che li guardava affamato.
Intanto Pierino guardava la scena senza paura. Un ramo dell’albero
arrivava fino al muro del cortile e Pierino riuscì così a salire
sull’albero e disse all’uccellino:
”Vola intorno al muso del lupo ma non farti acchiappare”
L’uccellino volava intorno alla testa del lupo e quasi lo toccava con le
ali. Il lupo saltava ma non riusciva a prenderlo. Pierino si era portato
sull’albero una corda con un nodo scorsoio. Mentre il lupo saltava il
ragazzo riuscì a prendere la coda del lupo e legò l’altro capo della corda
all’albero.
Più il lupo tirava e più il nodo si stringeva.
Dal bosco uscirono dei cacciatori che seguivano le tracce del
lupo….Dall’alto dell’albero Pierino gridò:
“Non sparate. Io e l’uccellino abbiamo preso il lupo. Aiutateci a portarlo
allo zoo!”
Immaginate la marcia trionfale: davanti Pierino, dietro i cacciatori col
lupo. Chiudevano la marcia il nonno e il gatto. Il nonno non era contento
e continuava a dire
“ E se Pierino non prendeva il lupo?”
Sopra volava cinguettando l’uccellino:
“Guardate come siamo stati bravi!”
Il maestro di cappella
( testo - libretto - testo - libretto - testo - libretto - testo -
libretto)
Intermezzo giocoso per voce di basso-baritono
Libretto di autore ignoto
Musica di
Domenico Cimarosa
(Il Maestro di Cappella - Baritono agli orchestrali)
Se mi dànno il permesso,
un'aria canterò;
non sono, no, di quelli
che si fanno pregare
e ripregare.
Sono di quei pochi
che della scuola antica
ci son restati.
Ah, dove son andati
quei celebri maestri
che sapevano tanto?
Canterò dunque un'aria
giacché tutti a sentirmi
pronti qui vedo;
ma stiano bene attenti
che un'aria canterò di stil sublime,
che fece apposta col suo gusto fino
il cavalier Scarlatti al Laterino.
Oboe, corni e violette
avranno ben a fare.
Violoncello, violini e contrabbaso
a suo tempo faran maggior fracasso.
Attenti, o miei signori,
con arco ben tenuto,
voi dovrete euguir qnel che dirò.
(ai Violini)
Quest'è il passo dei violini:
lai, lai, lai, la.
(gli Oboi suonano)
Cosa fate, oboe mio caro?
bio, bio, bio, bio.
S'incominci ancor il passo!
(il Contrabbaso suona)
Maledetto contrabbasso,
cosa diavol qui si fa?
(ai Violini)
Quest'è il passo dei violini:
lai, lai, lai, la.
(i Corni suonano)
Bla berlebla berlebla berlebla.
Oh, vi prego, deh, badate
e imparate a ben contar,
altrimenti non si va.
(ai Violini)
Quest'è il passo dei violini:
lai, lai, lai, la.
(le Viole suonano)
Le violette non ancora!
(il Flauto suona)
Zitto il flauto non ancora!
Ma che diavol qui si fa?
(il Contrabbasso suona)
Maledetto contrabbasso!
Cosa diavol qui si fa?
Qui si manca d'attenzione,
no, cosi, così non va.
Vi scongiuro in ginocchione,
ah, badate in carità.
Senza scaldarsi il sangue, e per principio,
badate a quel che dico:
nessun cominci il passo
se pria da me nol senta!
Pensate ch'io non sono
qui per farvi il buffone!
(ai Violini)
Quest'è il passo dei violini:
lai, lai, lai, la.
Oh, bravissimi! Va bene.
(alle Viole)
Quest'è quel delle violette:
la, la, la, la.
Bravi assai, o benedette!
(agli Oboi)
L'oboè così farà:
la, la, la, la,
bio, bio, bio, bio.
Molto bene in verità.
(ai Corni)
Or i corni vanno assieme:
la, la, la, la
bla berlebla berlebla berlebla.
Son contento, vanno bene:
or adesso unitamente,
via, sentiamo come andrà.
Bravi! Bene! Bravi assai!
Queste note a punta d'arco,
qui staccate, qui legate.
(rivolgendosi ogni volta ai singoli istrumenti)
L'oboe solo. Le violette!
Flauto solo! Presto i corni!
Qui fortissimo! Così!
Oh, che armonico fracasso!
Oh, che orchestra benedetta!
Io mi sento consolar.
Queste note a punta d'arco!
I violini e le violette!
Le violette con i corni!
I violini, il flauto solo!
Oboi, corni con il flauto!
I violini! Bravi!
Flauto solo! Bene!
Le violette! Bravi!
Oboe e flauto! Bravi!
Presto i corni! Bene!
Bravi! Bene! Bravi assai!
Oh, che armonico fracasso!
Oh, che orchestra benedetta!
Io mi sento consolar!
Bravi! Bravissimi!
Così va bene!
Son contento dell'assieme
che tiene ciascheduno
facendo la tua parte.
Perciò, e non vi spiace,
bramo provar un pezzo
di stil affatto nuovo.
Voltate ora le carte e s'incominci
un can abile Allegro;
ciò è di due colori,
come una salsa che ha vieppiù sapori.
I piani e i forti
vi prego d'osservare.
(il Contrabbasso suona)
Il contrabbasso
non dia quelle strappate
che fan cattivo effetto
nell'armonia .
(alle Viole e al Violoncello)
Violette e violoncello
s'accordin ben assieme nel passaggio
che ho fatto. S'incominci la battuta
con forza e calore, s'incominci
il gran morceau con strepito e vigore.
Ci sposeremo
fra suoni e canti,
sposi brillanti
pieni d'amor.
(ai Violini)
Voglio i violini.
(al Contrabbasso)
Voglio il violone.
(agli Oboi ed ai Fagotti)
Voglio il fagotto
con l'oboè.
(i Corni suonano)
No! No! No! No!
Questo strumento
non fa per me.
(al Flauto e alle Viole)
Orsù il flauto colla viola.
Tutta l'orchestra s'ha da suonar.
No, che di meglio si può trovar.
ci sposeremo
fra suoni e canti
sposi brillanti
pieni d'amor.
(ai Violini)
Voglio i violini!
(al Contrabbasso)
Voglio il violone.
(agli Oboi ed ai Fagotti)
Voglio il fagotto
coll'oboè.
(i Corni suonano)
No, no, no, no,
queto strumento
non fa per me.
(ai Violini)
Voglio i violini.
(al Contrabbasso)
Voglio il violone.
(alle Viole)
Le violette!
(al Flauto)
Ed ora il flauto!
(agli Oboi ed ai Fagotti)
Or, il fagotto
coll'oboè.
(i Corni suonano)
No, no, no, no,
questo strumento
non fa per me.
Tutta I'orchestra
s'ha da suonar.
No, che di meglio
si può trovar.
s'ha da suonar,
s'ha da suonar,
s'ha da suo.....
(un momento di sospensione generale)
(a tutti i suonatori)
Vi ringrario, miei signori;
proveremo ad altro tempo
un Andante, Allegro e Presto,
che faravvi stupefar.
Un Cantabile con moto,
un Larghetto, un Andantino,
che un talento sopraffino
non potrà giammai imitar.