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Domenica 25 agosto 2013_08_25 (ore 18.00)
Auditorium di Milano, largo Gustav Mahler
Un’estate con la musica 2013
la stagione estiva de laVerdi
Una sera al cinema con Wagner
Proiezione del film Silent Wagner (1913)
con improvvisazioni pianistiche su temi wagneriani
Orazio Sciortino, pianoforte
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Programma:
Carl Froelich (Berlino, 1875 – 1953)
Silent Wagner
con improvvisazioni pianistiche su temi wagneriani
e la trascrizione del Finale di Parsifal
Pianoforte Orazio Sciortino
Soggetto e sceneggiatura William Wauer
Produzione Oskar Messter (Germania 1913)
Interpreti Giuseppe Becce (Richard Wagner), Olga Engl (Cosima von
Bülow),
Manny Ziener (Minna Planer), Ernst Reicher (Ludwig II), Miriam Horwitz
(Mathilde Wesendonk)
Durata 45' + 45'80’ ca.
Più sotto, l’introduzione al concerto di Orazio
Sciortino.
Per info e prenotazioni: 02.83389401/2/3,
www.laverdi.org
Biglietti: Euro 17,00
Seguono immagini della serata:
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Incontro con il pubblico durante
l'intervallo.
Con il direttore Francesco
Maria Colombo
L'auditorium si svuota alla
fine del concerto.
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Note:
Il cinema è stato uno degli indiscussi protagonisti
de Un’estate con la musica 2013. E anche il diciannovesimo e penultimo
appuntamento della stagione estiva de laVerdi lo vede di nuovo in
cartellone, con una proposta originale, curiosa e ricercata.
Domenica 25 agosto (ore 18.00), all’Auditorium di Milano in Largo Mahler,
sarà proiettato sul grande schermo il primo film in assoluto dedicato a
Richard Wagner, Silent Wagner, del tedesco Carl Froelich, prodotto nel
1913 in occasione del centenario della nascita del compositore di Lipsia
che vide protagonista, nel ruolo di Wagner, il musicista italiano
Giuseppe Becce.
Sul palco di Largo Mahler, a dare voce alle immagini in bianco e nero
del lungometraggio, il pianista e compositore Orazio Sciortino, che
torna così gradito ospite de laVerdi dopo la sua ultima, fortunata
performance lo scorso maggio, nel corso della passata stagione
sinfonica.
Sciortino eseguirà una serie di improvvisazioni pianistiche su temi
wagneriani, che si concluderanno – ad accompagnare l’ultima scena del
film – con l’esecuzione per intero del Finale del Parsifal, trascritto
al pianoforte, unico momento non improvvisato del commento musicale alla
proiezione.
Tanto si è dibattuto sul rapporto tra il cinema e Wagner, e sul tributo
che la “settima arte” abbia avuto nei confronti del genio di Lipsia, se
pensiamo alla Gesamtkunstwerk, “opera d’arte totale” (fusione perfetta
di musica, testo, recitazione e psicologia) come antesignana dell’idea
stessa di cinema, all’importanza in tal senso della tecnica del
Leitmotiv, o se guardiamo all’Anello del Nibelungo come prima forma di
saga “fantasy” rappresentata, o se consideriamo l’utilizzo di musica
wagneriana in pellicole storiche come Star Wars o Melancholia di Lars
von Trier, o più in generale se pensiamo all’influsso che il compositore
di Lipsia ha avuto sulla musica da film di tutti i tempi. Si tratta però
di una riconoscenza che la cinematografia sembra non aver avuto, per via
dei pochi film biografici dedicati a Wagner, nonostante l’interesse e la
complessità del personaggio. Rappresentativo nel panorama delle
biografie musicali cinematografiche è il film muto Richard Wagner, poi
rinominato Silent Wagner. Realizzato nel 1913, proprio per il primo
centenario della nascita del compositore, Richard Wagner è tra i primi
tentativi del regista Carl Froelich, autore di 77 pellicole nonché
artefice del primo film tedesco con sonoro. Si tratta di una pellicola
dalla durata consistente per l’epoca, 80 minuti circa, che riporta in
maniera quasi aneddotica episodi della vita di Wagner, dall’infanzia
fino alla morte, con elementi umoristici e caricaturali, non senza
alcune banalità nelle didascalie e a inesattezze biografiche. Nonostante
le ingenuità del giovane regista, il film rappresenta un divertente
spaccato della cinematografia di primo Novecento, e un quadro sulla
considerazione di Wagner a inizio secolo. L’aspetto sicuramente più
interessante però è legato senz’altro al suo attore principale, Giuseppe
Becce, compositore di musica da film, allievo di Nikisch e di Busoni,
nonché collaboratore di grandi registi come Fritz Lang, Murnau, Lubitsch,
che venne scelto da Froelich per ricoprire il ruolo di protagonista per
la straordinaria somiglianza fisica con il compositore tedesco. Becce
ricevette poi l’incarico di comporre l’accompagnamento sonoro della
pellicola limitando al minimo le citazioni wagneriane, dal momento che
la famiglia Wagner aveva chiesto delle cifre elevatissime per l’utilizzo
delle musiche. Pertanto il lavoro di Becce fu quello di integrare
musiche di propria composizione ad altre prese in prestito dal
repertorio musicale europeo, in una sorta di excursus da Haydn a Wagner.
Un aneddoto simpatico racconta che la scena presso i giardini di Villa
Wahnfried fu girata in fretta e furia, addirittura in pochi minuti,
perché pare che Cosima Liszt Wagner, che ancora risiedeva nella Villa,
non concedette il permesso di girare lì; questo spiega anche la brevità
della scena e il ritmo accelerato del passo di Becce. Per quanto poco
documentato, il fatto potrebbe essere verosimile, considerato il
carattere difficile di Frau Cosima, e la diffidenza della famiglia
Wagner nei confronti del film e del cinema in generale. Secondo la
consuetudine dell’epoca, il commento musicale proposto per la proiezione
del film Silent Wagner è totalmente improvvisato nello stile wagneriano,
anzi, nei vari stili wagneriani, e utilizzando materiali provenienti
dall’Olandese Volante, dal Rienzi, dalla Tetralogia, dal Tristan e dal
Parsifal. Le varie sezioni del film sono marcate da linguaggi musicali
diversi, seguendo l’evoluzione stilistica wagneriana, dai primi
tentativi compositivi alle complessità delle opere della maturità. La
tecnica utilizzata rimane quella del Leitmotiv: i vari motivi musicali
dei drammi di Wagner vengono però sottoposti a nuove elaborazioni
estemporanee con l’obiettivo di sottolineare i climi emotivi e
biografici del film, in una sorta di ideale simbiosi tra la vita del
compositore e il carattere psicologico dei personaggi del suo teatro.
Unico momento del commento musicale non improvvisato sarà
nell’ultimissima scena, in cui verrà eseguito per intero il Finale del
Parsifal trascritto al pianoforte.
[ Orazio Sciortino ]
Notizie su Giuseppe Becce
Curiosamente, il primo Wagner cinematografico fu un italiano. E tanto
più, essendo il germanicissimo Richard Wagner di Froelich apparso nel
primo centenario wagneriano, cioè al tempo stesso in quello verdiano. Il
vicentino Giuseppe Becce diede al personaggio una caratterizzazione che
si potrebbe definire espressionista. Nato nel 1877, si era trasferito a
Berlino dopo studi di Filologia a Padova, dedicandosi alla musica. Ebbe
due eccezionali maestri di composizione e direzione d’orchestra come
Arthur Nikisch e Ferruccio Busoni (del quale sarà allievo uno dei
maggiori autori di colonne sonore del Novecento, Dimitri Tiomkin) e già
nel 1910 debuttò con l’operetta Il letto della Pompadour, cui seguì nel
’12 l’opera Tullia. Il film su Wagner lo indirizzò definitivamente verso
il cinema, per cui elaborò il criterio di “Kinothek” (abbreviazione di
Kino-Bibliothek), un catalogo di musiche d’atmosfera da cui attingere
per le varie situazioni filmiche. Tra i suoi principali film muti, si
ricordano Il gabinetto del dottor Caligari di Robert Wiene (1920), I
misteri di un’anima di Wilhelm Pabst (1925), L’ultima risata (1924) e
Tartufo (1926, protagonista il celebre Emil Jannings) di Friedrich
Murnau. Con l’avvento del sonoro, Becce si specializzò in trasposizioni
di opere e operette, fra cui Fra diavolo (1931) di Mario Bonnard, e nel
cinema “di montagna”, genere di grande successo nella Germania del tempo
anche per l’impulso di Leni Riefenstahl (con lei collaborò nel 1932 per
La bella maledetta). Lavorò anche per film di propaganda nazista. Fra il
1942 e ’43 partecipò in Italia alla realizzazione de La cena delle beffe
di Alessandro Blasetti e varie altre pellicole minori. Morì a Berlino
Ovest nel 1973. Nel complesso delle sue partiture è stata identificata
una “drammaturgia media della musica per film”, che ha influenzato i
successivi autori di colonne sonore. Le musiche per Richard Wagner sono
state recentemente strumentate da Helmut Imig, che il pubblico de
laVerdi ha ascoltato in occasione della proiezione de La febbre dell’oro
e di Luci della città di Chaplin.
Film su Richard Wagner
Dopo il film di Froelich, nel 1925 venne realizzato un documentario con
lo stesso titolo. Il film successivo Magic Fire (regia di William
Dieterle, interprete Alan Badel) è del 1955. Ancora nel 1955 Helmuth
Käutner dirige Ludwig II, con Paul Bildt nel ruolo di Wagner
protagonista. Nel 1960 Lyndon Brook è Wagner in Canto senza fine di
Charles Vidor. Nel 1972 vengono realizzati i due film più significativi:
Ludwig di Luchino Visconti con Trevor Howar e Ludwig: Requiem per un Re
vergine di Hans-Jürgen Syberberg, interprete Gherard März. Lisztomania
di Ken Russel presenta nel 1975 Wagner come un vampiro nazista,
interprete Paul Nicholas. Una serie televisiva sulla vita di Wagner è
stata realizzata nel 1983 da Tony Palmer, protagonista Richard Burton.
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