|  | Giovedì 22 agosto 2013 (ore 20.30)Auditorium di Milano, largo Gustav Mahler
 Un’estate con la musica 2013
 la stagione estiva de laVerdi
 Una sera con Liszt e ...
  
       Paolo Marzocchi, pianoforte e compositore
 Per info e prenotazioni: 02.83389401/2/3, 
      www.laverdi.org  Biglietti: Euro 17,00
 
      
       
        
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          | Programma: F. Liszt Due leggendeSan Francesco d’Assisi che predica agli uccelli
 San Francesco di Paola che cammina sulle acque
 Rapsodia ungherese n.2
 Paolo MarzocchiJust Like The Movies,
 colonna sonora dal vivo del film sperimentale di Michal Kosakovski
 (Vincitore Milano Film Festival 2006)
 
 Seguono immagini della serata:   |  
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          |  |  Note: 
        Dopo la poliedrica performance della coreana Ilia Kim, 
        Un’estate con la musica 2013 propone al pubblico dell’Auditorium di 
        Milano un nuovo recital pianistico, protagonista un solista e 
        compositore di casa nostra, il pesarese Paolo Marzocchi, uno dei 
        musicisti più interessanti nel panorama nazionale sia sotto il profilo 
        strettamente classico sia nell’ambito della musica contemporanea d’arte.Appuntamento giovedì 22 agosto (ore 20.30) all’Auditorium di Milano in 
        largo Mahler per questo diciottesimo programma della stagione estiva de 
        laVerdi dal duplice volto.
 La prima parte della serata sarà infatti dedicata a Franz Liszt. Del 
        grande virtuoso ottocentesco, Marzocchi presenterà una pagina 
        conosciutissima e popolare, come la Rapsodia ungherese n.2 – certamente 
        della raccolta la più nota e conosciuta al grande pubblico e di più 
        difficile esecuzione, il cui tema è stato ripreso tra l’altro in 
        innumerevoli, noti spot pubblicitari – e una vera chicca come le due 
        Leggende: San Francesco d’Assisi che predica agli uccelli e San 
        Francesco di Paola che cammina sulle acque.
 La seconda parte vedrà invece Marzocchi impegnato nell’esecuzione di una 
        propria composizione, Just Like The Movies, ispirata alla tragedia 
        dell’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 a New York, 
        brano scritto come colonna sonora dell’omonimo film sperimentale di 
        Michal Kosakowski, vincitore del Milano Film Festival edizione 2006 (più 
        sotto, una nota dell’autore racconta la genesi dell’opera).
 
 Programma
 F. Liszt Due leggende
 San Francesco d’Assisi che predica agli uccelli
 San Francesco di Paola che cammina sulle acque
 Nonostante i titoli, Saint François d'Assise: La prédication aux oiseaux 
        (Allegretto in la maggiore) e Saint François de Paule: marchant sur les 
        flots (Andante maestoso in mi maggiore), le due Leggende non hanno un 
        carattere propriamente religioso. Anzi, la loro scrittura pianistica si 
        avvicina maggiormente a quella degli Études d'exécution trascendente e 
        degli Années de pèlerinage. Liszt le compose nel 1863 (furono poi 
        trascritte anche per orchestra) e le dedicò alla figlia, allora sposata 
        con il pianista e direttore d'orchestra Han von Bülow. La Leggenda di 
        San Francesco d'Assisi si rifà al celebre brano dei Fioretti. Liszt 
        esprime il florilegio attraverso un grande impegno tecnico (rapidi di 
        trilli, scale o frammenti di esse e arpeggi) contrapposto ad un ampio 
        episodio cantabile.
 La Leggenda di San Francesco da Paola gli fu invece suggerita da un 
        quadro del pittore Steinle. L'artista ritrasse il celebre episodio in 
        cui il Santo, rifiutato su una barca da alcuni battellieri, attraversò 
        sulle onde lo stretto di Messina.
 
 Rapsodia ungherese n.2
 "Ho voluto fare una specie di epopea nazionale della musica tzigana. Con 
        la parola "rapsodia" ho inteso alludere all'elemento fantasticamente 
        epico che ho creduto di riconoscere in questa musica. Ognuno di questi 
        frammenti non narra alcun fatto, è vero, ma chi sa intenderlo vi coglie 
        l'espressione di alcuni degli stati d'animo nei quali si compendia 
        l'ideale d'una lezione. i Magiari hanno adottato gli tzigani come loro 
        musicisti nazionali. L'Ungheria può dunque a buon diritto avocare a sé 
        quest'arte, nutrita del suo pane e del suo vino, maturata al suo sole e 
        alla sua ombra, e tanto strettamente penetrata nelle sue abitudini da 
        legarsi alle più gloriose memorie della patria".
 Così, nel suo saggio Sugli Zingari e la loro musica in Ungheria, Liszt 
        presentava nel 1859 la serie di diciannove Rapsodie ungheresi. 
        implicitamente dichiarava di riallacciarsi nel suo pianismo, piuttosto 
        che a quelle nazionali, alle tradizioni musicali tzigane di cui allora 
        si era quasi persa traccia. La Rapsodia n. 2 è la più famosa della 
        raccolta e fra quelle di maggiori difficoltà esecutive. Si apre con il 
        tema del Lassan ("lentamente" in ungherese) che Liszt specifica come 
        "molto espressivo" e presenta un carattere nello stesso tempo 
        "spiritoso" e solenne.
 Il Friska (Fresco), ovvero la sezione veloce, occupa una gran parte del 
        brano, in un crescendo sempre più rapido fino al tema della rapsodia, 
        che ne ha assicurato la grandissima popolarità. Il brano è stato 
        incredibilmente impiegato per spot pubblicitari e cartoni animati, fra 
        cui Cat Concerto di Tom & Jerry, che nel 1946 vinse l'Oscar come miglior 
        film d'animazione.
 
 Marzocchi
 Just Like The Movies,
 colonna sonora dal vivo del film sperimentale di Michal Kosakovski
 (Vincitore Milano Film Festival 2006)
 L'11 Settembre 2001 è uno strano punto nodale della memoria collettiva 
        del nostro tempo. Si può affermare con ragione che praticamente ognuno 
        di noi ricordi esattamente cosa stava facendo nel momento in cui ha 
        appreso che le Torri Gemelle erano state colpite. Per quello che mi 
        riguarda ero in automobile, e stavo guidando in autostrada; stavo 
        tornando a casa, ascoltando la radio. La radio stava trasmettendo delle 
        notizie improbabili. Mi fermai in una stazione di servizio provvista di 
        televisore giusto in tempo per vedere la prima torre sgretolarsi. 
        Ovviamente non ero sicuro della veridicità di ciò che stava passando 
        sullo schermo. Mentre ciò accadeva, la ragazza dietro al bancone del bar 
        conversava amabilmente di uomini con una sua amica, entrambe incuranti 
        dell'apocalisse in corso. Sicuramente avranno pensato trattarsi di uno 
        di quei film americani in cui succede di tutto. Non nego di aver pensato 
        io stesso che fosse un film catastrofico. Lo era, effettivamente. A 
        circa tre anni dalla tragedia, Michal Kosakowski mi propose di pensare 
        una musica per un cortometraggio realizzato utilizzando solo frammenti 
        estrapolati da film hollywoodiani precedenti l'attentato.
 Ho cercato di pensare alla musica come ad un collante, un tessuto 
        connettivo per gli eterogenei materiali del film. Bisognava dimenticare 
        o non far accorgere lo spettatore che in una scena pioveva e nella 
        seguente c'era il sole, che in una ci si trovava in un grigio inverno 
        degli anni Settanta mentre nella successiva la gente giocava a scacchi 
        in Central Park, in maniche di camicia. Così ho deciso di comporre una 
        "musica da film muto" per pianoforte solo, eseguibile dal vivo, in cui 
        il suono nudo del pianoforte contrastasse severamente con la grandiosità 
        dell'impatto delle immagini, tenendole insieme. E il materiale 
        eterogeneo e frammentato dei film (più di 50) impiegati nel montaggio 
        trova nella musica il collante necessario.
 Il "fantasma" delle atmosfere da musica hollywoodiana appare assieme a 
        uno stralunato rag-time, un omaggio alla musica del primo cinema. In 
        certi momenti suoni di matrice elettroacustica sono aggiunti alle note 
        di pianoforte, e l'esecutore deve interagire con essi. Le parti 
        elettroacustiche sono tratte da un pezzo intitolato B1. Studio per 
        l'attraversamento della Notte, scritto precedentemente e basato 
        interamente su una singola nota di pianoforte. [Paolo Marzocchi]
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