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      Auditorium Fond.CariploMilano
 Venerdì 14 giugno 2013 ore 21:00 Organizzato da Orchestra Giuseppe VerdiPietro Mascagni
 Cavalleria rusticana
 l’opera nella casa de laVerdi Stagione Sinfonica 2011-2012giovedì 13, venerdì 14, domenica 16 giugno 2013
 Auditorium di Milano, largo Mahler
 Il capolavoro di Mascagni in forma di concerto
 chiude la stagione 2012/13
 Personaggi e interpreti:
 Santuzza (soprano) Chiara Angella
 Turiddu (tenore) Paolo Bartolucci
 Lucia (contralto) Erika Fonzar
 Alfio (baritono) Alberto Gazale
 Lola (mezzosoprano) Elena Lo Forte
 Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
 Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
 Maestro del Coro Erina Gambarini
  
       Direttore Zhang Xian
 
       
      Auditorium di Milano Fondazione CariploLargo Gustav Mahler
 tel. 02.83389.401/2/3 (orario biglietteria: da martedì a domenica 14.30 – 
      19.00)
 
 
      Giovedì 13 giugno 2013 ore 18.00Conferenza
 Guida a Cavalleria rusticana
 Relatori Laura Nicora e Lorenzo Sorbo
 Ingresso libero
 
        
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          | PIETRO MASCAGNICavalleria rusticana
 Melodramma in un atto
 
 Libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci
 tratto dalla novella di Giovanni Verga dallo stesso titolo
 Personaggi:
 SANTUZZA, una giovane contadina (a peasant girl) soprano
 TURIDDU, un giovane contadino (a young peasant) tenore
 LUCIA, sua madre (his mother) soprano
 ALFIO, un carrettiere (a carter) baritono
 LOLA, sua moglie (his wife) mezzosoprano
 
 Siciliana (Turiddu)
 Coro d'introduzione
 Scena (Santuzza e Lucia)
 Sortita di Alfio con Coro
 Scena e preghiera
 Romanza e Scena (Lucia e Santuzza)
 Scena (Santuzza e Turiddu)
 Stornello di Lola
 Duetto (Santuzza e Turiddu)
 Duetto (Santuzza e Alfio)
 Intermezzo sinfonico
 Scena, Coro e Brindisi (Lola e Turiddu)
 Finale
 
 Seguono immagini della serata:   |  
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  Presentazione di RUBEN JAIS della serata che si è apertacon un video nel quale all'inizio si è vista qualche bella immagine
 dell'autore e due scene dal film sulla vita di Mascagni,
 ma poi (purtroppo) è proseguito con
 Gulglielmo Ratcliff : Intermezzo
 La Parisina: Introduzione
 L'amico Fritz:intermezzo
 che sarebbe stata cosa sicuramente migliore ascoltare dal vivo
 che non in versione registrata con un montaggio
 di immagini discutibili, oltre tutto sono pagine di tale
 bellezza che avrebbero ben figurato in mano alla Orch. Giuseppe Verdi ed
 ai suoi ottimi solisti come Luca Santniello che nel Fritz avrebbe avuto
 un bellissimo passaggio da eseguire.
 
  
  
  
  La scena rappresenta una piazza in un paese della Sicilia. 
Nel fondo, a destra, chiesa con porta praticabile. A sinistra l'osteria e la 
casa di Mamma Lucia. È il giorno di Pasqua.   
 
  Siciliana
 TURIDDU (a sipario calato)
 O Lola ch'ai di latti la cammisa
 Si bianca e russa comu la cirasa,
 Quannu t'affacci fai la vucca a risa,
 Biato cui ti dà lu primu vasu!
 Ntra la porta tua lu sangu è sparsu,
 E nun me mporta si ce muoru accisu...
 E s'iddu muoru e vaju mparadisu
 Si nun ce truovo a ttia, mancu ce trasu.
  
  
  
  
  
 
  ScenaLa scena sul principio è vuota. Albeggia.
  
  
 
  Coro d'introduzione
 DONNE
 (di dentro)
 Gli aranci olezzano
 Sui verdi margini,
 Cantan le allodole
 Tra i mirti in fior;
  
  
  Tempo è si mormoriDa ognuno il tenero
 Canto che i palpiti
 Raddoppia al cor.
 (Le donne entrano in scena.)
  
  
  
 
 UOMINI
 (di dentro)
 In mezzo al campo
 Tra le spiche d'oro
 Giunge il rumor
 Delle vostre spole,
  
  
  
 Noi stanchi
 Riposando dal lavoro
 A voi pensiam,
 O belle occhi-di-sole.
 A voi corriamo
 Come vola l'augello
 Al suo richiamo.
 (Gli uomini entrano in scena.)
  
  
  
  DONNECessin le rustiche
 Opre: la Vergine
 Serena allietasi
 Del Salvator;
 Tempo è si mormori
 Da ognuno il tenero
 Canto che i palpiti
 Raddoppia al cor.
 (Il coro attraversa la scena ed esce.)
  
 
  ScenaSantuzza e Lucia
  
 
 SANTUZZA
 (entrando)
  
 Dite, mamma Lucia...
 
 LUCIA
 (sorpresa)
 Sei tu? Che vuoi?
 
 SANTUZZA
 Turiddu ov'è?
 
  LUCIA
 Fin qui vieni a cercare
 Il figlio mio?
 
 SANTUZZA
 Voglio saper soltanto,
 Perdonatemi voi, dove trovarlo.
 
 LUCIA
 Non lo so, non lo so,
 Non voglio brighe!
 
 SANTUZZA
 Mamma Lucia, vi supplico piangendo,
 Fate come il Signore a Maddalena,
 Ditemi per pietà dov'è Turiddu . . .
 
  Lucia (contralto) Erika Fonzar
 È andato per il vino
 A Francofonte.
 
   Santuzza (soprano) Chiara AngellaNo! l'han visto in paese
 Ad alta notte.
 
 LUCIA
 Che dici?
 Se non è tornato a casa!
 (avviandosi verso l'uscio di casa)
 Entra!
 
  SANTUZZA
 (disperata)
 Non posso entrare in casa vostra.
  
 Sono scomunicata!
 
 LUCIA
 E che ne sai Del mio figliolo?
 
  SANTUZZA
 Quale spina ho in core!
 
  Sortita di Alfio con Coro  
 Alfio, Coro e dette
 
  ALFIO
  
 Alfio (baritono) Alberto Gazale
 Il cavallo scalpita,
 I sonagli squillano,
  
 Schiocca la frusta. E va!
 Soffi il vento gelido,
  
 Cada l'acqua o nevichi,
 A me che cosa fa?
 
 CORO
 O che bel mestiere
 Fare il carrettiere
 Andar di qua e di là!
  
 
 ALFIO
 M'aspetta a casa Lola
 Che m'ama e mi consola,
  
 Ch'è tutta fedeltà.
 Il cavallo scalpiti,
 I sonagli squillino,
  
 E Pasqua, ed io son qua!
 
  Scena e preghiera
  LUCIA
 Beato voi, compar Alfio,
 Che siete sempre allegro così!
 
 ALFIO
 Mamma Lucia,
 N'avete ancora
 Di quel vecchio vino?
 
  LUCIA
 Non so;
 Turiddu è andato
 A provvederne.
 
 ALFIO
 Se è sempre qui!
 L'ho visto stamattina
 Vicino a casa mia.
 
 LUCIA
 (sorpresa)
 Come?
 
  SANTUZZA
 (rapidamente)
 Tacete.
 
  (Dalla chiesa odesi intonare l'Alleluja.)
 ALFIO
 Io me ne vado,
 Ite voi altre in chiesa.
 (Esce.)
 
 CORO
 (interno della chiesa)
 Regina coeli laetare.
 Alleluja!
 Quia quem meruisti portare.
 Alleluja!
 Resurrexit sicut dixit.
 Alleluja!
 
  SANTUZZA, LUCIA E CORO ESTERNO
 (sulla piazza)
 Inneggiamo,
 Il Signor non è morto,
 Ei fulgente
  
 Ha dischiuso l'avel,
  
  
 Inneggiam
  
 Al Signore risorto
 Oggi asceso
 Alla gloria del Ciel!
  
  
  
  
  
  
  
  
 
 CORO
 (interno della chiesa)
 Ora pro nobis Deum.
 Alleluja!
 Gaude et laetare, Virgo Maria.
 Alleluja!
 Quia surrexit Dominus vere.
 Alleluja!
 (Tutti entrano in chiesa tranne Santuzza e Lucia.)
  
 
  Romanza e ScenaLucia e Santuzza
 
 LUCIA
 Perché m'hai fatto
 Segno di tacere?
  
 
 SANTUZZA
 Voi lo sapete, o mamma,
 Prima d'andar soldato,
 Turiddu aveva a Lola
 Eterna fè giurato.
  
 Tornò, la seppe sposa;
 E con un nuovo amore
 Volle spegner la fiamma
  
 Che gli bruciava il core:
  
 M'amò, l'amai.
 Quell'invidia d'ogni delizia mia,
 Del suo sposo dimentica,
 Arse di gelosia...
 Me l'ha rapito...
  
  
  
  
  
  
  
  
 Priva dell'onor mio rimango:
 Lola e Turiddu s'amano,
 Io piango, io piango!
 
  LUCIA
 Miseri noi,
 Che cosa vieni a dirmi
 In questo santo giorno?
 
 SANTUZZA
 Io son dannata.
 Andate o mamma,
 Ad implorare Iddio,
  
 E pregate per me.
 Verrà Turiddu,
 Vo' supplicarlo
 Un'altra volta ancora!
  
 
 LUCIA
 (avvicinandosi alla chiesa)
 Aiutatela voi,
 Santa Maria!
 (Esce.)
 
  Scena  
  
  
 Santuzza e Turiddu
 
 TURIDDU
 (entrando)
 Tu qui, Santuzza?
 
 SANTUZZA
 Qui t'aspettavo.
 
  Turiddu (tenore) Paolo Bartolucci
 È Pasqua,
 In chiesa non vai?
 
  SANTUZZA
 Non vo.
 Debbo parlarti...
 
 TURIDDU
 Mamma cercavo.
 
 SANTUZZA
 Debbo parlarti...
 
  TURIDDU
 Qui no! Qui no!
 
  SANTUZZA
 Dove sei stato?
 
 TURIDDU
 Che vuoi tu dire?
 A Francofonte!
 
  SANTUZZA
 No, non è ver!
 
 TURIDDU
 Santuzza, credimi...
 
  SANTUZZA
 No, non mentire;
 Ti vidi volger
 Giù dal sentier...
 E stamattina, all'alba,
 T'hanno scorto
 Presso l'uscio di Lola.
 
   TURIDDUAh! mi hai spiato?
 
 SANTUZZA
 No, te lo giuro.
 A noi l'ha raccontato
 Compar Alfio
 Il marito, poco fa.
 
 TURIDDU
 Cosi ricambi
 L'amor che ti porto?
 Vuoi che m'uccida?
 
  SANTUZZA
 Oh! questo non lo dire...
 
 TURIDDU
 Lasciami dunque, lasciami;
 Invan tenti sopire
 Il giusto sdegno
 Colla tua pietà.
 
 SANTUZZA
 Tu l'ami dunque?
 
 TURIDDU
 No...
 
 SANTUZZA
 Assai più bella
 È Lola.
 
 TURIDDU
 Taci, non l'amo.
 
 SANTUZZA
 L'ami...
 Oh! maledetta!
 
 TURIDDU
 Santuzza!
 
 SANTUZZA
 Quella cattiva femmina
 Ti tolse a me!
 
 TURIDDU
 Bada, Santuzza,
 Schiavo non sono
 Di questa vana
 Tua gelosia!
 
 SANTUZZA
 Battimi, insultami,
 T'amo e perdono,
 Ma è troppo forte
 L'angoscia mia.
 
  Stornello di Lola
 Lola e detti
 
  Lola (mezzosoprano) Elena Lo Forte
 (dentro alla scena)
 Fior di giaggiolo,
 Gli angeli belli
  
 Stanno a mille in cielo,
 Ma bello come lui
 Ce n'è uno solo.
 (entrando)
 
  
 Oh! Turiddu... È passato Alfio?
 
  TURIDDU
 Son giunto ora in piazza.
 Non so...
 
 LOLA
 Forse è rimasto
 Dal maniscalco,
 Ma non può tardare.
 (ironica)
 E... voi
 Sentite le funzioni in piazza?
 
 TURIDDU
 Santuzza mi narrava...
 
  SANTUZZA
 (tetra)
 Gli dicevo che oggi è Pasqua
 E il Signor vede ogni cosa!
 
 LOLA
 Non venite alla messa?
 
 SANTUZZA
 Io no, ci deve andar chi sa
 Di non aver peccato.
 
  LOLA
 Io ringrazio il Signore
 E bacio in terra.
 
  SANTUZZA
 (ironica)
 Oh, fate bene, Lola!
 
 TURIDDU
 (a Lola)
 Andiamo, andiamo!
 Qui non abbiam che fare.
 
  LOLA
 (ironica)
 Oh! rimanete!
 
 SANTUZZA
 (a Turiddu)
 Sì, resta, resta,
 Ho da parlarti ancora!
 
  LOLA
 E v'assista il Signore:
  
 Io me ne vado.
  
 (Entra in chiesa.)
 
  Duetto
 Santuzza e Turiddu
 
  TURIDDU
 (irato)
 Ah! lo vedi,
 Che hai tu detto...?
 
  SANTUZZA
 L'hai voluto, e ben ti sta.
 
 TURIDDU
 (Le s'avventa.)
 Ah! perdio!
 
 SANTUZZA
 Squarciami il petto!
 
 TURIDDU
 (s'avvia)
 No!
 
  SANTUZZA
 (trattenendolo)
 Turiddu, ascolta!
 
 TURIDDU
 No!
 
  SANTUZZA
 No, no, Turiddu,
 Rimani ancora.
 Abbandonarmi
 Dunque tu vuoi?
 
 TURIDDU
 Perché seguirmi,
 Perché spiarmi
 Sul limitare
 Fin della chiesa?
 
  SANTUZZA
 La tua Santuzza
 Piange e t'implora;
 Come cacciarla
 Così tu puoi?
 
 TURIDDU
 Va, ti ripeto
 Va non tediarmi,
 Pentirsi è vano
 Dopo l'offesa!
 
 SANTUZZA
 (minacciosa)
 Bada!
 
 TURIDDU
 Dell'ira tua non mi curo!
 (La getta a terra e fugge in chiesa.)
 
 SANTUZZA
 (nel colmo dell'ira)
 A te la mala Pasqua, spergiuro!
 (Cade affranta ed angosciata.)
 Duetto
 Santuzza e Alfio
 
 (Sorte Alfio e s'incontra con Santuzza.)
 
 SANTUZZA
 Oh! Il Signore vi manda
 Compar Alfio.
 
 ALFIO
 A che punto è la messa?
 
 SANTUZZA
 E tardi ormai, ma per voi
 Lola è andata con Turiddu!
 
 ALFIO
 (sorpreso)
 Che avete detto?
 
 SANTUZZA
 Che mentre correte
 All'acqua e al vento
 A guadagnarvi il pane,
 Lola v'adorna il tetto
 In malo modo!
 
 ALFIO
 Ah! nel nome di Dio,
 Santa, che dite?
 
 SANTUZZA
 Il ver. Turiddu
 Mi tolse l'onore,
 E vostra moglie
 Lui rapiva a me!
 
 ALFIO
 Se voi mentite,
 Vo' schiantarvi il core!
 
 SANTUZZA
 Uso a mentire
 Il labbro mio non è!
 Per la vergogna mia,
 Pel mio dolore
 La triste verità
 Vi dissi, ahimè!
 
 ALFIO
 Comare Santa,
 Allor grato vi sono.
 
 SANTUZZA
 Infame io son
 Che vi parlai cosi!
 
 ALFIO
 Infami loro:
 Ad essi non perdono;
 Vendetta avrò
 Pria che tramonti il di.
 Io sangue voglio,
 All'ira m'abbandono,
 In odio tutto
 L'amor mio finì...
 (Escono.)
 
  Intermezzo sinfonico  
  
  
  
 
  (Tutti escono di chiesa, Lucia traversa la scena ed entra in 
casa.) Scena, Coro e Brindisi
 Lola, Turiddu e Coro
 
 UOMINI
 A casa, a casa,
 Amici, ove ci aspettano
 Le nostre donne,
 Andiam.
 Or che letizia
 Rasserena gli animi
 Senza indugio corriam.
 
 DONNE
 A casa, a casa,
 Amiche, ove ci aspettano
 I nostri sposi,
 Andiam .
 Or che letizia
 Rasserena gli animi
 Senza indugio corriam.
 (Il coro si avvia.)
 
 TURIDDU
 (a Lola che s'avvia)
 Comare Lola,
  
 Ve ne andate via
  
 Senza nemmeno salutare?
 
  LOLA
 Vado a casa:
  
 Non ho visto compar Alfio!
 
 TURIDDU
 Non ci pensate,
 Verrà in piazza.
 (al Coro)
 Intanto amici, qua,
 Beviamone un bicchiere.
 
 (Tutti si avvicinano alla tavola dell'osteria e prendono i bicchieri.)
 
 Viva il vino spumeggiante
 Nel bicchiere scintillante,
 Come il riso dell'amante
 Mite infonde il giubilo!
 Viva il vino ch'è sincero
  
 Che ci allieta ogni pensiero,
 E che annega l'umor nero,
 Nell'ebbrezza tenera.
 
  CORO
 Viva il vino spumeggiante, ecc.
 
 (Si riprende il brindisi.)
 
  TURIDDU
 (a Lola)
 Ai vostri amori!
 (Beve.)
 
  LOLA
 (a Turiddu)
 Alla fortuna vostra!
 (Beve.)
 
 TURIDDU
 Beviam!
 
 CORO
 Beviam! Viva il vin!
 
  (Entra Alfio.)
 Finale
 Alfio e detti
 
 ALFIO
 A voi tutti salute!
 
 CORO
 Compar Alfio, salute.
 
  TURIDDU
 Benvenuto!
 Con noi dovete bere:
 (Empie un bicchiere.)
 Ecco, pieno è il bicchiere.
 
  ALFIO
 (respingendolo)
 Grazie, ma il vostro vino
 Io non l'accetto.
  
 Diverrebbe veleno
 Entro il mio petto.
 
 TURIDDU
 (Getta il vino.)
 A piacer vostro!
 
 LOLA
 Ahimè! che mai sarà?
 
 ALCUNE DONNE
 (a Lola)
 Comare Lola,
 Andiamo via di qua.
 
 (Tutte le donne escono conducendo Lola)
 
 TURIDDU
 Avete altro a dirmi?
 
  ALFIO
 Io? Nulla!
 
 TURIDDU
 Allora sono agli ordini vostri.
 
 ALFIO
 Or ora?
 
 TURIDDU
 Or ora!
 
 (Alfio e Turiddu si abbracciano. Turiddu morde l'orecchio destro di AIfio.)
 
  ALFIO
 Compare Turiddu,
 Avete morso a buono...
 (con intenzione)
 C'intenderemo bene,
 A quel che pare!
 
 TURIDDU
 Compar Alfio!
 Lo so che il torto è mio:
 E ve lo giuro
 Nel nome di Dio
 Che al par d'un cane
 Mi farei sgozzar,
 Ma... s'io non vivo,
 Resta abbandonata...
 Povera Santa!...
 Lei che mi s'è data...
 (con impeto)
 Vi saprò in core
 Il ferro mio piantar!
  
  ALFIO
 (freddamente)
 Compare,
 Fate come più vi piace;
 Io v'aspetto qui fuori
 Dietro l'orto.
 (Esce.)
 
  
  Lucia e Turiddu
 
 TURIDDU
 Mamma,
  
 Quel vino è generoso, e certo
 Oggi troppi bicchieri
  
 Ne ho tracannati...
 Vado fuori all'aperto.
  
 Ma prima voglio
 Che mi benedite
 Come quel giorno
 Che partii soldato.
  
 E poi... mamma... sentite...
 S'io... non tornassi...
  
 Voi dovrete fare
 Da madre a Santa,
 Ch'io le avea giurato
 Di condurla all'altare.
 
  LUCIA
 Perché parli così, figliuol mio?
 
 TURIDDU
 Oh! nulla!
 È il vino che mi ha suggerito!
 Per me pregate Iddio!
 Un bacio, mamma...
  
 Un altro bacio... addio!
 (L'abbraccia ed esce precipitosamente.)
 
 Lucia, Santuzza e Coro
 
  LUCIA
 (disperata, correndo in fondo)
 Turiddu?! Che vuoi dire?
 Turiddu? Turiddu? Ah!
 (Entra Santuzza.)
 Santuzza!...
  
  SANTUZZA
 (Getta la braccia al collo di Lucia.)
 Oh! madre mia!
 
 (Si sente un mormorio lontano.)
 
 DONNE
 (correndo)
 Hanno ammazzato compare Turiddu!
  
  
  (Tutti gettano un grido.)
 
 
  
 
  
  Maestro del Coro Erina Gambarini 
  
  Lucia (contralto) Erika Fonzar 
  
  Lola (mezzosoprano) Elena Lo Forte 
  
  Alfio (baritono) Alberto Gazale 
  
  
  Santuzza (soprano) Chiara AngellaTuriddu (tenore) Paolo Bartolucci
 
  
  
  
 
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          |  |  
          |  |  Note: 
        Un’opera lirica all’Auditorium di Milano. Sarà 
        infatti l’esecuzione integrale di Cavalleria rusticana di Pietro 
        Mascagni in forma di concerto, nel 150° anniversario della nascita del 
        compositore, a chiudere la stagione sinfonica 2012/13 de laVerdi. Evento 
        inusuale, ma particolarmente gradito al pubblico dell’Auditorium di 
        Milano, dopo il successo di Andrea Chenier di Umberto Giordano, che 
        completò esattamente un anno fa la stagione 2011/12, con laVerdi diretta 
        in quell’occasione da Jader Bignamini. Sarà invece la Signora Zhang Xian, 
        direttore musicale de laVerdi, a guidare l’Orchestra Sinfonica di Milano 
        Giuseppe Verdi in questa occasione eccezionale – che certamente andrà 
        incontro anche alle aspettative dei tanti amici de laVerdi appassionati 
        di lirica e del Belcanto - attraverso le melodie e le arie della massima 
        espressione musicale del Verismo nonchè uno tra i più popolari e amati 
        capolavori dell’opera italiana in assoluto. Sul palco, naturalmente, 
        anche il Coro Sinfonico, diretto da Erina Gambarini, e un cast di 
        solisti di massimo livello, con il soprano Chiara Angella (Santuzza), il 
        tenore Paolo Bartolucci (Turiddu), il contralto Erika Fonzar (Lucia), il 
        baritono Alberto Gazale (Alfio) e il mezzosoprano Elena Lo Forte (Lola). 
        Appuntamento dunque giovedì 13 (ore 20.30), venerdì 14 (ore 20.00) e 
        domenica 16 giugno (ore 16.00), all’Auditorium di largo Mahler (info e 
        prenotazioni: 02.83389401/2/3, www.laverdi.org). Come sempre, giovedì, 
        prima del concerto (ore 18.00), il foyer del bar dell’Auditorium 
        ospiterà la tradizionale conferenza di introduzione al programma 
        musicale della settimana. La scena si svolge in un paese siciliano durante il 
        giorno di Pasqua. Ancora a sipario calato, si sente Turiddu cantare una 
        serenata a Lola, sua promessa sposa, che durante il servizio militare di 
        Turiddu ha però sposato Alfio. La scena si riempie di paesani e paesane 
        in festa. Giunge anche Santa, detta Santuzza, attuale fidanzata di 
        Turiddu, che non entrra in chiesa sentendosi in grave peccato. Parla 
        allora con mamma Lucia, madre di Turiddu, chiedendole notizie del 
        figlio. Lucia dice a Santuzza che Turiddu è andato a Francofonte a 
        comprare il vino, ma Santa sostiene di averlo visto aggirarsi sotto la 
        casa di Lola. Lucia chiede allora a Santa di entrare in casa, infatti ha 
        paura che qualcuno la possa ascoltare, ma quest'ultima si rifiuta perché 
        si sente disonorata. La notizia arriva anche ad Alfio, che ignaro di 
        tutto va a trovare Lucia. A questo punto Santuzza svela a Lucia la 
        relazione tra Turiddu e Lola. Egli ormai l'ha disonorata per ripicca 
        contro Lola, alla quale prima di andare soldato aveva giurato fedeltà 
        eterna, e che ora continua a frequentare sebbene sia sposata. Giunge 
        dunque Turiddu che discute animatamente con Santa; interviene anche Lola 
        che sta per recarsi in chiesa, e le due donne si scambiano battute 
        ironiche. Turiddu segue Lola, che è sola perché il marito lavora. 
        Santuzza augura a Turiddu la malapasqua e, vedendo arrivare Alfio, gli 
        denuncia la tresca amorosa della moglie. Dopo la messa, Turiddu offre 
        vino a tutti i paesani per stare più tempo con Lola. Alfio entra in 
        scena e Turiddu gli offre il vino, ma rifiuta. Turiddu getta il vino e 
        morde l'orecchio ad Alfio, sfidandolo a duello. Turiddu corre a salutare 
        la madre e, ubriaco, le dice addio e le affida Santuzza. Subito dopo si 
        sente un vociare di donne e popolani. Un urlo sovrasta gli altri: "Hanno 
        ammazzato compare Turiddu!". Zhang Xian è Direttore Musicale de laVerdi(Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi)
 Nel 2012-2013 per la quarta stagione consecutiva, carica Sorecentemente 
        confermata fino alla stagione 2014-2015. Zhang Xian è inoltre Direttore 
        Artistico della NJO/Dutch Orchestra e dell’Ensemble Academy, con cui ha 
        tenuto il suo primo corso estivo nell’agosto 2011.
 Prima di tale incarico, è stata Direttore Associato della New York 
        Philharmonic (prima titolare della
 Arturo Toscanini Chair) per tre anni, dopo esserne stata Direttore 
        Assistente.
 Sempre più richiesta come direttore ospite in Europa, tra i suoi futuri 
        impegni ricordiamo le esibizioni con i Wiener Symphoniker, l’Orchestre 
        Philharmonique de Radio France, così come con la London Symphony, Oslo 
        Philharmonic, Royal Stockholm Philharmonic, BBC Scottish Symphony e 
        Gothenburg Symphony Orchestra. Inoltre tornerà a dirigere la Royal 
        Concertgebouw Orchestra di Amsterdam nel 2013-2014. Nonostante ora abiti 
        di base proprio a Milano, mantiene rapporti continui e continuativi con 
        il Nord America. Gli impegni della scorsa stagione negli Stati Uniti 
        hanno incluso, tra l’altro, la National Symphony Orchestra di Washington 
        e la Chicago Symphony Orchestra, mentre il calendario della presente e 
        della futura stagione prevede esibizioni con le orchestre sinfoniche di 
        New Jersey, Cincinnati, Pittsburgh, Seattle, Atlanta e Indianapolis. 
        Significativo è il un forte legame con l’orchestra della Juilliard 
        School e di recente ha presentato la prima mondiale di un nuovo lavoro 
        di Augusta Read Thomas al Lincoln Center di New York City. Come 
        direttore d’opera, Zhang Xian ha fatto un sensazionale debutto con La 
        bohème per la English National Opera nella primavera 2007, dove 
        ritornerà nella Stagione 2013-2014. Ha diretto Turandot a Beijing nel 
        maggio 2009. Ha debuttato con la De Nederlandse Opera nel gennaio 2012 
        in una rappresentazione con due opere e la regia di Robert Lepage: 
        Renard e Le Rossignol di Stravinskij e ha diretto Turandot allo 
        Schleswig Holstein Festival nell’estate 2012. Impegni futuri includono 
        il suo debutto al Teatro alla Scala nella Stagione 2013-14. Zhang Xian 
        ha promosso compositori cinesi, in particolare le opere di Chen Yi (tra 
        cui Momentum). Nel maggio 2008 ha completato un grande tour della Cina 
        con sei concerti con l’Orchestra della Juilliard School, tour durante il 
        quale Ge Xu di Chen Yi è stato rappresentato a Shanghai, Beijing e 
        Suzhou. Ha anche diretto Fanfare di Huang Ruo con la New York 
        Philharmonic. Ha fatto ritorno in Cina nell’aprile 2012 per dirigere la 
        China Philharmonic e la Guanghzhou Symphony. Nata a Dandong in Cina, 
        Zhang Xian ha debuttato professionalmente a vent’anni con Le nozze di 
        Figaro alla Central Opera House di Beijing. Si è formata al 
        Conservatorio Centrale di Beijing, ottenendo sia la Laurea sia il Master 
        of Music; in seguito, ha insegnato direzione d’orchestra, prima di 
        trasferirsi negli Stati Uniti nel 1998. La vittoria al Maazel/Vilar 
        Conducting competition nel 2002 ha definitivamente lanciato la sua 
        carriera internazionale.
 Il prossimo 5 settembre sarà – sempre con laVerdi – sul podio della 
        Royal Albert Hall di Londra, in occasione dei Proms della BBC.
 
 Erina Gambarini, maestro del Coro.
 Figlia d’arte, ha iniziato la sua attività artistica a 13 anni al Teatro 
        alla Scala di Milano, come voce bianca, protagonista nell’opera di 
        Britten Il giro di vite.
 Dopo alcuni anni di intensa attività solistica, ha proseguito lo studio 
        del pianoforte con il padre, lo studio del canto, come soprano, con 
        Teresa Stich Randall a Vienna, direzione interpretazione corale e musica 
        da camera con Marcel Couraud, tecnica vocale e interpretazione con 
        Schmidt-Gaden. Ha collaborato con la RSI, la RAI, la Fenice di Venezia, 
        Teatro Sociale di Como, Teatro Olimpico e Valle di Roma, Teatro 
        Carignano di Torino, Verdi di Trieste, La Pergola di Firenze, Teatro 
        Grande di Brescia. Ha inciso numerosi CD per Nuova Era, Carrara e 
        Ricordi. Nel 1989 fonda il gruppo corale Canticum Novum, che in pochi 
        anni si distingue per la qualificata e ricca attività artistica e 
        parallelamente dirige vari gruppi strumentali. Nel 1996 inizia la sua 
        collaborazione con il Maestro Romano Gandolfi, che nel 1998 la chiama 
        come sua assistente e maestro del coro in occasione della costituzione 
        del Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, incarico che ricopre 
        tuttora. Ha collaborato con molti direttori d’orchestra, tra i quali 
        Riccardo Chailly, Claudio Abbado, Gianandrea Gavazzeni, Aldo Ceccato, 
        Ettore Gracis, Oleg Caetani, Claus Peter Flor, Christopher Hogwood, 
        Rudolf Barshai, Vladimir Jurowski, Helmuth Rilling, Leonard Slatkin, 
        Nevil Marriner, Roger Norrington, Vladimir Fedoseyev, Robert King.
 Dal 1997 è membro dell’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo per 
        i suoi meriti artistici.
 
 Chiara Angella (soprano)
 Diplomata in Canto e in Musica vocale da camera al Conservatorio 
        Giuseppe Verdi di Milano e specializzata in regia e drammaturgia presso 
        il Teatro Stabile del Veneto, a soli 21 anni richiama su di sé 
        l’attenzione e l’interesse di appassionati e critici, con la vittoria 
        del Concorso Amici del Loggione del Teatro alla Scala di Milano. Da 
        sempre elogiata dal pubblico e dalla stampa specializzata per l’indubbia 
        particolarità di timbro, l’innata eleganza di fraseggio e la spiccata 
        capacità d’approfondimento dell’aspetto scenico-comunicativo, dopo 
        alcuni anni di studio sotto la guida del soprano Magda Olivero si 
        perfeziona con il tenore Luciano Pavarotti.Il suo debutto è a Firenze, 
        al Teatro Comunale dove, solo ventiquattrenne, interpreta il ruolo di 
        Cio cio San nella Madama Butterfly.
 La sua carriera, in continua crescita, la vedrà quindi calcare i 
        palcoscenici di alcuni fra i più importanti Teatri Italiani ed esteri, 
        interpetando molteplici ruoli da protagonista, fino al recente 
        straordinario successo nei panni di Alceste nell’omonima opera di Gluck 
        al Teatro Opera di Lipsia. Non da meno è la sua affermazione in ambito 
        concertistico sia in Italia che all’estero (Germania, Spagna, Svizzera, 
        Polonia, Repubblica Ceca, Russia, Canada, Stati Uniti, Cina) 
        proponendosi sia col repertorio operistico che cameristico e sacro.
 Fra i numerosi affermazioni e riconoscimenti, ricorda con particolare 
        affetto l’esibizione in Sala Nervi in Vaticano, alla presenza di S.S. 
        Giovanni Paolo II, e l’esecuzione del War Requiem di Britten al Teatro 
        alla Scala di Milano, nel settembre 2011, con l’Orchestra Sinfonica di 
        Milano Giuseppe Verdi diretta dal Maestro Zhang Xian, enonchè 
        l’assegnazione dei premi internazionali Circolo Dordoni Brescia come 
        miglior cantante 2006, Mascagni d’oro 2007, Santa Caterina d’oro 2010 e 
        Pia Tassinari 2013.
 
 Paolo Bartolucci (tenore)
 Perfezionatosi con illustri cantanti quali Gianni Raimondi, Nazzareno 
        Antinori e Romano Emili, Bartolucci è finalista di concorsi 
        internazionali tra i quali il «Mario del Monaco» di Marsala ed il «Mario 
        Lanza» di Filignano. Vince il Concorso internazionale «Città di Pisa – 
        Titta Ruffo», con il ruolo di Canio in Pagliacci di Leoncavallo.
 Tra gli impegni recenti, il debutto nel ruolo di Pollione in Norma di 
        Bellini al Teatro Avenida di Buenos Aires e all'Anfiteatro Romano di 
        Augusta Bagiennorum a Cuneo, e l’interpretazione di Alfredo ne La 
        traviata nei Teatri delle Terre Verdiane (Salsomaggiore e Langhirano).
 E’ Don Josè in Carmen al Teatro Reale de L'Aja, negli Stadtschouwburg di 
        Eindhoven, Utrecht, Anversa, a seguito del debutto nel ruolo al Glinka 
        Opera Theatre di Magnitogorsk in Russia. Nell' ambito delle Celebrazioni 
        del 150° dell' Unità d'Italia, è protagonista della rassegna di concerti 
        operistici «150 anni all'Opera» per la Fondazione Ico Tito Schipa del 
        Teatro Politeama Greco di Lecce. Rappresenta inoltre l'Italia nel 
        Concerto di Gala del XXIII Classic Music Festival di Brest (Bielorussia).
 Esegue in prima assoluta mondiale moderna l’opera Mameli di Leoncavallo, 
        sostenendo il ruolo del titolo a Craiova (Romania) e in Italia, a Cuneo 
        e Enna. Assiduo interprete del repertorio italiano, dopo il debutto nel 
        ruolo di Alfredo ne La traviata al Festival di Roma, partecipa alla 
        tourneè di Tosca, con la regia di Reto Nickler e la direzione di Luciano 
        di Martino, nei maggiori Teatri d’Opera di Belgio e Olanda, dove ottiene 
        un lusinghiero successo di pubblico e di critica grazie al ruolo di 
        Cavaradossi. Artista versatile, si è inoltre cimentato in riprese di 
        opere rare ed estranee al repertorio più consueto, quali I Normanni a 
        Salerno di Temistocle Marzano e Le ultime sette parole di Gesù sulla 
        Croce di Filippo Marchetti. Intensa anche la sua attività concertistica. 
        Partecipa alla tourneè in italia dell’Orchestra Filarmonica di Kiev e a 
        numerosi concerti lirici sia all’estero - in particolare a Seesen e 
        Hannover - sia in Italia, in collaborazione con Fondazione Arena di 
        Verona.
 
 Alberto Gazale (baritono)
 E’ oggi considerato uno dei maggiori artisti della sua generazione. 
        Baritono eclettico, dalla voce morbida e potente, nel corso della sua 
        folgorante carriera ha interpretato oltre settanta ruoli da protagonista 
        nei maggiori teatri del mondo. Il suo vastissimo repertorio, che spazia 
        da Monteverdi sino a Dalla Piccola, pone particolare attenzione al 
        periodo tardo ottocentesco.
 Oltre agli studi universitari letterari, ha conseguito un brillante 
        diploma al conservatorio di Verona. In seguito ha avuto modo di 
        perfezionare lo stile e la tecnica verdiana con uno dei suoi massimi 
        esponenti, Carlo Bergonzi. Il suo debutto internazionale si può far 
        coincidere con l’acclamata interpretazione di Renato nel Ballo in 
        Maschera che ha inaugurato la stagione all’Arena di Verona nel 1988. Ha 
        calcato molteplici volte il palcoscenico del Teatro alla Scala; sotto la 
        direzione di Riccardo Muti ha interpretato diversi ruoli, fra i quali 
        Macbeth, Rigoletto, Conte di Luna (inaugurazione anno verdiano) e 
        Otello. Sempre sul palco scaligero ha interpretato tre edizioni di 
        Rigoletto, Madama Butterfly, Ulisse di Dalla Piccola, Andrea Chénier e 
        Otello, ed in tournée a Tokyo le produzioni scaligere di Rigoletto, 
        Macbeth e Otello.
 Ospite regolare della Wiener Staatsoper ha preso parte a numerose 
        produzioni, fra le quali La traviata (due edizioni), Nabucco (tre 
        edizioni), La forza del destino (due edizioni) e Tosca.
 Nel giugno 2012 ha chiuso la XX stagione de laVerdi, interpretando 
        Gérard in Andrea Chénier di Giordano con l’Orchestra Sinfonica di Milano 
        Giuseppe verdi, diretta da Jader Bignamini.
 Fra i suoi prossimi impegni annovera le interpretazioni de Andrea 
        Chénier (Gérard) alla Royal Swedish Opera di Stoccolma, Otello (Jago) al 
        Teatro Grande di Brescia e Pagliacci (Tonio) al Teatro Petruzzelli di 
        Bari.
 
 Erika Fonzar (mezzosoprano)
 A 16 anni intraprende gli studi di canto al Conservatorio G. B. 
        Martini di Bologna entrando nel contempo a far parte della Corale 
        Rossini di Modena. Nel 2006 si esibisce nella celebrazione dell’Anno 
        Mozartiano per la Società Bolognese della Musica Antica e vince la Borsa 
        di Studio Nicolai Ghiaurov che le permette di studiare tecnica vocale e 
        interpretazione con la soprano Mirella Freni, al Centro Universale del 
        Belcanto di Vignola (MO). Nello stesso anno si laurea a Bologna in 
        Discipline dell’Arte della Musica e dello Spettacolo. E' stata la 
        Nutrice nell’opera contemporanea Medeè di Darius Milhaud al Teatro Greco 
        di Siracusa. Interprete sensibile e raffinata, si esibisce anche in una 
        serie di concerti di musica cameristica, fra i quali si può annoverare 
        nel febbraio 2009 l'esecuzione del celebre ciclo di Schuman Frauenlibe 
        untleben e Mignon di Wolf al Teatro Comunale di Ferrara – istituzione 
        con la quale inizia una proficua e continuativa collaborazione - 
        all'interno della rassegna concertistica promossa in relazione alla 
        mostra di Turner Il suono nell’Arte. Nel settembre 2011 è Angelina in 
        Cenerentola a seguito di un’Opera Studio tenuta dalla Sig.ra Carmen 
        Gonzales nelle Marche. E’ entrata a far parte dell’Accademia di alto 
        perfezionamento della Fondazione Aimaro Bertasi (direttore artistico il 
        baritono Alberto Gazale). Nell'aprile 2012 è stata protagonista di un 
        concerto al Teatro Filarmonico di Verona con Alberto Gazale e il soprano 
        Elena Lo Forte. A maggio 2012 ha debuttato in Madama Butterfly per le 
        celebrazioni del tenore Giacinto Prandelli. Recentemente ha collaborato 
        con l’Orchestra Gino Neri e le è stato assegnato il Premio Maria Zamboni 
        d’Oro 2012. Attualmente si sta perfezionando sotto la guida di Roberto 
        Aronica e Alberto Gazale, e nel 2013 sarà Carmen e Amneris in Aida al 
        Festival “Opera en poche” ad Alésia in Francia.
 
 Elena Lo Forte (soprano)
 Ha studiato violino al Conservatorio Pier Luigi da Palestrina di 
        Cagliari per poi dedicarsi allo studio della recitazione e del canto con 
        Eugenio Lo Forte.
 Come attrice ha lavorato con famosi nomi del panorama internazionale 
        come Al Pacino, Francis Ford Coppola, Diane Keaton e John Savage. Ha 
        recitato e cantato nel film Il Padrino parte terza, diretta da Francis 
        Ford Coppola, e ha preso parte al film Rossini Rossini nel ruolo di 
        Maria Colbran diretto da Mario Monicelli.
 Non appena si dedica al canto vince numerosi premi in importanti 
        concorsi internazionali quali il “Mattia Battistini”, il “Mario Del 
        Monaco” e l’”Umberto Giordano”.
 Debutta quindi come Santuzza in Cavalleria rusticana di Mascagni in vari 
        teatri italiani e viene subito notata per il colore della voce, 
        l’espressività, il timbro caldo e la dizione impeccabile, 
        caratteristiche che le consentono di affrontare un repertorio vasto che 
        spazia da Verdi al Verismo.
 Numerosi i ruoli del suo repertorio: ricordiamo Nedda in Pagliacci di 
        Leoncavallo, Tosca di Puccini, Giorgetta nel Tabarro pucciniano, e 
        ancora di Puccini Edgar al fianco di Josè Cura; Francesca da Rimini di 
        Zandonai, I Lombardi alla prima Crociata di Verdi per tornare a Puccini 
        con Turandot. Ha inoltre cantato la prima mondiale di un’opera di 
        Roberto de Simone al Teatro alla Scala di Milano con grande successo di 
        critica e pubblico. Ha poi iniziato la sua carriera internazionale, 
        specialmente negli Stati Uniti dove ha riscosso notevole successo come 
        Desdemona in Otello. La duttilità della voce e una tecnica molto salda 
        le hanno permesso anche di cantare il repertorio tedesco, tra cui Die 
        walkure e Tannahuser di Wagner.
 La sua discografia include Prinzessin Brambilla di Walter Braunfels, 
        regoistrata per il Wexford Festival Opera.
 Ha anche preso parte a numerosi programmi televisivi dedicati alla 
        divulgazione dell’opera lirica per Rai Uno e insegna con il baritono 
        Alberto Gazale all’Accademia Lina Aimaro di Verona.
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