|  | Stagione Sinfonica 
      2012-2013giovedì 2, venerdì 3, domenica 5 maggio 2013
 Auditorium di Milano, largo Mahler
 La bacchetta di Zhang Xian
 tra Wagner e Liszt
 Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
 
 Pianoforte
      
      Orazio Sciortino
 Direttore
      
      Zhang Xian
 Date concerti Giovedì 2 maggio 2013, ore 20.30
 (vedi qui foto della serata)
 Venerdì 3 maggio 2013, ore 20.00
 Domenica 5 maggio 2013, ore 16.00
 Biglietti Euro
 31,00/23,50
 18,00/13,00
 
       
        
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          | Programma: R.WagnerLohengrin, Preludio atto I
 Cola di Rienzi, Ouverture
 Die Meistersinger, Ouverture
 Lohengrin, Preludio atto III
 
 F.Liszt
 Concerto n. 2 in La maggiore per pianoforte e orchestra
 Auditorium di Milano Fondazione CariploLargo Gustav Mahler www.laverdi.org
 tel. 02.83389.401/2/3 (orario biglietteria: da martedì a domenica 
          14.30 – 19.00)
 
 Seguono immagini della serata:     |  
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          |  Giovedì 2 maggio ore 18.30
        Conferenza
 Wagner nella Milano musicale dell’800
 Relatori Enzo Beacco e Laura Nicora
 Ingresso libero
  
 
  
 
  
 
 Laura Nicora
  
 
 
  CONCERTO  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
   
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
  
 
   
   
   
 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
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           Nella foto Orazio Sciortino con Mario Mainino
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          |  |  Note: 
        Con questo 33° programma della Stagione sinfonica, 
        laVerdi rende omaggio a Richard Wagner, che quest’anno condivide con 
        Giuseppe Verdi le celebrazioni per il bicentenario della nascita (nacque 
        infatti a Lipsia il 22 maggio del 1813); e lo fa ritrovando sul podio 
        dell’Auditorium il suo direttore musicale, la Signora Zhang Xian, 
        rientrata a Milano da un’applauditissima trasferta in Australia.Il mostro sacro del Romanticismo tedesco sarà affiancato da un suo 
        contemporaneo di eguale stampo mitteleuropeo ma di tutt’altre 
        caratteristiche: quell’ungherese di nome Franz Liszt, di due anni più 
        vecchio di Wagner, che con impareggiabile virtuosismo rivoluzionò la 
        tecnica pianistica.
 Guest Star de laVerdi il talentuoso pianista e compositore siracusano 
        Orazio Sciortino, classe 1984, allievo di Fabio Vecchi, già proiettato 
        con successo sulla scena internazionale sia come solista sia come 
        autore. Innovativo nel suo genere, Sciortino è protagonista di progetti 
        significativi; basti ricordare l’esecuzione dei lavori per pianoforte di 
        Mikalojus Konstantinas Ciurlionis, contenuti nel cd che accompagna il 
        catalogo della mostra che il Comune di Milano ha dedicato al pittore 
        lituano nel 2010-2011 a Palazzo Reale. Sciortino è stato già ospite 
        della stagione sinfonica de laVerdi lo scorso ottobre - ma in veste di 
        compositore – con la prima esecuzione assoluta dell’opera Träume (Trauer) 
        Stimmen per orchestra.
 Appuntamento dunque giovedì 2 (ore 20.30), venerdì 3 (ore 20.00) e 
        domenica 5 maggio (ore 16.00), all’Auditorium di largo Mahler (info e 
        prenotazioni: 02.83389401/2/3, www.laverdi.org).
 Il programma vedrà in successione le esecuzioni da Lohengrin, Preludio 
        atto I (Wagner); Concerto n. 2 il La maggiore per pianoforte e orchestra 
        (Liszt), Orazio Sciortino al pianoforte; Rienzi, Ouverture (Wagner); Die 
        Meistersinger, Ouverture (Wagner); infine, ancora da Lohengrin, Preludio 
        atto III.
 Programma
 Nel primo Preludio del Lohengrin, opera romantica in tre atti scritta 
        tra il 1845 e il 1848 e rappresentata per la prima volta a Weimar, sotto 
        la direzione di Franz Liszt, il 28 agosto 1850, Wagner intende 
        rappresentare la miracolosa ascesa del Graal, accompagnato dagli angeli, 
        verso il mondo degli eletti, i cavalieri della santa reliquia. Sin dalle 
        prime battute, con i violini divisi in otto parti, si delinea 
        l’atmosfera celestiale che pervade interamente il programma wagneriano. 
        La scrittura, di sublime magistero strumentale, trascorre da una 
        trasparenza quasi cameristica alle sonorità più eroiche e gloriose.
 
 Come quella del n.1 anche la partitura del Concerto n.2 impegnò assai a 
        lungo Liszt. Completata in una prima versione nel 1839, fu poi oggetto 
        di svariati rifacimenti tra il 1849 e il 1861. In una versione prossima 
        alla definitiva, fu eseguita per la prima volta a Weimar il 7 gennaio 
        1857, sotto la guida dell’autore, con l’interpretazione pianistica di 
        Hans Bronsart von Schellendorf, uno dei suoi allievi più dotati, al 
        quale è dedicata la prima edizione a stampa (1863). Più libero e ambiguo 
        del Concerto n.1 per quanto riguarda lo schema formale d’insieme, il 
        Concerto n.2 riprende tuttavia l’impianto ciclico, caratterizzato 
        dall’ininterrotta successione dei due tempi e dalla permanente 
        metamorfosi tematica. Il gesto compositivo, invece, da esibito e 
        brillante si fa lirico e quasi trasognato, avvalendosi in ciò dal potere 
        di suggestione di un decorativismo melodico, da qualche studioso persino 
        accostato al modello belcantistico. E’ questo il pregio di una partitura 
        che sostanzialmente osserva la forma complessiva di un primo tempo di 
        concerto con inserito l’adagio tradizionale (indicato come Allegro 
        moderato), che ne interrompe lo sviluppo prima che sia ripreso con 
        l’Allegro deciso.
 
 Composta da Wagner nell’autunno del 1840, dopo che tutti i cinque atti 
        della partitura del Rienzi, der letzte der Tribunen (Rienzi, l’ultimo 
        dei tribuni) erano già terminati, l’Ouverture dell’opera riassume i 
        momenti culminanti del dramma: dalle tormentate aspirazioni del 
        protagonista, il tribuno del popolo romano Cola di Rienzo, sino al suo 
        sacrificio tra le fiamme del Campidoglio, vittima degli intrighi e della 
        corruzione dei suoi concittadini. L’influenza del grand-opéra, e in 
        particolare di Spontini, è qui ancora evidente, ma l’Ouverture (la 
        pagina più celebre di tutta la partitura), pur nella magniloquenza di 
        certi passaggi, presenta nel suo vasto impianto sinfonico uno sviluppo 
        melodico di grande arditezza. La nobiltà delle frasi, l’irruenza dello 
        strumentale contengono già gran parte di quegli elementi che 
        caratterizzeranno l’opera wagneriana della maturità. L’Ouverture fu 
        eseguita per la prima volta, insieme con l’intero “dramma musicale”, il 
        20 ottobre 1842, al Teatro Reale di Dresda, sotto la direzione di K. 
        Reiffiger.
 
 Nel novembre 1861, Wagner trascorre ore particolarmente angosciose: è 
        recente lo scandalo parigino del Tannhäuser, mentre i progetti di un 
        allestimento a Vienna del Tristano stanno fallendo per gli intrighi 
        dell’ambiente musicale cittadino. Durante un breve soggiorno a Venezia, 
        il compositore contempla l’Assunta di Tiziano e sente improvvisamente 
        rinascere l’antica energia creativa, come egli stesso racconta 
        nell’Autobiografia. Vede così la luce l’opera in tre atti Die 
        Meistersinger von Nürnberg. L’Ouverture, compasta nella primavera del 
        1862, viene eseguita per la prima volta al Gewandhaus di Lipsia l’1 
        novembre dello stesso anno, sotto la direzione dell’autore. La struttura 
        di questa pagina è simile a quella della forma-sonata, con un ampio 
        sviluppo tematico che presenta in rapida sintesi i principali 
        accadimenti dell’opera. Tema principale è quello della solenne 
        processione dei Maestri, che incornicia l’appassionato canto di Walther 
        von Stolzing e la gioiosità festiva del popolo di Norimberga. La prima 
        rappresentazione dell’opera ebbe luogo al Teatro di Corte di Monaco, il 
        21 giugno 1868.
 
 Il Preludio dell’ultimo atto del Lohengrin introduce festosamente il 
        corteo che accompagna Lohengrin ad Elsa di Brabante al talamo nuziale. 
        Di forma tripartita, questa pagina presenta nella parte centrale un 
        episodio più teneramente lirico, per riesplodere poi nel tema gioioso e 
        vigoroso dell’inizio, che rappresenta il magnifico tumulto della festa 
        nuziale. [Note a cura della organizzazione evento]
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