Parte I
Caballito Criollo (Floro Ugarte)
Piccolo cavallo creolo con il tuo galoppo corto, il fiato lungo e
l’istinto fedele. Sei stato come l’asta della bandiera che hai
portato, ed ispirato dalla sete di gloria ti sei arrampicato sulle
Andes. In una statua di bronzo, un giorno, sarà scolpita la tua
possanza. (Belisario Roldán)
Vincendo de Chilecito (Carlos Guastavino)
Tornando da Chilecito. Tornando da Chilecito mi sono innamorato
di una donna di La Rioja. La ricordo sempre e questo mi fa
dimenticare le mie pene (Anonimo).
Ya me voy a retirar (Carlos Guastavino)
Me ne andrò. Me ne andrò lontano a dimenticare gli occhi che mi
hanno ferito, me ne andrò a cercare la medicina per il mal d’amore.
(Leon Benaros).
Desde que te conocí (Carlos Guastavino)
Da quando ti ho conosciuto. Sei diventata la mia padrona, non ti
offro altro che il mio amore. Devo partire, ti lascio il mio cuore e
la mia vita amore mio. (Anonimo).
Alguien le dice al tango (Astor Piazzolla)
Qualcuno dice al tango. Tango dei “malevos”, tango del ruscello
Maldonado… sei parte di me. Buenos Aires non ti dimentica, tango che
fu e sarà (Jorge L.Borges)
Canción al árbol del olvido (Alberto Ginastera)
Canzone al albero della dimenticanza. Per scordarti dovrò dormire
sotto l’albero della dimenticanza. L’ho fatto e ancora ti ricordo
perché mi sono dimenticato di dimenticarti appena mi sono
addormentato. (F.Silva Valdes)
Vidala (Carlos Lopez Buchardo)
Vidala. Piove nella campagna, nella città e nella mia anima,
Vidalita. Nella notte scura i tuoi occhi brillano più delle stelle.
Lontano da te, amore, muoio. Diglielo alla brezza dove tutto è
calmo… (Gustavo Caraballo)
El Títere (Astor Piazzolla)
La marionetta. Sei il bullo amato del quartiere malavitoso di
Triunvirato. Ballerino, giocatore, coccolato dalle donne… hai
traslocato… dove non si torna più, “malevo” mio. (J.L Borges).
Parte II
Oblivion (Astor Piazzolla) solo strumentale, pianoforte e
violoncello
Siesta (Carlos Guastavino)
Rosa, trifoglio novello, il mormorio di un carro… Nel cortile il
fogliame della glicine. Sotto un salice verde un ozioso giovane
sogna… e il suo morbido cappello imprigiona il suo sogno di
saccheggio. (Francisco Silva)
Jacinto Chiclana (Astor Piazzolla)
Ricordo, fu in Balvanera, in una notte lontana, che qualcuno fece
il nome di un tale Jacinto Chiclana. Si parlò anche di un angolo e
di un coltello. Gli anni trascorsi non lasciano vedere i riflessi e
la confusione. Lo immagino alto, giusto, capace di giocarsi la vita.
Canto questa milonga a Jacinto Chiclana. (J.L. Borges)
Elegía para un gorrión (Carlos Guastavino)
Elegia per un passero. Sei caduto dal tuo nido piccolo mio. Non
avrai il sole sulla punta del tuo becco, l’aria perderà la tua
impronta e l’albero il suo preferito. (Alma Garcia).
Milonga en ay menor (Astor Piazzolla)
Non mi consolare per morire. Morirò da solo, come il protagonista
di un racconto di Roberto Arlt. Mi cerco e non mi trovo… Morirò da
me stesso… sapendo che ho visuto. (Horacio Ferrer).
Tanti anni prima - Ave Maria (Astor Piazzolla)
Si tratta di un vocalizzo sul quale Milva un tempo aveva usato le
parole dell'Ave Maria ma non sappiamo se l'autore avesse o meno
approvato l'intervento.
Chiquilín de Bachín (Astor Piazzolla)
Ragazzino del “Bachín”. Ragazzino che vende rose di tavolo in
tavolo nel ristorante Bachin… Angelo triste dammi un ramo di rose
per vendere la mia vergogna….. per non aver capito la tua fame. (Horacio
Ferrer)
Los pájaros perdidos (Astor Piazzolla)
I passeri perduti. Tornano i passeri perduti, quelli che tornano
dal passato. Tutto e stato un sogno, un sogno perso. Ho scoperto che
eri ovunque… siamo rimasti soli. Sono un passero perduto che torna
in un cielo irrecuperabile. (Mario Trejo).