Il sindaco di San Martino
Atto I "In soffitta"
MARCELLO (continuando a dipingere)
Questo Mar Rosso - mi ammollisce e assidera
MARCELLO
Rodolfo, io voglio dirti un mio pensier profondo: ho un freddo cane.
RODOLFO Sė. Aguzza l'ingegno.L'idea vampi in fiamma.
MARCELLO(con comico spavento)Vuoi leggerlo forse? Mi geli.
COLLINE e MARCELLO (Il fuoco č spento.) Abbasso,
abbasso l'autore.
SCHAUNARD La Banca di Francia per voi si sbilancia.
MARCELLO Chi č lā?
BENOÎT Benoît!
MARCELLO Il padrone di casa!
BENOÎT Una parola. Affitto !
BENOÎT
(in piena confidenza)
Le donne magre sono grattacapi
e spesso... sopraccapi...
e son piene di doglie,
per esempio... mia moglie...
MARCELLO
(con forza)
Quest'uomo ha moglie
e sconce voglie
ha nel cor!
GLI ALTRI
Orror !
RODOLFO
E ammorba, e appesta
la nostra onesta
magion!
GLI ALTRI
Fuor!
MIMĖ Di grazia, mi si č spento il lume.
RODOLFO Qui c'č tanto freddo. Segga vicino al fuoco.
(Mimė fa cenno di no.) Aspetti.. un po' di vino...
RODOLFO Oh Dio!... Anche il mio s'č spento!
MIMĖ (Cerca a tastoni.)Cerca?
RODOLFO Cerco !
RODOLFO
(tenendo la mano di Mimė, con voce piena di emozione!)
Che gelida manina! Se la lasci riscaldar.
Chi son? Sono un poeta.
Che cosa faccio? Scrivo.
E come vivo? Vivo.
Or che mi conoscete,
parlate voi. Chi siete?
Via piaccia dir?
Mi chiamano Mimė, ma il mio nome č Lucia.
Son tranquilla e lieta
ed č mio svago
far gigli e rose.
Mi piaccion quelle cose
che han sė dolce malėa,
che parlano d'amor, di primavere
RODOLFO
O soave fanciulla, o dolce viso
di mite circonfuso alba lunar
in te, vivo ravviso
il sogno ch'io vorrei sempre sognar!
Rodolfo, volgendosi, scorge Mimė avvolta come da un
nimbo
di luce, e la contempla, quasi estatico.
RODOLFO Dammi il braccio, mia piccina.
Atto II "Al
Quartiere Latino"
MARCELLO (al cameriere) Vogliamo una cena prelibata.
MARCELLO (come continuando il discorso) Signorina Mimė, che dono raro
le ha fatto il suo Rodolfo?
MIMĖ (mostrando una cuffietta che toglie da un involto) Una cuffietta
a pizzi, tutta rosa, ricamata
COLLINE (seguitando l'idea di Schaunard) ... che ha giā diplomi e non
son armi prime le sue rime...
MARCELLO (guardando Mimė) O bella etā d'inganni e d'utopie! Si crede,
spera, e tutto bello appare!
ALCINDORO (trafelato) Come un facchino... correr di qua... di lā...
No!
No! non ci sta... non ne posso pių!
MUSETTA Non farmi il Barbablų!
MUSETTA (colpita nel vedere che gli amici non la guardano)
(Marcello
mi vide... Non mi guarda, il vile!(sempre pių stizzita)
MUSETTA
(sempre seduta dirigendosi intenzionalmente a Marcello,
il quale comincia ad agitarsi)
Quando men vo soletta per la via,
la gente sosta e mira
e la bellezza mia tutta ricerca in me da capo a pie'...
MUSETTA
... ed assaporo allor la bramosia
sottil, che da gli occhi traspira
e dai palesi vezzi intender sa alle occulte beltā.
MUSETTA Qual dolore, qual bruciore!
ALCINDORO Dove?
(Si china per slacciare la scarpa a Musetta.)
MUSETTA (mostrando il piede con civetteria) Al pie'!
SCHAUNARD (terribile) Ma il mio tesoro ov'č?
MUSETTA (al cameriere)Il mio conto date a me.(al cameriere che le
mostra il conto) Bene! Presto, sommate quello con questo!
RODOLFO, MARCELLO, SCHAUNARD e COLLINE E dove s'č seduto ritrovi il
mio saluto!
Atto III "La barriera
d'Enfer"
MIMĖ Son io. Speravo di trovarti qui.
MARCELLO Č ver. Siam qui da un mese di quell'oste alle spese.
MIMĖ Rodolfo m'ama. Rodolfo m'ama mi fugge e si strugge per
gelosia.
Un passo, un detto, un vezzo, un fior lo mettono in sospetto...
MARCELLO Quando s'č come voi non si vive in compagnia.
MIMĖ Dite bene. Lasciarci conviene. Aiutateci voi; noi s'č provato
pių volte, ma invano. Fate voi per il meglio.
RODOLFO
Ebbene no, non lo son. Invan nascondo la mia vera tortura.
Amo Mimė sovra ogni cosa al mondo,
io l'amo, ma ho paura, ma ho paura !
Mimė č tanto malata! Ogni dė pių declina.
La povera piccina č condannata!
MIMĖ (piangendo) Ahimč, morire!
MIMĖ (affettuosamente) D'onde lieta uscė al tuo grido d'amore,
torna sola Mimė al solitario nido.
- Bada, sotto il guanciale c'č la cuffietta rosa.
Se... vuoi... serbarla a ricordo d'amor!...Addio, senza rancor.
MARCELLO Che facevi, che dicevi presso al fuoco a quel signore?
MUSETTA (con attitudine di provocazione) Quel signore mi diceva: Ama
il ballo, signorina?
MIMĖ
Sempre tua per la vita...
RODOLFO
Ci lasceremo...
MIMĖ
Ci lasceremo alla stagion dei fior...
RODOLFO
... alla stagion dei fior... |
MUSETTA
Pittore da bottega!
MARCELLO
Vipera !
MUSETTA
Rospo !
MARCELLO
Strega ! |
Atto IV "In soffitta. Vita
gaia e terribile!"
MARCELLO (Bugiardo, si strugge d'amor.)
RODOLFO
(O Mimė tu pių non torni. O giorni belli,
piccole mani, odorosi capelli,
collo di neve! Ah! Mimė, mia breve gioventų!
SCHAUNARD (Pone il cappello di Colline sul tavoloe vi colloca dentro
una bottiglia d'acqua.)
Or lo sciampagna mettiamo in ghiaccio.
SCHAUNARD La danza con musica vocale! COLLINE Si sgombrino le sale...
Lallera, lallera, lallera ..
MUSETTA (ansimante) C'č Mimė...
SCHAUNARD (a Colline) Noi accostiam quel lettuccio.
RODOLFO (porta Mimė fino al letto.) Lā. (agli amici, piano) Da bere.
MUSETTA
(Trae in disparte gli altri, e dice loro sottovoce:)
Intesi dire che Mimė, fuggita dal Viscontino, era in fin di vita
MIMĖ
Ah, come si sta bene qui! Si rinasce, ancor sento la vita qui...
(alzandosi un poco e riabbracciando Rodolfo)
No! tu non mi lasci pių!
RODOLFO Benedetta bocca, tu ancor mi parli!
MIMĖ Ho tanto freddo!... Se avessi un manicotto! Queste mie mani
riscaldare non si potranno mai?
MIMĖ
(Vedendo gli amici di Rodolfo, li chiama per nome: essi accorrono
premurosi presso di lei.)
Buon giorno, Marcello,Schaunard, Colline... buon giorno.
(sorridendo)
Tutti qui, tutti qui sorridenti a Mimė.
COLLINE
(Mentre Musetta e Marcello parlavano, si č levato il pastrano.)
(con commozione crescente)
Vecchia zimarra, senti, io resto al pian, tu ascendere il sacro monte
or devi.
MIMĖ
Sono andati? Fingevo di dormire
perché volli con te sola restare.
MIMĖ (gaiamente) La mia cuffietta...
MIMĖ
(Aiutata da Musetta si rizza sul letto, e con gioia quasi infantile
prende il manicotto.)
Oh, come č bello e morbido! Non pių le mani allividite. Il tepore le
abbellirā...
SCHAUNARD Marcello, č spirata...
RODOLFO (Si precipita al letto di Mimi, la solleva e scotendola grida
colla massima disperazione:)
(piangendo) Mimė... Mimė!...
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