PECCATI DI VECCHIAIA

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Classica e Lirica tra i Navigli

XVII edizione 2007-2008

TEATRO EDI

Via Boffalora ang. via Barona - Milano

 


Organizzatori:  
Associazione Amici della Musica Milano Via Boffalora-ang. via Barona – 20142 Milano Tel/fax 02 – 89.12.23.83 info@amicidellamusicamilano.it  www.amicidellamusicamilano.it


Programma

Domenica 14 ottobre 2007 ore 16
PECCATI DI VECCHIAIA E … DI GOLA
Alessandro Marangoni, pianoforte Quirino Principe, voce recitante

Ritiratosi a vita privata a soli 37 anni, Rossini scrisse un gran numero di composizioni, che raccoglierà egli stesso in 14 fascicoli con il titolo di “Péchés de vieillesse”. Vi figurano musiche vocali, molti pezzi per pianoforte, musica da camera per altri strumenti e per coro. In queste composizioni, non destinate né alla pubblicazione, né alla pubblica esecuzione, ma in gran parte eseguite privatamente nel frequentato salotto parigino di Rossini, convivono riflessioni e pensieri di varia natura: nostalgia per il passato, ironia caricaturale delle mode romantiche e del virtuosismo strumentale, visione negativa del futuro, ma anche lo spirito di bon vivant del maestro che si esprimeva soprattutto per l’amore incondizionato per la buona cucina e per le belle donne. Troviamo perfino una collezione con intestazioni surreali, come «Gli antipasti», in cui i singoli brani si chiamano «Ravanelli», «Acciughe», «Burro»...

G.Rossini da Péchés de vieillesse - Album de Chaumière:
Gymnastique d’écartement, Petite polka chinoise, Prélude inoffensive, Marche

da Péchés de vieillesse - Album pour les enfants dégourdis :
Barcarola, Une caresse à ma femme, Un petit train de plaisir, comico-imitatif

INGRESSO LIBERO


 

 
 

 
 

 
 

 
 
 
tratto da http://habanera-nonblog.blogspot.com/2007/10/rossini-viaggia-in-treno.html
Dopo il successo del "Guglielmo Tell" (1829), Rossini aveva 37,  decise di non scrivere più opere per il teatro, prese dimora fissa a Parigi e non si mosse più, scrivendo solo quello che gli pareva. Non mancano i capolavori, nel suo lungo periodo "da pensionato": ma dalle fatiche del teatro si tenne ben lontano, dopo quel 1829. Tra le sue cose più simpatiche e curiose, i brevi pezzi per pianoforte riuniti sotto il titolo "Peccati di vecchiaia" (scritto in francese, però); e di questo repertorio fa parte un brano tra i più divertenti, che si chiama "Un petit train de plaisir", "Il trenino del piacere".

L'antefatto è questo: Rossini, già anziano, viene invitato a fare un viaggio in treno. Siamo a metà ottocento, e dunque non si trattava dell'Eurostar... Per lui è la prima volta: ne esce sconvolto e anche un po' spaventato, anche se il viaggio è breve; e poi affida le sue impressioni al pianoforte.

Si tratta di un brano diviso in brevi episodi.
Il primo è un allegretto, intitolato "Cloche d'appel": il pianoforte imita la campana che chiama i viaggiatori in vettura.
Poi il trenino parte: Rossini si diverte a imitarne la marcia.
Segue però un sifflet satanique: brusco risveglio dovuto al fischio del treno,
seguito dalla dolce melodia dei freni, che anticipa l'arrivo alla stazione,
con les lions parisiens offrant la main aux biches pour descendre de wagon.
Poi il trenino riparte, ed è un bel viaggiare, proprio come all'inizio.
Ma il trenino di questo spaventato viaggiatore non può che finire male, e così succede: terrible deraillement du convoi!.
Rossini è davvero tragico e ci mostra il primo passeggero ferito, e anche il secondo;
dopodiché le vittime: premier mort en Paradis (motivo ascendente) , second mort en enfer (motivo discendente...), con tanto di chant funèbre e di amen.
A questo punto Rossini fa un'annotazione a fondo pagina: on ne m'y attrapera pas, non mi beccate più....
Il finale è di pura marca rossiniana: un valzer, "allegro vivace", che rappresenta il douleur aigue des heritiers, il terribile dolore degli eredi che si fregano le mani contenti pensando all'eredità. Lo spartito si chiude con un altro motto rossiniano: Tout ceci est plus que naif, c'est vrai. Tutto questo è più che naif, è vero.

 
 

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Servizio fotografico di Fabio Borsani

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