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Ancora una volta l’Orchestra Città di Magenta, realtà
musicale nata sette anni or sono da una idea della Associazione Totem,
si è dimostrata all'altezza di altre istituzioni di ben più grande
dimensione storica, economica e numerica. Il concerto per il giorno
della Festa per la proclamazione della Repubblica Italiana tenutosi al
Teatro Lirico sabato 2 giugno, collocato nelle prime edizioni nel
cortile municipale e trasferitosi, nella prestigiosa sede del Teatro
Lirico dopo il completamento del restauro, ha visto nella edizione 2007
protagonisti tre grandi voci liriche impegnate in un programma ben
articolato per offrire un ascolto che soddisfacesse anche l'ascoltatore
profano ma senza scontate arie d'opera, i soliti cibi riscaldati ovvero
le trite e ritrite arie d'opera che seppur belle molte volte vengono
prese un po' sottogamba e si canta Figaro come se fosse Bennato
(viceversa forse non succede??)..
Abbiamo ascoltato in apertura l’Inno di Mameli ed
alla fine il coro più amato dagli Italiani, il Va pensiero dal Nabucco
di G.Verdi, ovviamente bissato, ed un altro coro molto semplice ma
efficace come "Qui la selva" dalla Sonnambula di V.Bellini affidati al
Coro Città di Magenta, mentre l'Orchestra, sotto la guida attenta del
maestro Alberto Malazzi, ha scelto in apertura la brillante Sinfonia dal
Don Pasquale di G.Donizetti, medley delle arie più famose che si
canteranno nel corso dell'opera omonima, un gioiellino di costruzione
musicale, che non ha nulla da invidiare alle sinfonie rossiniane.
Come preludio alla seconda parte e come omaggio a Giacomo Puccini, che
non era presente nelle arie, Alberto Malazzi ha diretto l'affascinante
Intermezzo dalla Manon Lescaut.
Le voci scelte per l'edizione 2007 hanno portato a
Magenta il basso Frano Lufi, una possente voce ed un attento interprete,
un attento interprete che purtroppo non abbiamo potuto sentire nella
grande aria di Attila, in programma me che si è dovuta sostituire per il
mancato arrivo delle parti orchestrali, e che avrebbe reso sicuramente
molto bene. Il cantante ha offerto l'aria "Vi ravviso" da Sonnambula,
l'aria di Zaccaria "Sperate o figli" seguente il coro Arredi festivi, ma
eseguita purtroppo senza l'intervento del coro, cosa che per chi la
conosce lascia qualche perplessità. Da grande interprete ha reso con
arte la figura di Mefistofele da Faust di Gounod.
Il tenore Leonardo Caimi una voce molto interessante
che abbiamo avuto modo di ascoltare anche a Vigevano e che promette
molto bene. Nel corso della serata ha offerto delle ottime esecuzioni
del repertorio per tenore di grazia come il Don Ottavio mozartiano,
profondendo sfumature e mezze voci, ma anche rendendo il piglio
ardente di Alfredo nella aria "De miei bollenti spiriti" con
il Lamento di Federico
dell'Arlesiana.
Ma signora della serata è stata sicuramente il
soprano Olga Zurhavel che i magentini si sono accaparrati per il loro
Concerto della Repubblica offrendo una cornice adeguata a questa giovane
cantante, per caso o per destino in parte un poco vigevanese, che giorno
dopo giorno si conferma come artista dotata di grandi mezzi vocali che
stanno maturando e diventando sempre più interessanti.