Dopo una frenetica settimana di attività presso
l’Auditorium di Mortara debutta la prima opera lirica "La serva
padrona" di G.B.Pergolesi che si allestisce nello spazio scenico
che ospita "Mortara on stage", l’articolata stagione musicale,
alle sua seconda edizione, sempre con la direzione artistica di
Alessandro Marangoni.
Dopo il jazz, il gospel questo mese si toccherà
l’opera lirica. Ovviamente non si è scelto un grand opera in
cinque atti con balletto, che farebbe fatica a collocarsi anche in
un teatro come il nostro Cagnoni, ma, viste le dimensioni ridotte
del palcoscenico e la struttura a vista senza quinte, la scelta è
caduta su di un lavoro molto snello, un intermezzo buffo in due
parti.
Gli intermezzi erano di solito collocati nel
‘700 negli intervalli dei grandi drammi appunto in più atti, per
dare al pubblico un attimo di distensione dopo l’attenzione
riservata agli atti "drammatici". Molte volte il pubblico non
stava neanche molto a sentirli, questi intermezzi, occupato ad
intessere rapporti sociali o amorosi, o anche solo nel
gozzovigliare. Ma con "La serva padrona" di G.B.Pergolesi succede
invece qualcosa di insolito. Suscita immediatamente un grande
interesse nel pubblico e addirittura una "querelle" oltralpe
diventando un punto di riferimento per tutta l’opera buffa a
venire. Il cast prevede solo due cantanti ed un mimo muto, che
saranno Davide Rocca, basso buffo ed Anna Maria Calciolari,
soprano con l’Ensemble strumentale Legrenzi diretto da Maurizio
Schiavo con la regia Fabrizio Lupo. |