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Altri riferimenti
Artes et artificia
Mario Mainino
Amedeus On Line
 

 

Vigevano, 14 ottobre 2006

Bambole

Lo spettacolo di Candelaria Romero dal titolo "BaMbOle" è stato presentato nel corso della settimana letteraria vigevanese 2006 ed organizzato dalla Associazione Amici del Teatro Cagnoni di Vigevano.


Organizzatori:   Amici del Teatro Cagnoni


Programma


Dedicato a marisa e jimena. Alle storie silenziose di donne.
con il patrocinio di AMNESTY con Candelaria Romero
tecnico Paolo Dal Canto
immagini video Marco Riva
voce registrata Silvia Fiori
video “Mai più violenza sulle donne” Amnesty Internationale
Luci - video deformetrica
regia e testo
Candelaria Romero

 

Contatti:

Candelaria Romero – testo, regia ed interpretazione
Residenza
Via Solari 25 - 24123 Bergamo
Telefono e fax: 035-571648
telefono mobile. 340-3644796
e-mail: candero@usa.net

 

Gli Amici del Teatro si sono fatti promotori di questa proposta che unisce il fatto teatrale al valore sociale del contenuto. Nella nostra società contemporanea esiste una realtà di soprusi perpetrati a danno dell'altra metà del cielo, non solo durante eventi bellici, ma il più delle volte inseriti nel quotidiano della vita domestica. Mogli, figlie vendute, comprate, stuprate e malmenate ogni giorno da mariti, padri e parenti che si arrogano il diritto di vita e di morte sulle loro compagne e "proprietà".
Lo spettacolo inizia con una travolgente musica di danza durante la quale ci si concerta sul bidone di spazzatura che campeggia al centro del palco. Da questo bidone esce la marionettista interprete vestita di un sacco nero, donna spazzatura  in mezzo ad altra spazzatura e dalla sua borsa inizia a trarre queste bambole di pezza, di plastica, di carta, ognuna molto malconcia, ed ognuna simbolo di una storia che Canderara Romero inizia a raccontare e a fare rivivere con se stessa come protagonista, la bambina che deve prepararsi per l'infibulazione, le detenute che vengono sistematicamente tosate per vendere i loro capelli, la donna violentata più volte sino all'ultimo pietoso visitatore che le dona la morte avvelenandole, ecc.
Ogni storia esce dal bidone per trascendere da spazzatura umana a monito affinché si prenda coscienza di quanto di spaventoso accade ancora oggi nel mondo. I fatti sono poi confermati dal video di Amnesty che ne documenta la veridicità.

Uno spettacolo breve ma intenso che fa meditare.

   
 

   
   
   

i capelli sono belli ma arrivano da..

chi per forza e non per piadcere li ha dati

il quinto uomo ne ebbe pietà.. non la violentò ma la uccise
   
   
   
   
Al termine della teatralizzazione di tante storie drammatiche. un video di Amnesty International fa il punto di una situazione impensabile ma drammaticamente vera.

   
Note di regia tratte dal sito della regista

Con queste mie bambole vado a letto.
Loro mi raccontano delle storie. Storie sussurrate e cantate. Storie sognate o molto bagnate. Storie rosse come il sugo di pomodoro di Giulietta o nere come la pelle di Ofelia.

…una bambola, una storia
Per dire mai più violenza sulle donne.

BaMbOle
Come il precedente spettacolo “HIJOS” anche questa volta l’attrice-autrice racconta storie di famiglia, le storie delle sue zie, nonne, mamme, nipoti, cugine…vicini di casa, amiche, per sentito dire, sogni, fantasie, alternandole a testimonianze e fatti di cronaca raccolti dal materiale Amnesty sulla Campagna "Mai più violenza sulle donne".
Ed è attraverso il diabolico gioco ironico – grottesco di una bambola, la protagonista, che lo spettacolo prende vita.

Raccontare le storie di famiglia è un pretesto per dar voce alle testimonianze di donne da diverse parti del mondo ed è per questo che l’autrice si è avvalsa di materiale raccolto da Amnesty International ed altre associazioni attive sul campo.

In particolare si parte dal racconto breve di episodi quotidiani legati a vissuti famigliari come quello della violenza domestica per poi passare alla violenza femminile in senso lato là dove la donna si trova ad essere protagonista e vittima di un regime dittatoriale, profuga, esule ed infine superstite di una catastrofe.

Lo spettacolo si basa anche su materiale on-line trovato su vari siti dedicati alla tematica dove si tenta di dare visibilità ad una verità fin troppo nascosta: da qui l’elenco su come riconoscere i segni ed il malessere di una donna maltrattata, le ferite che possono apparire sul suo corpo e le malattie che possono insorgere in situazioni di maltrattamento.

Infine si vanno a toccare situazioni di estrema violenza come abusi contro le donne nelle carceri Russe, maltrattamenti e violenze sulle detenute, immagini tratte dal libro “Bruciata viva” per poi concludere con il video prodotto da AMNESTY .

 

 

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