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Dopo la
fortunata inaugurazione della Stagione Lirica al Teatro Fraschini con la
prima delle cinque opere in cartellone "Adriana Lecouvreur", con il
secondo titolo in programma andiamo su di un terreno meno frequentato.
Lo spettacolo di Adriana Lecouvreur è stato molto interessante, una
messa in scena slegata dall'ambientazione settecentesca ma che non ha
compromessoil significato dell'azione, giocata tutta sul contrasto di
bianco e nero e con scenografie liberty. Tutti gli interpreti sono stati
di gran classe la protagonista Amarilli Nizza ha dato vita ad una toccante
interpretazione sia sul piano vocale che scenico, solo in parte a disagio
con il declamato che le viene più volte richiesto nel corso dell'opera.
Straordinaria la prova di Annamaria Chiuri come principessa di Boullion
con trionfali acclamazioni al termine. Ottimo anche Cesare Cattani
finalmente in un ruolo che gli dà la possibilità di manifestare la
bellezza del suo canto e le sue notevoli doti interpretative. Appassionato
e malinconico, come deve essere, il Michonet interpretato con gusto e
misura da Sergio Bologna. In quanto al balletto con Mario Pierin, è stato
un po fuori luogo, visto che riprendeva la coreografia per l'après-midi
d'un Faune di Nijinsky se pur con la musica di Cilea. Tutto lo spettacolo
è stato ottimamente concertato da Luciano Acocella.
L'opera che andrà in scena martedì 5 novembre e mercoledì 6 novembre alle
ore 20.30 sarà l'ultimo capolavoro di Jacques Offenbach (1819-1880) "LES
CONTES D'HOFFMANN" (I racconti di Hoffmann) nella versione originale
francese di J. Barbier e Michel Carré dal dramma omonimo di Barbier e di
Michel Carré a sua volta tratto da E.T.A. Hoffmann.
Definita nel sottotitolo "opera fantastica" si divide in quattro atti e
cinque quadri e fu rappresentata per la prima volta il 10 febbraio 1881
all'Opéra-Comique di Parigi.
La nuova realizzazione del Circuito Lirico Lombardo di questo lavoro di
Offenbach sarà affidata alla bacchetta del direttore Francesco Maria
Colombo per la regia, scene e costumi di Denis Krief, coro As.Li.Co. con
maestro del coro Alfonso Caiani e con l'Orchestra I Pomeriggi Musicali di
Milano.
Quando Jacques Offenbach (il piccolo Mozart dei Champs Elysèes) morì
all’età di sessantun anni, stava ancora componendola. Come ebbe a dire lui
stesso «…quasi certamente morirò con un’aria sulla punta della penna». La
traduzione teatrale dei racconti fantastico-demoniaci del romantico E.T.A.
Hoffmann gli erano sembrati un libretto ideale e aveva continuato a
sognare di musicarli mentre la sua fortuna di autore di mordaci operette
declinava. Il progetto si concretizzò al ritorno da un viaggio negli Stati
Uniti. Completata da Ernest Guiraud andò in scena dopo la morte
dell'autore e conquistò il teatro dove pochi anni prima, nel 1875, era
andata in scena la Carmen di Bizet. Nel prologo siamo nella taverna di
mastro Luther, rischiarata dalle luci della notte, dove abitualmente
Hoffmann passa il suo tempo tralasciano di scrivere, e qui la Musa lo
raggiunge assumendo le sembianze del giovane Nicklausse. Hoffmann
incalzato dai presenti è costretto a reagire e a raccontare la leggenda
del buffo nano Kleinzach. Dopo il prologo che possiamo considerare
veramente reale, gli altri atti sono visioni fantastiche nelle quali il
grande scrittore diventa protagonista di storie d'amore avventurose con
donne fantastiche (che dovrebbero essere interpretate da una sola
cantante, ma che per ovvie differenze di tessitura vocale di solito sono
più d'una). Nei suoi sogni non incontra molta fortuna; la prima donna
Olympia praticamente perfetta si rivela essere un'automa che va in
frantumi dopo un vorticoso giro di valzer (a lei è affidata una aria di
straordinario impegno tecnico " Les oiseaux dans la charmille"); la
seconda donna Antonia ha una voce melodiosa ma una malattia mortale,
provocata dal canto, che minaccia la sua vita e quando non resiste alla
tentazione di cantare, muore. Giulietta è invece una fascinosa cortigiana,
è a questo punto che si ascolta fuori scena la famosissima barcarola
(“Belle nuit, ô nuit d’amour”). Ma anche il basso, che nei diversi nomi
che assume per ogni scena è il malvagio di turno, ha un'aria di
straordinaria bellezza da cantare "Scintille, diamant". Il cast
comprenderà Massimiliano Pisapia e Lance Ryan (Hoffmann); Silvia Dalla
Benetta, Sabrina Vianello, Burcu Uyar (Stella, Olympia, Antonia,
Giulietta); Michele Bianchini, Wassyl Slipak (Lindorf, Coppélius, Miracle,
Dappertutto), Irene Karajanni, Sabina Willeit (Nicklausse, La Musa).
Informazioni al tel. 0382-371202 o su internet
www.comune.pv.it
Mario Mainino |