Marco Vincenzi, pianoforte.

 

Genovese, si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio della sua città e ha studiato, successivamente, con Maria Tipo al Conservatorio Superiore di Ginevra, dove ha ottenuto nel 1986 il “Prix de Virtuosité”. Nello stesso anno si è diplomato in composizione e laureato in Lettere con una tesi sul pianista Dinu Lipatti, studio insignito del Premio di Musicologia della Fondazione Lipatti di Bucarest. Distintosi in numerosi concorsi, ha vinto quelli internazionali di Stresa e della Sommerakademie del Mozarteum di Salisburgo.
Svolge attività nei principali centri italiani, ma anche in Austria, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Romania e Svizzera. Si è esibito in récitals e concerti con orchestra in alcune delle più importanti istituzioni musicali italiane ed europee: Teatro della Pergola di Firenze, Teatro Carlo Felice di Genova, Teatro Manzoni di Milano, Teatro Regio di Parma, Teatro Olimpico di Vicenza, Alte Oper di Francoforte, Diligentia dell'Aja, Casino di Berna, Palazzo dei Congressi di Lugano, per citare solo i luoghi principali. Ha preso parte a numerose esecuzioni integrali dell'opera pianistica di Chopin, delle Sonate di Beethoven, delle Sonate e dei Concerti di Mozart. Fra le orchestre con le quali ha collaborato, inoltre, si ricordano quella del Maggio Musicale Fiorentino, quella di Padova e del Veneto, con l'Orchestra Sinfonica di Sanremo, la Camerata Strumentale di Prato, l'Istituzione Sinfonica Abruzzese, la Filarmonica di Torino. Con l'Orchestra di Roma e del Lazio diretta da Lu Jia ha inaugurato la Festa Europea della Musica 2002, eseguendo il Concerto n. 3 di Beethoven in Piazza del Campidoglio. In ambito cameristico prosegue una collaborazione più che decennale con Cristiano Rossi, ma si esibisce anche con alcuni dei migliori archi italiani: Domenico Nordio, Ruggiero Ricci, Luigi Alberto Bianchi, il Nuovo Quartetto Italiano, il Quartetto Fonè e i Solisti della Scala.
Ha inciso CD con musiche di Lipatti, Wolf-Ferrari, Busoni, Rota, Pizzetti, Vieuxtemps, Respighi, ha scritto articoli e recensioni per le riviste “Civiltà Musicale”, “Il Giornale della Musica”, “Musica”, “Piano Time”, “Symphonia”, oltre ad avere progettato e curato il volume Ferruccio Busoni e il pianoforte del Novecento (Lucca, 2001). È titolare della cattedra di pianoforte principale presso il Conservatorio di Alessandria e direttore del Centro Studi Musicali “Ferruccio Busoni” di Empoli.

L'arte della trascrizione fu, per Ferruccio Busoni, non meno impegnativa e coinvolgente di quella della composizione vera e propria. In entrambi i casi egli poneva al centro della sua scrittura l'elemento dell'elaborazione, da lui considerato prioritario rispetto a ciò a cui la modernità ha, secondo la sua visuale, attribuito fin troppa importanza: l'invenzione. Per Busoni la musica è sempre trascrizione: di un pensiero, quando un'idea originale viene messa per la prima volta su carta utilizzando un linguaggio consolidatosi lungo i secoli; oppure di un materiale preesistente, quando si prende un'opera del passato e la si trasforma in qualcosa di diverso, consegnandole una nuova identità. Riallacciandosi allora ai grandi modelli di un'epoca non ancora trascinata nei vortici del romanticismo, a Bach e a Mozart, Busoni intendeva non solo trasportare le loro composizioni da uno strumento a un altro, per esempio dall'orchestra al pianoforte, ma proiettarle nel futuro grazie all'aggiunta di una tecnica esecutiva e di un linguaggio pianistico per molti aspetti nuovo. È stata questa, come ha scritto Fedele d'Amico, l'utopia di Busoni, la sua aspirazione a una nuova forma di classicità per l'epoca contemporanea: intendere «il passato come materiale in movimento, portarlo a un linguaggio continuamente ampliato e rinnovato, ma tale da serbarlo in vita, elevandolo in una sorta di stratosfera».
Il programma di concerto presentato da Marco Vincenzi mette in luce il senso di un'operazione musicale che guarda all'eredità del classicismo per traghettarla verso il nostro presente. .

Fonte: info ufficio stampa
Aggiornamento :
02/03/2008 http://www.concertodautunno.it/cur/vincenzim.html