Jean Tubéry, direttore d’orchestra.

 

Dopo gli studi di flauto presso i conservatori di Tolosa e di Amsterdam, si appassiona alla musica italiana del Seicento dedicandosi allo studio del corno, uno degli strumenti più appropriati per farla rivivere.
Ha suonato con gli ensembles Clemencic Consort, Clément Janequin, Les Arts Florissants, Collegium Vocale de Gand, Hespèrion XXI, Huelgas, Cantus Cölln, Elyma, La Petite Bande, Il Giardino Armonico. Nel 1990 fonda l’ensemble La Fenice, con il quale ottiene il primo premio ai Concorsi internazionali di musica antica di Bruges e di Malmö. Ha inciso per Ricercar, Accent, Erato, Harmonia mundi, Sony Classical, Virgin, Opus 111, Naïve, oltre che per numerose emittenti radiotelevisive nazionali in Europa, Stati Uniti e Giappone. La serie discografica L’eredità di Monteverdi, realizzata per Ricercar, è stata salutata dalla stampa specializzata come uno degli avvenimenti maggiori nello studio della musica del Seicento.
Insegna corno e tiene corsi di interpretazione al Conservatoire Supérieur – C.N.R. di Parigi e al Conservatoire Royal di Bruxelles. Tiene master-classes nelle più grandi scuole musicali internazionali (Lyon, Luxembourg, New York, Cleveland, Bâle, Trossingen). È direttore del Coro da camera di Namur, con un ricco repertorio che spazia dal Rinascimento al Barocco francese. Da citare le recenti incisioni dedicate a Gabrieli e a Charpentier, definite dalla critica «un riferimento per gli studi musicali in questo ambito».
Nel 2001 è stato nominato Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres dal Ministro francese della Cultura, Catherine Tasca, e nel 2003, con l’ensemble La Fenice, ha ricevuto il Grand premio dell’Accademia Charles Cros per le incisioni della Messe pour la toison d’or di Matheo Romero e dei Trionfi sacri di Giovanni Gabrieli. Nel 2005, in occasione del quindicesimo anno dell’ensemble La Fenice, ha allestito e diretto L’Orfeo di Monteverdi. Alla direzione di questa formazione e dell’orchestra barocca Les Agrémens, ha affrontato un repertorio più tardo fino alle Cantate di J.S. Bach, proposte ai festival di arte sacra di Lourdes, Parigi e Lyon. Le ultime incisioni dedicate a Marc-Antoine Charpentier e a Giacomo Carissimi hanno ottenuto grande consenso di critica dalla stampa musicale internazionale, grazie al preciso lavoro di ricerca e di rigore musicologico. Nel 2006 ha ricevuto il Premio L. Bettencourt all’Académie des Beaux-Arts di Parigi per l’attività svolta con il Coro da camera di Namur..

Fonte: info ufficio stampa
Aggiornamento :
23/10/2008 http://www.concertodautunno.it/cur/tuberyj.html