Paolo Restani, pianista

Nato nel 1967, ha studiato pianoforte con Vincenzo Vitale, Gerhard Oppitz, Peter Lang e composizione con Bruno Bettinelli e Paolo Arcà. Talento precoce, ha dato il suo primo recital a 12 anni. A soli 16 anni è invitato dal grande direttore artistico Francesco Siciliani a debuttare all’Accademia Nazionale di S. Cecilia a Roma dove ottiene uno straordinario successo; immediatamente seguono scritture presso i maggiori teatri italiani. In più di vent’anni di carriera ha dato concerti in molti dei più importanti centri musicali del mondo. La padronanza tecnica e la profondità di lettura tese a rendere trasparente e percepibile ogni minimo dettaglio di scrittura, ne fanno un interprete eccelso, soprattutto nel repertorio romantico, dove il suo virtuosismo richiama inevitabilmente alla memoria i più grandi nomi della tradizione pianistica. I

n occasione di un suo recital a Francoforte del 1996 l’Allgemeine Zeitung ha scritto: “…nell’esecuzione di Chopin sono sorprendenti le affinità con Vladimir Horowitz per il timbro, la ricchezza del colore e la chiarezza della melodia…”. Nel Giugno 2004 il debutto con l’Orchestra Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Muti (Concerto nr. 2 di Liszt) viene accolto con unanimi e entusiastici consensi.
Tra i recitals delle recenti stagioni si ricordano: Grosser Musikvereinsaal di Vienna, Konzerthaus di Berlino, Prinzregententheater di Monaco di Baviera, Teatro Colon e Teatro Coliseo di Buenos Aires, Rheingoldhalle di Mainz, Londra, Bruxelles, Mosca, Francoforte, Innsbruck, Santiago del Cile, Montevideo, Teatro alla Scala di Milano, Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Comunale di Firenze, Teatro Regio di Torino, Teatro La Fenice di Venezia, Arena di Verona, Teatro Comunale di Bologna, Teatro Carlo Felice di Genova, Teatro Verdi di Trieste, Amici della Musica di Firenze, Unione Musicale di Torino, Serate Musicali di Milano, Società dei Concerti di Milano, Amici della Musica di Palermo, Amici della Musica di Perugia, Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma, Auditorium del Parco della Musica di Roma, Concerti del Quirinale Radio3.
Prestigiosi anche i festival cui viene regolarmente invitato: Flanders Festival, Festival “Martha Argerich” di Buenos Aires, Ravenna Festival, Rossini Opera Festival di Pesaro, Settembre Musica di Torino, Festival Pianistico Internazionale “Arturo Benedetti Michelangeli” di Brescia e Bergamo, Festival “Uto Ughi per Roma”, Panatenee Pompeiane, Festival Romaeuropa, Ljubljana Festival, Jornadas Internacionales de Piano di Oviedo, Asturias Festival.
Solista con orchestre quali Münchner Symphoniker, Stuttgarter Philharmoniker, Berliner Symphoniker, Neue Philharmonie Westfalen, RTV Slovena, Orquesta Sinfonica Nacional de Chile, Orchestra Filarmonica di Kiev, Orchestra d’archi dei Berliner Philharmoniker, Australian Chamber Orchestra, Chamber Orchestra Kremlin, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, Orchestra del Teatro Regio di Torino, Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, Orchestra dell’Arena di Verona, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, Orchestra del Teatro Verdi di Trieste
E' stato diretto, tra gli altri, da Roberto Abbado, Gerd Albrecht, Piero Bellugi, Yoram David, Vladimir Delman, Claus Peter Flor, Lu Jia, Gerard Korsten, Julian Kovatchev, Gustav Khun, Yoel Levi, John Nelson, John Neschling, Gunter Neuhold, Donato Renzetti.
Nel 2005, in occasione della sua quarta tournée in Sud-America, viene insignito del “Premio della Critica Argentina” quale miglior interprete dell’anno per la musica classica. Musicista versatile, testimone dell’integrazione possibile tra le diverse forme d’arte, è co-protagonista in produzioni teatrali che lo vedono al fianco di Enrico Maria Salerno, Carla Fracci, Sylvie Guillelme, Laurent Hilaire, Monica Bacelli, Guillemette Laurens.
Dalla collaborazione con Michael Nyman è nata la prima esecuzione italiana di The Piano Concerto per pianoforte e orchestra, tratto dalla colonna sonora del film premio Oscar Lezioni di Piano di Jane Campion. Il suo repertorio spazia da Bach ai contemporanei con una predilezione per i grandi cicli dei capolavori del Romanticismo e del ‘900 quali Etudes di Chopin, opera omnia pianistica di Brahms, Studi di Scriabin, l’opera completa per pianoforte e orchestra di Beethoven, Liszt, Saint-Saens, Tchaikovsky.
Di Franz Liszt ha registrato Totentanz con la European Philharmonic Orchestra diretta da Peter Jan Marthé (Polyglobe); i dodici Etudes d’Exécution Transcendante e gli Studi da Concerto (Amadeus). Le prossime pubblicazioni discografiche includono l’integrale dei Preludi di Rachmaninoff (Amadeus), l’opera completa per pianoforte e orchestra di Alfredo Casella con l’Orchestra Filarmonica ‘900 del Teatro Regio di Torino (Cpo Classics), l’integrale dei sette concerti per pianoforte e orchestra di John Field con l’Orchestre Philharmonique de Nice diretta da Marco Guidarini (4 cd Brilliant Classic)..
Il suo repertorio, vastissimo, spazia da Bach a Messiaen prediligendo le grandi opere del Romanticismo: esegue l'integrale degli Studi Trascendentali di Liszt , degli Studi di Chopin, dei Preludi di Rachmaninov, l'opera omnia pianistica di Brahms (in quattro recital), l'opera completa per pianoforte e orchestra di Beethoven e Liszt.
Musicista eclettico e versatile, attratto dalle varie forme di espressione artistica, Paolo Restani è anche protagonista di rilevanti produzioni teatrali (prosa, lirica, danza). È stato invitato da artisti del calibro di Sylvie Guillelme, Laurent Hilaire, Carla Fracci, Enrico Maria Salerno, Monica Bacelli e Michael Nyman (collaborazione, quest'ultima, che ha determinato la realizzazione - in prima italiana - di "The Piano Concerto" per pianoforte e orchestra, tratto dalla colonna sonora del film premio Oscar "Lezioni di Piano" di Jane Campion). Paolo Restani svolge inoltre attività di consulenza culturale ed attività didattica, tenendo masterclass e corsi di perfezionamento per prestigiose istituzioni.

Dicono di lui: PAOLO RESTANI
Michelangeli a sedici anni ... nei tre brani raveliani dai " Miroirs" con evidenza e persuasività lampanti Restani ha coniugato tecnica e poesia, dimostrando una volta di più l’ assurdità, anzi la pretestuosità di ogni distinzione in merito. ...ha mandato in delirio il pubblico con una Rapsodia Spagnola di Liszt di una virtuosità e di un’ intelligenza musicale che hanno richiamato alla mente grandi virtuosi del passato: un Lhevinne, per esempio.
Anna Bergonzelli, LA TRIBUNA DI TREVISO, 17 Dicembre 1983

Sedici anni ma non gli credete. ...Paolo Restani, che ha fatto la sua apparizione l’ altra sera all’ Accademia di Santa Cecilia è addirittura scioccante... le 28 Variazioni di Brahms sopra un tema di Paganini hanno trovato nell’ esecutore una lucentissima esaltazione.
Ivana Musani, PAESE SERA, 12 Febbraio 1984

A Santa Cecilia è nata una stella. ...la facoltà d’ inquadrare le partiture. Un dominio ritmico assoluto, rivelato sin dalle prime battute delle difficilissime Varzioni in la min. di Brahms; e una pulizia del suono sorprendente. ...gli staccati netti che ricordano (e perchè no?) certe zampate da leone di Michelangeli ... è nata una stella e forse è l’ antidoto all’ ascesa irresistibile di Pogorelich il pianista ormai celebre come fenomeno tecnico di plateale arbitrio stilistico.
Mya Tannenbaum, CORRIERE DELLA SERA, 12 Febbraio 1984

...è destinato a inserirsi fin da ora nella grande tradizione pianistica del nostro paese...
Alfredo Gasparoni, IL MESSAGGERO, 13 Febbraio1984

... la felpata, elastica e scattante agilità con la quale Restani attacca frontalmente il virtuosismo lisztiano mette nella giusta luce, addirittura in vetrina il Secondo Concerto di Liszt.
Maurizio Papini, IL GIORNALE, 12 Maggio 1984

Paolo Restani conquista la Fenice.
Anna Bergonzelli, LA TRIBUNA DI TREVISO, 6 Luglio 1984

...un miniaturista del suono, che emerge nella tecnica leggera ...
Mario Messinis, IL GAZZETTINO, 5 Luglio 1984

Il pianista Restani fra lirismo e passionalità ... Non molti pianisti, pur già in carriera e rodati da anni al controllo psicologico dell’ esecuzione pubblica, possono concedersi il lusso di suonare come bis quell’ autentico monumento al virtuosismo che è Mazeppa di Liszt ... un concerto che nella sua rara compiutezza di espressioni ha saputo dare la misura di un interprete eccezionale...
Giuliana Ferrara, IL MATTINO, 8 Novembre 1984

... il Concerto n. 2 di Liszt è risultato perfetto: l’ attacco sicuro e tranquillo, un bel suono pieno: gli arpeggi e le scale trasparenti e scorrevoli: vigorosi, morbidi e squillanti, lo staccato netto, l’ uso del pedale equilibrato.
Mya Tannenbaum, CORRIERE DELLA SERA, 8 Gennaio 1985

Piccolo, grande pianista. Un’ "impresa" di Restani ... l’ esecuzione integrale degli studi Trascendentali di Liszt ...imprese del genere si sono avute in Italia nel nostro secolo solo tre o quattro volte e mai da pianisti giovani come Restani. Oggi potrebbe riuscirci il greco Sgouros, ma senza la sicurezza e l’ autorità messe in campo da Restani.
Gianni Cesarini, IL MATTINO, 21 Agosto 1986

... Paolo Restani (un altro allievo del mai abbastanza rimpianto Vincenzo Vitale) ha celebrato con nitidezza e bravura tecnica il Terzo Concerto di Saint-Saens, facendosi applaudire anche in un numero fuori programma.
Massimo Mila, LA STAMPA, 18 Luglio 1987

Restani "vincente": ha eseguito l’integrale degli studi di Chopin. ... non è stata solo una scelta tecnica, ma anche fortemente espressiva che lo ha visto uscire vincente da una prova di questo tipo: l’ attenzione al valore, drammatico o malinconico, irruente o intimo di ogni pagina, si potrebbe dire di ogni battuta.
Andrea Maramotti, ILRESTO DEL CARLINO, 9 Dicembre 1987

Trionfa un pianista ventenne: Paolo Restani alle "Serate Musicali" di Milano ha sostituito Weissenberg malato.
Franca Cella, CORRIERE DELLA SERA, 20 Gennaio 1988

... nel Terzo Concerto di Beethoven Paolo Restani ha saputo sfoggiare un suono netto, cristallino, perfettamente adatto al repertorio classico viennese, e in più un sapiente controllo tecnico.
IL RESTO DEL CARLINO, 4 Settembre 1989

... ha delineato con pochissimi cedimenti tutto l’ enorme arco formale degli Studi Sinfonici di Schumann, ha reso con profonda interiorizzazione le Variazioni sopra un tema di Schumann di Brahms, ha giocato un pezzo come la Rapsodia Spagnola di Liszt tutto sul colore invece che sulla prodezza virtuosistica. E’ un giovane talento italiano che da parecchi anni sta sulla breccia e che dimostra di saperci stare.
Piero Rattalino, PIANO TIME, Febbraio 1990

...alle volte sono le minuzie che custodiscono le rivelazioni più significative: il modo in cui Restani ha eseguito la pagina di apertura delle Kinderszenen di Schumann è risuonato come la promessa di un pianista fuori dall’ ordinario. È poi solo una paginetta. Si intitola Von Fremden Laendernund Menschen. A esserne capaci la si può trasfigurare in un intimo rito di nostalgia, esitante ricordo, infantile incantamento. Lui, Restani, ne è capace. Così come è stato capace di restituire con incredibile poesia una pagina lisa come Traumerei...
Alessandro Baricco, LA REPUBBLICA, 2 Marzo 1990

Uno straordinario Paolo Restani al Ravenna Festival. ... ha confermato di essere una delle più belle realtà del concertismo internazionale.
Andrea Maramotti, IL RESTO DEL CARLINO, 15 Luglio 1990

... tutto si risolveva nella valorizzazione dell’ invenzione musicale, nella ricerca timbrica ... questo Liszt unico (letteralmente: non ricordiamo un concerto lisztiano come questo)...
Mauro Mariani, MUSICA VIVA, Gennaio 1993

... alternando i suoi meravigliosi assolo con gli assiemi con l’ orchestra il pianista italiano ha conquistato il pubblico con la sua tecnica sicura e brillante unita in maniera straordinaria al suo formidabile sentimento.
Daniel Quiroga, EL MERCURIO DI SANTIAGO DEL CILE, 22 Giugno 1994

...come Vladimir Horowitz, Restani per le sue esecuzioni pare abbia imparato molto dai cantanti: la prova, nella sua interpretazione di Chopin, la grande affinità che si sente sia nel timbro e la ricchezza di colore che nella chiarezza della melodia.
ALLGEMEINE ZEITUNG, 12 Giugno 1996

... Paolo Restani ha meravigliosamente eseguito grande musica, regalando agli ascoltatori un indimenticabile concerto. Il pubblico, in piedi, lo ha ringraziato con un ‘ ovazione.
GLAUBE UND HEIMAT, 14 Giugno 1996

... il solista ha eseguito la diabolica e difficile Totentanz di Liszt in maniera meravigliosamente chiara e pulita, delicata anche nei più virtuosi addensamenti di accordi.
R. Lepuschitz, Innsbruck, 3 Aprile 1997

... ci ha fatto balenare nella Totentanz di Liszt tanto nella parte solistica che nelle parti con orchestra quei timbri che permettevano di riconoscere un personale "Dies Irae". Era il mondo della liberazione dall’ oscurità mediante la musica.
Winfried Werner Linde, KURIER, 3 Aprile 1997

Pianista "maiuscolo" al Festival Internazionale di Brescia e Bergamo: un interprete che sa valorizzare ciò che suona con una rara profondità di analisi.
Gianluigi Gonnella, L’ ECO DI BERGAMO, 8 Giugno 1997

In ricordo di Michelangeli al Festival Internazionale di Brescia e Bergamo: Restani incanta il Teatro Grande con il secondo concerto di Liszt e le variazioni sinfoniche di Franck.
Luigi Fertonani, BRESCIAOGGI, 14 Giugno 1998

... la musica che Paolo Restani ha eseguito con successo sorge dalla sentimentalità e musicalità, nonchè dal mai attanagliato virtuosismo tecnico. Il pianoforte di Restani è bello, pieno e dona felicità.
Bogdan Ucàkar, DELO DI LJUBLJANA, 9 Settembre 1998

...in "The Piano Concerto" di Michael Nyman Paolo Restani ha dato ancora una volta prova di eleganza stilistica, a cui si è aggiunta versatilità non comune, merito anche della sua grande sensibilità.
Alice Avila, GIORNALE DI SICILIA, 17 Luglio 1999

... nel modo di suonare di Restani qualcosa da una parte è spinto verso l’ esultanza, dall’ altra, nelle opere di Brahms, è offerto con schumanniana poesia.... delle Ballate op. 10 di Brahms finalmente si sentiva completamente la resa orchestrale. ...Restani strappava dallo strumento effetti di registri d’ organo quasi aerei.
Roland Furch, Mainz, 22 Agosto 1999

Paolo Restani incanta la platea del Teatro Rossini di Pesaro con la sua forza espressiva. Ivana Baldassari, IL RESTO DEL CARLINO, 8 Febbraio 2000

Un grande Ciaikowsky con Restani al Teatro Piccinni di Bari
Nicola Sbisa. LA GAZZETTA DEL SUD, 25 Febbraio 2000

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Aggiornamento :
21/10/2006
Fonte: info ufficio stampa