Rudolf Hametovic Nureyev, danzatore e coreografo
www.rudolfnureyev.it
Indimenticabile ballerino, è il personaggio che ha
rivoluzionato il ruolo maschile nella danza.
Il 6 gennaio 2003 ricorreva il decimo anniversario della scomparsa di
Rudolf Nureyev.
Nato il 17 marzo 1938 su un treno in una regione del lago di Baikal, durante
un viaggio che la madre aveva intrapreso per raggiungere il marito a
Vladivostock (che si era ivi trasferito per ragioni di lavoro), comincia a
prendere lezioni di danza all’età di undici anni da un'anziana insegnante, la
signora Udeltsova, che aveva fatto parte nientemeno dei leggendari "Ballets
Russes" di Diaghilev (gli stessi che avevano collaborato con personalità
artistiche del calibro di Stravinkij, Ravel, Matisse, ecc.).
Nel 1955 entra a far parte della prestigiosa scuola di ballo del Teatro Kirov
di Leningrado e tre anni dopo è ammesso in compagnia. Durante una tournée in
Europa, come molti artisti suoi compatrioti, chiese asilo politico alla
Francia, per sfuggire all'oppressivo regime sovietico, alle sue imposizioni e
gerarchie.
Correva l'anno 1961 e nella storia quella è una data che vuol dire solo una
cosa, guerra fredda. La contrapposizione, basata sul precario equilibrio
nucleare, fra le due superpotenze allora vigenti, l'Unione Sovietica appunto e
gli Stati Uniti d'America.
In quel clima già rovente, quando gli anticomunisti non perdono occasione per
denunciare le infami condizioni di vita instaurate nel paese del socialismo
reale, si scatena un vero caso internazionale. Il suo nome finisce su tutti i
giornali, non sempre per i nobili motivi legati alla danza, ma per quelli più
terreni della politica e questo lo porta, volente o nolente, ad essere
conosciuto da un più vasto pubblico, non necessariamente interessato all'arte
e al ballo.
Comincia così la sua carriera in Occidente con la compagnia del Marchese di
Cuevas,con il Balletto Reale Danese di Erik Bruhn e poi con il Royal Ballet di
Londra dove fra l'altro instaura un celebre sodalizio con Margot Fonteyn, con
la quale forma la mitica coppia destinata ad incantare il pubblico di tutti i
teatri del mondo.
Nel corso della sua vita, Nureyev ha interpretato decine di ruoli, sia
classici che moderni, sempre con enormi potenzialità tecniche e di
immedesimazione. Ciò significa che, al pari dei cantanti lirici che per essere
tali a tutti gli effetti non devono limitarsi a saper cantare, il ballerino
era anche un grande attore, capace di coinvolgere il pubblico e trascinarlo
nel vortice delle storie raccontate in musica dai grandi compositori.
Negli anni '60 è stato giustamente considerato il più grande ballerino del
mondo, un mito, un artista virtuoso, espressivo e carismatico. Non molto prima
della sua morte Rudolf Nureev ha testualmente affermato: «Coloro che ballano
muoiono, ma i loro balli vivono».
Infine, non bisogna dimenticare che crearono per lui tutti i massimi geni
della coreografia, fra i quali vanno annoverati Ashton, Roland Petit, Mac
Millian, Bejart e Taylor.
Durante la sua vita egli stesso ha ideato balletti ma il suo maggiore
appuntamento come coreografo lo ebbe nella città che lo ha consacrato
sull’altare della danza. A Parigi Nureyev organizza le sue ultime
prestazioni fino a quando, molto ammalato, appare sulla scena della "Bayadere."
Il pubblico lo ha molto applaudito ma in tanti hanno pianto. Malato da tempo
di Aids, il grande ballerino si è spento presso un ospedale parigino nel 1993
dopo l'ultima, tormentata relazione con il cantante rock Freddy Mercury.
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