Roberto Scarpa Meylougan organista
Si è diplomato con il massimo dei voti in Organo e composizione organistica,
clavicembalo Composizione e Canto liturgico prepolifonico al Conservatorio
“Benedetto Marcello” di Venezia, studiando con i maestri Sergio de Pieri e W.
Van de Pol e perfezionandosi in seguito in Francia con J. Guillou, M. Chapuis,
J.P. Brosse e G. Litaize.
Come organista e clavicembalista ha suonato nelle maggiori cattedrali
francesi, italiane e tedesche. Dal 1978 svolge un’intensa attività
concertistica in tutta Europa. Moltissime le sue collaborazioni con enti
televisivi quali la R.A.I., la Televisione nazionale Svizzera ed altri enti
televisivi di vari pesi europei (Spagna, Francia, Ungheria, Svezia, Norvegia,
Slovenia, ecc.). Vincitore di due
primi premi assoluti “Città di Stresa” nel 1982 e 1983, nel 1987 ha inaugurato
il Festival di Saint Lizier (Francia) interpretando un programma celebrativo
di G. Frescobaldi. La sua particolare tecnica virtuosistica alla pedaliera e
stata particolarmente apprezzata da Oliver Messiaen e Karl Richter, e vari
compositori gli hanno dedicato opere originali per pedale solo. Nel 1985 è
stato invitato dal vaticano ad eseguire un concerto in occasione della
prima visita del Papa Giovanni Paolo II, e l’anno seguente nella Basilica di
San Giovanni e Paolo a Roma. Ha insegnato organo e composizione organistica al
Conservatorio “Pierluigi da Palestrina” di Cagliari dal 1989 al 1991. Presso
l’Ente Lirico di Cagliari, nel 1989 ha eseguito con grande successo di
pubblico e critica la Nona Sinfonia di Janacek, che include un intero
movimento per organo solo di rinomata difficoltà tecnica e interpretativa. Ha
frequentato
vari stage sull’arte organaria tenuti da Piccinelli, Formentelli e F.lli
Ruffatti. Ha pubblicato un CD intitolato “Organ Masterworks” per la Real Sound
su organo F.lli Ruffatti (R 051-0029) con opere di J.S. Bach e F. Liszt.
Come compositore e clavicembalista ha partecipato alla stagione concertistica
Serie Rubino 1989/90 del Conservatorio “G. Verdi”, presentando il suo
“Concerto in sol” per violoncello e orchestra. L’interesse di Roberto Scarpa
Meylougan per la tecnica digitale applicata alla registrazione nella musica
classica ha avviato nel 1996 la sua collaborazione con l’etichetta
discografica RS. Da quel periodo collabora in qualità di Direttore di
registrazione (Producer) e responsabile per l’editing e mastering digitale.
Repertorio Organistico di Roberto Scarpa Meylougan
J.S.Bach Opera Omnia
C. Franch Opera Omnia
C. M. Widor Opera Omnia
M. Duprè Opera Omnia
O. Messiaen Opera omnia
F. Liszt Fantasia su “ Ad nos ad salutarem undam” - Fantasia e Fuga su
“B.A.C.H”
M. Reger Phantasie und Fuge Uber Den Namen “B.A.C.H.” - Introduzione e
Passacaglia - Fantasia su “Wachet auft ruft uns die Stimme”
T. Dubois Toccata per Organo
J. Langlais Hommage à Frescobaldi
W. A. Mozart Fantasia per Organo k. V. 608
Trascrizioni di Roberto Scarpa Meylougan
G. Rossini Il Barbiere di Siviglia - La Gazza Ladra
J. Strass walzer Danubio Blu Imperatore
M. Ravel Quadri di una esposizione
Dischi : Liszt-Bach -
Organ Masterworks Organista: Roberto Scarpa Meylougan Real Sound Digital Recording - DDD- RS 0051-0029 |
Recensione di Federico Borsari 2004 Avevamo avuto la fortuna di poter ascoltare dal vivo in concerto due estati fa Roberto Scarpa Meylougan ed eravamo rimasti sorpresi dalle sue capacità interpretative che, unite ad una tecnica splendida, ci avevano provato di essere di fronte ad un organista di altissima levatura che riusciva a dire qualcosa di nuovo sfoderando una grinta ed un'energia che raramente avevamo potuto ascoltare se non da pochi altri grandi interpreti in passato. Durante quel concerto eravamo rimasti affascinati dal modo quasi impetuoso con cui egli si misurava con i brani in programma, affrontandoli senza timori nè riserve, per cavarne fuori l'essenza della musica e dell'ispirazione, senza peraltro mai tradire una solidissima lettura storicofilologica e supportando il tutto con una splendida tecnica scintillante di sfumature e rigorosissima nell'impostazione, nata all'ombra del virtuosismo pianistico e forgiata dagli anni di studio presso quel "mostro sacro" dell'organo che risponde al nome di Michel Chapuis, dalla cui scuola sono usciti i migliori interpreti bachiani del Duemila. La produzione discografica che presentiamo oggi è la sintesi di tutte le impressioni che avevamo ricevuto "live" da Roberto Scarpa. In questo disco, dedicato a Bach, questo interprete, a nostro parere troppo poco conosciuto ed apprezzato, ci sciorina tutte le sue capacità musicali, interpretative e tecniche, apponendo una solida firma nel panorama, per la verità oggi abbastanza spoglio, dei migliori interpreti bachiani. Diciamo questo perchè nelle sue esecuzioni delle musiche del Kantor di Lipsia riusciamo a ritrovare il rigore contrappuntistico e l'eleganza di un Richter, la grinta, la decisione e l'impetuosità di uno Chapuis e la rigorosa ricerca musicologica di un Vernet, il tutto contemperato ed amalgamato da una spiccatissima e personalissima visione musicale che trae linfa e supporto da una solidissima scuola musicale e da una lunga esperienza nel campo del concertismo pianistico, organistico e, non ultima, da un'attività discografica di alto livello. Il disco si apre con il Preludio e Fuga su B.A.C.H. di Liszt, che rappresenta un doveroso omaggio ed un'introduzione all'argomento principale, che è, appunto, la musica organistica di Bach. Seguono, nell'ordine, quattro capolavori bachiani: Preludio e Fuga in La Minore BWV 543, Passacaglia BWV 582, Preludio e Fuga in Si Minore BWV 544 e, dulcis in fundo, la monumentale Fantasia e Fuga in Sol Minore BWV 542, il tutto eseguito alla consolle dello splendido organo costruito nel 1971 da Ruffatti per la Chiesa Parrocchiale di Noale (Venezia), le cui splendide foniche si prestano a meraviglia per sottolineare questo tipo di musica. Diciamo subito che l'ascoltatore che non abbia mai potuto godere delle interpretazioni bachiane degli Anni Settanta di Michel Chapuis avrà molti motivi di rimanere a primo ascolto abbastanza stupito dal piglio deciso -ed in alcuni casi addirittura "aggressivo"- con cui Roberto Scarpa affronta i brani in programma. Quello che balza subito in evidenza è che ci troviamo di fronte ad un virtuoso della tastiera e della pedaliera e che ben difficilmente riusciremo a sottrarci da questo suo modo oltremodo deciso di interpretare, che ci presenta i capolavori bachiani sotto una luce abbastanza insolita. Se nel Preludio e Fuga su B.A.C.H. di Liszt emerge chiaramente la vena virtuosistica, talmente lisztiana che di più non si potrebbe e perfettamente inquadrata nell'ottica musicale propria della migliore lettura romantica, nelle opere di Bach possiamo apprezzare un rigore contrappuntistico degno della migliore scuola germanica, rigore che viene unito a quell'impeto musicale ed interpretativo che caratterizzano questo organista. Decisione e grinta sono le armi che egli utilizza al meglio per renderci partecipi delle emozioni profonde che la musica suscita in lui. Possiamo rimanere interdetti dalla velocità, talora vertiginosa, con cui egli affronta le pagine più impegnative senza battere ciglio e senza sgarrare di un millimetro, ma non possiamo rimanere indifferenti alla maestria con cui vengono evidenziati i temi e le costruzioni armoniche. Sotto il tocco talora persin troppo nervoso delle sue dita, si dipanano le splendide architetture contrappuntistiche, mentre le sapienti mutazioni di timbrica vanno a sottolineare le varie parti del discorso musicale senza però mai alterarne l'unità e la solidità. Tutto questo va a costruire un'interpretazione che ci porta ad apprezzare in modo diverso e sicuramente piacevole la musica organistica bachiana, spostando punti di vista ed orizzonti che da troppo tempo rimanevano monotonamente immobili. Personalmente siamo rimasti molto ben impressionati da questa incisione, che peraltro potrebbe presentare qualche motivo di "diffidenza" per taluni "puristi" dell'organo. Sinceramente riteniamo che, in ogni caso, la spiccata personalità musicale di questo interprete, la sua splendida tecnica e la passione che trasuda dalle sue interpretazioni siano merce che sta diventando sempre più rara ed introvabile nel campo organistico mondiale. Tecnicamente parlando, l'incisione è perfetta ed è stata effettuata nel 1999 utilizzando le più recenti tecniche di registrazione digitale, che consentono di ottenere lo stato dell'arte sotto il punto di vista della resa delle timbriche. Grazie a queste tecnologie, i registri del piccolo ma splendido Ruffatti di Noale, adeguatamente sollecitati dall'interprete, ci si presentano in tutta la loro rutilante brillantezza, assolutamente senza temere alcun paragone rispetto a ben più blasonati e rinomati strumenti di teutonica stirpe. Nessun rumore di fondo tranne un "ambiente" perfetto, che riproduce le condizioni ottimali di ascolto. Presa di suono accuratissima e senza sbavature, con tutte le foniche spettacolarmente presenti e splendidamente sottolineate sia per ciò che riguarda i registri solistici che i Ripieni. Tecnicamente perfetto. Non ci rimane che consigliare caldamente questo disco. |
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Aggiornamento :
31/07/2005
Fonte: info artista
Maestro Roberto Scarpa Meylougan